Capitolo 20 - Risoluzione problemi
Ho mentito, spudoratamente, sull'essere pronta per l'incontro, e soprattutto sul fatto che non ho paura di affrontare Ted.
In realtà me la sto facendo sotto, e mi sto maledicendo mentalmente da più di mezz'ora mentre mi scaldo.
Come mi è saltato in mente di propormi volontaria contro Ted?
Ma soprattutto, perché sembra che il mio sport preferito sia diventato parare il culo a Donovan?
<<Concentrata.- mi ripete Zack, gli occhi scuri puntati nei miei cobalto, i lineamenti affilati e la mandibola contratta sono tutti per me -Non sono d'accordo con questa cosa e ne sei consapevole, ma adesso butti fuori tutto il resto e ti concentri su Ted, mi sono spiegato?>> annuisco, mi infila il paradenti e mi dà una pacca sui lombari.
La prima volta che ho combattuto con lui come allenatore ha provato a darmi una pacca sul gluteo, inutile dire che gli ho fatto talmente tanto male che da quel momento in poi non si è più nemmeno avvicinato.
<<Vai e spacca tutto, Corvina.>> commenta alla fine, ed io eseguo il comando.
All'inizio combattere mi piaceva proprio per questo, era un modo per staccare la spina.
Per quei venti minuti esistevo egoisticamente solo io, c'eravamo solo l'avversario ed io là sopra e tutti gli altri problemi scemavano. Erano sfocati, e le vocine che me li ripetevano erano un brusio di sottofondo.
Chi dice che combattere serve a sfogare la rabbia mente, sfrontatamente. Se sali sul ring, incazzato o frustrato, stai pur certo che uscirai dall'incontro perdente e con emozioni peggiori a quelle di prima.
È matematico, succede sempre così.
Per combattere non serve la rabbia, le uniche cose necessarie sono la concentrazione, la fantasia, l'intuizione e possibilmente avere abbastanza tecnica da prenderne meno dell'avversario.
Nel momento in cui salgo sul ring e batto i pugni con Ted in segno di saluto, non esiste più niente, nemmeno Eric e gli altri sotto al ring.
Ci siamo solo quel metro e settanta di Ted ed io.
Il mio avversario stavolta è più complicato di altre, è piccolo, scaltro ed molto veloce.
Non posso usare la solita tecnica. Qui al Bloom mi definiscono una out-fighter, sono piccola, veloce e riesco ad infilarmi nei buchi lasciati dall'avversario, per poi uscire dalla sua guardia con altrettanta velocità.
Il problema è che questa volta l'avversario usa il mio stesso stile, oltre a questo abbiamo due corporature simili e per un periodo ci siamo anche allenati insieme.
Ted è l'incubo di una fighter come me.
Ma questo non significa che gli concedo l'incontro vinto a tavolino.
Mi muovo con leggerezza sui piedi, cambio guardia, finta e controfinta.
Porto pochi colpi a segno, mentre lui me ne assesta una decina fatti bene.
Nonostante Ted sia un bastardo sotto tanti aspetti, uno che ci prova gusto a vederti soffrire sotto il suo sguardo, ha comunque il mio rispetto.
È stato uno dei pochi che non si è venduto agli incontri truccati, anche perché non né ha bisogno, e segue sempre le regole, a volte anche più di me.
È un tipo silenzioso, che lavora sodo e non si lascia scalfire dai commenti degli altri.
Si sbilancia in avanti, riesco a mandarlo al tappeto con una spazzata, si rialza ma vacilla.
Il combattimento è cambiato repentinamente, ora sono io in vantaggio e non so nemmeno il perché.
Non ho fatto niente per procurarmi questo improvviso miglioramento. Sto per sferrare una combinazione, quando Ted si sposta contro il suo angolo e si accascia lì.
Mi avvicino immediatamente, tolgo il paradenti e posiziono due dita sulla giugulare.
<<Polso in diminuzione...tremore diffuso.- gli alzo la maglia e noto il sensore per la misurazione del glucosio nel sangue -Portiamolo nello spogliatoio.- dico a Logan salito sul ring -Muoviamoci.>> lui annuisce e lo solleva senza difficoltà mentre Jakes e gli altri stanno cercando di tenere a bada la folla di curiosi.
In cima alle scale, semi nascosto dietro la porta, vedo gli occhietti curiosi di Seth, la sua figura ci tiene aperto il passaggio quando arriviamo con Ted.
Nello spogliatoio lo lascio stendere sul lettino, misuro la glicemia e mando giù un po' di glucosio per sistemare i valori.
<<Vado di sotto a controllare la situazione.>> dice Logan dileguandosi dallo sguardo inquisitorio di Seth. Non so se avete mai visto il cartone di Willy il cojote, ma in questo momento Logan è talmente veloce da lasciare la sua figura di polvere, come lo struzzo bee-bep (era uno struzzo, vero?)
<<Perché non ha detto di essere diabetico?>>
<<Per il regolamento di tuo padre i diabetici non possono combattere.>>
<<A maggior ragione...>>
<<Seth, questa è vita vera, non è un film o la storiella che ti sto raccontando di questa città. Ted ha un figlio sulla sedia a rotelle dopo una lesione midollare, sua moglie se né andata da Sen da quattro anni. Ha bisogno di soldi e l'unico posto che l'ha assunto in tutta la città è stato questo.>>
<<E non c'era un'altra mansione?>>
<<Poteva fare il magaziniere, ma Ted era un fighter professionista e così fa molti più soldi. È la prima volta che sviene sul ring, nessuno di noi sapeva che fosse diabetico.- l'interessato apre lentamente gli occhi e si mette in posizione di guardia non appena mi vede. -Calmo tigre, ti ricordi cos'è successo?>> gli chiedo in tono calmo e rilassato.
<<Ho perso?>> chiede a sua volta ed io scuoto il capo.
<<Non proprio, sei svenuto, hai avuto un calo glicemico...ti ha dato del glucosio per tamponare la situazione, ma dovresti rivedere il piano con il tuo medico.>> trattiene una risata alle parole di Seth.
<<Io non ce l'ho un medico di riferimento...e ho finito l'insulina che mi passa lo stato quattro giorni fa.>>
<<E stai saltando i pasti.>> aggiungo io.
<<Sì...so che è stato da incoscienti, ma ho bisogno di soldi, tu Ayla mi dovresti capire. Sai com'è con Reed.>>
<<Non combatterai più.- gli dice Seth, sto per mettergli le mani addosso, quando continua -Ti offro un posto come cameriere, le mance sono buone e posso farti un contratto serio, con un briciolo di assistenza sanitaria.>>
<<E quanto mi costerebbe questo favore? I Donovan non fanno mai niente per niente.>>
<<Sei del comitato no?- gli chiede Seth e Ted annuisce -Bene, dovrai solo parlarmi di quello che fate.>>
<<Solo questo?>>
<<Sì...senza farne parola con nessun altro, altrimenti il nostro accordo salta.>> Ted gli porge la mano e Seth la stringe.
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