3: Game starts
Dopo alcune ore di viaggio, finalmente, l'Aquabus attraccò dolcemente al piccolo molo del villaggio costiero.
Il suono delle onde che lambivano la riva accompagnava il lieve fruscio del vento marino.
Wriothesley scese per primo, afferrando i bagagli con la disinvoltura. Era abituato a faticare e a portar pesi; inoltre, la vista che gli si parò di fronte sembrò alleggerire ogni suo sforzo. Lo sfondo che aveva di fronte era meraviglioso. Non vedeva l'ora di ammirare la casa che avevano preso in affitto.
Neuvillette lo seguì poco dietro, con il volto leggermente rivolto verso il cielo e gli occhi chiusi, mentre lasciava che il vento del mare gli accarezzasse i capelli.
Per un istante, lo Iudex sembrò completamente libero, privo delle sue abituali preoccupazioni; quella vista colpì Wriothesley più di quanto avrebbe voluto ammettere. C'era qualcosa di profondamente bello nel vedere Neuvillette così: rilassato, felice, il vento che gli sfiorava il volto e un lieve sorriso che si posava sulle sue labbra.
"È così bello," pensò Wriothesley, il cuore che gli si strinse per un momento, travolto da una sensazione di meraviglia. Il mare, il vento, tutto ciò che li circondava sembrava impallidire di fronte alla semplice presenza di Neuvillette. Avrebbe voluto regalargli un mondo in cui poteva continuare a essere così spensierato.
"Che bel posto," disse Navia, interrompendo il silenzio con la sua solita energia. "Fa venire voglia di rimanere qui per sempre."
Clorinde annuì, guardando il panorama con un misto di soddisfazione e anticipazione. "La casa non è lontana. Spero vi piacerà."
Wriothesley si girò verso di loro con un sorriso tranquillo. "Sono sicuro che sarà perfetta. Con un panorama così, non potremmo chiedere di meglio."
Neuvillette riaprì gli occhi, il suo sguardo ancora immerso nella distesa infinita del mare. "È davvero meraviglioso. È da tempo che non mi sento così... sereno."
La confessione, sebbene semplice, fece accelerare il cuore di Wriothesley. Raramente Neuvillette si lasciava andare a commenti personali di fronte agli altri, e sapere che quel viaggio stava già portando un po' di pace nella sua vita lo riempiva di un piacevole tepore.
Il gruppo si avviò lungo il sentiero sterrato, circondato da piccoli cespugli di lavanda che ondeggiavano al ritmo della brezza. Dopo qualche minuto di cammino, la casetta apparve in vista. Era un edificio semplice, ma accogliente: muri bianchi, tetto di tegole rosse, e un piccolo giardino di fronte, con un albero di limone che proiettava ombra sulla veranda. L'ampia terrazza sembrava lo spazio perfetto per dei momenti di ozio e di chiacchiere, con le sue sdraio azzurre e un paio di tavolini.
"Davvero carina, Clorinde. Hai buon gusto, come sempre.", commentò Furina, scrutando la casa con aria curiosa.
Clorinde sorrise lievemente, chinando il capo. "Grazie. Me l'ha consigliata Chevreuse. Ci ha trascorso un'estate, qualche anno fa. Spero che vi troviate tutti bene."
"Beh, mi piace già, con questa bella brezza marina.", osservò Furina, allegramente. "È perfetta per rilassarsi e fare qualche bel bagno nelle vicinanze."
"Immagino che anche il GDR ti aiuterà a rilassarti," rispose Clorinde con un sorriso sottile, guardando Furina con complicità. Wriothesley si trattenne a stento dal sogghignare. Lui, Clorinde e Furina dovevano stare attenti, se non volevano far scorprire il loro piano a Navia e Neuvillette.
Dubitava che Neuvillette avrebbe colto certi segnali, essendo ancora poco avvezzo a certi modi di fare umani; ma Navia era pur sempre un'investigatrice, e aveva un ottimo spirito di osservazione.
Pochi passi dopo, Clorinde aprì il cancello di legno, sorridendo mentre faceva un gesto invitante. "Beh, benvenuti. Questa sarà casa nostra per i prossimi giorni."
"È molto graziosa," disse Neuvillette, camminando lentamente verso la porta. Il legno scricchiolò sotto i suoi passi, e per un momento, Wriothesley lo osservò con attenzione, catturato dall'eleganza naturale di ogni suo movimento. Si stava muovendo con cautela, quasi volesse portare rispetto a quella casetta, quel rifugio ideale.
"Lascia che ti dia una mano con i bagagli," si sbilanciò a dire Wriothesley, passando accanto a Neuvillette e sfiorandogli la mano senza volerlo. Il tocco, seppur fugace, sembrò durare un'eternità.
"Oh. Ti ringrazio," rispose Neuvillette, con tono gentile e leggermente sorpreso, quando Wriothesley spostò anche le sue valigie. "Anche se non ce n'era bisogno."
Mentre entravano nella casa, furono accolti da un interno caldo e accogliente: soffitti bassi con travi di legno a vista, un camino nell'angolo e un grande tavolo di legno al centro della stanza principale. Aprirono le finestre, lasciando entrare il profumo di lavanda e il suono delle onde.
"È davvero un luogo incantevole," disse Neuvillette, osservando ogni dettaglio con occhi pieni di meraviglia.
