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2: Partenza

Ciao!!! Grazie dei commenti ❤️❤️ spero vi piaccia il secondo capitolo!

***"

Wriothesley non aveva resistito: era corso da Neuvillette per invitarlo in vacanza il prima possibile. Prima ancora che un nuovo giorno sorgesse, lasciando che la notte gli portasse consiglio. Prima ancora che avesse modo di riflettere attentamente sul piano di Clorinde. Era corso da lui di sera, senza invito, come non si permetteva mai di fare.

Neuvillette lo aveva accolto con degli abiti da casa, più comodi di quelli che indossava abitualmente, ma i suoi lunghi capelli erano raccolti in una treccia più morbida. Aveva la casa in ordine e appena pulita, come se stesse preparando qualcosa per il giorno dopo. Wriothesley cercò di non illudersi al pensiero che lo avesse fatto per la sua visita del giorno successivo. Sapeva che Neuvillette teneva molto ad accoglierlo a dovere, ma forse era presuntuoso considerarsi così importante per lui.

Di fronte all'invito per una vacanza, Neuvillette, dal canto suo, fissò Wriothesley per qualche istante, incredulo. Era stato colto completamente alla sprovvista. 

Non era un tipo che andava facilmente in vacanza. A stento, Wriothesley era riuscito a fargli trascorrere qualche domenica in riva al mare, o sui morbidi prati di montagna. Erano andati persino a Liyue, un giorno, quando Neuvillette era riuscito a liberarsi dai propri impegni di Iudex.

Adesso, era abbastanza assurdo che partisse. Aveva montagne di lavoro da fare. Eppure, non riuscì a nascondere l'entusiasmo che si accese dentro di lui, al pensiero che Wriothesley lo avesse preso in considerazione per passare addirittura qualche giorno insieme.

"Una vacanza, dici?" chiese con un leggero sorriso, tentando di mascherare l'emozione che già gli brillava negli occhi. "Per qualche giorno?"

Non poteva chiedere di meglio. Avrebbe passato diverso tempo con Wriothesley. Inoltre, ci sarebbero state anche Clorinde, Navia, e per un po' anche Furina: tutte persone con cui andava d'accordo, soprattutto negli ultimi tempi, dopo la risoluzione dei conflitti di Fontaine.

"E..hai pensato di invitare proprio me.", constatò ad alta voce, con leggera incredulità. Sapeva che Wriothesley apprezzava la propria compagnia, per quanto se ne stupisse regolarmente. Ma quell'ulteriore conferma lo riempì di gratitudine. 

Si sarebbe preso una pausa dalle sue solite scartoffie, si sarebbe svegliato trovando Wriothesley già a un passo da sé, senza dover attendere con impazienza il momento in cui entrambi finivano di lavorare. Senza dover contare i giorni che li separavano da un futuro incontro.

"Chi altri, se non te?" rispose Wriothesley con un mezzo sorriso, piegando leggermente la testa. "Sei...il mio più caro amico. Non vieni, non sarà la stessa cosa."

Quelle parole, così semplici ma così piene di significato, lo colpirono. Neuvillette sentì un lieve calore risalire dal petto al volto, ma mantenne la compostezza, come era solito fare. 

Amico.

Aveva detto che era il suo più caro amico, e non era la prima volta che lo definiva a quel modo. Avrebbe voluto essere di più, certo, ma era pur sempre un grande inizio, considerando il fatto che Neuvillette, per anni, aveva creduto di dover possedere soltanto delle conoscenze. Si era imposto di non avere relazioni personali con nessuno, per rispettare la propria integrità di Iudex. Wriothesley, tuttavia, aveva totalmente frantumato quelle sue convinzioni, insinuandosi abilmente oltre alle barriere del proprio cuore.

"E' un invito così... inaspettato," disse infine con un tono più rilassato, "di cui ti ringrazio molto. Forse sarebbe meglio discuterne i dettagli davanti a una tazza di tè. Forse, è rimasto ancora un po' del tuo tè preferito, dalla volta scorsa."  

Non era esattamente la verità. In realtà, Neuvillette lo acquistava ogni volta che finiva, facendo in modo che non mancasse mai. Ma confessarlo sarebbe stato un passo troppo audace, e rischiava di sembrare ridicolo.

Wriothesley accettò con un cenno entusiasta. "Certo. Non posso dire di no a una tazza di tè, come ben sai."   

