Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

~Principe azzurro~

La campanella suona.

Tutti corrono fuori dall'aula con una fretta sorprendente lasciando soli me e un mio compagno.

Lui mi si avvicina subito dopo aver sistemato le cose nello zaino bianco e verde scuro.

È un ragazzo che conosco molto poco.

«Roxenne», chiama con voce sottile e indifesa. «Volevo solo ricordarti della mia proposta, spero accetterai». Mi fa tenerezza la sua espressione e la sua delicata voce. Fa parte del gruppo di teatro e sta cercando di convertirmi a questa attività, ogni anno diminuiscono i partecipanti e quindi cercano di accaparrarsi più gente possibile. La loro abilità nel recitare è un grande pregio e li aiuta più di quanto possiate immaginare.

Ma con me non funzionerà.

«Ci penserò», gli dico tranquilla e sorridendo appena. Lui annuisce e gira i tacchi allontanandosi silenzioso; seguo inconsciamente i suoi movimenti fino ad accorgermi di un'alta e robusta figura.

Alan è appoggiato alla cattedra e mi osserva, ha le braccia incrociate, gesto che risalta i muscoli sotto la T-shirt rosso fuoco. È il suo colore preferito.

Osserva il ragazzo intimidito, poi gli chiude la porta dietro. Mentre si avvicina a me stento a trattenere una risata, non so perché ma questa scena mi ha divertita.

«Chi era quello?», chiede fermandosi di fronte al mio banco. «Ciao anche a te», ridacchio scuotendo la testa.

«Ciao. Chi era allora?», domanda ancora. «Un mio compagno, fa parte del gruppo di teatro. Vuole che mi unisca a loro... tu mi ci vedi a recitare?», chiedo sinceramente e lui nega con più convinzione di quanta mi aspettassi.

«Siamo d'accordo su qualcosa allora», sorrido alla fine della frase e chiudo la cerniera dello zaino.

«Come mai qui?», gli domando prima di alzarmi. Lui porta avanti la sedia del banco di fronte al mio e si siede. Mi accomodo di nuovo, lentamente e sospettosa.

«Devo parlarti», taglia corto e lentamente lascio cadere lo zaino ai piedi della sedia.

Aspetto che continui e lo fa.

«Prima, dopo quella chiamata,  sei corsa via. Voglio sapere con chi hai parlato e che ti hanno detto. Dimmelo forza», il suo tono è solenne e deciso. «Non usare questo tono, sembra quasi un obbligo», affermo.

«Infatti lo è». La sua risposta mi sorprende, è così sicuro di sé. Non era così tre anni fa ma è di certo un cambiamento positivo questo.

Resto in silenzio mentre lui continua a fissarmi. Quello che ha detto è vero, sono corsa via senza dire una parola e non mi sorprende aver creato in loro dei sospetti. Alan mi pone di nuovo la stessa domanda e sento nella mia testa il ticchettio di un orologio, manco ci fosse un timer.

Decido di rispondere: «Non è niente di grave. Mi hanno solo fatto uno scherzo, sono uscita per altri motivi non di certo per quello». Cerco di prenderla sul ridere sperando che la voce e l'espressione non mi tradiscano. Lui cerca un contatto visivo ma non glielo permetto, non sono molto brava a mentire o a fingere, a differenza sua.

«Mi stai mentendo», dice.

«Certo che no!», rispondo di rigetto.

Appoggia i gomiti sul mio banco e io la schiena allo schienale freddo e scomodo.

«Dimmi la verità».
«È questa la verità».

«Tu hai detto una frase un istante prima di chiudere la chiamata. So che te la ricordi e so che non l'avresti detta se non fosse stata una cosa seria», parla e io mi sforzo di mantenere la calma.

Tutto questo mi permette di percepire la sua preoccupazione e non voglio rovinare di nuovo tutto con il mio caratteraccio. Urlargli in faccia peggiorerebbe solo la situazione e, ora che le cosa sembra si stiano aggiustando, non voglio rovinare tutto.

«Vuoi la verità?». Annuisce. «Hanno iniziato a dirmi cose assurde, minacce e avvertimenti. Dopo un po' mi sono agitata e ho risposto così per spaventarli e non farmi chiamare più. Non so chi fossero ma mi hanno detto cose spiacevoli e io mi sono arrabbiata. Sei contento ora?».

Mi stupisco di me stessa, sono stata così convincente da rimangiarmi tutto quello che ho detto e pensato prima.

Riesco finalmente a guardarlo negli occhi, i suoi mi scavano dentro e nascondo le mani tremanti per non fargliele vedere.

«D'accordo», dice dopo un po'. Tiro un sospiro di sollievo quando si alza in piedi, guardandomi dall'alto come un avvoltoio.