Furina si stiracchiò con un sorriso compiaciuto, facendo scorrere lo sguardo sulla casa. "Direi che è il momento perfetto per farmi un bel tè. Voi sistematevi pure, io mi occuperò di esplorare la cucina."
Clorinde e Navia sorrisero con aria di approvazione, dirigendosi verso la loro stanza.
"Andiamo, Clori. Sono troppo curiosa di vedere la stanza!"
Clorinde annuì, lanciando un'occhiata a Neuvillette e Wriothesley. "Anche voi, mettetevi comodi. Questa casa sembra accogliente, ha tutto ciò di cui abbiamo bisogno."
Wriothesley sorrise, afferrando i bagagli e seguendo Neuvillette verso le scale.
Inspirò lievemente, un po' agitato. Dovevano andare nella camera che avrebbero condiviso, per la prima volta. La leggera tensione nell'aria era palpabile, ma il duca mantenne un'aria rilassata, almeno in apparenza. In realtà, le mani gli tremavano appena, saldamente aggrappate alla maniglia della valigia.
Mentre salivano le scale scricchiolanti, Wriothesley si trovò a osservare Neuvillette con la coda dell'occhio. Il giudice sembrava calmo, il suo passo elegante e sicuro, ma Wriothesley conosceva quella compostezza fin troppo bene. Era lo stesso atteggiamento che assumeva lui quando cercava di nascondere un'emozione troppo forte.
Non escludeva che fosse anche lui molto agitato. Neuvillette era una persona ben poco avvezza a condividere gli spazi: era già incredibile pensare a quante volte invitasse Wriothesley nel suo salotto. Di certo, dividere il luogo dove dormivano avrebbe significato molto.
Arrivarono alla porta della loro camera, e Wriothesley la spinse con la spalla, facendola aprire con un lieve cigolio. La stanza era semplice ma accogliente, con una finestra che dava sul mare, una scrivania di legno e, al centro, un letto matrimoniale.
Un letto.
E non due.
Wriothesley lasciò cadere i bagagli accanto alla scrivania, ma i suoi occhi restarono incollati al letto per un momento più lungo del necessario.
Quello non era previsto.
Il pensiero di dormire accanto a Neuvillette lo aveva colto di sorpresa, scatenando una serie di immagini nella sua mente: Neuvillette disteso accanto a lui, il lieve movimento del suo petto mentre dormiva, il suo profumo, il suo volto addormentato al mattino. La vicinanza della persona che gli piaceva, la quiete condivisa di una notte trascorsa fianco a fianco... era troppo facile perdersi in quei pensieri.
Ma al tempo stesso, si sentiva preoccupato.
Una parte di lui avrebbe fatto le carte false, ovviamente, per dormire di fianco alla persona che amava. Ma non aveva desiderato che accadesse a quel modo: sperava vivamente che a Neuvillette non creasse disagio. Non voleva che la propria presenza, l'intensità dei suoi sentimenti, interferissero con la serenità di quel momento condiviso.
Wriothesley si passò una mano tra i capelli, cercando di mantenere la calma e comportarsi in modo pragmatico. Sarebbe stato imbarazzante solo se lo avrebbero reso tale. In fondo, se il suo tentativo di sedurre Neuvillette fosse andato male, avrebbe potuto cercare un'altra soluzione, e, ad esempio, andare a dormire nel divano letto che aveva addocchiato in salotto. Ma non aveva senso preoccuparsi prima del dovuto.
Con un sorriso che sperava apparisse rilassato, cercò di mascherare la propria agitazione. "Spero che tu non sia il tipo che ruba le coperte," disse, con un tono scherzoso. "Tendi ad avere freddo, di notte?"
A quel punto, si sforzò di trovare il coraggio di voltarsi a guardare Neuvillette, osservando per la prima volta la sua reazione.
Neuvillette era rimasto fermo sulla soglia, e il suo viso che tradiva un leggero rossore. Si avvicinò a lui evitando accuratamente di guardare sia Wriothesley che il letto, improvvisamente concentrato sul panorama offerto dalla finestra.
"Un po' sì, sono un individuo discretamente freddoloso" ammise con calma, ma la sua voce tradiva una lieve esitazione. Poi, come per allontanarsi ulteriormente dal potenziale imbarazzo, aggiunse, "Ma possiamo sempre cercare altre coperte, no?"
La risposta di Neuvillette era affettuosa, ma Wriothesley percepì chiaramente l'imbarazzo dietro la cortesia. Si sforzava di essere cordiale, ma il suo tono suonava un po' troppo distaccato, come se cercasse di mantenere una distanza che in quel momento sembrava irraggiungibile.
"Giusto," replicò Wriothesley, un sorriso più timido che prima affiorò sulle sue labbra. Evitò con uno sforzo immenso di pensare troppo a Neuvillette infreddolito, e a come avrebbe potuto invitarlo ad appoggiarsi a sé per scaldarsi, quella notte. "Comunque, sei sicuro che per te non sia..." Si fermò per un istante, il pensiero che si formava nella sua mente pesante come il mare che si estendeva oltre la finestra. "..beh, un problema? Non voglio che tu stia scomodo, sai."
