Gelosia
Pov Percy
Stavo camminando di fianco ad Annabeth mentre ci avviavamo verso la mensa, in quel momento stava ridendo perché avevo detto qualcosa di stupido
"Sei un idiota" esclamò lei ridendo e guardandomi negli occhi, io arrossii a quel contatto
"Sono un idiota carino?" chiesi con non solo l'intento di stuzzicarla ma anche per sapere se mi considerava carino, non che mi interessasse.
Lei mi guardò torva e sbuffò "Dei, Percy, sei così infantile" replicò lei
"Però non hai risposto alla domanda" sottolineai io e lei arrossì leggermente
"Vai a chiederlo a una figlia di Afrodite" replicò lei più seria non incrociando il mio sguardo
"Però io l'ho chiesto a te" osservai e lei sbuffò
"Testa d'Alghe.. diciamo che non sei totalmente brutto" ammise lei arrossendo e ridendo, io le diedi un colpetto e mi allargai in un sorriso da piantagrane
"Si chiama fascino" dissi io, lei si fermò e mi guardò, si sporse verso di me vicinissima e io deglutii pensando che mi stava per baciare.
Mi prese la mano e le farfalle svolazzarono dentro di me.
E Annabeth Chase mi scaraventò a terra con una mossa di judo bloccandomi con un ginocchio sul mio petto
"Si chiama stupidità" esordì lei ridendo mentre anche io mi facevo contagiare, mi resi conto che eravamo molto vicini, molto
"Bacio, Bacio, Bacio" sentii i semidei gridare queste parole ed entrambi arrossimmo come due pomodori
Annabeth mi lasciò andare aiutandomi ad alzarmi dopo di che mise le mani sui fianchi e lanciò a tutti uno sguardo omicida
"IL PROSSIMO CHE OSA RIPETERLO" urlò Annabeth facendo ammutolire tutti, tranne una persona che si fece largo tra i ragazzi con un sarcastico sorriso
"Ah l'amore, vedete di darvi una mossa, voi due" io spalancai gli occhi dalla sorpresa ed arrossii, ebbe la mia stessa reazione anche Annabeth.
La figlia di Atena si precipitò verso la ragazza che aveva parlato e la stritolò in un abbraccio
"Talia!" esordì allegra, mi avvicinai anche io e con un gesto della mano la salutai, lei ammiccò a entrambi un sorrisino
"Io noto che state benissimo da soli" osservò lei alzando le sopracciglia, io ammutolii e mi sporsi verso di lei piantando i miei occhi contro i suoi blu elettrici
"Faccia di Pigna, c'è una vagonata di acqua al fiume che ti aspetta da quando avevo quattordici anni" la minacciai ricordando la nostra lotta, di come mi avesse fulminato e giuro che se non ci fosse stato l'Oracolo a interrompere, l'avrei annaffiata
Lei digrignò i denti e Annabeth si accigliò "A cosa di riferisci?" mi chiese e io alzai le spalle
"No niente, una piccola lotta in sospeso" mi limitai a dire e lei mi fissò con fare ammonitore, poi si rivolse a Talia
"Che ci fai qui Thals?"
"Vista la grande battaglia, Artemide ha dato il permesso alle cacciatrici di fare una pausa di dodici giorni, perciò ho colto l'occasione di fare un salto dalla mia migliore amica e il mio fastidioso cugino"
Io sbuffai ma la strinsi in un abbraccio.
"Ragazzi, con Clarisse, Grover, gli Stoll e altri abbiamo intenzione di giocare a obbligo o verità, vi unite a noi stasera?" ci chiese con fare accattivante, io impallidii leggermente alla prospettiva di obblighi scomodi ma non volevo sembrare un codardo
"Io ci sto" esclamai sorridendo e Annabeth annuì, poi ci dirigemmo verso la mensa
Dalla fine della guerra, Chirone aveva deciso di unire tutti i tavoli in un'unica grande tavolata per sentirci più vicini e rappresentare l'idea di più unità
Io mi sedetti di fronte ad Annabeth che stava seduto accanto a Talia e, stranamente a Connor Stoll.
Come al solito mangiai molto apprezzando ancora una volta la bontà del cibo del campo, durante la cena mi ero accorto delle insistenti occhiate che gettava Connor a Ananbeth, erano occhiate di apprezzamento.
Sentii dentro di me ribollire una rabbia ceca, aggrottai le sopracciglia ma strinsi i denti cercando di non far vedere quanto fossi infastidito
Improvvisamente Connor si rivolse ad Annabeth ammiccando un sorrisino un po' pervertito che mi diede il nervoso, i miei pugni si chiusero e i miei occhi si fecero piccoli
"Allora Annabeth cosa fai domani di bello?" le chiese facendo suonare la domanda causale, lei gli rivolse un'occhiata leggermente stupita ma rispose educatamente
"Niente in particolare" ammise lei alzando le spalle
"Davvero? Io ero convinta che uscissi con qualche ragazzo, insomma, una ragazza così carina!" osservò con un sorriso smagliante, potevo sentire le risatine di Talia e Clarisse.
In quel momento mi sentii incredibilmente arrabbiato, come si permetteva di fare certi commenti ad Annabeth, ero seriamente furioso, non doveva dire quelle parole.
Strinsi i pugni e sentii una grande energia dentro di me, l'acqua nei bicchieri iniziò a muoversi in piccoli cicloni riversandosi a volte sulla tovaglia, si sentiva una raffica di vento più forte che mi spettinò i capelli.
Annabeth sembrava non farci caso perché fissava sbigottita Connor, al quale lanciai un'occhiata assassina che batteva perfino quelle di Talia.
Quest'ultima mi fissava con una faccia mista a sorpresa e con un sorrisino fastidioso sulle labbra.
"Dai Connor, non fare il simpatico" sdrammatizzò la figlia di Atena deglutendo,Connor assunse un espressione seria ma vidi che era un po' nervoso
"Ma stai scherzando Annie! Ti sei mai guardata allo specchio? Con quel bel fisico, quei riccioli biondi e quegli occhi tempestosi, faresti concorrenza ad Afrodite in persona" esclamò Connor in un fiato facendo arrossire come un pomodoro Annabeth, vidi Talia scoccare un'occhiata d'avvertimento al figlio di Hermes che deglutiva visibilmente.
Sentii un'ondata di rabbia ancora più forte della prima e l'acqua dei bicchieri si rovesciò completamente, le raffiche di vento aumentarono.
Poi di colpo mi alzai e mi allontanai velocemente verso la mia cabina sbattendomi la porta alle spalle.
Ero furioso.. o meglio GELOSO
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