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Mason Churchill :: Percy Jackosn

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Nazionalità e provenienza:
Canadese, Ontario, Toronto
Mason è nato in Canada, nella provincia dell'Ontario e nella capitale di essa: Toronto.
È sempre stato felice di essere nato in uno stato come il Canada e non negli Stati Uniti: non gli vanno molto a genio, questi ultimi, mq si tratta solamente di alcuni pensieri riguardo alla politica, per quanto ne sa, ad alcune ideologie e al sistema in generale. Nulla da togliere agli statunitensi, ovviamente.
In più, c'è il fattore clima. Se Toronto d'estate è piuttosto nella norma, relativamente calda, d'inverno diventa molto fredda, con nevicate frequenti, e sia Mason che suo padre hanno sempre adorato la neve e sfruttato queste occasioni per praticare un po' di sport.
Il ragazzino ama la sua città: si tratta di una metropoli viva, in costante movimento, che non dorme mai, più o meno come lui, o almeno come la sua mente. Una persona su due non è canadese, quindi si è da sempre esposti a una mentalità aperta alle culture altrui, ed è a causa di tutta questa gente straniera che Mason ha imparato il francese. O almeno, così credeva fino a quando non scoprì tutta la faccenda di sua madre.
Conosce anche un po' di varie lingue, dal tedesco allo spagnolo, ma in modo non completo: solo un po' di frasi, magari insegnate da dei compagni di classe stranieri.
Toronto gli manca terribilmente. Mason vive ormai al Campo Mezzosangue, restando pure d'inverno, il quale è il periodo dell'anno più pericoloso per un semidio come lui: nella stagione fredda è molto più potente rispetto a quanto lo è d'estate, perciò emana un odore molto forte, capace di attrarre i mostri in un attimo. Ah, c'è anche la questione del non avere una casa e del non voler finire in un'altra famiglia adottiva o simili, ma principalmente fa cenno solo del primo motivo, se qualcuno gli chiede perché resti tutto l'anno.
È tornato a visitare la città, ovviamente, ma è troppo distante per poterci andare costantemente; in più, le visite a casa le ha pagate lui, con i soldi di qualche lavoretto svolto a Manhattan durante la primavera -e un po' di ghiaccioli venduti qua e là durante l'estate, anche al Campo, potrebbe farci sopra un bel business-.

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Nome:
Mason
Il padre del ragazzo non era un tipo da scegliere il nome di un bambino dal suo significato e la madre, Chione, si risparmiò di suggerirgli un qualcosa relativo all'Antica Grecia o alla mitologia: il figlio dei due venne chiamato Mason dal padre perché questo era il nome di suo nonno, il quale era morto di cause naturali ancora prima che il piccolo nascesse.
A Mason piace il suo nome: lo trova piuttosto normale, considerando come sia stato piuttosto popolare verso il 2011, e ritiene sia bello sentirsi un comune mortale almeno sotto questo aspetto e non avere il nome di un qualche eroe greco inglesizzato o qualcosa del genere.
Il nome è originariamente maschile, ma ormai è abbastanza comune trovare delle ragazze che si chiamino così: ciò lo rende unisex, almeno nella visione moderna.
È presente anche come cognome, a volte, e Mason odia quanto viene scambiato per tale, anche se non succede così spesso.

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Cognome:
Churchill
La famiglia di Mason è rinomata nell'ambito sportivo, in particolare in quello delle Olimpiadi, a causa del suo aver 'prodotto' numerose medaglie d'oro negli sport invernali, i quali sono la specialità di famiglia.
Suo padre portava spesso Mason, quand'era bambino, a praticarli -così come suo nonno faceva con il figlio- e il piccolo si è da subito mostrato portato per uno sport in particolare: il pattinaggio sul ghiaccio. Se la cavava parecchio bene anche nello snowboard e nell'hockey, ma il talento per il pattinaggio era molto più marcato e niente poteva rendere più felice il padre, considerando che fosse un atleta proprio di quello sport e avesse già vinto quattro ori, un argento e due bronzi alle Olimpiadi. Si può dire che sia proprio questo ad aver attirato l'attenzione di Chione, in quanto dea della neve e del ghiaccio, nonostante la sua... non simpatia per i mortali.
Mason era ed è orgoglioso del padre, e aveva una mezza idea in testa di seguire le sue orme prima che la sua vita andasse a rotoli.
Come ultima nota, chiunque sia un minimo ferrato in storia collega il suo cognome a quello del primo ministro inglese durante la Seconda Guerra Mondiale. È un'altra cosa che infastidisce Mason, il ricollegare quella persona alla sua famiglia, con la quale non c'entra nulla. Se fosse andato a scuola il tempo necessario per studiare la guerra, non gli sarebbe piaciuto vedere ogni singolo compagno di classe voltarsi di lui una volta pronunciato quel cognome durante la lezione di storia.