Neuvillette, avvertendo probabilmente l'aria tesa tra di loro, strinse appena le dita guantate a un lembo della giacca. Cercava forse conforto in qualcosa di tangibile. "Non devi preoccuparti." disse, con tono apparentemente cordiale, ma la sua voce era leggermente flebile, come se anche lui stesse cercando di fuggire da una verità che stava tentando di evitare. "Non c'è nessun problema, se a te non reca disturbo. Starò comodissimo."
Wriothesley osservò il suo profilo, cercando di cogliere qualche piccolo segno, un barlume di emozione che forse Neuvillette stava nascondendo. Come sempre, l'uomo accanto a lui era una roccia di compostezza. Eppure, quella piccola crepa nella sua serenità non passò inosservata a Wriothesley. Era evidente che anche Neuvillette stava cercando di mascherare il suo imbarazzo, ma lo faceva con la stessa grazia di sempre, come se fosse la cosa più naturale al mondo.
"Assolutamente nessun disturbo, anzi.", osó dire Wriothesley, con un sorriso.
Neuvillette annuì, poi, in un tentativo evidente di cambiare argomento, aggiunse: "Forse dovremmo scendere a vedere se Furina ha trovato qualcosa di interessante in cucina. Chissà, magari ci sta preparando una sorpresa."
"Buona idea," rispose Wriothesley, anche se l'idea di scendere subito gli dispiaceva. Stare da solo con Neuvillette era piacevole.
Mentre si avviavano verso la porta, Wriothesley non poté fare a meno di immaginare come sarebbe stato svegliarsi con Neuvillette accanto, la luce del mattino che filtrava attraverso le tende leggere. Era una visione che gli diede una piacevole stretta al cuore, nonostante la situazione.
Per la prima volta, si sarebbe alzato con di fianco la persona che amava.
**
Una volta tornati tutti al piano di sotto, si sistemaromo in terrazza, da cui si poteva godere di un panorama mozzafiato. Le onde si infrangevano dolcemente sulla riva poco distante, e il profumo del mare si mescolava all'aria frizzante.
Furina si fece avanti con un entusiasmo contagioso, gli occhi che brillavano d'eccitazione mentre si strofinava le mani. "Bene, signori e signore, è giunto il momento di iniziare la nostra avventura. Il gioco di ruolo partirà tra poco con la prima sessione, così poi avremo il tempo di fare un giro e rilassarci, prima che io riparta."
Clorinde, con un sorriso complice, tirò fuori il gioco da una borsa di tela, sistemando i componenti sul tavolo in terrazza. Furina estrasse un quaderno dal quale spuntavano fogli sparsi, come segreti pronti a essere svelati. "Questa sarà una campagna epica," dichiarò con fierezza. "Ho scritto una storia che vi catturerà sin dal primo momento. Preparatevi."
Wriothesley le sorrise a sua volta, con fare incoraggiante. Era davvero grato a Furina per tutto l'impegno che stava mettendo per aiutare lui e Clorinde, per quanto fosse certo che le piacesse davvero organizzare un'attività del genere.
Neuvillette, a sua volta, sembrava curioso e leggermente divertito dall'entusiasmo di Furina, a cui fece un cenno del capo. Navia, invece, si sistemò accanto a Clorinde, osservando con interesse come quest'ultima organizzava il tavolo da gioco.
Seduti attorno al tavolo, con le tazze di tè disposte davanti a loro da Clorinde, il gruppo si preparava a immergersi nel mondo fantastico creato da Furina. Con un tocco teatrale, la donna aprì il suo quaderno, il sorriso malizioso che illuminava il viso mentre scrutava i giocatori.
"Benvenuti, eroi," iniziò, la sua voce calda e avvolgente, "nel regno di una Fontaine più antica, un luogo dove il destino del paese è appeso a un filo sottile."
Gli occhi di Furina brillavano di eccitazione mentre assegnava i ruoli ai suoi amici. A Neuvillette toccò un saggio mago, incaricato di mantenere l'equilibrio delle forze magiche. A Wriothesley fu assegnato un paladino guerriero, protettore degli oppressi, con un'ombra di mistero che velava il suo passato. Clorinde avrebbe interpretato invece una cavaliera, e a Navia una ranger, nonché abile investigatrice.
Per semplificare quella prima campagna, Furina aveva dichiarato di non aver cambiato i loro nomi e di aver cercato di seguire un po' le loro inclinazioni lavorative.
"La storia sarà ambientata nella capitale di Fontaine, e dovrete recuperare tutti insieme alcuni oggetti."
Furina fece una pausa drammatica, i suoi occhi che indugiavano su ciascuno dei suoi amici. "Per completare questa missione, dovrete combattere, fidarvi l'uno dell'altro, scoprire i segreti più profondi che vi uniscono e, forse, confrontarvi con..beh...", esitò appena, accennando un sorriso. "...dei sentimenti che non avete ancora completamente accettato. Non anticiperò altro"
Le parole di Furina volevano di certo insinuare qualcosa di più personale, iniziando a mettere la pulce all'orecchio di Navia e Neuvillette. Wriothesley alzò un sopracciglio, un sorriso che giocava sulle sue labbra: non si era aspettato che si lanciasse già così presto sull'obiettivo.
Clorinde annuì, accennando un sorriso; i suoi occhi erano fissi su Navia, come se stesse già pensando a come proteggerla in quella pericolosa avventura immaginaria.
Navia ricambiò il sorriso, parlando con un pizzico di curiosità. "Sembra che questa missione abbia risvolti interessanti. Non vedo l'ora."