Quel sorriso, aperto e genuino, fece vacillare per un momento l'impeccabile compostezza di Neuvillette. Se bastava così poco per renderlo felice, si ritrovò a pensare che avrebbe fatto volentieri scorta di quel tè per una vita intera, pur di vederlo sorridere così ogni giorno.

Gli fece cenno di accomodarsi, prima di dirigersi verso la credenza per prendere il prezioso infuso. Mentre versava l'acqua bollente nelle tazze, la mente gli correva avanti e indietro, cercando di mettere ordine nei pensieri.

Era emozionato. Doveva organizzarsi, certo, ma sapeva di potersi prendere qualche giorno di pausa, per la prima volta, dopo tanti anni. Ciò che doveva riorganizzare, di certo, erano i propri pensieri. Per quanto bello, non sarebbe stato semplice, passare ore e giorni accanto alla persona che gli piaceva da anni.

Tornò al tavolo con due tazze fumanti e le poggiò davanti a loro. Wriothesley lo accolse con sorriso compiaciuto.

"Non sbagli mai con il tè, Neuvillette," disse, il tono leggero ma pieno di sincera ammirazione. "Ma mi dispiace di averti disturbato a quest'ora. Non c'era bisogno di scomodarti."

"Sei sempre un caro ospite, a prescindere dall'orario. Non potrei mai trascurarti." replicò, con tono sinceramente cortese. Poi, come per rompere la tensione che sentiva accumularsi dentro di sé, chiese: "Raccontami di questa vacanza. Dove pensavate di andare?"

"Sì, giusto" rispose Wriothesley con un tono rilassato, appoggiandosi contro lo schienale della sedia e prendendo un sorso di tè. "Ci piacerebbe andare su un villaggio sulla costa, lontano dal caos di Fontaine," spiegò Wriothesley, prendendo un sorso dalla tazza. "Clorinde lo conosce bene, dice che è perfetto per rilassarsi. Un posto tranquillo, ma con abbastanza attività per non annoiarsi."

Neuvillette annuì lentamente, immaginando il mare aperto, le immense distese di acqua, il sole che gli scaldava la pelle, mentre si stendeva a leggere un libro, senza alcuna scadenza imminente, o preoccupazione. "Deve essere... un'esperienza piacevole," disse. "Non ricordo l'ultima volta che ho lasciato Fontaine. O che ho preso del tempo per me stesso, a dire il vero."

"Lo so.", mormorò Wriothesley, mentre osservava attentamente l'amico. 

Si preoccupava fin troppo spesso per Neuvillette, ne era consapevole. Ma era inevitabile. Prima ancora di quando si era innamorato di lui, aveva notato quanto spesso lavorasse oltre ai suoi limiti. Provava in tutti i modi a farlo uscire di casa o a portargli dei pasti sani e completi, prendendosi cura di lui. 

Proprio per quel motivo, pensò, gli avrebbe dedicato la vacanza migliore che potesse. Anche se Neuvillette avrebbe rifiutato i propri sentimenti, alla fine di quei giorni, si sarebbe assicurato di farlo rilassare a dovere.

"Clorinde vorrebbe fare una campagna di Table Tops fuori città, magari sul mare. Faremo dei bagni, riposeremo, e proveremo il suo gioco di ruolo, giusto per staccare un po'. Mi ha chiesto di invitare qualcuno, e ho pensato subito a te.", proseguì, cercando di concentrarsi sulla vacanza in sè, senza pensare già alla prospettiva peggiore.

Non era detto che il proprio piano funzionasse. Non era detto che, di fronte alla propria dichiarazione, Neuvillette si dimostrasse reciprocamente interessato a lui. Questo, tuttavia, non significava che volesse rovinargli la vacanza.

Vedere l'entusiasmo che Neuvillette stava dimostrando in quel momento, di fronte al proprio invito, lo spronava solo a voler proteggere il suo benessere.

"Sembra una prospettiva interessante. Ti avverto, però, che non ho mai partecipato a un gioco di ruolo," ammise Neuvillette, le mani che si stringevano delicatamente intorno alla tazza di tè caldo che aveva appena servito, compiaciuto dalle parole di Wriothesley.  Dall'esclusività che gli aveva riservato. "Non saprei neanche da dove cominciare."

