Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

5: The Second Day

NOTE DELL'AUTORE:

Ciau ehe <3

Spero vi piacerà il capitoletto <3 succedono un po' di cose :3 

Comunque, non sarà lunghissima questa storia, mancano tipo 3/4 capitoli!! <3 Poi, penserò ad altre Wriolette (tema non ancora deciso), e vi scriverò probabilmente una AlHaitham x Kaveh, e una Itto x Gorou (modern AU!)

Kieran

***

La prima emozione che attraversò la mente di Neuvillette, nel momento esatto in cui riemerse dal sonno, fu la gioia. La felicità estrema, il senso di aver finalmente provato ciò che agognava da tempo: una vicinanza più stretta con Wriothesley.

Nonostante avesse la mente ancora offuscata dal dormiveglia, fu immediatamente consapevole della presenza dell'altro, ancora stretto a sé.

Neuvillette si bloccò per un attimo, ripensando alla notte appena trascorsa.

Era stato tutto vero. Non si era sognato tutto quanto.

Il respiro ritmico e quieto accanto a lui ne era una prova tangibile.

Wriothesley era ancora lì, vicino, abbracciato a lui—sebbene leggermente più distante rispetto a quando si erano addormentati. Il calore delle sue gambe, che durante la notte si erano intrecciate con le sue, si era ora spostato, ma il braccio saldo attorno alla sua vita era rimasto dov'era, come un vincolo delicato, eppure innegabile. Stava ancora dormendo serenamente, con uno splendido sorriso ad addolcirgli i lineamenti.

Era bellissimo, e vicino a sé più di quanto mai fosse stato. Neuvillette non aveva mai sperato di ricevere una simile fortuna, di potersi stringere a lui nello stesso letto, come nei suoi migliori sogni ad occhi aperti in cui si perdeva prima di addormentarsi.

Pochi istanti dopo aver realizzato quanto si sentisse felice di quella situazione, Neuvillette si ritrovò a sussultare, sentendosi improvvisamente teso tra le gambe.

Ci mancava solo quello! Stava andando tutto così bene!

Strinse appena le gambe, nella speranza di ignorare un accenno di erezione che, ovviamente, si era presentato nel momento peggiore.

Razionalmente, non era troppo sorpreso di quella reazione, considerato che aveva letteralmente dormito attaccato alla persona che gli piaceva da anni. Era perfettamente naturale, tuttavia, era terribilmente imbarazzante.

Non voleva certo che l'altro lo notasse! Ma sarebbe stata un'impresa nascondersi, considerato quanto la situazione non stesse facendo che peggiorare. Cercò di ignorare quanto ormai fosse duro e ringraziò mentalmente la presenza delle coperte, che nascondevano ogni cosa. Poi, si girò appena su un fianco, tentando di scostarsi appena da lui.

Fu in quel momento che Wriothesley si riscosse, svegliandosi.

Neuvillette abbassò lo sguardo e il cuore gli batté più forte quando incrociò il suo sguardo. Sperò che non avesse notato nulla. Non sembrava del tutto vigile, ma era certamente cosciente. I suoi occhi occhi grigi, leggermente socchiusi, lo osservavano con un'aria rilassata.

"Buongiorno, Neuvillette.", mormorò, con voce ancora assonnata; una voce che Neuvillette avrebbe voluto sentire più spesso, per averlo accanto a sé fin dal primo mattino. Si sentì incredibilmente fortunato di poter godere di quel privilegio, in quel momento.

Wriothesley gli rivolse un sorriso lieve, privo di malizia, che però ebbe l'effetto di farlo sentire ancora più consapevole del proprio stato. Della loro vicinanza. Del fatto che, per la prima volta, avevano dormito insieme.

"Oh...buongiorno.", rispose, senza spostarsi ulteriormente. Forse avrebbe dovuto, ma avere il suo braccio attorno alla vita era fin troppo piacevole.

Neuvillette si sentiva scosso da una piacevole agitazione da capo a piedi: un misto di imbarazzo e soddisfazione. Non voleva allontanarsi troppo, nè voleva spezzare il momento. Eppure, ogni fibra del suo essere gli stava gridando che quel genere di contatto non era qualcosa a cui era abituato, e che probabilmente, non era appropriato, tra due amici.

Ma erano davvero soltanto quello, anche per Wriothesley? Due amici che si conoscevano da anni? O forse, poteva illudersi di essere ricambiato?

I ricordi del giorno precedente gli tornarono in mente con una chiarezza imbarazzante. La stretta delle dita di Wriothesley intorno alle sue, in pasticceria, il tepore della sua mano intrecciata alla propria. Avevano scherzato sul gioco di ruolo, su quanto fosse stato divertente recitare le parti da innamorati per i loro personaggi, e poi—c'era stata quella frase decisamente ambigua.