Chissà se la furba Navia aveva intuito qualcosa, si chiese Wriothesley, dando poi un'occhiata a Neuvillette, che sembrava estremamente pensieroso.
"..quali sentimenti?", domandò, con un tono leggermente tremante, ma l'espressione altrettanto incuriosita.
"Oh, non posso svelare tutto subito, dico bene?", fece una risatina Furina. "Cominciamo, dunque," continuò Furina "preparate bene le vostre schede e i vostri personaggi."
Il gruppo si sistemò meglio attorno al tavolo, prendendo le schede di Furina e tirando i dadi con attenzione. Annotarono con cura le caratteristiche dei loro personaggi, disegnandone anche i ritratti con dei vestiti appropriati.
Wriothesley lanciò un dado a venti facce, il rumore che riecheggiava nella stanza come il rintocco di un campanello, per determinare la forza del suo paladino. "Sedici," annunciò, soddisfatto del risultato. "Non male!"
Navia studiò i suoi punteggi di destrezza e intelligenza, il suo sguardo attento mentre equilibrava le sue abilità di ranger. Clorinde concentrò i suoi bonus di attacco e difesa, mentre Neuvillette, estremamente concentrato, perfezionava la saggezza del suo mago, le sue dita che tamburellavano ritmicamente sulla scheda mentre provava a capire il più possibile del gioco.
Furina osservava tutto con un sorriso enigmatico, come se non vedesse l'ora di iniziare il suo piano. Wriothesley non sapeva ancora che cosa lo aspettasse, ma era estremamente curioso di scoprirlo.
Quando furono pronti, Furina si alzò e iniziò a narrare con un tono che catturò immediatamente l'attenzione di tutti, come un bardo che avvolge il pubblico in un arazzo di parole.
"Nel cuore pulsante di una Fontaine più antica," iniziò Furina, la sua voce che si abbassava e si alzava come il mormorio del vento tra le colline, "le terre rigogliose si estendevano sotto il cielo azzurro, ma l'ombra di una minaccia incombeva sul regno. La regina, con occhi pieni di preoccupazione, convocò i due più fidati del suo consiglio: la saggia Navia e il misterioso mago Neuvillette."
Furina fece una pausa, permettendo alle immagini di radicarsi nelle menti dei suoi amici. "La regina era una figura maestosa, il suo mantello di velluto scuro che si trascinava dietro di lei come un'ombra mentre camminava verso il trono. Con voce calma ma risoluta, spiegò la missione: il cuore di zaffiro, un artefatto antico e potente che manteneva l'equilibrio di Fontaine, era stato rubato, mettendo in pericolo l'equilibrio del regno."
Gli occhi di Neuvillette si socchiusero, immerso nella narrazione, mentre Navia si appoggiava in avanti, coinvolta nel racconto.
Furina continuò con un tono sempre più coinvolgente, le parole che danzavano nell'aria come incantesimi appena sussurrati. "Ma due figure nascoste nell'ombra dei grandi pilastri della sala ascoltavano in silenzio. Wriothesley, il paladino dal passato oscuro, e Clorinde, la cavaliera dalla lama pronta, osservavano i loro compagni con uno sguardo pieno di sentimenti celati, qualcosa che neppure loro avevano ancora pienamente accettato."
La stanza sembrava trattenere il respiro mentre Furina continuava, godendosi il momento. "Non potevano lasciare che Navia e Neuvillette partissero soli. Non per semplice dovere, ma per un legame profondo che li spingeva a proteggere chi amavano, anche se quei sentimenti erano ancora avvolti nel mistero. Erano in realtà invagati dei loro migliori amici, Navia e Neuvillette."
Neuvillette alzò un sopracciglio, evidentemente sorpreso, e guardò Furina con un sussulto. "Sentimenti?" domandò, la sua voce un misto di curiosità e imbarazzo. "I loro personaggi..sono innamorati dei nostri?"
Navia inclinò leggermente la testa, un sorriso incerto sulle labbra. "Furina, stai aggiungendo dettagli romantici?" chiese, gettando uno sguardo curioso ai loro compagni.
Wriothesley e Clorinde si guardarono, consapevoli del sottotesto implicito, e un po' preoccupati della reazione dei loro compagni. Quella era una prima prova per testare se
Furina sorrise con aria maliziosa. "Certo, perché no? Ho pensato che potessero rendere la storia molto più avvincente. E' un problema?", indagò poi, con ben riuscita nonchalance.
"Oh...no, no, non volevo insinuare questo.", si affrettò a dire educatamente Neuvillette, prima di guardare Wriothesley, esitando appena. "Cioè, se a te non da fastidio, ovviamente."
Wriothesley trattenne a stento l'entusiasmo, e si sbilanciò, finalmente, un po' di più. "Cosa, corteggiare il tuo personaggio?", domandò, con tono velatamente malizioso. "Ma no, ci mancherebbe. Sarà divertente."
"Giusto. Molto divertente.", concordò Neuvillette, raddrizzandosi appena sulla sedia. A Wriothesley non sfuggì il lieve sorriso che cercò di trattenere, stringendo appena le labbra, e si augurò che fosse un buon segno.
Era forse compiaciuto da quell'idea? Lo sperava vivamente.
