Capitolo 9
La sveglia suona tartassandomi il cervello per l'ennesima volta come ogni mattina.
Domani per fortuna è l'ultimo giorno di scuola, dopodiché iniziano le vacanze natalizie.
Mi alzo e vado direttamente in bagno, mi rinfresco velocemente poi prendo un paio di jeans un maglione e un giubbotto. Oggi piove perciò mi tocca indossare gli stivali. Sistemo i capelli in una crocchia ordinata e mi passo un filo di trucco.
Scendo in cucina e trovo la mia colazione già pronta mentre mia madre vede il tg del mattino.
«Sorellina da oggi che è 22 sino al 27 dicembre sono in ferie. Vuoi che ti accompagni?» Annuisco e gli sorrido. Non ci tengo ad andare a scuola sotto la pioggia oggi.
Prendo la cartella e andiamo in macchina.
Regna il silenzio assoluto e credo che questo sia il momento giusto per fargli la domanda che mi assilla un po'.
«Kevin!» Mi sento incredibilmente tesa. «Dimmi..» Ok... o la va o la spacca. «Cosa mi nasconde mamma?» improvvisamente lo vedo stringere le mani sul manubrio, e irrigidirsi. «Tu come fai a...» Giro lo sguardo verso il finestrino e lo interrompo. «ALT! Ieri mentre andavo via ti ho sentito dire alla mamma quando me lo avrebbe detto. Dire cosa?»
Frena di colpo la macchina di fronte a scuola e dal suo sguardo deduco che non voglia rispondere. «Scendi e vai a scuola, ne riparleremo a casa.» Annuisco e scendo dall'auto.
Cammino inzuppandomi di pioggia anche se era ciò che volevo evitare ora non ci sto pensando nemmeno. Cosa mi stanno nascondendo da non volermelo dire sino ad ora?
Entro in classe e trovo Madison e Darlene nel mio stesso corso, cosa rara ma evidentemente manca il prof.
«Buongiorno ragazze.» Mi sorridono e ricambiano il saluto. Mi siedo avanti a loro e poco più distante vedo un ragazzo pieno di lividi e solo dopo averlo guardato attentamente lo riconosco «Dominic.» Dico in un sospiro. Mi guarda e abbassa lo sguardo verso il banco, sembra triste e mortificato.
Forse per la sua proposta ma ora non è ciò che più mi preoccupa, è ridotto malissimo e solo Jace può averlo ridotto in quello stato ieri. Ma cosa diamine gli è saltato in mente? Solo perché ha sentito ciò che mi ha detto? Posso capirlo per il fatto che si sia comportato da amico falso ma non per la proposta, ed il mio sesto senso mi dice che Jace lo ha quasi massacrato perché Dominic vuole portarmi a letto.
Mi alzo dal mio posto e mi avvicino a lui che sembra vergognarsi di se. «Dominic! È stato Jace? Dimmelo.» Annuisce e si copre il volto con le mani. Ok questa volta ha esagerato, dopo la lezione faremo i conti.
Torno al mio posto e velocemente parlo con Madison spiegando tutto l'accaduto... Anche lei la pensa come Darlene. Lui tiene a me e non come scopamico.
Entra il professore e inizia la lezione.
Suona la campana ed esco di corsa, vado verso l'aula dove Jace tiene il suo corso e passo davanti alla porta dandogli il segnale. È arrivata la resa dei conti. Aula 71!
«Ma dico io, come ti è saltato in mente Jace? Lo hai massacrato di botte perché sei geloso del fatto che possa avermi e non del torto che ti voleva fare.» Stringe i pugni e guarda fisso il pavimento. «Guardami perché ti sto parlando. So che è così, come hai potuto? La mia vita privata non deve interessarti, così come tu hai fatto i cazzi tuoi per tutto il tempo senza che io mi immischiassi ora devi fare lo stesso. Non sei nessuno per me. Inoltre se Dominic sostiene di potermi dare ciò che cerco ben venga, ma stanne fuori!»
Lo vedo alzare il volto di scatto e d'un tratto mi trovo persa in quella pozza di occhi colmi lacrime, rabbia e tristezza.