"Mi è venuto tutto più naturale perché stavo parlando con te.", gli aveva detto Wriothesley, con un sorriso rilassato, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, mandando Neuvillette in uno stato di totale euforia.

Probabilmente, era stato proprio quello a spronarlo a fargli dei complimenti, che gli erano sfuggiti con troppa naturalezza, prima di dormire, quando lo aveva visto senza maglietta. Con un brivido compiaciuto, Neuvillette ripensò al modo in cui Wriothesley aveva sorriso alle sue parole, accettandole con un misto di sorpresa e divertita soddisfazione. E al modo in cui Wriothesley gli aveva fatto dei complimenti a sua volta, accarezzandogli le spalle.

Era totalmente perso. Tutti i sentimenti che aveva trattenuto per anni con tanta cura, cercando di non sbilanciarsi troppo, stavano ora emergendo con una forza incontenibile.

Quella mattina, non era certo di potersi nascondere ancora a lungo.

L'aria nella stanza era silenziosa, carica di una quiete che poteva essere sia confortevole che pericolosa, a seconda di come si sarebbero evolute le cose. E Neuvillette, incapace di gestire il peso di quella tensione, fece l'unica cosa che gli venne in mente: cercò un discorso casuale.

"Hai...dormito bene?" chiese, la voce più bassa del solito, come se il silenzio della stanza lo costringesse a mantenere un tono più intimo.

Wriothesley lo osservò per un momento, forse divertito dalla domanda in sé, e poi ridacchiò piano, uno di quei suoni profondi che sembravano fatti apposta per scivolargli addosso e insinuarsi nella sua mente.

"Benissimo," rispose con naturalezza. "Grazie alla tua temperatura fresca, è stato probabilmente il miglior sonno che abbia fatto da tempo."

Neuvillette non era sicuro di cosa rispondere. Ma di certo, si sentì più sollevato. Se Wriothesley avesse trovato scomodo dormire con lui, se avesse pensato che fosse stato inopportuno, lo avrebbe detto—ne era sicuro. Ma non sembrava affatto infastidito. Anzi.

Forse, era stato piacevole anche per lui. Lo sperava tanto.

"Ne sono molto contento," rispose, con una sincerità che superò perfino la sua stessa esitazione.

Wriothesley parve notarlo, perché il suo sorriso si allargò leggermente. " "Sei fresco, ma non al punto da far venire i brividi. Perfetto per le notti estive, direi.", commentò con un tono leggermente divertito.

Neuvillette si lasciò sfuggire una piccola risata, genuina. "Non penso di potermi attribuire il merito di una mia semplice condizione fisiologica. Ma ti ringrazio per questa recensione così lusinghiera."

"Perché non dovresti?" replicò Wriothesley, abbandonando con cura la presa da Neuvillette per mettersi seduto, con la schiena contro la parete. Neuvillette sentì immediatamente la sua mancanza, ma non si sedette a sua volta, ancora troppo occupato a restare ben nascosto sotto alle coperte. "Alla fine, mi hai proposto tu di avvicinarmi."

Neuvillette sussultò appena, prima di sorridergli più ampiamente. "E' stato un piacere."

"Ti va di andare a fare colazione insieme?", gli propose Wriothesley, poco dopo.

Neuvillette trattenne un respiro, pensando alla prima scusa possibile. Non poteva certo alzarsi così, mentre era ancora più duro di prima.

"Ehm...volentieri, ma ti dispiacerebbe aspettare cinque minuti? Penso che resterò a letto ancora un po''," rispose con la miglior disinvoltura che riuscì a raccogliere. "Non ho mai occasione di restare a letto a poltrire, a Fontaine. Magari, se vuoi, puoi prepararti, nel frattempo. Ti raggiungerò tra poco."

Per un istante temette che Wriothesley notasse qualcosa. Che leggesse tra le righe del suo atteggiamento. Ma l'altro non parve sospettare nulla, annuendo con la stessa espressione rilassata.

"Ma certo," disse, sedendosi sul bordo del letto per sgranchirsi le spalle. "Allora vado a prepararmi... e poi andrò un attimo a cercare Clorinde, devo dirle un paio di cose. Così potrai prepararti con calma."

Neuvillette si irrigidì appena.

Wriothesley voleva cercare Clorinde, di nuovo, per passarci del tempo da solo.

Era sciocco pensare male, lo sapeva. Clorinde era brillante, intelligente, bella e conosceva Wriothesley molto bene. Ma era una persona di fiducia: una collega, un'amica di entrambi, e lui non era mai stato geloso del tempo che trascorrevano da soli a Forte Meropide.