"Anche a me non da fastidio!", intervenne Navia, forse con troppa enfasi. Clorinde tossicchiò appena, prendendo rapidamente un sorso di tè, forse per mascherare la sorpresa.
Anche Wriothesley prese del tè, per non ridere troppo apertamente.
Avrebbe dovuto fare quattro chiacchiere con Clorinde, più tardi, e farle notare che Navia aveva già dato almeno due cenni di interesse. Forse era Clorinde ad avere i paraocchi.
"Bene, allora cominciate. Wriothesley, tira il dado e vedi se il destino ti spronerà a parlare con il tuo innamorato.",lo incitò Furina, con un cenno della mano.
Wriothesley lanciò un dado, osservando il risultato con un sorriso complice. Il numero, per fortuna, era molto alto, ma era certo che, in ogni caso, Furina avrebbe trovato una soluzione per mandarlo da Neuvillette. "Sembra che il mio personaggio debba agire ora e andare a parlare con Neuvillette. Non possiamo ignorare questa missione, ovviamente."
Clorinde, seguendo l'esempio, tirò il suo dado e annuì. "Il mio personaggio è d'accordo. Aiuteremo Navia e Neuvillette."
Gli occhi di Furina scintillavano di allegria mentre delineava i dettagli della trama. "Bene. Dunque, riprendiamo: i nostri due eroi sapevano che Navia e Neuvillette avrebbero accettato la missione, con il peso di Fontaine sulle loro spalle. Ma il pensiero di lasciarli andare soli in quel viaggio pericoloso era insopportabile. Non per senso del dovere, ma per qualcosa di più profondo, un legame che superava la semplice amicizia."
Wriothesley scambiò uno sguardo con Clorinde, una complicità silenziosa che comunicava più di quanto le parole avrebbero potuto. "Già. Siamo molto innamorati dei nostri amici. Abbiamo a cuore il loro destino.",dichiarò, recitando il proprio personaggio.
Clorinde annuì, il suo sorriso che tradiva un leggero imbarazzo. "Già, esatto." Inspirò profondamente, lasciando che la finzione del ruolo la guidasse, immergendosi nel personaggio che Furina aveva creato per lei. "Dovremo andare da loro, Wrio. Dobbiamo fare in modo che capiscano che non possono affrontare questo pericolo senza di noi."
Si alzarono, le loro movenze che riflettevano i loro personaggi. Furina li osservava, soddisfatta, mentre li guidava attraverso la narrazione.
"Wriothesley e Clorinde, decisi a proteggere ciò che era loro caro, si avvicinarono ai loro compagni. Con il cuore in tumulto, ma la determinazione negli occhi, sapevano che il loro viaggio era appena cominciato.", raccontò Furina, prima di sorridere compiaciuta, le mani intrecciate sotto il mento. Osservò Wriothesley e Clorinde avvicinarsi ai loro compagni, e disse: "Ora, dichiarate le vostre intenzioni," suggerì con voce melodiosa. "Prendete le loro mani e fate capire quanto siete disposti a rischiare per loro."
Wriothesley inspirò profondamente, cercando di mascherare il tremito delle sue dita mentre si avvicinava a Neuvillette. L'aria era già più densa di emozioni non dette.
Con delicatezza, prese le mani di Neuvillette tra le sue, il contatto che invocava una connessione più profonda.
Neuvillette, come sempre, portava degli spessi guanti neri, ma il fremito della sua mano fu facile da percepire.
Wriothesley lo guardò dritto negli occhi, recitando la propria parte, ma parlando dal cuore. Non dovette di certo fare alcuno sforzo, per dirgli ciò che già pensava normalmente.
"Neuvillette, non potrei mai perdonarmi se ti accadesse qualcosa di male. Sei troppo importante per me. Voglio stare al tuo fianco, proteggerti in questa missione."
Neuvillette si fermò, colto di sorpresa, il suo sguardo che incontrò quello di Wriothesley con una miscela di stupore e commozione. Le sue labbra si mossero appena, con un sorriso leggermente imbarazzato. La stretta delle sue mani si intensificò, e con un tono che mascherava a malapena il reale trasporto, rispose: "Oh. Ti ringrazio. E' davvero gentile, da parte tua. Ma ne sei sicuro?"
Il sorriso lieve che Neuvillette tentava di trattenere non sfuggì a Wriothesley, e per un momento, l'imbarazzo del gioco si dissolse, lasciando spazio a qualcosa di più genuino. Un certo compiacimento si fece strada sul volto di Neuvillette, le sue dita che stringevano appena più forte le mani di Wriothesley.
"Certo che lo sono. Vorrei stare sempre al tuo fianco.", dichiarò Wriothesley, con tono deciso.
Clorinde, dopo aver tirato il dado con successo, si avvicinò a Navia, seguendo l'esempio di Wriothesley. Prendendo le mani di Navia tra le sue, disse con voce decisa: "Navia, non possiamo permettere che tu affronti tutto questo da sola. Siamo qui per te, per proteggerti e sostenerti. Lo faremo insieme."
Navia forse stava recitando, ma sembrò realmente colpita dalla sincerità delle parole di Clorinde. Le strinse le mani con calore, e un sorriso smagliante. "Grazie, Clorinde. Non so cosa dire...sono davvero grata per il vostro aiuto."