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Età:
Quattordici anni
Mason ha quattordici anni, e si potrebbe realisticamente considerare ancora un ragazzino. Gli piacerebbe dire di essere molto maturo per qualcuno della sua età, di esserlo sempre stato, ma la verità è che, nonostante il suo carattere possa sembrare serio, ha comunque dei tratti relativamente infantili più o meno marcati, che possono manifestarsi dipendentemente dalla situazione e dalle persone che ha attorno.

Ovviamente, però, non ha una mentalità meno matura di quella che dovrebbe avere alla sua età: è dovuto crescere abbastanza in fretta, da bambino, altrimenti avrebbe probabilmente fatto una bella fine. Ciò ha anche influito, paradossalmente, in senso opposto: avendo perso alcuni anni della sua infanzia, potrebbe sentire l'impulso di sentirsi ancora un bambino, a volte, ma ciò evita di farlo accadere davanti a sconosciuti.
È nato il 21 Gennaio, un mese esatto dopo il solstizio d'inverno, e ciò lo rende del segno dell'Acquario.

"Il nato sotto il segno dell'acquario è un intuitivo che osa concepire e rivelare ciò che gli altri non sono in grado di percepire. Crede nel progresso scientifico e morale dell'umanità. Si dice che, a volte, sia utopico e idealista, ma lui sa di essere autentico e consapevole, lucido dinanzi all'ineluttabile crescita dell'universo. È risoluto è coerente, ed è facile trovare nativi dell'Acquario inventori, basti pensare a personaggi come Galileo, Edison o Darwin.
Tutto ciò che è nuovo, futurista e geniale appartiene a questo segno. Intelligente e pieno di immaginazione, l'Acquario vuole realizzare qualcosa che cambierà le sorti dell'universo e migliorerà il mondo! Anticonformista e originale non segue le mode e preferisce anticiparle, lanciarle e farsi strada da solo. Ma dietro l'aria da nerd si nasconde una natura socievole e gentile, è innocuo, gran parte delle cose che ha in mente restano lì. Il sogno nel cassetto? Ricevere il Nobel, ovviamente!"

Leggete le frasi qui sopra? Ecco, Mason le chiama, termine scientifico, "cazzate". No, non crede nella roba che scrivono i mortali nell'oroscopo e non ci crederà mai: tutte frasi criptiche adatte a varie situazioni e persone, in modo che chiunque possa dire "hey, ma questa descrizione mi assomiglia". Davvero, prova pena per gente che valuta la compatibilità di due persone in base al segno zodiacale.
Crede abbia il suo ruolo, in qualche modo, nella mitologia greca -forse collegato ad Artemide? Non ne ha idea e non gli interessa nemmeno questo- ma l'interpretazione mortale dei segni zodiacali la ritiene una stupidaggine e si sorprende a vedere quanta gente ci caschi.

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Aspetto fisico:
Noah Jupe
Per la sua età, Mason può definirsi piuttosto attraente. Forse conserva ancora dei tratti infantili qua e là, vista la giovane età, ma riguardo all'aspetto fisico ha decisamente preso tutto dalla madre, fatta eccezione per gli occhi. I capelli sono neri e, proprio come quelli di Chione, sembrano morbidi, soffici come la neve e probabilmente lo sono pure, considerando il cespuglio di ricci che possiede. La pelle è candida, bianchissima, a tal punto che può sembrare risplendere appena, sempre come la neve. È piuttosto facile capire quando Mason arrossisce. Pensandoci, sembra un po' una versione maschile di Biancaneve.

L'unica cosa che non ha preso dalla madre, nonostante possa sembrare strano per chi non ha mai visto la dea -quindi quasi tutti, essenzialmente-, sono gli occhi: essi sono di un azzurro del colore del ghiaccio e sono con tutta probabilità una delle caratteristiche del padre di Mason ad aver fatto innamorare la dea. Creano un contrasto spettacolare con i capelli scurissimi e si intonano particolarmente bene con la pelle chiara.