Eppure, i ricordi del giorno precedente si insinuarono nella sua mente con una velocità quasi crudele: Wriothesley e Clorinde, che parlavano sottovoce, dopo la pasticceria. Il modo in cui lui si era avvicinato a lei, sussurrandole qualcosa all'orecchio. Il modo in cui Clorinde aveva sorriso, inclinando il capo verso di lei, per ciò che lui le stava dicendo.

Sembrava quasi avessero un segreto, e adesso, di nuovo, Wriothesley era vago, quando la menzionava.

Neuvillette abbassò lo sguardo, nascondendo il suo momentaneo disagio dietro un'espressione imperscrutabile. "Certo, capisco," disse, mantenendo il tono neutro, e sforzandosi di sorridere lievemente.

Doveva smetterla di essere così geloso di Clorinde: non era mai successo, e non voleva che continuasse ad accadere, in quella vacanza. Ma era sempre più inevitabile: si sentiva davvero confuso, tra i segnali che Wriothesley stava mandando a lui e il suo comportamento con l'amica.

****

Wriothesley non riusciva a smettere di sorridere.

Abbandonò il bagno, già lavato e vestito, per lasciare libera la stanza per Neuvillette, con un'espressione da perfetto idiota felice stampata in faccia.

il calore della notte passata ancora gli danzava addosso come un ricordo vivido. Aveva dormito abbracciato a lui. A Neuvillette. Il pensiero era talmente surreale che gli veniva quasi da ridere per l'incredulità. E il bello era che non si trattava solo di un fortuito incastro di corpi nello spazio ristretto del letto. No, Neuvillette lo aveva lasciato fare. Lo aveva lasciato stringere, riposare con il viso vicino al suo. E al mattino non si era nemmeno scostato subito.

La sola idea lo faceva ribollire di entusiasmo. Era come se il mondo intero si fosse leggermente inclinato a suo favore, dandogli una prospettiva nuova su quella situazione. Neuvillette era sempre così composto, così difficile da leggere. Ma la notte passata aveva detto tante cose senza bisogno di parlare.

Inoltre, non gli era di certo sfuggito il modo in cui Neuvillette si era rigirato tra le coperte e allontanato da lui con un po' di agitazione, quella mattina. Wriothesley sorrise, avendo intuito abbastanza facilmente cosa gli fosse accaduto.

Forse era stata soltanto una reazione naturale del corpo di Neuvillette, ma forse non era proprio una coincidenza, che fosse accaduto proprio di fianco a lui. Non gli aveva detto nulla per non metterlo a disagio, ma ne fu segretamente compiaciuto.

Doveva assolutamente raccontare tutto alla sua migliore amica.

Non appena vide la porta della camera di Clorinde, si accorse che Navia aveva scelto l'altro bagno.

Perfetto. Potevano aggiornarsi facilmente sulle reciproche cotte.

Si fiondò dentro senza esitazioni, dimenticando persino di richiudersi la porta alle spalle.

"Clorinde!" La sua voce era bassa ma carica di eccitazione, quasi eccessiva. "Devi sentire cosa è successo stanotte!"

Clorinde, che si stava spazzolando i lunghi capelli blu notte, alzò lo sguardo con un sopracciglio inarcato e un'espressione terribilmente curiosa. "...per presentarti con tutta questa enfasi qui, direi...che siete andato a letto insieme?"

Wriothesley rise, scuotendo il capo. "No, magari! Non esageriamo, adesso. Però..abbiamo dormito abbracciati," disse, senza nemmeno tentare di contenere la soddisfazione.

Clorinde sgranò gli occhi, poi si illuminò come se le avessero appena rivelato il segreto per la felicità eterna. "Stavo soltanto scherzando, ma...non mi aspettavo dei simili progressi, aspetta! Abbracciati? Ma come?", proseguì, con un tono entusiasta, più unico che raro. Si avvicinò a lui, posandogli una pacca di incoraggiamento sul braccio." Chi ha iniziato? E poi? Dimmi tutto nei minimi dettagli!"

"Già." Wriothesley si sedette con disinvoltura sulla sedia accanto al letto e si passò una mano tra i capelli. "Allora...quando siamo andati a dormire, ho detto che avevo caldo. Neuvillette, allora, mi ha offerto di appoggiarmi a lui perché, testuali parole, 'sono un drago di Hydro, ho il sangue freddo'. E io ho accettato. Ovviamente."

Clorinde lo fissò per un attimo prima di scoppiare in una breve risata incredula. "Non ci posso credere! Audace, da parte del nostro Iudex!"

"E non è tutto. Ieri sera, mentre mi cambiavo, ho tolto la maglia senza pensarci e..." Wriothesley si interruppe un attimo, lasciando che la tensione teatrale salisse. "Neuvillette mi ha detto che sono bello. E che ho delle spalle notevoli."

"Dimmi che sei svenuto per l'emozione.",lo prese in giro Clorinde, prima di afferrarlo per le spalle, scuotendolo con entusiasmo. "Ma è fantastico! Sta funzionando! Il nostro piano della vacanza sta funzionando alla perfezione!"