Furina schiarì la gola, riassumendo il controllo della narrazione con un sorriso. Aspettò che tutti tornassero a sedersi al posto, e continuò. "Ora, i nostri eroi, legati non solo dal destino ma anche da legami più profondi, devono separarsi per compiere indagini cruciali. Due percorsi li attendono: uno attraverso un bosco ombroso vicino a un lago incantato, l'altro lungo la costa, dove il mare sussurra segreti antichi tra le onde."
Le sue parole si intrecciavano nell'aria, avvolgendo i quattro in un'aura di avventura e mistero. "Clorinde e Navia, la vostra strada vi conduce attraverso il fitto di un bosco, dove le fronde degli alberi sussurrano storie dimenticate, e le acque tranquille del lago riflettono il cielo come uno specchio incantato. Lì troverete il primo oggetto chiave, nascosto tra le ombre e la luce."
Furina si rivolse poi a Wriothesley e Neuvillette, il suo sguardo brillante di entusiasmo. "Voi due, invece, dovrete affrontare le insidie del mare. Sulle onde turbolente e sotto i cieli stellati, cercherete il secondo oggetto chiave, custodito tra i segreti delle profondità marine. Sarà una prova di forza e saggezza, ma anche di sentimenti nascosti."
Si alzò in piedi, il tono che si fece più dolce ma deciso. "Ma prima di tutto questo, dovrete riposare. Ogni coppia troverà rifugio per la notte, dove avrete il tempo di riflettere su ciò che avete scoperto... e forse, su ciò che sentite l'uno per l'altro."
Furina si voltò verso Neuvillette e Wriothesley, il suo sguardo pieno di complicità. "E così, mentre il mare canta la sua ninna nanna, il personaggio di Neuvillette inizia a notare i sentimenti che il personaggio di Wriothesley cela dietro la maschera di determinazione. Una gentilezza in più uno sguardo prolungato... piccole cose che iniziano a costruire un'immagine più grande nel cuore del vostro personaggio, Neuvillette. Iniziate a capire che il vostro amico vi ama."
"Oh. Certo...immaginavo che il mio personaggio notasse i sentimenti del personaggio di Wriothesley.", commentò Neuvillette, con tono apparentemente calmo e pragmatico, seppur leggermente tremante. "E...li ricambia?"
Furina sorrise con un'aria divertita. "Oh, non saprei. Non ho scritto questa parte di trama, dunque potrai decidere tu. Io vi guiderò per altre faccende."
"Capisco.", commentò Neuvillette, un po' troppo frettolosamente, senza dichiarare ancora le sue vere intenzioni. Wriothesley si sentì teso come la corda di un violino. Che cosa avrebbe scelto di fare, Neuvillette? Avrebbe assecondato quel gioco?
"Ora, miei cari protagonisti, il destino vi ha separati per un breve momento, ma prima che il sonno vi accolga, c'è qualcosa di essenziale che dovete fare. Il cuore non può tacere per sempre, e i vostri personaggi hanno molto da dirsi. Wriothesley, Neuvillette, lasciate che le vostre parole siano il ponte tra i vostri cuori. Parlatevi, perché la notte è lunga, e il silenzio sarebbe un peccato."
Furina guardò Wriothesley, che annuì con un sorriso complice, poi si voltò verso Neuvillette, il cui sguardo tradiva un pizzico di ansia mascherata dalla curiosità. "Ora, per voi due, è tempo di un nuovo scenario. Immaginate: una locanda vicino al mare, una stanza con una sola finestra che si affaccia sulle onde. La brezza marina entra leggera, e voi due, a condividere la stessa stanza... cosa succede?"
Furina si era già sbilanciata. Wriothesley soffocò a stento un sussulto: aveva descritto una situazione identica a quella che stava per accadere in quella vacanza.
"D'accordo, Furina," iniziò Wriothesley, per poi iniziare ad interpretare il suo personaggio. Si avvicinò a Neuvillette con passo lento e deliberato, come se ogni passo fosse una scelta ponderata. "Sai, Neuvillette, sono contento di averti seguito fino a qui. Quando ho saputo che dovevi partire per una missione, non ho potuto fare a meno di pensare a quanto mi importi di te. A quanto volevo seguirti, ad ogni costo. Mi sento..."
Wriothesley fece una pausa, il suo sguardo che si posava su Neuvillette con una tale intensità che persino chi stava semplicemente osservando la scena poteva sentire il peso delle sue parole. Si chiese se Neuvillette avesse capito che non stava recitando, neanche un po'. "...molto affezionato a te, da diverso tempo. Non potrei mai perdonarmi se ti succedesse qualcosa. Sei la persona più cara che ho accanto."
Neuvillette, colto di sorpresa, sentì un lieve calore salire alle guance, ma si compose rapidamente. "Wriothesley, sono lusingato dai tuoi sentimenti," rispose, lasciando trasparire un tocco di emozione che andava oltre la semplice recitazione. Gli occhi gli brillavano, forse incerti se il personaggio stesse parlando o se fosse lo stesso Wriothesley a confessarsi. "Sono...felice, davvero. Anche tu, per me, sei la persona più importante."
Un momento di silenzio calò tra di loro, rotto solo dal lieve fruscio delle onde immaginate dalla narrazione di Furina. Poi Neuvillette, interrompendo per un istante la finzione, guardò Furina, abbozzando una breve, nervosa risata. "E' divertente, questo gioco, vero?" disse, con una voce che cercava di mantenere la leggerezza, ma che tradiva un sottofondo di imbarazzo.
