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Adattarsi

I giorni passavano in fretta ma per Sunshine erano interminabili.

Aveva seguito una sorta di "corso accelerato", giusto per sapere le basi degli insegnamenti del tempio e poi si era ritrovata catapultata nella biblioteca a svolgere il compito per la quale vi era stata spedita.

La stanza era situata direttamente dietro le statue di Primus e l'Unicrom all'ingresso ed era talmente vasta che certi testi, incisi su tavolette metalliche, erano incastrati persino sull'altissimo soffitto.

Non sorprendeva ci fosse costantemente bisogno di qualcuno che li traducesse, erano così tanti che nemmeno una vita sarebbe bastata a finirli tutti.

Oltre a ciò, vi erano anche normali testi a disposizione delle novizie che intendevano approfondire certi argomenti o per studio personale.

-La biblioteca più vasta persino degli archivi di Aiacon- Le aveva detto la Sacerdotessa addetta alla Biblioteca, una terrena dalla corazza viola e rossa dagli occhi gialli, quando era entrata per la prima volta.

-Anzi, la maggior parte dei testi viene da qui ed è lì che quelli tradotti verranno spediti dopo un attento controllo.- Aveva proseguito.

Quella mattina, dopo le preghiere, Sunshine si diresse come sempre alla Biblioteca.

Superò l'ingresso, dando una rapida occhiata a delle nicchie che lo decoravano e al loro contenuto.

La prima volta aveva sobbalzato appena si era accorta che lì vi erano degli oggetti e fu la Bibliotecaria a spiegargli che erano delle preziose reliquie, donate al tempio nel corso degli anni e fra queste, spiccava la Forge di Solus Prime.

-Ma non c'è pericolo che vengano rubate?-Aveva innocentemente chiesto mentre guardava l'enorme martello dorato.

-No, le Guardie sono ben addestrate e proteggono questo posto giorno e notte.- Fu la risposta.

Dopo aver dato un ultima occhiata alle reliquie, la femme dorata entrò nella Biblioteca, prese una delle tavole che avrebbe tradotto da un mucchio situate sul tavolo della bibliotecaria, si sedette al suo posto e iniziò a lavorarci.

Già ad una prima occhiata le parve un testo parecchio interessante, c'era persino una sorta di volatile in volo stilizzato nella parte alta che le ricordò un sogno fatto tempo prima.

Era già a metà testo quando sentì dietro di sé dei mormorii e delle risatine.

Sbuffò e si limitò a concentrasi sul datapad che aveva davanti.

Sapeva che chiunque fosse dietro di lei la stava sicuramente prendendo in giro per la mancanza delle ali.

Non era la prima, né sarebbe stata l'ultima volta.

Sin da quando era stata presentata, la sua mancanza era diventato motivo di chiacchiere e pettegolezzi, inoltre le era stato dato un fastidioso soprannome.

-Senzali!-La chiamò qualcuno.

Lei si voltò con calma verso la fonte.

Era una seeker dalla corazza verde acqua dai dettagli in nero dagli occhi blu dalla pupilla viola.

-Allora ci senti, pensavo fossi anche senzaudito.- Disse, scatenando le risate delle sue amiche.

"Sempre meglio che senzacervello." Pensò la femme dalla corazza dorata.

-Ad ogni modo, ho bisogno di quel testo lassù. Sezione 434.-Proseguì indicando uno scaffale particolarmente in alto.

La femme alzò gli occhi al cielo ma si limitò ad alzarsi (Salvando il lavoro di traduzione sul datapad, non si sa mai) e a dire che ci pensava lei.

In genere si poteva arrivare agli scaffali più alti tramite delle piattaforme con dispositivi antigravitazionali, in modo che galleggiassero per aria, ma in quel momento erano tutte"misteriosamente" occupate.

Sbuffando leggermente infastidita, passò ai vecchi metodi.

Prese una scala e dopo averla fatta aderire alla parete, iniziò a salire.

