Capitolo 14
Lo so che, probabilmente, non ve ne fregherà niente, ma ho bisogno di condividera queste gioie con qualcuno... HO FINITO TUTTE LE INTERROGAZIONI E I COMPITI IN CLASSE E IN TUTTI HO PRESO SETTE O SETTE E MEZZO, NON CI CREDO!!
Detto questo, buona lettura 😍😍😍😍❤
Un mese dopo...
Avevamo finito tutti gli instore in programma e, finalmente, eravamo potuti tornare a casa. Erano andati uno meglio dell'altro e, dopo la maggior parte, avevo avuto l'opportunità di uscire con mio fratello... E con Federico. Quel ragazzo non demordeva: aveva detto che sarebbe sempre stato presente e così era stato... Anche quando stette male a causa di qualcosa che aveva mangiato. Erano cinque o sei giorni che non ci vedevamo e non ci sentivamo, praticamente una settimana, perché Federico aveva deciso di stare con sua madre, dato che non riuscivano più a vedersi spesso. Sui diversi social, però, ci eravamo lanciati qualche frecciatina, creando scompiglio nel fandom. Per frecciatine intendo cose del tipo...
Tweet di Federico: "Prova con gli occhi a dirmi ciò che non riesci..."
Risposta mia: Lo faccio ogni volta che ti guardo.. 😂
... Oppure...
Post mio su Instagram: Ma devo proprio vestirmi per uscire stasera?
Risposta di Federico: Non penso che dispiacerà a qualcuno se uscirai così come stai...
Starete pensando 'Però potevate pure mandarvi qualche messaggio.', vero, ma sapete perché non lo facevamo? Semplice, io troppo orgoglioso, lui troppo insicuro, io pensavo che cercandolo avrei ammesso che mi mancava, mentre lui, conoscendolo, aveva paura di risultare pesante o fastidioso. Sorrisi. Che idioti che eravamo. Sapevo che quel giorno Federico era da sua madre con alcuni suoi parenti per una specie di 'riunione di famiglia', così l'aveva definita lui stesso, mentre io ero a casa mia, spiaggiato sul letto, nella noia più totale. Lasciai cadere il cellulare sul materasso, sbuffando. 'E se facessi una diretta?' pensai. Mi alzai per prendere computer e webcam, per poi sistemare il tutto e ributtarmi sul letto.
"Sperando resista la connessione."
Pregai una volta che fu partita. Attesi qualche minuto, così da dare la possibilità ai fan di connettersi.
"Ciao alle dieci persone."
Salutai.
"Mi sto annoiando a morte."
Ammisi. Iniziarono ad arrivarmi dei commenti.
"Ciao Chiara, ciao Alessia, ciao Marika."
Salutai.
" 'Dov'è Federico?' "
Lessi.
"Mi pare che abbia una 'riunione di famiglia', almeno così l'ha definita lui."
Gli informai.
"Non so di cosa parlare."
Ammisi ancora iniziando a fare delle facce buffe.
" 'A noi basta vederti.' "
Lessi ancora.
"Grazie Anna."
Sorrisi.
"Colgo l'occasione per ringraziare tutte quelle persone che sono venute ai nostri instore il mese scorso, eravate davvero in tanti."
Constatai.
"Ed è stato bello potervi conoscere uno ad uno."
Sorrisi. Notai che aumentavano radicalmente coloro che stavano seguendo la mia diretta, erano arrivati a mille e qualcosa.
"Ma davvero non avete nulla di meglio da fare che annoiarvi a guardarmi?"
Chiesi sorpreso.
"Ciao Melissa."
Salutai.
"Voglio Mucchino."
Mi lamentai alzandomi, per andare a prenderlo dal comodino. Mucchino è praticamente un peluche che mi comprò Federico per scherzo, ma io ci sono entrato davvero in fissa. Lo considero mio figlio e Fede è suo zio.
"Lo sapete che lui e Federico hanno litigato?"
Li informai ributtandomi sul letto.