Wriothesley sorrise, complice, e lasciò che le sue dita sfiorassero appena la mano di Neuvillette. "Divertente, sì. Forse il mio personaggio ha capito che non sempre si può nascondere ciò che si prova, specialmente quando è così evidente."
Clorinde sussultò appena, forse colpita da quell'audacia da parte di Wriothesley.
"Interessante.", commentò Furina, tornando poi a narrare. "Ora che siete in camera, immaginate un'atmosfera riservata. Le candele che diffondono una luce soffusa, creando un'ombra danzante sulle pareti di pietra. I vostri personaggi sono seduti uno di fronte all'altro, e l'intensità della vostra missione imminente vi avvicina sempre di più."
Wriothesley, inspirando profondamente, si calò di nuovo nei panni del suo personaggio, inclinò la testa, e osservò Neuvillette con un sorriso che era un mix di sfida e dolcezza. Gli piaceva provocarlo, con la scusa di recitare, ma non voleva neanche forzare troppo la mano. "Sai," iniziò, la voce più bassa, carica di una sicurezza che il personaggio manifestava con decisamente meno sforzo di lui, "non capita tutti i giorni di avere un compagno di viaggio così affascinante."
Neuvillette, dimenticandosi probabilmente di stare recitando un ruolo di un personaggio composto, sollevò lo sguardo, schiudendo le labbra con una certa sorpresa. Con grande sorpresa di Wriothesley, gli resse il gioco, mormorando poi a sua volta: "Potrei dire lo stesso. E ho addirittura la fortuna di condividere la stanza con lui."
Forse stava soltanto recitando, ma Wriothesley avrebbe davvero voluto che Neuvillette gli dicesse una cosa simile, al di fuori di quel gioco. Sentì il proprio cuore battere all'impazzata.
Wriothesley si sporse leggermente in avanti, come se il suo personaggio stesse esplorando un territorio pericoloso ma irresistibile. "Sei agitato, all'idea della missione di domani?" disse, il tono morbido, ma con un sottile accenno di sfida. "Vorresti..distrarti un po', pensare ad altro?"
Neuvillette rimase in silenzio per un attimo, lasciando che la tensione crescesse. Poi, recitando con una calma che tradiva un leggero tremolio nelle mani del personaggio, aggiunse: "Sono un po' agitato, certo. Mi terresti compagnia ancora per un po', stanotte?"
Wriothesley sorrise, il suo personaggio ora apertamente giocoso. "Come potrei farmi sfuggire quest'occasione?," propose, il sorriso che si fece più intenso, mentre le sue dita si mossero lentamente verso quelle di Neuvillette, accarezzandole con delicatezza.
Neuvillette, che di solito manteneva un controllo rigido, lasciò che un sorriso gli sfiorasse le labbra. "Bene." rispose, permettendo che il suo personaggio cedesse a quel momento di vulnerabilità e connessione.
"Caspita. Sono molto audaci, i vostri personaggi!", commentò Furina, portandosi una mano alle labbra, con aria divertita.
Clorinde e Navia si scambiarono un'occhiata incuriosita, prima che Nadia accennasse una risatina. Doveva aver già intuito fin troppo.
"Beh, lasciare andare un po' di tensione e di sentimenti trattenuti prima di una missione importante non è una brutta idea, no?", commentò Wriothesley, cercando di rimanere sul vago.
Neuvillette annuì a sua volta, decidendo di intervenire. "Già. Il mio personaggio è rimasto di certo lusingato dal ricevere queste attenzioni dalla persona che ha più a cuore. Pensandoci su un po', ho ipotizzato..",commentò, stringendosi appena nelle spalle. "...che non sarebbe di certo sorprendente, se avesse sviluppato dei sentimenti per quello di Wriothesley. Poi, vedremo come si evolverà la faccenda, e se deciderà di ammetterlo."
Wriothesley, di fronte a quel commento, si sentì totalmente avvolto da una grande speranza.
Stavano recitando, ma descrivendo situazioni davvero simili alle loro. La scelta di Neuvillette era stata dettata soltanto da un'esigenza di trama? Lo escludeva: dopotutto, Furina gli aveva lasciato possibilità di scelta. Guardò Neuvillette, accennando un sorriso complice, e si sentì scaldare, vedendolo ricambiare.
"Che bell'idea. Davvero carino.", commentò Navia, con aria entusiasta. "Un po' di romanticismo non guasta mai."
"Già! Davvero una buona idea, Neuvillette.", commentò anche Clorinde, con fare incoraggiante.
Anche Clorinde e Navia ebbero uno scambio simile, e Wriothesley, conoscendo bene le intenzioni dell'amica, le ascoltò interagire con un certo divertimento, soprattutto quando anche il personaggio di Navia accolse i sentimenti del personaggio di Clorinde. Poi, ascoltarono il resto del racconto.
"Ora che le intenzioni dei vostri cuori sono un po' più chiare, lasciate che il sonno vi accolga. Dormirete insieme, sotto il cielo stellato, con il mare che canta la sua dolce melodia, cullando i vostri pensieri e, forse, i vostri sentimenti.", rispose Furina, delineando poi i prossimi passi della missione. "I nostri eroi si svegliano, pronti per affrontare le sfide che li attendono. Navia e Clorinde partiranno verso il bosco vicino al lago per cercare il primo oggetto chiave, mentre Wriothesley e Neuvillette si dirigeranno verso il mare per scoprire il segreto nascosto tra le onde."