"Neanche io sono un esperto," lo rassicurò Wriothesley con un sorriso che sembrava illuminare l'intera stanza. "Ho giocato solo un paio di volte insieme a Clorinde, ma non ti preoccupare: ci sarà sempre qualcuno pronto ad aiutarti. Soprattutto io."

Neuvillette abbassò lo sguardo sulla tazza, nascondendo un lieve sorriso che si faceva strada sulle sue labbra. Il pensiero di essere guidato da Wriothesley – di avere la sua attenzione, la sua presenza costante – gli dava una piacevole sensazione di conforto. Anche se sarebbe soltanto per un gioco, immaginarlo così vicino, mentre gli spiegava le regole e lo coinvolgeva, gli fece provare una piacevole sensazione di calore nel petto.

"Va bene. Allora mi organizzerò. La settimana prossima, dici?"

"Esatto. Hai tempo per riorganizzare i tuoi impegni?", si preoccupò Wriothesley.

Neuvillette annuì. "Sì, credo di poter delegare alcuni incarichi. Non succede spesso, ma... per una volta, potrei farlo."

"Perfetto. Vedo che finalmente ti concedi di riposare," rispose Wriothesley con entusiasmo, sollevando la sua tazza come per brindare. "Sarà divertente, vedrai."

Mentre continuavano a parlare, discutendo dei dettagli del viaggio, Neuvillette si scoprì a sorridere più del solito. Non riusciva a ricordare l'ultima volta che qualcuno lo aveva invitato a qualcosa di così spensierato. Per gran parte della sua vita, il lavoro e il dovere lo avevano tenuto ancorato a Fontaine. Quando aveva del tempo libero, persino nei momenti più tranquilli, la sua mente tornava spesso alle responsabilità che portava sulle spalle.

Ma non quando c'era Wriothesley. Con lui, quello spiacevole senso di angoscia che gli aleggiava nella mente come un ronzio, sembrava scomparire.

Parlare con Wriothesley era facile, naturale, come se i confini che aveva sempre eretto tra sé e gli altri non esistessero con lui.

Si fece consigliare dei nuovi libri da leggere, raccontare gli ultimi gossip di Forte Meropide, lo aggiornò su come stessero Furina e le Melusine, e tante altre cose. Rise più volte, come riusciva a fare soltanto durante le loro visite.

Come sempre, alla fine del tè, non voleva che Wriothesley tornasse a casa. Ma si fece forza, consapevole che presto avrebbero trascorso insieme una settimana intera insieme.

Quando Wriothesley si alzò per andare a dormire, Neuvillette lo accompagnò alla porta. "Grazie per questa serata," disse Neuvillette, con una voce più morbida del solito, senza neppure rendersene conto. "E dell'invito."

"Grazie a te per aver accettato." rispose Wriothesley con un sorriso. "Riposa, Neuvillette. Abbiamo una grande settimana davanti."

Rimasto solo, Neuvillette chiuse la porta e si appoggiò con la schiena contro di essa, lasciandosi sfuggire un lungo sospiro. L'entusiasmo che aveva cercato di contenere davanti a Wriothesley ora lo travolgeva, impossibile da ignorare. Una settimana intera insieme... non ricordava l'ultima volta in cui aveva provato un simile senso di attesa.

Si avviò verso la sua camera da letto con passo lento, la mente piena di pensieri. Sistemò il letto, spense la lampada sulla scrivania, e si infilò sotto le coperte. Eppure, non riusciva a trovare pace.

Si girò su un fianco, fissando la finestra che rifletteva il chiarore della luna. Come sarebbero stati quei giorni?

 Il pensiero di Wriothesley – della sua risata calda, della sua voce che sembrava sempre trovare le parole giuste – era come un'eco che non voleva lasciare la sua mente.

Quella sera, si era trattenuto a stento, come ormai faceva da tempo, dall'abbracciarlo, prima di lasciarlo andare via. Ed erano stati insieme soltanto poche ore. Come avrebbe resistito, tutti quei giorni di fianco a lui?

**

Una settimana dopo.