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Carattere:
Mason non è esattamente ciò che si può definire una persona estroversa, non lo è mai stato.
Forse è in parte dovuto alla sua natura: è il figlio di Chione, dea della neve e del ghiaccio, e proprio come sua madre ha un carattere principalmente freddo. Proprio per questo la sua personalità può essere erroneamente presa come quella di qualcuno che odia chiunque gli si pari davanti, ma non è così: semplicemente, a Mason viene difficile esternare emozioni quali l'allegria, soprattutto vicino a persone che non considera amiche. Può essere definito introverso: spesso sta in silenzio o ad altre persone pare sia arrabbiato, e odia quando succede. Non è raro gli venga chiesto il motivo della sua espressione apparentemente alterata quando semplicemente stava per i fatti suoi, e il risultato di ciò è solamente il farlo innervosire per davvero. Se non parla, è semplicemente perché non ha niente da dire.
La sua personalità fredda si presenta anche con tratti come la calma: Mason è in grado di mantenere il sangue freddo e ragionare nella maggior parte delle situazioni, anche davanti ad eventuali pericoli, è ciò è senza dubbio un vantaggio che, tra l'altro, gli è stato utile molte volte durante la sua vita, prima e dopo il Campo Mezzosangue.

Mason, anche se è possibile non dia questa impressione, è una persona disordinata un po' in tutti i sensi: non riesce a mantenere le proprie cose in ordine, materialmente parlando, e probabilmente la sua cabina, una volta costruita, sarà un disastro... ma c'è anche la parte mentale. Gli viene difficile organizzare la propria mente, seguire uno schema preciso per determinate situazioni, pensare a una cosa sola senza che un'altra dozzina gliene vengano in mente con il solo risultato che finisce per concentrarsi il minimo necessario su ognuna di esse nel tentativo di pensare a tutto quanto contemporaneamente. Certo, c'è anche da dire che soffre di iperattività il che, però, non si tratta di un concetto semplice: il Disturbo da Deficit di Attenzione non si tratta semplicemente di un qualcosa che ti rende o impossibilitato a concentrarti su qualcosa o un qualcuno che si muove/pensa costantemente. L'ADHD è più complicato di così. Una semplice ma efficace spiegazione può essere fatta citando quattro "categorie": interesso, sfida, novità, urgenza. In riferimento all'impossibilità di concentrarsi, se un compito non soddisfa almeno una delle categorie sopracitate qualcuno che soffre di Disturbo da Deficit di Attenzione non è semplicemente in grado di farle. Ecco perché qualcuno come Mason è in grado di svolgere un'attività che, ad esempio, lo appassiona -soddisfando quindi almeno l'interesso- mentre ciò non accade per una mansione semplice e noiosa come, banalmente, lavare i piatti. Quest'ultimo compito verrà svolto solo quando diventerà urgente da fare, e quindi soddisferà finalmente una delle quattro categorie.
L'ADHD, insieme alla dislessia, non hanno certamente aiutato Mason durante i suoi anni di vita nel mondo mortale. Gli veniva difficile avvicinarsi alle altre persone già per il suo carattere, figuriamoci se queste lo consideravano "problematico" o robe del genere: il ragazzino non ha mai stretto delle vere amicizie nel mondo mortale, sia perché ha cambiato un paio di volte famiglie affidatarie sia perché, be', gli ultimi anni della sua vita fuori dal Campo Mezzosangue li ha passati in un carcere minorile in Canada.

Già, non esattamente l'ambiente dove stringere amicizie è una buonissima aspirazione, anche se parleremo di questo, insieme al come ci sia finito, più avanti. Per adesso ci interessa solamente come l'aver passato degli anni in un posto simile, da bambino, abbia influenzato Mason.
La prigione ha delle regole non scritte, è noto un po' a tutti.
Queste, Mason se l'è impresse talmente tanto nel cervello che le rispetta ancora, anche fuori. Degli esempi?
Mason non fa mai la spia. Mason, se intuisce che qualcuno ha un segreto che non vuole rivelare, si fa gli affari suoi. Mason fa in modo di non avere debiti, aspetta il suo turno, non invade lo spazio personale altrui, non prende le cose degli altri e, soprattutto, non è abituato ad abbassare la testa davanti a nessuno.
È particolarmente consapevole di quest'ultimo tratto, che lo ha messo nei guai varie volte: se qualcuno di più grande e grosso di lui attacca briga, semplicemente non riesce a starsene zitto, a non risponde. Mason ferisce, ma principalmente con le parole, perché non ha moltissime possibilità in una rissa. Questa sua caratteristica ha finito con lui che se le faceva suonare da qualcuno, anche al Campo Mezzosangue, ma non riesce e non ha intenzione di farci niente.

D'altronde, Mason è un figlio di Chione.
E com'è il detto? "La vendetta è un piatto che va servito freddo"? Be', Mason lo è: se davanti a degli attaccabrighe alza la testa, non vuol dire che, in caso gli si rivolga un'offesa degna di nota, non mantenga la calma, glaciale, semplicemente andandosene. In quel caso, chiunque l'abbia offeso dovrà prepararsi ad una vendetta ben pensata e ben peggiore del proprio atto, qualunque esso fosse.
Perché è così che Mason si comporta, da arrabbiato: in modo glaciale, che fa venire i brividi... ed è molto probabile sia anche così letteralmente.