Giocarono per un paio di ore, simulando i combattimenti, tirando diverse volte i dadi e trovando alcuni degli indizi cercati.
Wriothesley si divertì molto, a partecipare a quella campagna, fingendo di combattere di fianco a Neuvillette e a scambiare battute con il suo personaggio.
Il tempo volò, fino a quando tutti quanti non concordarono che fosse ora di prendersi una pausa, per quel giorno. C'erano ancora degli acquisti da fare, cose da sistemare, e il resto della vacanza da iniziare.
Tuttavia, Wriothesley si sentiva già soddisfatto. Gli bastava guardare l'espressione leggermente disorientata ma inequivocabilmente felice di Neuvillette, per esserlo.
"Coraggio, sparecchiamo.", disse Furina, alzandosi in piedi. "Abbiamo un sacco di tazze da pulire!"
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Wriothesley si avvicinò a Clorinde mentre riponevano le tazze nella credenza, mentre Furina, Navia e Neuvillette sistemavano altre cose in casa. Mentre sistemava le ultime stoviglie, Wriothesley non poté fare a meno di sorridere, ripensando alla campagna di gioco appena conclusa.
"Direi che è andata piuttosto bene, non credi?" commentò Wriothesley, con un tono casuale ma pieno di soddisfazione.
Clorinde annuì, incrociando le braccia e appoggiandosi al bancone. "Sì, sembravano davvero coinvolti. Penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro nel portarli a quel punto," rispose, un sorriso complice che le illuminava il viso. "È bello vederli abbassare la guardia, almeno un po'. Non mi aspettavo che volessero già coinvolgere i loro personaggi in un flirt con i nostri"
Wriothesley si appoggiò alla credenza, incrociando le braccia con aria soddisfatta. "Già! Buon segno. E ora? Qual è il nostro prossimo passo, stratega?" chiese, scherzando ma con una nota di curiosità autentica.
Clorinde alzò un sopracciglio, ponderando per un momento. "Penso che dovremmo restare da soli con loro il più possibile." disse, una leggera nota di malizia nel tono.
Wriothesley rise, intrigato. "Da soli, eh? E come proponi di farlo senza che sospettino nulla? Siamo già rimasti in stanza insieme."
"Furina parte domani, quindi io e Navia staremo da sole domani. Intanto, resterete da soli voi due. Io, Navia e Furina andremo in giro con la scusa di fare shopping e comprare la spesa. Nel frattempo, voi due potreste andare in pasticceria a prendere dei dolci per la colazione. È un'ottima scusa per farvi passare del tempo insieme, magari seduti a bere tè e pasticcini," spiegò Clorinde, il tono calmo e ponderato.
Wriothesley inclinò la testa, considerando l'idea. "Pasticceria, dolci, e tè... sembra perfetto," disse, un sorriso che tradiva la sua approvazione. "Adoro andare ai cafè con Neuvillette, e potremmo parlare del gioco di ruolo e commentare com'è andata. Speriamo solo che il nostro caro giudice non si accorga troppo presto di questi piani."
Clorinde ridacchiò, appoggiandosi un po' di più al bancone. "Anche se Neuvillette se ne accorgesse, è troppo gentile per dirlo. E poi, non credo sia completamente inconsapevole. Secondo me, c'è una parte di lui che vuole vedere dove tutto questo lo porterà."
Wriothesley annuì, il sorriso che si fece più largo. "Allora, è deciso. Prenderemo i dolci, ci siederemo a bere tè e vedremo come si evolve la situazione. E tu e Navia starete da sole domani, quando riparte Furina. Io e Neuvillette troveremo altro da fare." Fece una pausa, il tono più serio. "Grazie, Clorinde. Sei una vera alleata in questa... missione."
Clorinde gli diede una leggera pacca sulla spalla. "Lo so. E tu sei un grande amico, Wrio. Ora vai a prepararti per la tua 'missione' in pasticceria. Furina ed io ci occuperemo del resto."
Con un ultimo sguardo complice, si separarono, entrambi pronti per il prossimo passo del loro piano.
***
Pochi minuti dopo, Wriothesley trovò Neuvillette seduto vicino alla finestra, intento a leggere un libro con l'espressione serena. Aveva appena finito di spazzare il pavimento, e si stava riposando. La luce della finestra gli accarezzava il viso, delineandone i tratti fini. Wrio si fermò per un momento, godendosi quella vista, prima di avvicinarsi con passo deciso.
"Neuvillette," iniziò con un tono casuale, cercando di non interrompere troppo bruscamente il momento di pace. "Stavo pensando di andare in pasticceria a prendere qualcosa per la colazione di domani. Le ragazze andranno a fare shopping e un po' di spesa. Che ne dici di venire con me? Potremmo anche prendere un tè insieme, se ti va."
Neuvillette alzò lo sguardo dal libro, un lieve sorriso che si dipinse subito sulle sue labbra. "Mi sembra un'ottima idea," rispose con il suo tono calmo e misurato. "Un po' di aria fresca e una buona compagnia non possono che farmi piacere."
Wriothesley sorrise, soddisfatto della risposta. "Perfetto. Preparati, allora. Partiamo subito."
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