Wriothesley annuì energicamente, ancora immerso nell'euforia del momento. Poi Clorinde, mordendosi il labbro inferiore, si prese un secondo per valutare se raccontargli a sua volta qualcosa. Alla fine, cedette.

"A proposito, sai una cosa? Anche io e Navia abbiamo dormito abbracciate stanotte."

Wriothesley si immobilizzò, poi la fissò con occhi sgranati. "Cosa? La nostra fortuna si è allineata stanotte fino a questo punto, qunindi?"

Clorinde ridacchiò. "Sì! Ha fatto un brutto sogno, poverina, e ha cercato conforto. E ovviamente non potevo lasciarla lì da sola, e così...",mormorò, stringendosi nelle spalle con aria furba.

"Così l'hai accolta tra le tue braccia e vi siete addormentate insieme."

"Esattamente. E mi è sembrata molto felice."

I due si guardarono per un attimo, poi, senza bisogno di dire altro, si gettarono l'uno contro l'altra in un abbraccio euforico.

"Clori! Non ci posso credere! Dopo tutti questi anni, ce l'abbiamo quasi fatta?" esclamò Wriothesley, ridendo, colmo di gioia.

"Sembra proprio di sì! Vedrai, nessuno di noi due tornerà single a casa, dopo questa vacanza."

Erano incredibilmente felici. Quello, senza dubbio, era uno dei momenti migliori della loro vita.

Ma proprio in quel momento, dietro di loro, sulla soglia della porta, una figura silenziosa si era fermata a osservare la scena.

Neuvillette, appena uscito dal bagno, si era bloccato.

Dalla porta socchiusa, vedeva chiaramente i due amici stretti in un abbraccio complice, ridendo tra loro con un'intesa che sembrava innegabile. E vagamente, sentì le loro parole.

Un piccolo nodo gli si formò nello stomaco.

Si costrinse a distogliere lo sguardo e a tornare in camera, chiudendo delicatamente la porta dietro di sé, senza che nessuno dei due se ne accorgesse.

Poco dopo, la bellissima giornata di sole che era si era preannunciata si trasformò in una mattinata piovosa: piccole gocce scivolarono sul giardino e sulla zona, bagnando la sabbia e ricongiungendosi al mare dove sarebbero dovuti andare a fare il bagno.

***

Neuvillette scese le scale con un'andatura composta, quasi solenne, ma dentro di sé sentiva un nodo stringersi sempre di più. L'immagine di Wriothesley e Clorinde, stretti in quell'abbraccio così naturale, così complice, gli si era fissata nella mente come un'ombra insistente.

"Non dovrei lasciarmi turbare."

Continuava a ripeterselo, con la calma studiata di chi cerca di convincersi di una verità che non sente. Wriothesley era stato ambiguo anche con lui, dopotutto. Aveva flirtato apertamente, l'aveva abbracciato, gli aveva perfino detto che era bello. La sera prima, si erano addormentati vicini, e quella vicinanza era stata sincera, intima.

Eppure...

Eppure la sensazione che lo stava rodendo non voleva andarsene.

Raggiunse la sala da pranzo e, quasi senza accorgersene, il suo sguardo si posò sulle finestre. Il cielo, che fino a poco prima era stato di un azzurro limpido, ora era velato da nubi leggere. Sottili gocce di pioggia bagnavano il giardino e la sabbia poco lontana, fondendosi con il mare che, sotto il grigio del cielo, sembrava più distante.

Neuvillette si ricompose.

"Non posso lasciare che le mie emozioni rovinino la giornata a tutti."

Chiuse per un attimo gli occhi, inspirò profondamente e si concentrò per placare il battito del cuore. La pioggia non si intensificò, ma rimase comunque una sottile carezza sulla terra. Non era abbastanza per impedire la loro giornata in spiaggia, ma era abbastanza per rivelare che qualcosa dentro di lui era turbato.

Quando riaprì gli occhi, si accorse che Navia era già seduta a tavola, immersa nella colazione. Davanti a lei c'era un piatto colmo di macarons e altri dolci color pastello. Stava assaporando un biscotto con espressione soddisfatta, e quando lo vide, gli fece un cenno con la mano.

"Neuvillette! Buongiorno! Vieni a sederti con me?"

La sua voce era allegra, amichevole, e lui si sentì quasi sollevato nel vederla. Adorava la compagnia di Navia: aveva un'energia calda, vivace, che gli faceva bene.

"Buongiorno, Mademoiselle Navia." Accennò un piccolo sorriso e si sedette di fronte a lei.

Navia gli spinse il piatto di dolci più vicino. "Avete scelto benissimo i dolci, ieri! Questi macarons sono una meraviglia. Dovresti assaggiarne uno."