C'è anche da dire, però, che il nostro Jack Frost possiede anche un lato più... possiamo chiamarlo aperto? È in grado di sciogliersi anche lui, anche se non letteralmente. Ciò accade principalmente con chi è entrato nelle sue grazie, con chi gli è amico. E Mason è un buon amico, anche se non è la persona più solare e allegra del mondo. Ha totalmente fiducia per le persone a lui care ed ha anche un lato piuttosto affettuoso che, però, tende a non mostrare quasi mai perché se ne vergogna.
Lui, il figlio del ghiaccio, affettuoso? Bah, chissà cosa penserebbe la gente.
Ed è proprio per questo che nasconde certe caratteristiche di sé: non vuole che l'idea del freddo figlio di Chione che si è costruito attorno -che è in realtà piuttosto realistica, questo discorso si applica solo con le persone a lui care- si infranga.
Nonostante ciò, forse un abbraccio da parte di qualcun altro, da parte di un amico, non gli dispiacerebbe affatto.
A meno che non siano i figli di Efesto a darglielo.
In quel caso dovrebbe durare massimo cinque secondi, o poi inizierebbe a sciogliersi per davvero.

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Storia:
Era ormai notte inoltrata quando Jacob Churchill venne svegliato dal suono del campanello di casa sua. Aprendo la porta, si ritrovò davanti a un neonato poggiato sulla neve come se niente fosse. Non si fece troppe domande, ormai, perché la madre di quel piccoletto gli aveva già spiegato come lei fosse una divinità minore della vecchia cultura greca, la dea della neve, insieme ad un'altra serie di cose molto rassicuranti come l'avviso che prima o poi dei mostri sarebbero arrivati a cercare il bambino. Fortunatamente, la mente dell'uomo era forte, e riuscì a metabolizzare le informazioni piuttosto in fretta.
Perciò, si ritrovò preparato.
Avrebbe voluto odiare quella donna, quella divinità, ma non poteva negare come lei avesse fatto breccia nel suo cuore: quel poco tempo che avevano passato insieme, quel mese e mezzo in Québec mentre Jacob si prendeva una vacanza dopo le ultime Olimpiadi, era bastato a far innamorare l'uomo e gli era parso di aver notato qualcosa anche in lei, che si era mostrata così fredda e ci aveva messo due settimane di corteggiamenti per aprirsi un po'.
Gli disse che odiava i mortali, che Jacob era un'eccezione più unica che rara.
Avrebbe voluto vivere assieme a lei, ma non poteva: appartenevano a due mondi diversi.
E ora gli restava solo quel bambino trovato in mezzo alla neve.

Lo chiamò Mason, in onore del nonno del piccolo, sperando sarebbe diventato una persona stupenda come lui. Jacob era un buon padre: seguì il figlio durante la sua crescita e lo portava quasi sempre con sé, il suo lavoro da atleta glielo permetteva. Il bimbo non aveva né nonni né zii, nessuno, ma il padre gli bastava eccome.
Mason adorava suo padre.
Gli insegnò a pattinare sul ghiaccio, e Mason si scoprì estremamente bravo, più di quanto lo fosse nello snowboard e nell'hockey. Sport forse pericolosi per un bambino delle elementari, ma, anche se ancora non lo sapeva, Mason era il figlio della dea della neve e del ghiaccio: sarebbe stato come mettere un figlio di Poseidone a fare nuoto.
Riuscì a vivere una vita normale, da piccolo, andando a scuola come ogni altro bambino, nonostante le difficoltà dovute alla dislessia e al Disturbo di Deficit dell'attenzione.

Le cose iniziarono ad andare male quando successe.
Mason e il padre si trovavano in Russia per una nuova edizione delle Olimpiadi Invernali, e il piccolo era molto entusiasta: avrebbe potuto tifare per il padre, e niente lo rese più felice di quanto Jacob Churchill vinse il suo quarto oro di fila. Era estremamente bravo, lo riconoscevano tutti... e forse c'era anche un aiuto dall'alto.
Ma il successo a volte porta sventura.
A volte porta invidia.
A volte spinge degli uomini a derubarti, a volere i tuoi soldi minacciandoti con un pugnale, e quando uno di questi ti vede gridare aiuto, preso dalla foga del momento affonda la lama un po' troppo a fondo.