Wriothesley si aggiustò il colletto della camicia mentre risaliva i gradini dell'elegante dimora di Neuvillette. La settimana era volata più veloce di quanto avesse previsto, tra i preparativi e l'attesa. Aveva organizzato la trama del gioco di ruolo con Furina e Clorinde, prenotato i biglietti dell'idrobus, cercato la casa perfetta da affittare per le vacanze, e ovviamente, fatto le valigie con i migliori vestiti che potesse trovare. Clorinde aveva insistituto su quel punto, trascinandolo a comprare dei costumi da bagno che, a detta sua, avrebbero assolutamente conquistato Neuvillette.

Wriothesley era felice che, per lo meno, avesse l'amica dalla propria parte. Discutere insieme di quel piano rendeva tutto molto più semplice.

Bussò alla porta e, dopo pochi istanti, Neuvillette lo accolse con la sua solita compostezza. Era vestito di tutto punto, e aveva una postura perfetta. Eppure, c'era qualcosa di diverso: un'aria più rilassata, entusiasta, che lo fece sorridere. I suoi occhi erano colmi di aspettative, e alcune ciocche della sua treccia leggermente disfatte.

"Pronto a partire, Neuvillette?" chiese Wriothesley, sporgendosi leggermente verso di lui, come se volesse accertarsi di non aver dimenticato nulla.

Neuvillette annuì, tirando fuori una lista ben organizzata. "Ho controllato tre volte tutto quello che poteva servirci. Anche se ammetto che non sono abituato a preparare bagagli per una vacanza."

"Sei sempre molto organizzato, vedo," scherzò Wriothesley, facendo un cenno verso le valigie ordinate accanto all'ingresso. "Hai portato tante cose."

"Già." Neuvillette sorrise appena, seguendolo con lo sguardo mentre Wriothesley afferrava una delle valigie. 

"Permettimi di aiutarti," disse Wrio con naturalezza, prendendo anche la seconda.

"Non è necessario, ma grazie," rispose Neuvillette, la sua voce sempre calma. "Ne prendo almeno una."

Wriothesley rise piano, un suono caldo che fece vibrare qualcosa nel petto di Neuvillette. Come al solito. "D'accordo. Te lo concedo.", scherzò Wriothesley.

Con gesti sicuri, Wriothesley sollevò le valigie e si avviò verso l'uscita, aspettando che Neuvillette lo seguisse. Una volta fuori, il fresco dell'alba li avvolse, e per un momento Neuvillette si fermò a osservare l'uomo accanto a lui. Era sempre così premuroso, sempre attento, come se nulla gli costasse troppo quando si trattava di lui. 

Sperava che sapesse quanto gli fosse grato.

Mentre scendevano le scale insieme, Wriothesley si accorse di quanto fosse leggermente sovrappensiero. L'espressione di Neuvillette era estremamente assorta. 

"Va tutto bene?" chiese, voltandosi verso di lui.

"Sì, certo," rispose Neuvillette. "Solo... non lascio Fontaine da così tanto tempo. Non so nemmeno se ricordo come si fa a... rilassarsi."

"Ti guideremo noi," assicurò Wriothesley, con un tono rassicurante. "E poi, sei in ottima compagnia."

"Ma certo." 

Forse Neuvillette aveva altro per la testa: ma il sorriso che si dipinse sul suo volto fu sufficiente per far capire a Wriothesley che quelle parole erano state apprezzate.

Arrivarono alla stazione dell'idrobus, dove Furina, Navia e Clorinde li aspettavano già. Furina li accolse con evidente entusiasmo, in piedi alla fermata con soltanto una valigetta azzurra. Clorinde, con il solito atteggiamento tranquillo, si stava assicurando che tutto fosse in ordine per il viaggio, mentre Navia li salutò con un allegro cenno della mano. 

Neuvillette sorrise. Le tre donne sembravano decisamente felici di partire. L'atmosfera era piacevole, con il sole del primo mattino che tingeva il cielo di un vivace arancione. Non c'era neppure troppo caldo, e l'aria era carica di anticipazione.

"Finalmente! Pensavo non arrivaste più!" esclamò Furina, osservando le valigie con occhi curiosi. "Neuvillette, hai portato un'intera biblioteca con te?"

"Solo l'essenziale," rispose lui con compostezza.

Navia rise, scuotendo la testa. "Una volta, Clorinde mi ha detto che hai portato cinque bottiglie d'acqua soltanto per andare a fare un picnic con Wriothesley."