Neuvillette prese un macaron alla vaniglia e lo assaggiò. Era davvero delizioso, ma il sapore dolce non riuscì a sciogliere del tutto il peso che sentiva nel petto.

Navia lo osservò per qualche secondo, poi inclinò leggermente la testa. "Tutto bene?"

Neuvillette incrociò il suo sguardo curioso e sereno, e si sforzò di rispondere con naturalezza. "Sì, sto bene."

Navia sollevò un sopracciglio, come se non fosse del tutto convinta, ma non insistette. Si limitò a prendere un altro macaron e a sorridergli.

Dopo un momento di silenzio confortevole, fece una domanda apparentemente casuale: "Stai aspettando Wriothesley?"

Neuvillette si irrigidì appena. "Perché me lo chiedi?"

Navia sorrise, quasi divertita. "Oh, perché state sempre insieme, ovviamente!"

Neuvillette abbassò lo sguardo sul suo piatto, facendo scorrere le dita lungo il bordo della tazza di tè davanti a lui. Il suo petto si strinse.

"Credo che sia con Clorinde, adesso.", si limitò a commentare, prendendo un sorso di tè.

Navia appoggiò il gomito sul tavolo, giocherellando con un macaron mezzo mangiato, poi lo fissò con un sorriso leggero, ma carico di intenzione.

"Posso permettermi una domanda, Neuvillette?"

Neuvillette posò con grazia la sua tazza di tè, sollevando lo sguardo su di lei con un sopracciglio leggermente inarcato, in segno di curiosità. "Certamente, se sarò in grado di risponderti."

Navia rise piano, prima di abbassare un po' la voce. "Ti piace Wriothesley, vero?"

Per un attimo, il silenzio si fece più pesante attorno a loro. Neuvillette si irrigidì appena, colto alla sprovvista dalla franchezza dell'amica. I suoi occhi azzurri lo scrutavano con attenzione e genuina curiosità.

Lui e Navia avevano abbastanza confidenza perché lei potesse chiedergli una cosa simile. Tuttavia, lui non si era confidato a tal proposito con nessuno. Aveva avuto intenzione di dire tutto a Furina, ma si era sempre trattenuto, forse per paura di dover affrontare le conseguenze di quel sentimento.

Un amico o un'amica lo avrebbero di certo spronato a farsi avanti. Lo avrebbero fatto sentire meglio, più leggero. Ma parlare di sentimenti era sempre così difficile, per lui: prima di elaborarli e riconoscerli, doveva ogni volta capire anche come spiegarli agli umani. Era innamorato di Wriothesley da anni, ma ci aveva impiegato molto più tempo del necessario a rendersene conto anche da solo.

"Oh." disse dunque Neuvillette, poi abbassò di nuovo lo sguardo, come se la sua tazza di tè fosse improvvisamente molto interessante. Non poteva continuare a nascondersi, e una parte di lui, in realtà, era grata e sollevata di non aver tirato fuori quella questione per primo. Decise dunque di affidarsi all'amica, sospirando. "È così evidente?"

Navia sorrise compiaciuta. "Diciamo che non è difficile notarlo, se si sa osservare. E io sono pur sempre un'investigatrice." gli strizzò l'occhio, poggiando il mento sulla mano. "Come ho detto, siete sempre insieme, e la tua espressione quando sei con lui cambia totalmente. Ma non preoccuparti, non lo dirò a nessuno."

Neuvillette inspirò a fondo. Il suo cuore batteva più veloce, ma si sentì stranamente sollevato a dirlo ad alta voce. "Sì, comunque. Mi piace." Non avrebbe mai pensato di ammetterlo così, ma ora che le parole erano uscite, non sembrava poi così spaventoso. Guardò Navia con un accenno di sorriso incerto. "Ti prego di non divulgarlo."

Navia rise di nuovo, questa volta con più dolcezza. "Come ho detto, segreti e confidenze sono il mio pane quotidiano." Poi, con un guizzo d'entusiasmo, aggiunse: "E se vuoi, posso anche darti una mano."

Neuvillette le rivolse uno sguardo speranzoso. "..davvero? Te ne sarei immensamente grato."

Un po' di supporto morale non gli avrebbe di certo fatto male. Forse, avrebbe potuto confidarsi con lei e esprimerle la sua preoccupazione, riguardante ai presunti sentimenti di Wriothesley per Clorinde. Inoltre, avrebbe potuto chiederle qualche buon consiglio.

"Certo!" Navia annuì convinta, poi si sporse un po' verso di lui, abbassando la voce in modo cospiratorio. "Magari, stasera ne possiamo parlare meglio, quando rimarremo da soli."

Poco dopo, il rumore di passi nel corridoio annunciò l'arrivo di Wriothesley e Clorinde, interrompendo quel discorso.