Il casino nella sua mente iniziò in quegli anni.
I pensieri volavano, e nemmeno uno di questi era felice.
Il pediatra, lo psicologo, in qualsiasi modo volessero chiamarlo, non riusciva ad aiutare un bambino che aveva appena perso il padre in una rapina finita nel peggiore dei modi.
L'orfanotrofio era un brutto posto, pieno di brutte persone.
Lo erano anche le famiglie affidatarie, le case-famiglia, i fratelli acquisiti, la scuola.
Non riuscì a ricordare, in seguito, quante false case avesse cambiato, sostenuto soltanto da dei soldi che qualcuno gli inviava ogni tanto in cambio del conto bancario di suo padre.
Mason sapeva soltanto una cosa: che era arrabbiato.
E anche la rabbia porta a cose brutte, atti che di norma non faresti mai, come spaccare il naso a pugni di un compagno di classe, rigare la macchina di un insegnante che aveva fatto solamente una domanda di troppo o aggredire un agente di polizia che ti stava tenendo fermo per fare in modo che non ti avventassi contro uno stronzo che aveva insultato il tuo defunto padre.

Mason finì in un carcere minorile sulle montagne dell'Ontario.
E il carcere era molto meglio delle famiglie affidatarie, perché in carcere c'era Juliette.
Gli si era avvicinata durante il suo primo pranzo in quella struttura, offrendogli una guida su come comportarsi lì dentro in cambio di quella minuscola porzione di dolce che i cuochi davano perché, in fondo, un cuore lo avevano anche loro, almeno per dei bambini di otto anni.
Gli piaceva, Juliette.
Fu forse la sua prima amica, dopo la morte del padre.
Insieme, affrontare quel piccolo Inferno non era così male.
Lo aiutò a uscire da quel baratro in cui era caduto.
Mason passò i successivi tre anni in sua compagnia, crescendo in quel posto. Era orrendo, sì, ma il bambino non aveva una casa.
Era ormai un veterano di quel posto e sarebbe uscito a breve. Successe, ma non nella maniera che si aspettava.

Un altro giorno, un'altra sera: la cena era ormai finita quando una guardia arrivò da Mason e Juliette, intimandogli di seguirla. Non era una richiesta normale, neanche la voce dell'apparente uomo lo era, ma sapevano come le guardie trattavano la gente in quel carcere minorile e non avevano alcuna intenzione di passarci di nuovo.
Li portò fuori.
Era inverno, c'era la neve.
Disse qualcosa riguardo a due semidei in un posto solo, ma Mason non lo capì, troppo concentrato sull'uomo che si trasformava in quella che anni dopo, al Campo Mezzosangue, avrebbe imparato a riconoscere come manticora.
Non sapeva bene cosa stesse succedendo, ma una cosa gli era chiara: erano in pericolo.
Juliette era in pericolo.
E nessuno poteva toccare Juliette.
Fortunatamente, la manticora non conosceva le origini di Mason.
Il contatto con la neve, la piccola bufera che soffiava... bastò un urlo, e il mostro si trasformò, sotto lo sguardo confuso dei due piccoli semidei, in una statua di ghiaccio.
Poi, Mason svenne.

Non durò molto, perché si svegliò, ancora a contatto con la neve, quando erano qualche centinaio di metri lontani dal carcere.
Juliette gli raccontò di come avesse perso i sensi, di come lo aveva trascinato fin lì con le guardie e tutti che li lasciavano passare come se niente fosse.
Poi, a Mason parve di vedere una persona nella neve, un'illusione di una donna dai capelli neri come l'ebano e gli occhi color caffè.
Gli diede un indirizzo lontano, vicino a New York, ma a Mason sembrò una cosa normalissima, come se gli capitasse tutti i giorni.
E allora seppero dove andare.

Fu un viaggio lungo, pericoloso.
Incontrarono qualche altro mostro per strada, ma impararono a cavarsela: ad esempio Mason capì come ghiacciare loro le gambe.
Arrivarono fino a Manhattan, dove un ragazzo si presentò loro come Valentino e li portò al Campo Mezzosangue.

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Cabina e Genitore Divino:
Cabina 11, Ermes - Chione
Mason è figlio di Chione, dea della neve e del ghiaccio. Il rapporto con sua madre è strano, quasi assente: gli piacerebbe odiarla, ma non ci riesce completamente.
Attualmente, Mason soggiorna nella cabina di Ermes, in quanto Chione non ne ha una, il che è perfettamente comprensibile essendo che con tutta probabilità lui è il suo unico figlio.

La cabina di Ermes gli piace: è disordinata, perfettamente nel suo stile, e nonostante stare in una stanza con troppe persone non po faccia impazzire ciò gli ha permesso di fare conoscenza con un po' di gente. Sicuramente, quando si trasferirà di cabina, visto che quella di Chione verrà costruita apposta per lui, la compagnia dei figli di Ermes e degli altri ragazzi gli mancherà.