Era a circa un meteo dallo scaffale quando la scala iniziò a traballare, facendola quasi perdere l''equilibrio.

Non aveva bisogno guardare in basso per sapere che cosa stava combinando la femme verde acqua con le amiche.

Un alto scossone e perse la presa.

Sarebbe precipitata se i suoi riflessi non fossero stati così rapidi da permetterle di aggrapparsi in tempo ad uno scaffale e la sua agilità la fece arrivare al settore richiesto con un paio di balzi senza fare danni e recuperare l'oggetto richiesto.

-Ecco il tuo testo.-Disse, scivolando lungo la scala, come se nulla fosse, mentre la femme che aveva cercato di farla cadere la guardava a bocca aperta imitata dalle amiche.

Ma si riscosse subito e senza una parola, afferrò il datapad e sparì insieme alle compagne.

Forse si era esposta un po' troppo, ma ne valeva la pena, pensò la femme dorata tornando al suo lavoro, ignorando gli sguardi dei presenti ancora sorpresi dalla sua piccola acrobazia.


In breve tempo, la sua "esibizione" passò di bocca in bocca, raccontata da coloro che avevano assistito alla scena.

In molti giurarono persino che in quel frangente le fossero spuntate le ali.

Potrebbe sembrare che Sunshine fosse felice di ciò, in quanto in breve era diventata piuttosto popolare, ma in realtà la stava infastidendo ancora di più.

Un conto era che la guardassero straniti per via dell'assenza di ali, un altro come un fenomeno da baraccone.

E come se non bastasse, era costantemente sola.

Non vedeva Icy se non di sfuggita mentre distribuivano le razioni di Energon e nessuno sembrava voler fare amicizia con lei.

Troppo diversa.

Troppo strana.

Non c'è da sorprendersi che fu un vero sollievo per lei, rientrata al suo alloggio prima delle altre, vi trovò la sua "dama da compagnia".

-ICY!-Esclamò per la sorpresa.

Era proprio lei, in piedi al centro della stanza ad attenderla, come quando erano a casa, l'unica differenza stava nel "collare" al collo della femme ibrido

-Shhh, abbassa la voce, non sanno che sono qui!-Le rispose.

Si sedettero entrambe sul letto e iniziarono a chiacchiere come ai vecchi tempi.

-Allora, è vero che ti sono spuntate le ali?-Le chiese scherzosamente.

-Magari, altrimenti me ne volerei via da qui.

Piuttosto, come sei riuscita a venire?-

-Mi hanno ordinato di andare a pulire lo sgabuzzino; sai, dove tengono le cose di riserva o buttano quelle rotte; ma si sono dimenticati che l'aveva già fatto ieri una "collega" e dato che non si aspettano che torni presto, ho pensato di passare.

Pensavo di lasciarti un messaggio, ma a quanto pare non ce n'è stato bisogno.

Come ti sembra la vita qui?-

-In poche parole?

Noiosa e monotona, mano male che sei venuta.

Tu piuttosto...-D'improvviso si fece seria.- Stai bene?-

-Certo. Perché lo chiedi?-

Lei si rabbuiò.

-Stamattina ho sentito un paio di bot parlare di una schiava sorpresa a rubare e quando essa ha cercato di scappare, ferendo una novizia, una guardia è spuntata dal nulla e l'ha uccisa.-

Per un attimo fra le due calò in silenzio, poi Icy parlò.

-Le Guardie sono molto pericolose.

Sono forti e così veloci che certe volte sembrano apparire dal nulla.

Ma tranquilla, mi conosci, sono una tipa che cerca di non farsi notare e poi...tutti mi trovano troppo strana persino per parlarmi in faccia.-Tentò di alleggerire l'atmosfera.

Continuarono a chiacchierare finché non fu l'ora delle preghiere serali che le costrinse a separarsi, ma si accordarono per cercare di incontrarsi un altra sera.







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