"Buongiorno!" esclamò Wriothesley, allungando una mano per prendere un dolce dal piatto di Navia, che gli diede un buffetto sul polso come avvertimento.

Clorinde prese posto accanto a Navia con la consueta eleganza, accennando un sorriso. "Sembra che la pioggia ci abbia cambiato i piani.", mormorò, con un sospiro.

Neuvillette si sentì terribilmente in colpa, e si ripetè di calmarsi: forse, così, nel pomeriggio la pioggia sarebbe cessata del tutto.

Wriothesley si sedette accanto a Neuvillette, prendendo senza esitazione la teiera per versarsi una tazza. "Niente spiaggia stamattina, ma non è la fine del mondo. Possiamo continuare la nostra campagna del GDR mentre aspettiamo che migliori il tempo."

Navia si illuminò all'istante. "Ottima idea! Così, poi, nel pomeriggio possiamo finalmente fare il bagno nel mare."

Neuvillette annuì, cercando di non soffermarsi troppo sul fatto che Wriothesley fosse così disinvolto accanto a lui, dopo la notte che avevano passato insieme. Sentiva ancora il calore vago della sua presenza sulla pelle, ma il suo umore era decisamente migliorato, dopo la conversazione con Navia.

Forse, doveva soltanto trovare il modo di farsi avanti, così da smetterla di farsi venire tutti quei dubbi su Wriothesley e Clorinde, che forse erano semplicemente due amici molto affettuosi.

Mentre la colazione continuava tra chiacchiere leggere e piani per la giornata, Neuvillette si concesse un momento per osservarli tutti. C'era qualcosa di confortevole in quell'atmosfera, in quelle amicizie che si intrecciavano con naturalezza, nelle loro parole allegre e nella dolcezza dei dolci e del tè.

E mentre il rumore della pioggia iniziava a diradarsi, un pensiero si fece più chiaro dentro di lui: forse non sarebbe poi una così brutta giornata.

***

La pioggia aveva ormai ridotto la sua intensità, trasformandosi in un leggero scroscio che accarezzava la sabbia umida e le foglie del giardino. Il cielo grigio lasciava trapelare qualche spiraglio di luce tra le nuvole, e l'aria fresca portava con sé l'odore salmastro del mare.

Sotto la tettoia della veranda, il gruppo si era sistemato attorno al tavolo dove la mappa e le schede dei personaggi erano state posizionate con cura. I dadi scintillavano sotto la luce soffusa, e il manuale lasciato da Furina dominava il centro della scena, con le sue istruzioni meticolose ma, sospettava Neuvillette, anche con qualche scherzo ben nascosto tra le righe.

Clorinde batté le mani, prendendo in mano il manuale. "Bene! Furina ha lasciato delle direttive per la sessione di oggi. Per questa parte, divideremo i ruoli: io e Navia saremo insieme, mentre Neuvillette e Wriothesley formeranno l'altra squadra."

Neuvillette alzò lo sguardo dal suo foglio, sentendo un leggero calore salirgli sulle guance. Essere in squadra con Wriothesley significava che avrebbero dovuto lavorare a stretto contatto... e dopo quella notte, l'idea lo agitava più di quanto volesse ammettere.

Navia si sporse con un sorriso furbo. "Tutto chiaro? Perfetto! Allora Clorinde sarà la master per la prima parte, e poi ci scambieremo."

Clorinde annuì e schiarì la voce con aria professionale. "La missione è semplice: dovete recuperare i frammenti di uno zaffiro leggendario che si è disperso lungo una spiaggia dimenticata. Ma attenti, perché il luogo è infestato da creature ostili pronte a proteggere il tesoro!"

Wriothesley si rilassò sulla sedia, ridendo sotto i baffi. "Sembra quasi una delle nostre giornate di lavoro, eh, Neuvillette?"

Neuvillette incrociò le braccia, trattenendo un sorriso. "Già. Anzi, forse un mostro sarebbe meglio."

Poi, finalmente, iniziarono a proseguire con la trama, lanciando ognuno i rispettivi dadi, mentre Clorinde narrava.

Dopo qualche turno di esplorazione e investigazione, finalmente il combattimento ebbe inizio.

Clorinde tornò a leggere gli appunti di Furina, continuando la storia con un sorriso curioso. "Appena mettete piede sulla spiaggia, due bestie marine emergono dalla sabbia e vi attaccano senza pietà!"

Neuvillette e Wriothesley si scambiarono un'occhiata complice.

"Andiamo a combattere?" chiese Wriothesley.

"Ma certo" confermò Neuvillette.

Entrambi lanciarono i loro dadi.

Clorinde sbatté le palpebre, osservando i risultati. Poi si voltò lentamente verso di loro con un sorrisetto.

"...Avete fatto un pessimo tiro. Anzi, due pessimi tiri."

