"Little Titanic"
"Dio fornisce il vento, ma è l'uomo che deve issare le vele." (Sant'Agostino)
Il cielo era ancora chiaro, ma si tingeva lentamente di giallo e arancione lasciando sperare in un tramonto da immortalare.
Scendendo come una furia in strada si mise a correre verso il parco per attraversare più in fretta il centro. Non sapeva dove fosse l'agenzia di noleggio barche e la sera prima non aveva avuto il tempo di chiedere il numero di telefono ad Enrico. Doveva fermarlo e doveva assolutamente parlargli prima che partisse.
"Dora ti prego devi aiutarmi, dimmi che sai l'indirizzo dell'agenzia di noleggio delle barche. Devo raggiungere subito Enrico. Ale mi ha mandato un messaggio dicendomi che sta per partire e che non tornerà, va in Australia e io non riuscirò a..."
"Ehi, calmati, respira e rallenta, ce la farai. So tutto, Alessandro mi ha scritto dicendomi che deve raggiungere Enrico a Pantelleria e riportare la barca, quindi, che non ci saremmo visti per qualche giorno. E sì, conosco l'indirizzo dell'agenzia. Ti mando la posizione sul cellulare. Brava bimba che dai ascolto alla tua super amica del cuore 😉"
Il posto non era lontano da dove si trovava quindi riprese a correre in direzione del centro storico. Fortuna che aveva deciso di indossare le scarpe da tennis!
Dopo due isolati percorsi a schivare i turisti e le comitive in posa per le foto di rito davanti al duomo, Isabella vide l'insegna illuminata dell'agenzia Fuori rotta.
Ma scherziamo? Pensò che fosse davvero un nome del cazzo per un posto che avrebbe dovuto ispirare fiducia nelle traversate in mare, ma non si preoccupò di farlo notare alla signorina truccatissima dietro il bancone, che dava dei dépliant ad una coppia, e si mise in fila aspettando il suo turno.
Isabella fremeva e, a costo di sembrare una tossica, cercava in tutti i modi di attirare l'attenzione per farsi ascoltare. Aveva fretta di arrivare da Enrico.
Dopo cinque minuti, che a lei parvero un'ora, la tipa dalla voce stridula e melliflua le rivolse la parola con un sorriso a tutti denti e un battito di ciglia a ripetizione.
"Buonasera, grazie di aver scelto l'agenzia Fuori rotta, mi dica in cosa posso esserl..."
"Mi serve sapere da dove parte il charter di stasera per Pantelleria. Una coppia deve essere accompagnata da un vostro skipper. Non conosco il nome della barca né da dove salpi, ma la prego mi servono queste informazioni subito!"
Isabella non le fece neanche finire la formula di rito, che stava già sporgendosi sul bancone nella direzione del monitor sperando di carpire da lì qualche indicazione utile.
"Mi spiace, ma non posso fornire certe informazioni. Sono dati personali e i nostri clienti sono tutelati da..."
Isabella spazientita cominciò ad alzare il tono della voce.
"No, forse non sono stata chiara, lei mi DEVE dare questa informazione. È questione di vita o di morte."
Isa era pronta a giocarsi il tutto per tutto pur di arrivare in tempo. Mostrandole il tesserino medico, vinse set e partita!
"Sono un medico di pronto soccorso dell'ospedale centrale, devo assolutamente raggiungere l'equipaggio prima che salpi, perché uno di loro è affetto da una grave forma di allergia congenita al... Feuerwerk, devo assolutamente portargli l'antistaminico potenziato per evitare uno shock anafilattico. Sono il suo medico e lui ha dimenticato di prenderlo nel mio studio stamattina."
La tipa troppo truccata aveva cominciato ad agitarsi sulla sua sedia girevole.
"Oh santo cielo, poteva dirmelo subito. Aspetti che cerco l'indirizzo del molo da cui sta salpando. Mi dica chi è lo skipper suo paziente."
"Mi spiace, segreto professionale. Cerchi più in fretta piuttosto..."
"Allora, la barca è la Little Titanic, e salperà dal molo 52 tra mezz'ora puntuale. L'equipaggio è già sul posto. Faccia in fretta è distante da qui."
Isa la ringraziò uscendo come una saetta dall'ufficio, non senza pensare, di nuovo, che i gestori dell'agenzia avessero urgente bisogno di un nuovo consulente di marketing con capacità serie in fatto di naming: Fuori rotta era un azzardo, ma Little Titanic come nome per una barca era un suicidio commerciale!
Attraversando la piazza, scorse un taxi libero e vi entrò senza pensarci due volte.
"La prego, devo arrivare al più presto al molo 52. Tra mezz'ora sarà tutto inutile quindi la prego di andare più veloce che può!"
Il tassista le fece un cenno di assenso e mise in moto all'istante.
Isabella stava leggermente tirando il fiato e sorridendo nello specchietto all'anziano tassista, sperò mentalmente di arrivare in tempo. Mandò un vocale divertito a Dora:
"Ho trovato l'indirizzo. Ho dovuto mentire alla tipa dell'agenzia dicendole che Enrico era allergico al Feuerwerk! A quanto pare lei non sapeva il tedesco per fortuna. Sai che figura se avesse capito che parlavo di una allergia ai fuochi d'artificio? 😊 Sto andando con un taxi al molo 52 e spero di trovarlo ancora lì"
Con un lieve sorriso sulle labbra appoggiò la fronte al finestrino e si distrasse per un po' a guardare le scie luminose delle auto che le sfrecciavano accanto.
https://youtu.be/BXOCDCbBCqc
"Deve essere importante questa persona, se ha così fretta di raggiungerla e ha fatto tutta quella scena per capire da dove parte."