Neuvillette fu felice di sentire affiorare un sincero accenno di risata dalle proprie labbra: era bello che potessero scherzare tutti insieme come un gruppo di amici. Qualche mese prima, nessuno si sarebbe concesso di comportarsi a quel modo con lui, fatta eccezione forse di Wriothesley. "Ebbene sì, mi dichiaro colpevole.", scherzò, seppur con tono leggermente incerto: non era ancora del tutto abituato a fare battutte come gli umani, per quanto le trovasse spesso divertenti.

"Beh," intervenne Wriothesley con un sorriso divertito. "Almeno sono sicuro che sia sempre ben idratato."

Neuvillette si concesse un raro sorriso divertito. "Idratazione adeguata è fondamentale per la salute,"

Furina si mise le mani sui fianchi, osservando le valigie. "Giusto! Comunque, abbiamo già sistemato i posti a sedere. Il modo più pratico è che io, Clorinde e Navia ci sediamo vicine. Voi due," disse, indicando Neuvillette e Wriothesley, "potrete sedervi insieme. È molto più comodo così, no? Soprattutto, con tutte le valigie di Neuvillette."

Wriothesley fece del suo meglio per non sembrare sorpreso. Non era un segreto che Furina e Clorinde stessero orchestrando la vacanza con un obiettivo ben preciso: favorire sia lui che Clorinde nel trascorrere più tempo con le persone che desideravano. Eppure, non poté fare a meno di sentirsi divertito dalla loro evidente strategia.

"Naturalmente," rispose con un tono tranquillo, spostando lo sguardo su Neuvillette per accertarsi che fosse a suo agio con la disposizione. "Per te va bene?"

"Certamente.", si affrettò a dire Neuvillette, forse con troppa enfasi.

Si sedette accanto a Wriothesley, cercando di mantenere un contegno, mentre si accomodava sull'idrobus. 

Il posto era stretto quanto bastava per farli sedere decisamente troppo vicini, e le loro spalle che si sfiorarono leggermente, così come le loro cosce. Neuvillette strinse appena le gambe, sforzandosi di ignorare ogni dettaglio che percepì fin troppo nitidamente: il calore del corpo di Wrio, il leggero profumo di lavanda misto a quello delle foglie di tè, la rilassatezza con cui l'uomo si era appoggiato contro di sè.

Gli rubò un'occhiata, e notò che Wriothesley aveva voltato il capo verso il lato opposto dell'Aquabus. Forse, era concentrato a guardare il panorama.

"Pronti?", domandò Navia, allegramente. Si calò gli occhiali da sole sul naso, prima di appoggiare distrattamente una mano sulla spalla di Clorinde, che sussultò appena. "Sono così contenta di questa vacanza, sapete? Clorinde è stata davvero carina ad invitarmi!"

"Oh..figurati.", commentò Clorinde, stringendo appena le labbra, come se stesse cercando di trattenere un sorriso.

Neuvillette le osservò con lieve curiosità, come gli capitava spesso di fare quando le vedeva insieme. Erano amiche da anni, eppure, c'era sempre un'estrema confidenza nei loro gesti, al punto tale da averlo spesso indotto a chiedersi se non provassero qualcosa di più l'una per l'altra. Eppure, nessuna delle due aveva mai detto niente a riguardo, e di certo, lui non si era permesso di fare domande troppo dirette. 

Per un attimo, si chiese se anche lui e Wriothesley sembrassero simili a loro, guardati dall'esterno: due amici in una situazione un po' ambigua. Furina aveva fatto un paio di battute a riguardo, qualche volta; ma era pur sempre Furina, la sua più cara amica. Si divertiva un po' a punzecchiarlo, quando ne aveva l'occasione. Non significava necessariamente ci fosse dietro altro.

L'Hydrobus emise un leggero ronzio mentre partiva, solcando le acque calme del porto di Fontaine, distraendolo per un attimo da quei pensieri.

"Già. Anche io sono stato davvero lieto di ricevere l'invito di Wriothesley.",commentò Neuvillette.

"Beh" replicò Wriothesley, scrollando le spalle con aria insolitamente spensierata "un po' di sole e relax ti faranno bene. E faranno bene anche a me: non esco tanto spesso fuori dal Forte. Se continuo così, Sigewinne si lamenterà di nuovo della mia salute."