"Fede si è comportato male nei suoi confronti."
Dissi guardando il pupazzo negli occhi.
"Quel monello dello zio ti tratta sempre male, dovremmo abbandonarlo nel deserto e creare una band io e te."
Proposi al pupazzo.
"Benji e Figlio."
Ipotizzai come nuovo nome.
"Suona bene, a voi che ve ne pare?"
Chiesi a coloro che mi stavano seguendo.
" 'Davvero abbandoneresti Fede?' "
Lessi.
"No, dai, come farei senza il mio biondino?"
Ammisi. Sentii il mio cellulare squillare.
"Chi cavolo è alle quattro di pomeriggio?!"
Mi domandai rotolando nuovamente giù dal letto.
"One moment."
Dissi agli "spettatori". Afferai il telefono che, francamente, non ricordavo nemmeno di aver poggiato sul comò.
"È Fede, lo metto in viva voce."
Dissi scorrendo sullo schermo col dito per accettare la chiamata.
"Ma allora sei vivo!"
Esclamai.
"Per tua fortuna, sì."
Disse.
"Ma quale fortuna e fortuna."
Dissi sorridendo divertito.
"Perché mi hai chiamato?"
Gli chiesi.
"I miei sono fuori e mi hanno lasciato solo."
Mi informò sbuffando.
"I tuoi parenti?"
Chiesi.
"Sì, nel gruppo con gli altri, vi avevo accennato della..."
Lo interruppi.
"Sì sì, mi ricordo."
Dissi.
"E quindi?"
Chiesi.
"Posso venire da te?"
Mi chiese a sua volta, dopo qualche attimo di esitazione.
"Se ti dico di sì, che mi dai in cambio della mia ospitalità?"
Chiesi cercando di trattenere una risata per il fatto che Federico non aveva la minima idea di essere in diretta e sperai vivamente che non se ne uscisse con qualcosa di inappropriato. Stavano arrivando un sacco di commenti e le persone connesse stavano aumentando di getto.
"Un bacio?"
Tentò il biondo dall'altra parte del telefono. Feci finta di rifletterci su e accettai.
"Ci sto, tra quanto arrivi?"
Gli chiesi.
"Che c'è, sei impaziente?"
Rise.
"Sì, non vedo l'ora."
Risposi ironico.
"Allora è il tuo giorno fortunato."
Mi informò.
"Apri."
Inarcai un sopracciglio.
"Cosa?"
Chiesi confuso.
"Apri, sono fuori sul pianerottolo."
Mi alzai dal letto portando il cellulare con me. Arrivato davanti alla porta d'ingresso, la spalancai ritrovandomi il biondo con ancora il telefono accanto all'orecchio. Una parte di me fu davvero felice di rivederlo... Non l'avrei mai ammesso direttamente, ma mi mancava quando non c'era.
"Sorpresa!"
Esclamò sorridendomi e chiudendo la chiamata, seguito da me. Sorrisi rassegnato.
"Muoviti, entra."
Lo incitai.
"Vieni."
Lo istruii, dirigendomi verso la mia stanza. Si levò la giacca e si buttò nel letto in direzione della webcam.
"Che stavi facendo?"
Mi chiese osservando ogni mio movimento.
"Una diretta."
Risposi indicando tutto l'armamentario. Si avvicinò allo schermo.
"Tremilacinquecento persone."
Lesse.
"Seriamente?!"
Chiese.
"Ma perché perdete tempo a vedere quest'idiota mentre fa l'idiota?"
Lo squadrai.
"E arrivato l'intellettuale!"
Esclamai.
"Certo."
Disse ovvio.
"Ora saranno felici, mi avevano chiesto dove fossi."
Lo informai senza staccare gli occhi dal cellulare e avvicinandomi a lui. Stavo leggendo alcuni tweet di diverse fan come mio solito.
"A quanto pare non sei l'unico a cui manco."
Mi incalzò con un sorrisetto.
"Chi ha mai detto che mi manchi?!"
Chiesi inarcando un sopracciglio.
"Inutile che cerchi di fare il duro, lo so che senti la mia mancanza."
Disse sicuro.
"Ti piacerebbe."
Dissi buttandomi sul letto.
"In effetti sì."
Ammise. Sorrisi scuotendo la testa.
"Allora, dopo questi momenti Fenji, passiamo a parlare di cose serie."
Dissi lasciando cadere nuovamente il cellulare sul materasso, per poi strisciare dietro Federico, così da essere anch'io nella visuale. Il biondo, da seduto, si stese accanto a me.
"Tu che parli di cose serie? Ma da quando?!"
Chiese sfottendomi. Gli diedi una spallata, facendolo ridacchiare.
"Li ho detto che persona terribile sei che te la prendi sempre con Mucchino."
Dissi offeso.
"Ovvio, cerca sempre di tenerti tutto per sé!"
Esclamò. Sorrisi divertito.
"Solito gelosone."
Constatai.
"Io geloso?! Ma quando mai!"
Esclamò ancora. Risi.
"Ti informo che sei fuori dalla band."
Dissi.
"Io e il mio nuovo socio stavamo già scegliendo un nuovo nome per la band."
Dissi afferrando Mucchino.
"Davvero mi sostituisci con lui?"
Disse inarcando un sopracciglio e indicando il peluche.
"Sì, sicuramente è più bravo di te a cantare."
Lo provocai.
"Su questo non ho nulla da ridire."
Confermò.
"Ma con questo stai dicendo che sei in grado di sostituirmi con tale facilità e rapidità?"
Mi chiese.
"Certo, l'ho appena fatto."
Dissi con un'alzata di spalle.
"Bene."
Affermò.
"Allora me ne vado, ciao."
Salutò alzandosi, pronto ad andarsene. Lo afferrai dal braccio facendolo ricadere sul letto.
"Ma dove vuoi andare?"
Rise.
"Lo sapevo, non puoi vivere senza di me."
Disse alzandosi in ginocchio sul letto, per poi avvolgere le braccia attorno al mio collo e poggiare il mento sulla mia testa.
"Scollati."
Dissi acido.
"No."
Ribatté. Mi dimenai per sfuggire alla sua presa, ma lui mi strinse di più.
"Sono stato una settimana senza, perciò lasciami recuperare."
Sospirai. Dentro di me provai una strana sensazione, sentirgli dire quelle parole mi rese davvero felice, in un certo senso stava dicendo che gli ero mancato. Anche se far ammettere a Federico che gli ero mancato, non era poi così difficile, ma detto in quel modo, sembrava più spontaneo.
"Qualcuno che vuole adottare un cucciolo di seppia?"
Chiesi alla miriade di persone che ci stavano vedendo punzecchiarci a vicenda.
"Che tenero, mi hai dato del cucciolo."
Notò intenerito.
"Sì, di seppia."
Puntualizzai.
"Dettagli."
Minimizzò.
"E poi lo dicesti anche tu durante un'intervista che è un nomignolo affettuoso."
Mi ricordò.
"Non ci posso crede. Qualcuno mi salvi."
Dissi con fare disperato.
" 'E il bacio?' "
Lesse il biondo tra i commenti e mi guardò stranito.
"Che bacio?"
Chiese.
"Eri in viva voce."
Lo informai sorridendo divertito.
"Aaaah, capito."
Disse, per poi stamparmi un bacio sulla guancia.
"Grazie dell'ospitalità."
Scossi la testa. Come avevo fatto a ritrovarmi con questo tizio?
Rimanemmo abbracciati in quel modo per un po'. Ad un certo punto, Federico si stava per staccare, ma io posai la mia mano sulle sue intrecciate, come a dirgli 'Dov'è che vorresti andare?!'. Lo vidi sorridere a quel mio gesto. Senza neanche rendermene conto, gli avevo detto a modo mio 'Abbracciami, cazzo, mi sei mancato da morire.'.
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