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Abilità:
Mason non è un portento nel combattimento che prevede delle armi. Non che non sia portato o non riesca ad eccellere, con un po' di allenamento in più sarebbe anche bravo... ma non gli piace, semplicemente. Forse maneggiare un'arma gli ricorda di come suo padre sia stato ucciso, forse ritiene i suoi poteri più utili, sta fatto che le sue abilità nella scherma siano nella media, aiutate un po' dalla sua velocità ma comunque non alla pari di chi può davvero definirsi abile in questo campo.

Questo non vuol dire che Mason non sappia combattere, però. Difatti, gli è da sempre piaciuto concentrare il proprio allenamento su ciò che lo rende unico: i suoi poteri. Ritiene usarli sia molto più divertente di utilizzare qualsiasi arma, perciò si concentra spesso su di essi.
In quanto figlio di Chione, Mason è in grado di utilizzare l'aerocinesi e la cryocinesi. La prima consiste nella manipolazione del vento e dell'aria e, nonostante non sia "marcata" come la seconda è spesso molto utile al semidio: può usare il vento per spostarsi velocemente, cambiare la pressione dell'aria per necessità, cambiarne la densità, creare dei piccoli tornado e varie cose simili. Mason non la usa tanto, se non per volare quando davvero necessario, perché il suo potere preferito è la cryocinesi, la manipolazione del ghiaccio. Insomma, c'era da aspettarselo: è come la manipolazione dell'acqua per un figlio di Poseidone. Mason è in grado di creare e controllare il ghiaccio, il che è un'abilità molto versatile, considerando che ciò che materializza è molto resistente e volendo affilato, potendo fungere da arma se modellato a dovere. Può anche creare delle sculture di ghiaccio per vari usi, o addirittura congelare qualche mostro -o qualche semidio, in base alla necessità- se si concentra davvero, nonostante questo gli costi parecchio in termine di sforzi fisici. Mason è immune al freddo, è molto più potente d'inverno e la neve ha un effetto rinvigorente su di lui: il massimo delle potenzialità le raggiungerebbe se combattesse d'inverno in mezzo a un campo innevato.
Volendo riesce anche a combinare l'aerocinesi e la cryocinesi in una sorta di tempesta di neve con una gittata non molto ampia.
Ovviamente, i poteri hanno un prezzo, ed è il perché si allena comunque un po' con le armi: più li usa, più si stanca, in proporzione a quanto danno ha fatto o cose simili.
Ovviamente, cose come congelare qualcuno richiederebbero degli sforzi estremi, molto più di, ad esempio, ghiacciare della semplice acqua.

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Arma:
καταιγίδα
La sua arma si chiama, in greco, καταιγίδα (kataigída), ed è traducibile come "bufera".
Purtroppo, non crea alcuna tempesta di neve.
Si tratta di uno stocco regalatogli dalla madre al tredicesimo compleanno, la seconda volta in cui Mason l'ha mai vista in vita sua.
L'arma è piuttosto bella da vedere: in generale sembra fatta di ghiaccio, forse Chione ha fatto in modo che il bronzo celeste legasse con un po' di ghiaccio magico. È molto più robusta di quanto sembri, la lama è di circa centoventi centimetri ed è perfetta per qualcuno come Mason: può tenere a distanza chi combatte con armi più corte e allo stesso tempo sfruttare la sua rapidità per chi possiede armi con una portata più ampia.
Si tratta di un'arma magica e, quando la lama entra a contatto con un corpo, esso si congela. Non completamente, ovviamente, non gli basta sfiorare qualcuno per renderlo un ghiacciolo: se la lama colpisse o anche solo toccasse, ad esempio, l'avambraccio di un semidio, questo verrebbe circondato da brina e ghiaccio e, semplicemente, verrebbe un po' difficile muoverlo, ma niente di che. È un'abilità un po' situazionale, utile solamente quando Mason è in grado di sferrare numerosi e precisi colpi in punti come gomiti e ginocchia, in modo da limitare il movimento dell'avversario.
L'arma è in grado di trasformarsi in un orecchino che porta sempre sul lobo sinistro.

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Difetto fatale:
Paura di essere dimenticati
Il difetto fatale di Mason è una conseguenza della situazione della madre come divinità. Chione, in quanto dea greca della neve, non era certo la più venerata tra le dee, ai tempi classici: il suo dominio era troppo lontano, e per questo è una dea minore, a volte dimenticata.
Questo si riflette su Mason, che ha paura la memoria di lui scompaia: ciò lo può portare, a volte, ad agire come non vorrebbe, alla ricerca di azioni che rimangano impresse nelle menti altrui, oppure di semplici attenzioni che sua madre, come dea, non ha mai avuto.