Neuvillette si sporse per controllare: i loro numeri erano imbarazzantemente bassi. Wriothesley sospirò, passandosi una mano sulla faccia. "Davvero? Che sfiga."

"Temo che i mostri abbiano la meglio su di voi. Siete stati travolti e non avete nemmeno fatto in tempo a reagire prima che..." Clorinde sfogliò il manuale di Furina, e a un tratto si bloccò. I suoi occhi scorrevano le righe con attenzione, prima di sollevare un sopracciglio, un po' sorpresa. "Oh. Questo è interessante."

Navia si sporse per leggere. "Cosa c'è scritto?"

Clorinde si schiarì la voce e lesse ad alta voce: "Se i giocatori perdono il combattimento, il mostro li intrappola e li lega insieme, impedendo loro di muoversi separatamente fino alla loro liberazione."

Ci fu un attimo di silenzio.

Neuvillette si irrigidì, colto alla sprovvista. "Aspettate, cosa?"

Wriothesley inclinò la testa, leggermente divertito. "Vuol dire che dobbiamo rimanere legati nel gioco per qualche turno?"

Clorinde fece un leggero sorriso. "In realtà... Furina ha scritto che dovreste legarvi anche nella vita reale, per rendere l'esperienza più immersiva. Vi libererete soltanto quando io e Navia vi raggiungeremo sulla mappa, "

Neuvillette impallidì. "Oh."

Navia si morse il labbro per trattenere una risata. "Furina ha davvero pensato a tutto, eh?"

Clorinde chiuse il manuale con un colpetto secco e un'aria fin troppo soddisfatta. "Già. Ma purtroppo sono le regole del gioco. Se volete continuare la sessione, dovete rispettarle."

Neuvillette sentì il cuore battergli più forte, mentre il suo sguardo scivolava involontariamente su Wriothesley. L'altro, invece, sembrava più incuriosito che imbarazzato.

"Be', se è per il gioco..." Wriothesley scrollò le spalle, lanciandogli un'occhiata maliziosa. "Non avrai mica paura di stare un po' più vicino a me, Neuvillette?"

Lo disse con un tono basso, che gli fece provare un brivido compiaciuto lungo la schiena.

Ovviamente non aveva paura. Anzi.

Neuvillette abbassò lo sguardo. Di nuovo, quell'ambiguità, quella sorta di provocazione irresistibile. Come poteva reagire? Restare indifferente era impossibile. Un senso di calore gli si arrampicò fino alle orecchie, mentre si ritrovò a fremere al solo pensiero di stargli vicino.

Quel gioco era un'ottima scusa, senza dubbio. Pensava di adorarlo.

Ma se aveva reagito a quel modo soltanto dormendo accanto a lui, cosa avrebbe fatto, legato a lui?

"...no, certo che no. Procediamo.",disse, con voce più tremante di quanto avesse voluto.

Navia si alzò dalla sedia con un sorriso divertito. "Aspettate qui, allora. Vado a cercare una corda in casa. Sono sicura che qualcosa si trova."

Neuvillette la guardò allontanarsi, mentre il cuore gli martellava all'impazzata nel petto. L'idea di essere fisicamente legato a Wriothesley non era proprio qualcosa che si sarebbe mai aspettato da quel viaggio. Eppure... era un'ulteriore fortuna che gli era piovuta addosso. Sarebbero stati più vicini che mai, con la scusa del GDR.

Quando Navia tornò, aveva in mano una corda sottile. "Eccola qui!" la fece scorrere tra le mani con un'aria innocente. Neuvillette la vide sorridere di sottecchi, e intuì che probabilmente volesse aiutarlo a sbloccarsi con Wriothesley. "Ora, sapete come fare?"

Neuvillette esitò. Poteva provarci, certo, ma non era convinto che le corde fossero la sua specialità

Ma Wriothesley gli lanciò un'occhiata, prese la corda e disse con un sorriso tranquillo: "Certo. Legherò io Neuvillette."

Neuvillette si voltò di scatto, sorpreso da quella sicurezza. Wriothesley fece scorrere la corda tra le dita con un'abilità che non si sarebbe mai aspettato. "Sai, lavorando in prigione, certe cose diventano un'abitudine. Bisogna imparare a tenere ferme le persone pericolose, dopotutto."

Navia ridacchiò sottovoce. "Un talento che non sapevamo ci servisse per un GDR."

Neuvillette sussultò, quando Wriothesley lo guardò con un sorriso appena accennato. "Ti fidi di me?"

Avrebbe potuto trovare una scusa e dire che non si sentiva a suo agio. Ma la verità era che non voleva affatto tirarsi indietro; inoltre, ovviamente, si fidava di Wriothesley.

"Certo. Fai pure."

