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Capitolo sei.

Pregiudizi

"Ora capisco tutto." dico sedendomi a terra e stringendomi le ginocchia al petto.

"Cosa capisci?"
"Albus, tu sei troppo buono! Non so come tu abbia fatto a credere a Scorpius e ad essergli amico tutti questi anni!"

"So come la pensi su di lui, ed è per questo che non voleva dirti niente ma fidati, lo conosco bene! È un bravo ragazzo."

"Mi sa che non lo conosci bene quanto credi. Ho parlato, o meglio lui mi è venuto a parlare, con Travis Flint. Mi ha detto la verità."
"E tu credi a Flint e non a me? Flint!"
"Lui mi aveva detto che tu lo sapevi, ma io non gli volevo chiedere. Ora ho scoperto che aveva ragione, perche non dovrei credergli sul resto?"
"E sentiamo, cosa sarebbe questo "resto"?" mi chiede irritato incrociando le braccia sul petto.

"Mi ha detto che "il mio amichetto" mi sta solo prendendo in giro e ora che so chi è... come dargli torto? Avrà voluto divertirsi con un giochino non ancora provato… e io come una stupida gli ho creduto." dico asciugando l’unica lacrima sfuggita al mio controllo.

"Rose tu non sei stupida, parlagli! Nessuno può mentire così bene. Scorpius ti vuole veramente."
"Hai detto bene, "mi vuole" e poi? Io non sono come una delle sgualdrine che ha sempre intorno e che si ripassa a turno... e poi è un serpeverde e un Malfoy. Nessuno sa mentire come lui."

"Parlagli a quattrocchi... te ne accorgerai anche tu di quanto è innamorato."
"No, non ho intenzione di parlargli, non voglio soffrire. Mi sono già affezionata troppo."

"Fa come vuoi, è una tua decisione… sei ancora tanto arrabbiata con me?"

"Albus, come posso arrabbiarmi con te? Ero un po' delusa ma so quanto tieni a lui quindi… ti capisco. Dai, andiamo a vedere se c'è ancora qualcosa da mangiare." gli dico alzandomi e cercando di sorridergli.

"Sei proprio una testa Weasley!" mi dice lui abbracciandomi e schioccandomi un bacio sulla guancia.
 
Entriamo in Sala Grande che ormai c'è già il dolce, mi siedo tra Lys e Domi, e prendo una fetta di torta al cioccolato.
Meglio affogare i dispiaceri nei dolci.

"Rose, come mai non sei venuta a Incantesimi?"
"Ehm… mi ha trattenuto più a lungo il professore e, visto che ero molto in ritardo, sono andata a prendere Al e abbiamo chiacchierato un po'."

"Ah è per questo che sei arrivata in ritardo anche a pranzo? Rose Weasley che salta una lezione e un pasto nello stesso giorno? Mi stavo preoccupando!" scherza lui con un sorriso che non riesce a contagiarmi.

Continuo a pensare a quanto Scorpius sia stato perfido, ha tutta la scuola ai piedi! Perché doveva prendere in giro proprio me?

"Ragazzi, io vado in dormitorio, stanotte ho dormito male e voglio riposarmi un po', se qualcuno mi cerca ditegli pure di non rompere."

Mi alzo e mi avvio verso la torre di Corvonero dove mi rinchiudo in camera e mi addormento più per non pensare che per effettiva stanchezza.
Vengo svegliata che ormai il sole sta tramontando da un familiare quanto doloroso bussare alla finestra.
Con più coraggio di quello che credevo di avere mi avvio verso la finestra per prendere il messaggio legato alla zampa del gufo. Sul foglio di pergamena bianco c’è una parola. Una sola parola che conferma i miei dubbi e immediatamente mi fa salire le lacrime agli occhi.
 

Perdonami.

 
Solo adesso mi accorgo che prima di questo messaggio non ci credevo fino in fondo. Ma questa sola parola per me è una confessione, poteva anche evitare.

Apro il cassetto del comodino, strapieno dei suoi messaggi, e lo rovescio completamente sul letto.
Tutti quei messaggi, ho tenuto anche i più insignificanti. Adesso ognuno mi ricorda solo di essere stata presa in giro.

"Rose? Oddio Rose perché piangi?"
"Nulla Dom, lascia stare, vorrei stare sola."
"Sicura? È successo qualcosa?"
"Scusa Dom, adesso non riesco a parlarne."

"Ok, se hai bisogno di qualcosa io sono in camera mia. Ti lascio qui un panino, se ti venisse fame... hai saltato la cena."
"Grazie Dominique."

Prendo la bacchetta e, portando i fogli nella vasca per non fare casini, sussurro ‘incendio’ e rimango a guardare le fiamme fino a che non hanno divorato anche l’ultima parola.

Mi rimetto sotto le coperte e in pochi minuti il cuscino è pieno di lacrime.
 