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Curiosità:
•Come già detto, eccelle nel pattinaggio sul ghiaccio. A volte lo si può trovare sul lago delle canoe, che pattina dopo aver congelato una piccola porzione di esso. Quando vuole davvero dare spettacolo, però -e gli è già capitato di farlo a Natale, per chi rimane al Campo anche d'inverno- si limiterà semplicemente a congelare l'acqua sotto le sue lame quel poco che basta per farlo muovere come sul ghiaccio, per poi lasciarla sciogliere una volta passato.

•È molto bravo anche nello snowboard e nell'hockey, ma in generale qualsiasi sport invernale è probabile sia facile per lui.

•La sua temperatura corporea è più bassa del normale.

•Soffre particolarmente il caldo, per questo odia l'estate. La soluzione migliore che ha trovato è immergersi in una vasca piena di cubetti di ghiaccio.

•A volte, nelle giornate davvero calde, o vende ghiaccioli ai campeggiatori o aiuta in infermeria procurando il ghiaccio a chi ne ha bisogno.

•Non è una saggia mossa mettersi a fare a palle di neve con lui. E sì, sarebbe in grado di farlo anche in piena estate.

•Il suo colore preferito è il cobalto.

•È alto 162 cm.

•È ambidestro.

•Il suo sogno segreto è creare un pupazzo di neve che sia una creatura vivente: ha intenzione di farlo non appena avrà una cabina tutta sua, per combattere la solitudine che proverà. E vuole chiamarlo Olaf.

•Adorerebbe avere una volpe artica come animale da compagnia ed è arrivato persino a pregare la madre di regalargliene una.

•Mason non sta particolarmente simpatico a Borea, per via di una vecchia storia con un figlio di Chione e Poseidone: a causa di ciò, è possibile un paio di mostri incontrati dal ragazzo siano stati, be', mandati da lui. Quindi sì, a suo nonno non dispiacerebbe se facesse una brutta fine.

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Orientamento sessuale:
Bisessuale Biromantico

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Relazioni:

Juliette - MDCproduction
La figlia di Ecate è la persona che conosce da più tempo, al Campo Mezzosangue... non che abbia qualcun altro di simile, fuori. È arrivato in quel posto con lei, ci ha passato assieme degli anni: Mason non è un tipo all'apparenza sentimentale o altro, ma se di buon umore non fatica a definirla orgogliosamente la sua migliore amica.
È particolarmente divertente, rispondere "in carcere" quando qualcuno chiede loro dove si siano conosciuti. Un'amicizia nata in un ambiente del genere non è, ovviamente, tutta baci e abbracci: si lanciano costantemente frecciatine, prendendosi in giro, ma lo fanno in modo benevolo. Se altre persone, sconosciute, osassero offendere Juliette... be', non finirebbe bene, in qualsiasi caso.

Valentino - MDCproduction
È un amico, molto semplicemente. Un poco più di altri, forse, considerando che è stato lui ad aiutare Mason e Juliette a raggiungere il Campo Mezzosangue, una volta a Manhattan.
Gli piace come non sia il "figlio di Afrodite standard" e spesso lo ascolta quando parla di ciò che lo appassiona.

CaiShen - miheugood
Il figlio di Efesto per Mason rappresenta una figura di riferimento, un punto fisso. Se ne sta spesso sulle sue, e forse vanno d'accordo anche per questo: nessuno dei due ha il costante bisogno di parlare l'uno all'altro, possono tranquillamente essere nella stessa stanza, in silenzio, e sentirsi a proprio agio. Non gli dispiace l'atteggiamento a tratti protettivo che CaiShen ha nei suoi confronti.
L'unica cosa che potrebbe far storcere il naso a Mason è un contatto fisico un po' troppo prolungato: CaiShen è un figlio del dio del fuoco, non è difficile capire come cioè non possa piacere molto a un ragazzo di Chione.

Daiyu - -scylla
Un'altra figlia di Efesto, un'altra sorta di figura di riferimento, e il rapporto può essere simile a quello che Mason ha con suo fratello: è possibile a volte la veda come una sorta di sorella maggiore e gli piace come sia una persona taciturna, che con tutta probabilità preferisce i fatti alle parole, svolgendo il suo lavoro in modo impeccabile.

