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Solangelo

Il cuore batteva dolorosamente nel petto del figlio d'apollo, mentre sfrecciava con la moto nera che il fidanzato, che ancora riteneva tale, gli aveva regalato per il suo ventesimo compleanno.

Il traffico claustrofobico di New York non faceva per lui, e tutta quell'attesa lo faceva impazzire, spingendolo a zigzagare come un matto tra le macchine ferme in coda, rischiando più volte di contribuire ad un bell'incidente a catena.

"Chissà che gli è venuto in mente..." Pensò Will Solace mentre svoltava in una piccola e tranquilla vietta laterale, che nessuno senza un obbiettivo preciso avrebbe scovato, e parcheggiava la moto di grossa cilindrata in uno dei parcheggi vuoti davanti ad un piccolo ed apparentemente tranquillo locale italiano vecchio stile.

<<Un biglietto sopra il cuscino, e scritto a macchina per di più... dopo quella stupida litigata magari ha capito che dovrebbe tenere di più alla sua salute...>> Mormorò tra se e se mentre con una mano apriva la pesante porta a vetri e con l'atra sfiorava un pezzetto di carta accuratamente piegato e tenuto nella tasca della sua felpa arancio preferita del campo.

"Alle 20.30 da Gino's tavolo 13 firmato N. Di Angelo" Recitava il bigliettino che aveva spinto Will a saltare sul sellino in pelle della sua moto e guidare nel bel mezzo di New York infrangendo qualche miliardo di regole che si era imposto dopo che il, quasi ex, fidanzato aveva rifiutato bellamente di farsi curare dopo che si era quasi fatto bruciare vivo dalla lava dei muri da scalata.

"Tch, che bambino" Pensò il biondo mentre chiedeva ad una gentilissima cameriera dietro ad un consunto bancone in legno dove potesse trovarsi il tavolo numero tredici "Ha avuto persino il coraggio di dare la colpa a me di quella caduta infelice..." Continuò sbuffando involontariamente "Davanti a tutti. Fare quella scenata... Bah, chi lo capisce è bravo".

<<Il tavolo.. tredici, vero?>> Domandò la giovane donna con uno strano sorrisetto sulle labbra interrompendo il flusso vorticoso dei pensieri del giovane semidio <<Mi segua... il suo compagno è già arrivato>> Disse semplicemente mordendosi un labbro ed avviandosi verso un piccolo corridoio che portava alla sala principale del ristorante, seguita da un Will a dir poco sconvolto dalla reazione che aveva avuto la cameriera.

L'inserviente passò agilmente attraverso alcuni tavoli gremiti di gente, dodici, aveva contato velocemente il ragazzo mentre cercava di districarsi attraverso sedie, giubbini e camerieri indaffarati.

<<Il tavolo tredici è di qui>> Disse la ragazza con un sorriso sulle labbra indicando una seconda, piccola stanza, defilata rispetto al caotico ambiente che caratterizzava il piccolo locale new yorkese.

<<G-grazie>> Ebbe appena in tempo di mormorare prima di rimanere senza fiato dalla vista che gli si parò davanti.

La saletta che prima non era riuscito a scorgere appieno stando fuori dalla porta gli fece stringere le viscere ed alleggerire il cuore in un attimo mentre osservava a bocca aperta palloncini rossi a forma di cuore sparsi su tutto il pavimento, un tavolo rettangolare ricoperto dei piatti preferiti da biondo e sui divanetti ad angolo, dulcis in fundo, la sorpresa preferita dal ragazzo, un figlio di Ade abbastanza a disagio, che se ne stava rigido sui morbidi cuscini rossi, cercando un qualsiasi punto per effettuare un viaggio d'ombra.

<<N-nico?>> Domandò Will sconcertato, muovendo qualche passo incerto verso il centro della stanza, indeciso se raggiungere il ragazzo in nero o rimanere lì, in piedi <<Sei stato tu ad organizzare tutto?>> Ebbe a mala pena il coraggio di domandare.

<<No>> Rispose secco il corvino, alzandosi di scatto <<E a quanto sembra nemmeno tu... Beh, direi di porre fine a questa pagliacciata>> Mormorò a voce bassissima, facendo indietreggiare Will come se gli avesse dato una scossa potentissima.

<<Quello che è successo stamane...>> Iniziò a dire il figlio di Ade a capo chino, mentre un palloncino a forma di cuore scoppiava improvvisamente, facendoli sobbalzare entrambi. <<Sai come sono fatto>> Disse con voce atona <<Forse noi... non siamo fatti per stare assieme... siamo... troppo diversi>>

Un silenzio strano, quasi irreale, avvolse i due ragazzi, facendo addirittura alzare lo sguardo al corvino verso il compagno, che se ne stava fermo immobile con gli occhi azzurri puntati sul terreno.

<<Will?>> Domandò Nico, con la voce che lasciava trapelare preoccupazione.

<<Tu credi che mi accontenti di questo?>>

Una semplice domanda ebbe lo stesso impatto sul figlio di Ade di un pugno nello stomaco <<Io non...>> Iniziò a balbettare.

<<Dopo tutte le battaglie che abbiamo passato... dopo tutto quello che abbiamo sopportato... tu credi che io mi lasci sconfiggere da questo? Non è una litigata che rompe i legami di una coppia, non sono solo delle semplici diversità nei caratteri che mi impediranno di amarti>> Disse con voce roca, facendo trasalire il povero ragazzo d'ombra <<Perché si, Nico Di Angelo>> Mormorò alzando finalmente il capo e annullando ogni minima distanza che c'era tra di loro, abbracciando il fidanzato, di statura lievemente più bassa. <<Io ti amo, e non smetterò mai di ripeterlo. Lo giuro sullo Stige, io non ti lascerò mai>> Concluse tra le lacrime <<Sono finiti i giorni in cui dovevi dimostrare di essere forte, dovevi dimostrare di essere indipendente. Ora ci sono io, e sappi che ci sarò per l'eternità, indipendentemente da quante volte tu possa mandarmi all'inferno>>

Era una fresca serata come un'altra al Campo Mezzosangue.

Jason e Piper camminavano tranquilli mano nella mano, facendo il loro solito e tranquillo giro di ronda, passando per le diverse cabine, più o meno attive a causa dell'ora tarda.

Il figlio di Giove sorrise, guardando due figure familiari scendere in lontananza dalle enormi e bellissime colline del campo, per poi dileguarsi nelle ombre caratteristiche della Casa di Ade, tenendosi per mano.

<<Perché sorridi?>> Chiese dolcemente la ragazza accanto a lui, cercando di seguire lo sguardo del fidanzato.

<<Oh, nulla, sono solo contento che una missione organizzata con Percy sia andata a buon fine...>> Mormorò con ancora un sorrisetto misterioso stampato in volto mentre dava il bacio della buonanotte alla figlia di Afrodite davanti alla cabina dedicata alla madre, dove i fratelli della ragazza si scambiavano sottobanco delle macchine fotografiche.

*spazio me*
Halo i'm back~
I giorni di pubblicazione saranno Lunedì e Venerdì
E forse Mercoledì, ma va molto ad ispirazione
Ve se ama
Shiro_hebi

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