"Il relax, certo, non mancherà" intervenne Furina, con aria divertita "Ma prima, ci sarà un po' di divertimento intelligente! Non dimenticatelo! Oggi guiderò il nostro gioco di ruolo, e ho già preparato un'ambientazione che vi farà venire i brividi! Intrighi, misteri e qualche colpo di scena per tenerci sulle spine."

"Oh, giusto! Hai già finito di scrivere tutta la trama?" chiese Navia, curiosa. 

"Precisamente!" rispose Furina, con aria soddisfatta. Neuvillette non era rimasto tanto sorpreso di sapere che aveva preso parte a quel progetto: aveva appreso quanto amasse il teatro, e il gioco di ruolo sembrava assomigliarci, da un certo punto di vista. 

Ciò che più lo rendeva felice, tuttavia, era vedere quanto Furina si fosse buttata a svolgere un'attività così sociale. Per cinquecento anni, era stata una vittima di piani più grandi di lei, costretta a interpretare il ruolo di Archon. Adesso, meritava più che mai di vivere e fare amicizia come un'umana normale.

"Devo tornare in città per alcune importanti questioni – ma non temete, tornerò tra quattro giorni per godermi il resto della vacanza.", aggiunse Furina, con tono leggero. "Voi, nel frattempo, potete rilassarvi, fare i bagni e... seguire le tracce che vi lascerò!"

Clorinde fece un cenno con la testa. "Sarà interessante vedere come gestiremo il gioco senza la tua supervisione. Spero di seguire bene la tua trama."

"Ti sottovaluti, Clorinde," disse Navia, con un sorriso incoraggiante. "Non ho dubbi che sarai bravissima. Chi meglio di te, che ci giochi da anni?"

Clorinde sembrò arrossire leggermente, raddrizzando appena la schiena. "Oh, beh. Speriamo bene. Ho tante idee, ma magari potresti aiutarmia  trovarne altre."

"Certo." Navia non perse l'occasione per punzecchiarla, poco dopo, tamburellando appena le dita guantate sul suo braccio. "Ecco perché insistivi per dividere la stanza con me, Clor. Vuoi consultarti sulla trama del gioco a tarda notte? Svelarmi tutti i segreti in anticipo?"

"Beh, sì, anche. E' la soluzione più pratica." rispose Clorinde con un tono apparentemente casuale, stringendosi appena nelle spalle. "Tu e io staremo insieme, siamo amiche da tanti anni. Neuvillette e Wriothesley dormiranno nell'altra stanza. Ha senso, no?"

"Certo, per me va bene!", rispose Navia, con aria serena, mentre Wriothesley, accanto a Neuvillette, abbassò lo sguardo per nascondere un sorriso divertito. Sapeva benissimo che tutto faceva parte del piano di Clorinde per avvicinarsi a Navia e per lasciare che lui si avvicinasse a Neuvillette. Sperava soltanto che Neuvillette non se ne accorgesse.

Neuvillette, dal canto suo, annuì lentamente, mantenendo il volto impassibile.Tuttavia, il suo cuore cominciò a battere più forte. 

Dormire con Wriothesley. 

Solo l'idea gli fece stringere le mani intorno al bordo del sedile, mentre una calda agitazione si diffondeva nel suo petto.

La sua mente, ormai fuori controllo, iniziò a farsi milioni di domande: quanti letti ci sarebbero stati? Due, immaginava. Ma sarebbero stati insieme davvero tutto il tempo, a quel punto. Iniziò a costruire immagini fin troppo vivide con l'immaginazione: Wriothesley che si cambiava i vestiti con un gesto disinvolto, il suono morbido della sua voce mentre gli parlava prima di addormentarsi.

E se avessero dormito insieme? Si sarebbe accanto a lui, ogni notte, così vicino da poterlo sfiorare?

Neuvillette deglutì a fatica. Non poteva permettersi di perdere la calma, non lì, non davanti agli altri. Raddrizzò la schiena, cercando di non pensare alla calda pressione delle spalle di Wriothesley che sfioravano le sue, ma il contatto era impossibile da ignorare.

Lo guardò di sfuggita, solo per trovarlo intento a fissare il panorama. La luce del sole riflessa sull'acqua illuminava i contorni del suo viso, la linea decisa della mascella e un'espressione rilassata.  Sembrava perfettamente a suo agio con quell'idea.

Se non altro, la futura vicinanza di Neuvillette non sembrava turbarlo. Quel pensiero lo mise di buon umore.

