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Nono comandamento

"Non desiderare la moglie del tuo prossimo. La lucerna del corpo è l'occhio. Quando il tuo occhio è semplice, anche tutto il corpo è luminoso; ma se è cattivo, anche il tuo corpo è tenebroso."

In quel momento pregai di continuo tenendo gli occhi chiusi. Iniziò ad accadere qualcosa di tremendo.

Vennero prese tutte le donne, comprese le mogli dei cittadini del vicino villaggio. Alcune strane figure simili a ombre le trascinarono via nonostante le loro possenti grida. Per assurdo, notai che erano le ombre stesse di quelle donne a trascinarle via.

La figura oscura davanti a me si voltò verso i putridi:

-Fatene quello che vi pare di queste donne. Sono pure come pura tornerà la vostra anima una volta seviziate e uccise.-

-Non fatelo!- Urlai.

Come potevano credere a tali menzogne. Come credere a quel demone che non faceva altro che trascinarli con sé nel baratro più profondo dell'inferno?

Vidi Chuck, il benzinaio del paese, afferrare una di queste donne e strapparle i vestiti di dosso per poi gettarla a terra. Anche l'uomo si spogliò; aveva dei bubboni verdastri e neri su tutto il corpo, era completamente marcio come il suo desiderio colmo di peccato. La donna gridò inorridita e spaventata proprio come me. Suo marito che era lì presente corse verso di lei per salvarla ma venne decapitato dal demonio in un solo istante. La donna stessa, quindi, provò a rialzarsi, ma Chuck la afferrò con estrema brutalità, le spezzò il collo senza alcun rimorso e continuò a fare il suo porco comodo. Rimasi paralizzata da tale violenza. In quei gesti non riconobbi più nessuno di quegli abitanti che una volta si stringevano nella mia comunità. Un luogo ormai perduto dove ci si aiutava l'un l'altro e dove si viveva nella pace del Signore.

Anche le altre donne ebbero la stessa sorte, così come i loro mariti. Vennero tutti uccisi e violentati brutalmente.

Restammo soltanto io, l'anziano e Rafael che era ancora tra le mani del demonio.

-Allontanati da qui.- Mi disse l'anziano con un filo di voce dettato dalla paura. -Scappa finché sei in tempo. Questa è la fine del mondo. Corri a cercare la tua unica speranza di salvezza, qui troverai solamente una morte atroce. Afferra il pargolo e fuggite il più lontano possibile. Fuggite!-

Così feci. In un momento di distrazione del demone, tolsi velocemente Rafael dalla sua mano immonda e iniziai a correre il più velocemente possibile senza voltarmi. Tornai a sentire le grida di quei bastardi peccatori rincorrermi e le grida disumane dell'anziano fatto in mille piccoli coriandoli di carne.

Avevano appena infranto l'ennesimo comandamento di Dio, di colui che una volta era anche il loro di Dio ma che oramai si erano venduti l'anima al diavolo.

Mi voltai solamente quando sentì loro dire di volermi dare una punizione esemplare. Avevano gli occhi bramosi di voglia e peccato. Correvano con la lingua bavosa che penzolava dalle loro ormai secche e malate labbra. 

Quegli sguardi bramosi di peccato mi diedero orrore ma anche la forza di correre più forte. Corsi così veloce da sentirne il sangue in bocca.

Arrivai nel paese vicino riuscendo a seminare in qualche modo quei claudicanti e malati corpi, quegli esseri abominevoli una volta e a me cari. Quando arrivai guardai lo spettacolo che avevo davanti agli occhi e rimasi paralizzata.

L'intero paese era stato dato alle fiamme. Quella coltre fumo che vedevo in lontananza nel corrergli incontro mi aveva già dato da pensare che qualcosa di atroce fosse successo anche lì e così fu. Case distrutte. Corpi impalati e bruciati come spiedini. Faceva così caldo che le pozze di sangue a terra bollivano per l'elevata temperatura. Venni presto raggiunta dal demonio.

Non vi era nessun'altro oltre a lui. Allungò nuovamente le braccia verso di me e la sua forza incredibile finì per strapparmi nuovamente il neonato dalle mani. Urlai, gridai fortissimo! Ero così disperata che non sapevo cosa fare. Strapparmi quel bambino di mano era come togliermi la vita.

"Le preoccupazioni esagerate, gli attaccamenti morbosi, le sofferenze ma ancor di più le passioni, i vizi feriscono l'anima e le impediscono di sviluppare quell'energia incredibile e necessaria che solo lei può attingere all'amore di Dio per raggiungere la vera e unica felicità. Se si lascia l'anima avvolta per molto tempo nell'oscurità, appassisce come un fiore. Oscurata dai vizi e colpita nella sua essenza, l'anima non sa aprirsi all'amore di Dio , e mentre il corpo si sollazza delle cose umane, geme desolata nell'oscurità della mente."

Gli gridai di prendere me proprio come fece la povera Anita nei miei confronti. Non avevo più voce ma continuavo ad urlare, sentivo la gola graffiarsi e sanguinare.

-Prendi me al suo posto, è soltanto un innocente senza colpe e né peccati. Non puoi privarlo della sua libertà e fede, non è maledetto come lo siamo tutti noi, come lo sono IO. Prendi ME!-

A nulla servirono le mie preghiere e suppliche. Al demonio non importavano queste cose, non dava conto alla sofferenza altrui. Non gli importava nulla del dolore e delle lacrime.

-Stupida puttanella, tu non sai nulla... Questo è mio figlio.- Disse con una tonalità di voce che mi gelò il sangue e che mi fece tremare le gambe così tanto che crollai di peso a terra.

-Tu-tuo figlio...- Risposi incredula.

-Non puoi fare nulla per lui ma forse puoi fare ancora qualcosa per me. Da oggi la casa del vostro Signore sarà la mia di casa. I suoi servi saranno i miei servi, così come i suoi buoi, gli asini e tutte le sue inutili creazioni! Tu resterai con me. Sarai mia schiava e quella del mio frutto.-

"Il desiderio quando è buono e onesto, è una fonte di energia e di progresso per la vita. Dio ci raccomanda solo di non desiderare a tal punto le cose degli altri da volercene appropriare ingiustamente. Ci invita a non desiderare il male che porta al peccato e che rovina la nostra anima. Occorre sempre vigilare con la ragione e la volontà su ogni desiderio perché potrebbe trasformarsi in avidità e cupidigia."

Non ebbi il tempo di dire nulla.

Svenni al solo pensiero di tale orribile destino.







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