«Non posso fare finta di niente Elizabeth, io tengo troppo a te. Ci tengo a tal punto da volerti solo per me, nessuno deve toccarti.» Nessuno? «E CHI DIAVOLO SEI TU PER DECIDERE AL POSTO MIO EH?» Urlo. «Io posso farmi toccare da chi cazzo voglio hai capito?» Ti prego Dio, fa che capisca.
«Non pregare mentalmente Eliz. Tu sei mia e basta.» Si avvicina prepotentemente a me bloccandomi al muro. «Solo mia! Chiaro?» Sussurra sul mio lobo provocando un brivido. «No!» Prima d'ora non avevo mai sentito il mio cuore battere così, ora è diverso. Mi sento improvvisamente strana. «Sí invece cazzo. SEI MIA!» Ringhia infilandomi la lingua in bocca e facendomi eccitare. Dio non mi stancherò mai di tutto questo. Gli infilo le mani nei capelli accarezzandoli scompigliandoli e tirandoli e ricambio il suo bacio con foga. Una lotta di lingua per quale deve essere la lingua dominante, ma questa volta comando io.
Gli tolgo velocemente la felpa e gli sbottono i Jeans, anche lui in contemporanea sbottona i miei e me li abbassa, dopodiché mi sfila il maglione.
Mi fa sedere su un banco e inizia a torturarmi il seno stringendo e leccando i capezzoli, voglio di più accidenti. «Jace ti prego.» Ansimo tra un gemito l'altro. Mi abbassa gli slip e preme la sua lingua esperta sul clitoride facendomi sussultare. «Oddio si.. più veloce Jace.» Premo forte la sua testa contro di me. Non è facile dire di no e rinunciare alle voglie del proprio corpo. Specialmente se colui che ti provoca il piacere è un Dio del mestiere.
Solleva la testa e mi guarda negli occhi. Pieno di desiderio e eccitazione. Mi sta facendo venire l'orgasmo solo con lo sguardo. «Dimmi che sei mia Elizabeth ed io ti farò sentire Donna.» Le sue parole suonano dolci nella mia mente ripetendosi. «Jace lo voglio con tutta l'anima per favore.» Non posso resistere a lungo. «Dillo!» Ringhia infilandomi dentro le dita e facendomi urlare. «Cazzo si Jace. Solo tua.» In meno di un secondo infila con forza il suo membro dentro di me senza preservativo e spinge, è così caldo e duro. È stupendo poterlo sentire così perfettamente. Spinge che è una meraviglia, lo sento sempre più vicino. «Jaceeeee!!!!» Urlo fortissimo infilando le unghie nella sua schiena, ho appena avuto l'orgasmo più forte della mia vita, l'unico così intenso che mi abbia mai fatto provare...
Tanto da farmi chiudere gli occhi e tirare la testa indietro dal piacere assoluto. «Piaciuto piccola?» Soffia sulle mia labbra. «Si, ma tu non sei venuto.» Alza le spalle e sfila il suo membro. Capisco che non è venuto, ma ora tocca a me ricambiare. «Sta fermo!» Scendo dal banco e mi sistemo i vestiti, dopodiché mi inginocchio davanti a lui e lo prendo in bocca. È enorme ed ha un sapore strano, voglio farlo impazzire così pompo sempre più veloce aiutandomi con la mano e alzo gli occhi per osservarlo. Ha la testa all'indietro e la bocca a forma di O, sta impazzendo e amo vederlo perdere il controllo grazie a me. «Dio mio Elizabeth, sei una dea. Non ti facevo così brava in questo.» Geme e si spinge nella mia bocca. Sento che sta arrivando, lo sento dalle vene che pompano sotto la mia mano ma non ho intenzione di togliermi e continuo fino a farlo venire nella mia bocca.
Ringhia il mio nome dal piacere immenso che gli ho appena provocato e sento il suo liquido caldo e dolciastro scivolare sulla lingua. Per sua sfortuna mi fa schifo ingoiarlo così lo sputo senza farmi vedere..
«La miglior pompa di sempre.» Dice accarezzandomi dolcemente la guancia e guardandomi in uno strano modo. «Perchè mi guardi così?» Gli chiedo prendendo la sua mano e allontanandola. «Ooh Elizabeth.» Dice per voi avventarsi nuovamente sulle mia labbra.
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