Arkadiya - -arsenico
La figlia di Zeus, Re degli Dei: in molti proverebbero un senso di timore nei confronti di una persona simile, anche solo senza conoscerla, ma ciò non succede a Mason. La vede come un'ottima leader e rispetta il suo comportamento da degna figlia del Signore dei Cieli. La considera anche un'amica, nonostante non sia così raro Mason infranga qualche regola solamente per infastidirla e divertirsi un po' -per quanto, ripetiamolo ancora una volta, freddo... be', rimane un ragazzino di quattordici anni-, e ormai si è abituato ai suoi rimproveri, che non vengono fatti certo con cattiveria.

Charles - M-Melvyn028
Un altro figlio di Zeus, e Mason rispetto anche lui, ovviamente. I due hanno un carattere piuttosto simile, il che ha contribuito alla nascita di un'amicizia piuttosto nella norma, niente di che. Al figlio di Chione ha fatto piacere fosse un suo compatriota -entrambi canadesi!-.

Morgan - -unxsfigatx
Il figlio di Atena ha senza dubbio suscitato interesse fin da subito, in Mason, d'altronde non è raro trovare un figlio della dea della saggezza con un carattere come il suo. La personalità allegra di Morgan aiuta Mason a sciogliersi un po', il che è senza dubbio un bene per qualcuno come lui; non si infastidisce neanche troppo nel caso in cui cada vittima di qualche scherzo o cose simili.
Probabilmente prima o poi gli chiederà di tingergli i capelli, per passare da Biancaneve a Jack Frost.

Craig - Black_Riddle
Se si è qualcuno che frequenta il campo da almeno uno, forse due anni, è possibile l'aver sentito delle voci riguardo a una certa rissa tra il figlio di Ares e il figlio di Chione.
Considerando ciò, non è per niente chiaro a molti come siano finiti a, occasionalmente, allenarsi insieme.
Se Mason inizialmente si ritrovava infastidito dal comportamento di Craig, il tutto si è poi diretto verso una sorta di... conoscenza?
Il figlio di Chione rispetta Craig e ne riconosce il valore in battaglia, in quanto figlio di Ares, ed è uno dei motivi per cui, a volte, non è così raro trovarli insieme nell'arena. Inutile dire come Craig vinca essenzialmente sempre, ma l'avere qualcuno da battere è un qualcosa che aiuta parecchio Mason a migliorarsi.
Il figlio di Chione sembra essersi accorto delle difficoltà che l'altro ha nel campo "amicizie", perciò evita di definire la loro come tale, ma se Craig avesse bisogno di chiedere un favore a qualcuno, Mason non si tirerebbe certo indietro.

Dimitri - SHOOOOOYO
Con il figlio di Ebe, la situazione è piuttosto semplice: si tratta di un'amicizia tranquilla tra due ragazzini. A Mason piace la sua gentilezza e la sua empatia, in particolare quest'ultima caratteristica: lo fa sentire particolarmente a proprio agio, perché Dimitri non è qualcuno di invasivo oltre ogni limite, il che, qualcuno come il figlio di Chione, lo apprezza particolarmente.

Vito - ITSxMExBITCH
Anche con il figlio di Nike Mason ha una semplice amicizia, nulla di che. È interessante avere a che fare con qualcuno come un figlio della dea della vittoria, la quale gli interessa particolarmente come divinità, e il carattere allegro di Vito lo rende una piacevole compagnia.

Aaron - -mollettaa-
La situazione con il figlio di Ermes è simile a quella con Morgan. Si tratta di qualcuno di vivace, il che, paradossalmente, riesce a sposarsi bene con la personalità di Mason; Aaron ha un comportamento che può sembrare sciocco, ma il figlio di Chione è consapevole di come lui sia un ragazzo sveglio e intelligente. Il suo lato premuroso, infatti, aiuta Mason ad esprimere un po' meglio le sue emozioni, come ad esempio l'affetto che il ragazzo a volte prova ma che non fa venire essenzialmente mai a galla.
Sono anche nella stessa cabina, almeno per il momento, e Aaron è una delle prime persone ad averlo accolto al Campo Mezzosangue e ad essersi avvicinato al lui, provando empatia da subito.

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Non voglio dire che è stato un parto, ma siamo lì.
Non ho neanche revisionato un bel nulla, è possibile ci siano errori grammaticali e forse un paio di incoerenze, ma ho proprio zero voglia di rileggere tutto.
Ero partito con l'idea di fare una scheda non troppo lunga ma credo di aver superato di poco il mio record, con tanto di sottotitolo cringe alla scheda che si sposa col mio nick perché non avevo idee.
Chiunque abbia la voglia di leggerla tutta si merita molto affetto.
Comunque, -chvos, ecco qui la scheda, finalmente!
Spero vada tutto bene e che il mio piccolo Jack Frost piaccia <3.
Io, personalmente, lo adoro.
I commenti, come sempre, sono parecchio graditi!

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