Isa si destò dai suoi pensieri e prese ad ascoltare quell'uomo baffuto che ispirava simpatia.
"Sì, credo possa diventare molto importante. Ancora non lo so bene ma voglio scoprirlo. Devo solo capire prima se posso recuperare la situazione."
"Sa signorina, se mi posso permettere, non credo sia poi molto importante capire prima, in certe cose ci si butta senza rete e senza certezze. Non ci si ferma a pensare, altrimenti il momento giusto non arriva o passa e non ci si accorge che è passato. Non avrà mai il tempo per capire prima o prepararsi, le cose belle accadono, e semplicemente noi dobbiamo essere pronti a coglierle. È successo così anche a me e la donna che amavo, proprio su un molo, come quello dove la sto portando. Aveva paura di rischiare e io invece avevo paura di perderla."
"E' come è finita?" Isa era interessata più di quanto lo fosse di solito ai discorsi di uno sconosciuto.
"Trentacinque anni di matrimonio e ancora non mi pento di nulla."
Lei sorrise e quell'ometto le regalò la spinta che le serviva per cedere del tutto.
"Sa signorina, la paura di innamorarsi non esiste. Esiste la paura di essere, tra i due, l'unico a farlo. Se riesce a fregarsene di questo e dire esattamente all'altro cosa prova, il suo cuore la ringrazierà. Indipendentemente se sarà ricambiata o meno. Sa come si dice da queste parti? Dio fornisce il vento, ma è l'uomo che deve issare le vele. Eccoci arrivati, sono 20 euro."
Era emozionatissima mentre pagava e sorrideva al tassista. La gente sul molo 52 era tanta come tante erano le imbarcazioni ormeggiate.
"Buona fortuna bella signorina, il cuore conosce sempre la strada!"
Isabella cominciò a camminare a passo svelto tra i turisti che fotografavano l'imminente tramonto e quelli con le sacche in spalla pronti ad imbarcarsi. Cercava di scorgere Enrico tra le figure già sui natanti, o almeno sperava di riuscire a leggere il nome della barca: Little Titanic non passa inosservato!
Aveva quasi percorso tutto il molo senza successo quando, dietro le ultime vele, comparvero le sagome di una coppia che si apprestava a salire sulla passerella di una bellissima luxury boat, era la Little Titanic che ritirava i parabordi pronta per salpare. Una figura di spalle armeggiava con le cime e il timone, ma era lontana per distinguerla.
Doveva sbrigarsi!
L'ultima corsa tra la gente che ostruiva il ponteggio la fece col cuore in gola e quando arrivò alla passerella, la barca aveva appena lasciato il molo.
"ENRICOOOOO!"
La scia di spuma del motore la allontanava da Enrico e dalle spiegazioni che il suo cuore voleva urlargli. Era arrivata tardi.
Aveva quasi le lacrime agli occhi quando la figura nel pozzetto si girò a quell'urlo cercando di capire da chi provenisse.
Isabella era interdetta e non capiva cosa stesse vedendo: Alessandro che la salutava dal pozzetto sorridendo e sbracciandosi.
"FUOCHINOOOOOOO!" Alessandro adesso rideva a crepapelle e le sue risate arrivarono al molo dove Isabella non poté che asciugarsi le lacrime e, ridendo anche lei, correre indietro sui suoi passi.
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Arrivò un SMS di Dora: "scusaci ma dovevamo fare qualcosa e fartici arrivare sudando un po', le ardue conquiste valgono di più dopo. 😉"
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Era seduto di spalle al pontile appoggiato all'albero mentre, leggendo distrattamente un libro di Calvino, aspettava di gustarsi il momento esatto in cui l'ultimo arco di sole avesse "sfrigolato" entrando in mare. Tutto intorno c'era il silenzio giusto per ascoltare i pensieri e tirare le somme di quelle ore passate con il ricordo di Isabella in testa.
"Mi hanno detto che il pozzetto è più comodo con due timoni e che queste barche sono progettate con un metodo che si chiama effetto loft. Ma non ne conosco tutti gli ambienti, mi manca di vedere il bagno!"
Enrico chiuse il libro guardando dritto davanti a sé l'ultimo spettacolo del tramonto e un sorriso gli spuntò sulle labbra.
Adesso era in piedi sulla passerella e aspettava che Isabella facesse il primo passo verso di lui.
Lei gli tese la mano per farsi aiutare a salire a bordo e lui con un unico gesto se la tirò addosso stringendola in un abbraccio da mozzarle il respiro.
"Il bagno in effetti non ha avuto la stessa fortuna, ma è comunque ben progettato, fidati."
Risero entrambi.
Le labbra si riconobbero all'istante e con l'ultimo respiro disponibile, mentre le stelle cominciavano ad accendersi in cielo, lui le disse solo:
"Salpi con me?"
(Silviapp71 febbraio 2022 - dedicata a chi adora il mare, e a chi in amore sa solo navigare a vista ♥️... osate!)
NB: per chi volesse conoscere la barca in questione è una Dufour 36p, il mio sogno nascosto! ;)
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