Mi sveglio che la luna è alta e illumina fiocamente la stanza, gli occhi mi bruciano e mi sento la testa pesantissima.
Ho fame quindi cerco il panino ma,  probabilmente sono passati gli elfi domestici a pulire poiché è sparito perciò mi infilo la vestaglia sul pigiama e esco dal dormitorio, vediamo se mi ricordo il passaggio segreto per le cucine.

Dopo un po' di vagabondaggio per il castello dovuto a un paio di passaggi segreti sbagliati e ad una porta che non voleva farmi passare raggiungo il quadro della natura morta e, dopo aver fatto il solletico a una pera, la porta si apre.

"Signorina Weasley! Possiamo aiutarla? Ha bisogno di qualcosa?" vengo salutata da una folla di elfi ancora in piedi malgrado l’ora.

"Ehm… avevo un po’ di fame, mi spiace disturbar-"
"Non si preoccupi signorina! Per noi è solo un piacere! Cosa preferirebbe mangiare? Arrosto? Stufato? Le prepariamo quello che preferisce!"

"No no, tranquilli! Non mettetevi a cucinare! Va benissimo qualcosa di pronto o di veloce! Tipo un panino o qualcosa del genere."

"Certo signorina, con cosa lo preferisce?" mi chiede una piccola elfa con una federa candida come vestito.
"C'è del prosciutto?"
"Certo, aspetti un momento! Sarà pronto subito!" dice l’elfa allontanandosi.

"Intanto si sieda, si sieda! Stia comoda, vuole anche qualcosa da bere? Acqua? Tè? Succo di zucca?" mi chiede un altro elfo portandomi verso una sedia appena fatta apparire.

"Va benissimo un succo di zucca, grazie."

Mi mette sempre un sacco in soggezione entrare nelle cucine, non che ci entri molto spesso, ma questi poveri elfi che più ricevono ordini più sono felici, mi fanno pena!
"Evco signorina, se vuole altro ce lo dica!"
"Grazie mille."

Addento il panino e mi accorgo di quanta fame ho.
"Ehm... non è che me ne fareste un altro?"
"Certo!"

Finito di mangiare il secondo panino sono sazia e a malincuore rinuncio ai dolcetti che gli elfi mi stanno offrendo.
Mi sento meglio dopo aver mangiato, ovviamente due panini al prosciutto non possono farmi dimenticare tutto ma almeno non ho lo stomaco che brontola.

Sulla strada verso la Torre Corvonero al terzo piano, sono costretta a cambiare percorso poiché quello stupido poltergeist di Pix ha deciso di allagare metà corridoio.
Devo trovare una via alternativa e mi accorgo di dove sto andando quando ormai già ci sono. Sono arrivata alla finestra dove ci siamo incontrati la prima sera e quel che è peggio è che c’è qualcuno. Qualcuno con una spaventosamente conosciuta chioma bionda.
Mi blocco in mezzo al corridoio, non posso affrontarlo. Lentamente mi giro per trovare una strada secondaria dato che non mi ha ancora vista.

"Rose?"

Ecco appunto. Mi blocco in mezzo al corridoio. 
"Rose? Sei davvero tu? Cosa ci fai qui?"

"Cerco di tornare al mio dormitorio, se vuoi scusarmi." dico cercando di oltrepassarlo il più velocemente possibile.

"Ehi fermati! Ti prego parliamo." mi dice prendendomi il polso.

"Scorpius, non ti sembra di esserti divertito abbastanza?"

"Rose, non è come credi." dice lasciandomi il polso ma io rimango nello stesso punto.

Conosco quella voce, è la stessa che aveva sulla torre di astronomia quando mi sembrava parlasse con il cuore in mano. Ma come faccio a credergli ora?

"Va bene se non mi vuoi parlare, insomma ti posso capire. Sono Scorpius Malfoy, probabilmente il ragazzo più stronzo della scuola ma con te è diverso. Con te non sono Scorpius Malfoy, sono solo un ragazzo innamorato."

"Senti, non so quanto o cosa ti abbia detto Albus ma Flint mi è venuto a parlare e per quanto lui sia un insopportabile spocchioso gli credo. Mi ha detto che Albus sapeva chi fossi e lo sapeva, mi ha detto che mi stavi prendendo in giro e quando ho saputo che eri tu..."

"Era quello che temevo, che i pregiudizi su di me e sulla mia famiglia non mi permettessero di farmi conoscere da te, di farmi amare e accettare per quello che sono."

"Come posso crederti?"

"Permettimi di farmi conoscere." mi dice prendendomi la mano. "Permettimi di dimostrarti che non sono il ragazzo superficiale e insensibile che tutti pensano. Permettimi di esserti amico."

"Io… ci devo pensare, Scorpius."

"Per ora mi basta, grazie Rose. Per quello che vale questo mese è stato il più bello della mia vita, buonanotte"

"Notte." rispondo incamminandomi verso la Torre immersa nei miei pensieri e ripercorrendo mentalmente la conversazione appena avvenuta.

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