Wriothesley sembrò compiaciuto, quando si avvicinò a lui. Neuvillette trattenne il respiro quando sentì le dita dell'altro sfiorargli il braccio mentre lo guidava leggermente a girarsi. "Così sarà più comodo." spiegò con un tono neutro, mentre faceva passare la corda intorno al suo torso, proprio sotto il petto.

Neuvillette sentì un leggero brivido quando Wriothesley annodò con fermezza, lasciando abbastanza spazio per muoversi, ma abbastanza stretto da fargli sentire la presa. Poi fece passare la corda dietro di lui, scivolando lungo la sua schiena per avvolgere anche le braccia.

Era piuttosto sicuro che Wriothesley non legasse così nessuno, in prigione. Di certo non con quei tocchi attenti e morbidi, e non con quello sguardo languido. Neuvillette si ritrovò a sorridere, inevitabilmente, sentendo il proprio viso scottare leggermente.

Wriothesley era... sorprendentemente abile. Ogni gesto era deciso, calcolato. Le sue dita gli sfioravarono la pelle dei polsi con naturalezza mentre stringeva alcuni degli ultimi nodi, con un tocco sicuro ma mai brusco.

Sarebbe di certo stato perfetto, delicato e attento e deciso anche in altri contesti, ma Neuvillette pregò il proprio cervello di non pensarci su troppo. Non mentre veniva legato da lui davanti a Navia e Clorinde.

"Non è troppo stretto?" chiese Wriothesley a bassa voce, inclinando leggermente la testa mentre testava la tenuta del nodo.

Neuvillette scosse la testa, non sapendo come trovò la forza di parlare. "No, va bene."

Non ebbe il tempo di abituarsi, perché Wriothesley fece scorrere la corda anche intorno alle loro gambe, assicurandosi che fossero costretti a stare vicini. Neuvillette sentì il calore del corpo dell'altro premergli contro, e si rese conto che ormai non aveva quasi più spazio per muoversi.

Era completamente immobilizzato, legato a Wriothesley in più punti.

E non gli dispiaceva.

Anzi.

Gli piaceva fin troppo.

Wriothesley si stirò un attimo, come se volesse testare la resistenza del legame, poi sorrise soddisfatto. "Ecco fatto."

Neuvillette deglutì, cercando di ignorare il modo in cui ogni suo respiro sembrava coincidere con quello dell'altro. "Sei... molto abile."

"Te l'avevo detto." rispose l'altro con un tono leggero, quasi divertito.

Navia e Clorinde si scambiarono un'occhiata divertita, ma nessuna delle due fece commenti. Si limitarono a riprendere il gioco, come se nulla fosse.

I turni successivi furono un inferno per Neuvillette.

Essere così vicino a Wriothesley significava che ogni piccolo movimento si traduceva in un contatto. Quando l'altro si sporgeva per prendere i dadi, i loro busti si toccavano. Quando rideva per un tiro sfortunato, Neuvillette sentiva il suono riecheggiargli nel petto. Ogni volta che Wriothesley si spostava, lo trascinava inevitabilmente con sé, facendogli avvertire ancora di più il calore del suo corpo.

Era una piacevolissima tortura, ma Neuvillette non voleva che finisse.

Per quanto fosse un tormento concentrarsi sul gioco, per quanto fosse quasi impossivbile mantenere un'espressione neutra, sapeva che nel momento in cui lo avrebbero liberato, sarebbe tornato a sentire un senso di vuoto.

La conferma arrivò quando Clorinde e Navia riuscirono finalmente a sconfiggere i mostri e sciogliere il loro legame all'interno del gioco.

Wriothesley allentò la corda con calma, liberandolo.

"Ecco fatto. Sei libero, adesso.", dichiarò, e Neuvillette sentì la pressione diminuire, la pelle liberarsi, e con essa, purtroppo, anche la vicinanza di Wriothesley svanire.

Il corpo gli sembrava improvvisamente troppo leggero, ma anche troppo freddo.

Era spiacevole.

"Perfetto! Abbiamo finito la sessione per ora." annunciò Navia, alzandosi. "Ora prepariamo il pranzo!"

Wriothesley approvò, stiracchiandosi. "Finalmente. Mi è venuta fame."

Neuvillette si alzò lentamente, sentendo le gambe stranamente deboli. Quando sollevò lo sguardo, Wriothesley era già rivolto verso la casa, chiacchierando con Clorinde su cosa avrebbero mangiato. Di nuovo, li vide dirsi qualcosa all'orecchio e si insospettì, ma non per molto: era ancora troppo concentrato a ripensare a Wriothesley che lo legava.

Neuvillette si toccò distrattamente il viso. Era caldo. Troppo caldo.

E lui era ancora più innamorato di prima, e piuttosto convinto che il bagno al mare di quel pomeriggio avrebbe soltanto fatto degenerare ulteriormente le cose.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro