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Primo comandamento

 "Io sono il Signore Iddio tuo che ti feci uscire dalla terra d'Egitto, dalla casa degli schiavi. Non avrai altri Dei al mio cospetto."

Barmouth (Galles)

Era un giorno di Febbraio. 

Una domenica come tante, con il sole ben alto a illuminare i tetti delle case e dove l'odore degli abeti si faceva strada nelle narici. La casa di Dio vacillava di fedeli ed il Sacerdote Coppersmith, si accingeva a esporre l'ennesima celebrazione eucaristica. 

Completamente gremita dai suoi discepoli, mi soffermai ad osservare i dipinti sulla volta: erano dei mosaici meravigliosi. I loro colori, nonostante fossero del Seicento, erano ancora accesi, tanto quanto la mia fede per il Signore. Strinsi le mani al petto e continuai a osservare sotto gli occhi beati di mia madre che, con un gesto amorevole poggiò il palmo della sua mano sulla mia testa.

La messa iniziò. Il Sacerdote, puntuale come sempre, aprì il suo sermone scandito dal religioso silenzio che il mio respiro e quello dei presenti emetteva. Terminato il canto d'ingresso e giunto innanzi all'altare, il Sacerdote con al suo seguito i ministri fece la debita riverenza baciando l'altare in segno di venerazione e lo incensò. Ci fece poi alzare e con la sua benedizione facemmo tutti il segno della croce.

"In nomine Patris et filii et Spiritus Sancti"

"Amen"

"La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,l'amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi."

"E con il tuo Spirito..."

"Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre."

Pausa di silenzio.

"Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni." 

Battendoci il petto, rispondemmo:

"Per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E proseguimmo: E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro." 

Seguì l'assoluzione del sacerdote: 

"Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna"

"Amen..."

La messa fece il suo corso, ma nostro Dio raffigurato in quel mosaico che tanto mi piaceva, iniziò improvvisamente ad assumere un colore scuro. Sembrava marcire preghiera dopo preghiera, formula dopo formula. Restai assente e in silenzio a fissare quel soffitto nello scandire delle voci di chi mi stava intorno. E più si continuava a pregare, più quel Cristo assumeva un colore bruno. 

Rimasi impietrita come le statue dei Santi presenti nella chiesa. Non riuscii a dire nemmeno una parola, una lettera. La mia testa rivolta verso l'alto e le mani in preghiera non bastarono a fermare l'orrore e la paura che tanto mi stava abbracciando con brividi gelidi su tutta la schiena. La chiesa e la sua fede non riuscirono a tenermi lontana dal male che s'impossessò di me e di tutti gli abitanti. 

Le cose precipitarono molto velocemente.

Iniziarono, uno ad uno,  a uscire fuori di testa. Si contorcevano dal dolore e alcune grosse bolle nere comparvero sui loro corpi. Era come se fossero improvvisamente degli appestati. Cosa portò quell'immonda malattia nella nostra realtà lo capii soltanto dopo. 

Nel caos generale continuai ad osservare quel dipinto che si faceva sempre più nero. Tutto iniziò a scurirsi su quel mosaico tranne una minuscola luce che cominciò a farsi spazio su quel manto nero fino al trasformarsi una scritta dall'oscuro presagio: Atra mors (Morte nera). Rimasi immobile.

Venni trascinata fuori dalla disperata stretta di mia madre che, afferratami per un braccio, mi tirò via da quella che era diventata la casa del demonio. La nostra amata Chiesa di Saint John's divenne un posto di morte e tutto questo in un solo giorno, nel tempo irrisorio di una sola messa.

Vedevo le persone uscire da lì completamente trasformate in demoni e udivo innumerevoli urla strazianti provenire dall'interno. Tra queste riconobbi quelle di mio padre e del mio fratellino minore. Capii subito: stavano morendo.

Coloro che si salvarono, o per meglio dire, sopravvissero, iniziarono a spintonarsi per inginocchiarsi davanti a una piccola statuina di Cristo piazzata sulla terra poco fuori dalla chiesa. Iniziarono a picchiarsi tra di loro pur di porgere le loro richieste di salvezza al Signore. La bava usciva dalla loro bocca e i graffi si mischiarono al nero della loro pelle e allo sporco della loro anima.

Prima di quella maledetta domenica di febbraio eravamo sempre stata una comunità perbene. Mai uno scandalo o un peccato che nostro Signore non abbia visto. Mai nulla che portò nel darmi spiegazioni su questo squilibrato comportamento che ebbero in quell'occasione e in seguito. Tutto mi apparve impossibile da credere.

Una signora anziana mi morì davanti gli occhi in pochi secondi. Aveva delle bolle nere maleodoranti su tutta la faccia. Per quel poco che ne sapevo quella non era una "semplice" Peste. A scuola ne parlavamo spesso visto che anticamente il nostro paesino venne decimato dalla prima Peste del 1665 e questo creò dentro di me un disagio indescrivibile. Fu davvero orribile per me, ragazzina di appena quindici anni, sopportare tutto questo orrore. Dio, il nostro Dio, volle punirci in qualche modo. Volle darci un'altra lezione che noi non capimmo. Cademmo nelle atrocità di quel male trasferitosi su di un dipinto nella cappella e che risvegliò una stregoneria assopita. Quella Peste fu la più tremenda che il mondo avesse mai conosciuto. Di seguito i governi di tutto il mondo decisero di ergere un segreto nascosto su quello che accadde. Parlare di questa epidemia nel 1995 era impossibile tanto quanto  lo è ancora oggi che siamo nel 2018. 

Il mio paesino cambiò mentre il resto del mondo continuava, ignaro, a vivere nel silenzio di una pandemia mai denunciata.

Anche io commutai e caddi in uno stato di stordimento. Quel giorno esatto ricordo soltanto che svenni portata via dalle braccia forti del signor Smith, un mio vicino di casa. L'ultima cosa che vidi fu lo sguardo di mia madre che mi guardava da lontano. Era fredda e un sorriso agghiacciante le si parò sul volto. Assunse la posizione della madonna e si mosse lentamente verso l'interno della chiesa. Non era più in lei,... non era più lei!

"Io sono il Signore Iddio tuo che ti feci uscire dalla terra d'Egitto, dalla casa degli schiavi. Non avrai altri Dei al mio cospetto." 

Quel Dio non fu presente quel giorno. Una presenza malata prese il suo posto e invase le menti e la salute degli abitanti di Barmouth.

"...Non avrai altri Dei al mio cospetto."

E così fu! 

Più nessun Dio si affacciò nel nostro petto e nelle nostre oramai dannate vite. Presto demoni, malattie e infezioni di ogni specie e forma, presero il suo posto. 

Tutto finì per marcire.  

Ogni cosa venne distrutta, compresa la nostra fede.







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