46.
BLBLBL SIAMO A 13,3K DI VISUALIZZAZIONI. ORA PINGO... NON SO CHE DIRE, SIETE MAGNIFICI, AWAW
DOPO QUESTO CAPITOLO SAREMO FINALMENTE ARRIVATI ALLA PARITÀ CON LA STORIA ORIGINALE, YAY.
(Spero di essere migliorata un minimo a tradurre D: please, perdonatemi)
Charly
***
Louis sospira, e mentre si aggiusta la giacca, si passa una mano sui capelli disordinati. È nervoso, e il semplice fatto di essersi dichiarato per messaggio alle tre del mattino lo fa sentire uno stupido.
È che, chi cazzo si dichiara per messaggio, e alle tre del mattino? Sì sì, solo lui.
Si acciglia quando guarda l'ora sul cellulare, senza nessuna risposta del riccio e, ancora più frustato, si siede sul letto con le gambe ciondoloni.
I suoi muscoli si rilassano quando decide di sdraiarsi un po' sulle lenzuola completamente disordinate.
«Di cosa vorrà discutere?» si domanda mentre porta una mano alla bocca cominciando a mangiucchiare un'unghia nervosamente. «Mi rifiuterà?» rotea gli occhi alzandosi dal letto «Questo è impossibile, ha detto che anche lui è innamorato di me.»
Sommerso dai suoi pensieri, il cellulare nei suoi pantaloni incomincia a ronzare. Scuote la testa esageratamente prendendo il cullare in mano.
«Ciao?» dice, non aveva nemmeno avuto il tempo di guardare chi stava chiamando, sperava solo fosse Harry.
Si sente solo un forte rumore e un sospiro pesante al di là della linea «Sono fuori casa tua, per favore, scendi.» era Harry. Il suo cuore incominciò a battere tanto forte che il telefono gli scivolò dalle mani.
L'unico suono che sentiva era il suo passo pesante sul pavimento del salotto. Dopo nota la sua respirazione che era diventata agitata e disperata.
Sospira, deciso a calmarsi.
La mano tremante tocca il pomello della porta mentre si chiede perché è così nervoso e, per finire, le sua mani tremano tremendamente.
«Piccolo, apri, so che sei qui.» Dice Harry dolcemente, aggiustandosi i capelli davanti.
Louis riesce a sentirlo, e un piccolo sorriso scappa dalle sue labbra mentre le sua guance erano diventate bollenti. «N-no è che-» cerca di formare una frase semplice ma non può, semplicemente non può. «Nervoso, sono nervoso.»
Harry rise e nega ripetutamente con la testa «Nervoso, per cosa? Non ti uccido piccolo, ma sto morendo di freddo qua fuori.»
Louis resta in piedi flettendo la mano e aprendo la porta. E lì c'è Harry, con il suo stupido e bellissimo sorriso con le fossette e i suoi occhi stupendi. Louis non può evitare di mordersi il labbro e buttarsi velocemente sul riccio, abbracciando la sua vita stringendolo verso di se, come se il suo mondo fosse stato solo quello e come se non si fossero visti per tantissimi anni.
Harry ricambia l'abbraccio più tardi. I suoi occhi restano completamente chiusi e il calore delle braccia di Louis lo fanno sentire come a casa.
«Non so cosa mi succede, oggi.» mormora Louis contro il suo petto «Sentivo un gran bisogno di un tuo abbraccio, e mi sento così tanto affettuoso che voglio piangere.»
Il riccio sorrise lievemente prendendo il mento di Louis «Hey, guardami.» sussurra con la sua voce un po' tremante. Quando i loro occhi si connettono, sente una scarica attraversargli il corpo. Sospira e socchiude un po' gli occhi. «Ti amo.» dice finalmente, depositando un piccolo bacio sulle labbra di Louis.
Il castano sente come se l'aria incominciasse a mancare e chiude gli occhi, premendoli. «Io... Io ti amo di più.» annuisce finalmente, annusando il profumo che emana il corpo del suo accompagnatore.
Poi uscirono finché non decisero di tornare a casa, solo loro, abbracciati sul divano, senza nessun silenzio imbarazzante, con i respiri e i sospiri che parlavano per loro.
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