"Mi sembra una disposizione logica," disse infine, sperando che la sua voce non tradisse l'agitazione interna.

Accanto a lui, Wriothesley fece un leggero sorriso, abbassando lo sguardo. "Logica, certo," mormorò, con un tono che sembrava contenere una nota di divertimento.

Neuvillette sentì un'ondata di calore salirgli lungo il viso. Era come se Wriothesley sapesse esattamente cosa stava passando per la sua mente. Era impossibile, ovviamente. Eppure, quel sorriso rilassato, quella voce bassa, gli facevano pensare il contrario: sembrava quasi lo stesse provocando.

Distolse lo sguardo, fissandosi sull'acqua, mentre i suoi pensieri si rincorrevano. Provò con forza a porgli un freno. "È solo una stanza condivisa. Non significa nulla. Devo comportarmi normalmente."

Cercò di distrarsi ascoltando Furina, Navia e Clorinde, che discutevano del gioco di ruolo. Ma non riuscì a trattenere un ultimo sguardo a Wriothesley, il quale sembrava del tutto ignaro del caos che stava causando dentro di lui.

"Non vedo l'ora di esplorare la spiaggia e magari provare qualche specialità locale.", commentò poi Furina. "Clorinde, hai trovato qualche ristorante interessante?"

"Sì. Ce n'è uno che fa il pesce fritto, proprio vicino al mare." rispose Clorinde. Il suo tono solitamente serio era velato da una nota di buon umore e allegria. "Vorrei anche approfittare del tempo per scattare qualche foto al tramonto. Pare che la vista dal promontorio sia spettacolare. Se vorrete farmi da modelli, ne sarò più che felice."

"E voi due?" chiese Navia, indicando Neuvillette e Wriothesley, con un sorriso curioso. "Avete già in mente qualche grande piano?"

"Qualche spesa nei negozi, prendere il sole, magari qualche bagno in piscina, perché no," rispose Wriothesley con un sorriso rilassato. "E magari un po' di nuoto in mare per sgranchirsi le gambe."

"Concordo," aggiunse Neuvillette, annuendo. "E non mi dispiacerebbe una visita guidata nella zona, se possibile. Vorrei conoscere meglio la storia di questo posto."

"C'era da aspettarselo" commentò Furina con una risata leggera. "Ma va bene, farò in modo che troviate qualcosa di interessante da fare mentre io non ci sono. Dopo tutto, che vacanza sarebbe senza il mio tocco personale?"

Tra risate e battute, il viaggio proseguì in un'atmosfera leggera e piena di aspettative. L'Hydrobus solcava il mare tranquillo, e il gruppo sembrava già più unito che mai, pronto a trascorrere la vacanza insieme.

Dopo un paio d'ore di viaggio, l'Aquabus attraccò in un piccolo villaggio costiero. 

Il piccolo borgo sul mare sembrava uscito da un dipinto. Le case di pietra chiara, con persiane color pastello, si affacciavano su stradine lastricate che conducevano a un lungo pontile in legno. Piccoli negozi esponevano le loro merci: reti da pesca, conchiglie e saponi artigianali. 

Neuvillette lo osservò con occhi pieni di meraviglia, aggrappato al parapetto dell'Aquabus, mentre scivolava nei suoi canali. Lungo le strade, piccoli negozi esponevano vasi di ceramica dipinti a mano, gioielli fatti di conchiglie e tessuti colorati che sventolavano al vento. Una boulangerie emetteva un profumo irresistibile di pane appena sfornato e dolci al burro, mentre un piccolo cafè con tavolini all'aperto era già affollato di gente del posto e turisti.

"È... splendido," disse Neuvillette, osservando il panorama con un leggero sorriso.

"Già. Sapevo che ti sarebbe piaciuto," disse Wriothesley accanto a lui, con un tono che sembrava compiaciuto.

Anche lui era più felice che mai di ciò che stava guardando, per quanto fosse stato difficile distrarsi da una visione ancora più bella: quella di Neuvillette così sorpreso, così felice, con i capelli chiari leggermente mossi dalla brezza del mare e il viso finalmente disteso.

Neuvillette si voltò verso di lui, con gli occhi colmi di gratitudine. "Grazie per avermi convinto a venire. È più di quanto potessi immaginare."

La vacanza stava per iniziare nel migliore dei modi.

***

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