«Ma sappi una cosa», afferma cambiando tono di voce. Sembra quasi irritato, nervoso. «Se dovessi scoprire che mi hai mentito... succederà un vero casino».

Scatto in piedi appena un secondo prima di vederlo sparire, silenzioso e con passo leggero.

Rimango in classe da sola, pensando alla sua affermazione.

No, lui non lo scoprirà.

Non può.

Non deve.
~~~~
«Voglio il mio principe azzurro, uffa!», continua a lamentarsi a voce alta Lauren.

«Ma sei fissata!», dico io prendendola in giro.

«Credo tu sia l'unica a non volere un fidanzato Roxy», aggiunge Zoe e la ricciolona le dà ragione.

Momento più unico che raro...

«Non è che non ne voglia uno, insomma anche a me piacerebbe avere un ragazzo ma non mi preoccupo più di tanto», spiego. Lauren alza gli occhi al cielo mentre Zoe mi guarda in modo strano e incomprensibile.

«Perché volete così tanto un ragazzo. Quando ci si fidanza tutto cambia e lo sapete bene... soprattutto tu», dico indicando Lauren e lei spalanca gli occhi con aria esterrefatta.

«Mi stai dando della cattiva ragazza per caso?!», chiede portandosi una mano al petto e spalancando la bocca. Le tiro un cuscino addosso e lei scoppia a ridere mentre lo stringe tra le mani.

«Lauren, tu sei di certo quella con più esperienza qui in mezzo. Le mie relazioni non hanno mai superato un mese e Roxy ha avuto un solo fidanzato da quando ha iniziato le superiori», afferma Zoe con tono convinto e io approvo mentre mi riempio la bocca di patatine.

«Si, ho avuto più relazioni, alcune durature altre no, ma questo non vuol dire che ne capisca di più in fatto d'amore. Sono confusa e inesperta tanto quanto voi», parla lei guardandoci dritte negli occhi. Cosa che fa sempre.

«Siamo un gran casino!», ridacchio e loro insieme a me.

«A proposito!», urla Lauren di punto in bianco. «Sapete già cosa indossare giovedì sera?». Mi alzo di scatto in piedi, ho le mani sulle guance e la bocca spalancata.

«Io no! Cosa faccio adesso? Se non scelgo l'abito giusto, i tacchi e la borsetta abbinate potrei morire! Questa è una vera catastrofe!».

La mia amica d'infanzia scoppia a ridere appena percepisce l'ironia nelle mie parole mentre l'altra mi guarda così male da spaventarmi.

«Invece di scherzare dovresti preoccuparti. Sarà la tua grande serata amica mia», parla Lauren e questa volta sono io ad alzare gli occhi al cielo.

Il mio umore cambia così facilmente...

«Ancora con questa storia? Spiegami da dove proviene tutta questa certezza», mi risiedo e inizio a guardarla. «Smettila di far finta di niente, tutti sanno che si dichiarerà. O sbaglio?», pone la domanda a Zoe che fa spallucce e continua a mangiare.

«Siamo soltanto amici, smettetela con queste assurde fandonie», mi lamento e sbuffo rumorosamente. Appoggio la schiena alla testiera del letto e mi metto a braccia conserte.

«Dai non te la prendere, dico solo quello che penso. Quello che in realtà pensa tutta la scuola. Non volevo farti arrabbiare», la cheerleader si avvicina a me provando a fare gli occhi da cerbiatto.

Si, quelli che uso sempre io per intenerire Zoe.

Quest'ultima intanto ride mentre si gode da lontano lo spettacolo. Mi arriva un pizzicotto sulla guancia, poi lo sguardo dolce e finto di Lauren davanti agli occhi.

«Si, va bene ma adesso basta recitare», ammetto spingendola leggermente e trattenendo a stento le risate.

Afferro un cuscino e lo tiro addosso a Zoe che intanto continua a ridere. Lo afferra e me lo rilancia dopo aver detto con voce stridula: «Inaudito!».

Lauren acchiappa le patatine e le sposta dal letto per poggiarle sulla scrivania, poi prende un cuscino e me lo lancia dritto in faccia. In un secondo ci ritroviamo a fare a cuscinate come delle bambine, il letto che cigola e la nostre assordanti risate che riecheggiano per la casa.

Ecco cosa siamo noi, tre pazze migliori amiche ancora troppo immature per parlare di amore e principi azzurri.

E se questa non è amicizia, allora credo di non aver mai capito nulla della vita.
~•~•~•~•~•~•~•~
Salve a tutti!

Eccoci con il diciassettesimo capitolo, uno di quelli abbastanza tranquilli. Ma preparatevi perché succederà qualcosa che vi lascerà a bocca aperta...

Restate sintonizzati.

Spero vi piaccia!!

Firma: Blonde✨

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro