Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

1. Blake

Il pub era affollato come non lo era stato negli ultimi due mesi. Era cominciato il nuovo anno accademico, la gente voleva godersi quegli ultimi giorni di spensieratezza ed io non potevo che esserne contenta; più persone voleva dire più mance, ed io non chiedevo di meglio.

Mi divertiva guardare tutti quei ragazzi euforici costretti a sgomitare per arrivare fino al bancone. Ognuno di loro reclamava la mia attenzione, chi per pagare la sua birra e ritornare dai propri amici e chi, come quello che avevo di fronte, tentava goffamente di abbordarmi.

"Vorrei offrirti un margarita, bambolina." Insistè, con un sorriso tutt'altro che sensuale, mettendo in mostra i suoi bicipiti fin troppo definiti. Odiavo quel nomignolo ma quello era il mio lavoro, quindi mi stampai in faccia un sorriso e lo guardai.

"Non posso bere quando lavoro ma, credimi, è come se l'avessi fatto." Gli versai la birra, porgendogliela.

"E dopo il lavoro?" Il tipo ignorò il bicchiere  allungandosi verso bancone ed io, con disappunto, riuscii a percepire il suo alito alcolico.

"Dopo il lavoro torno a casa. Da sola, piccolo." Rincarai l'ultima parola, con una punta di scherno; per quanto si sforzasse di darsi delle aree si trattava palesemente di una matricola.

Le guance del ragazzino che mi stava di fronte divennero scarlatte e quasi mi fecero scoppiare in una risata. "Magari la prossima volta, okay?" Continuai, spigendo ancora una volta in avanti il bicchiere sperando che cogliesse il mio invito ad andarsene.

Il tipo annuì, cacciando finalmente le banconote. Le contai rapidamente sorridendo soddisfatta quando mi accorsi della lauta mancia che mi aveva lasciato. "Grazie piccolo."

Ammiccai con un sorriso malizioso, scoppiando in una risata divertita quando lui annuì imbarazzato; la sua ostentata sicurezza era sparita cosi velocemente che quasi non sembrava lo stesso bellimbusto di pochi minuti prima.

"Ci sai davvero fare ragazza americana, non c'è che dire." Intervenne il tipo carino alla mia sinistra. Capelli biondi spettinati, sorriso aperto e occhi azzurri divertiti; il tipico ragazzo che sa quello che vuole e soprattutto sa come ottenerlo.

"Non ho idea di cosa tu stia parlando." Sorrisi divertita a mia volta. "Cosa bevi, biondino?"

"Quello che sai fare meglio." Le sue labbra si piegarono in modo allusivo. Nonostante fosse ubriaco di sicuro sapeva farci, al contrario della matricola che era appena andata via.

"Mi impegnerò al massimo." Risposi provocatoria a mia volta. Afferrai contemporaneamente una bottiglia di vodka e una di gin, consapevole dei suoi occhi su di me.

Non mi sentii a disagio, ormai ero abituata a quel tipo di atteggiamento. Gli uomini sono tutti uguali ed io facevo quel lavoro da troppo tempo per non sapere come funzionava il mondo. Dovevo essere carina, sorridente e preparare buoni cockatails ma soprattutto essere disponibile abbastanza da riuscire a racimolare più mance possibili. Ne avevo davvero bisogno.

Shekerai con energia e versai il contenuto in un bicchiere di vetro. Ebbi anche la premura di decorare il tutto con una fogliolina di menta. Quando gli porsi il drink il ragazzo sorrise, guardandolo con attenzione.

"Cosa sarebbe?"

"È un segreto." Mi sporsi in avanti, guardandolo dritto negli occhi. "Sono proprio curiosa di sapere cosa ne pensi, biondino."

Ammiccò prima di berne un lungo sorso. Lo osservai con curiosità mentre il suo viso assumeva una smorfia pensierosa quanto buffa, quasi tenera. Quel tipo mi piacque subito.

"Davvero buono, devo ammetterlo." Annuì puntando i suoi occhi azzurri nei miei. "Se non vuoi dirmi con cosa è fatto, dovresti almeno dirmi il tuo nome." Biascicò facendomi ridacchiare.

"Anche quello è un segreto. Dopo dovrei ucciderti." Scherzai, facendogli un occhiolino.

"Io adoro i segreti ma, in tutta onestà, non so mantenerli. Troppo difficile ed io odio le cose difficili."

"Ed io odio doverti cercare per l'intero pub sperando che tu non ti sia fatto ammazzare." Intervenne un ragazzo dietro di lui, alzando gli occhi al cielo.

Posai il mio sguardo su di lui, non meravigliandomi di trovarlo attraente; i tipi carini hanno sempre amici carini, ormai è quasi una regola. Ovviamente quella non poteva essere un'eccezione.

Capelli scuri, occhi dorati e labbra semplicemente perfette, quasi come se fossero state disegnate apposta; le braccia ricoperte di tatuaggi colorati si intonavano perfettamente alla sua carnagione scura. Dio, se era bello.

"Mi piace giocare a nascondino con te Zayn. Il problema è che alla fine mi trovi sempre." Si lamentò il biondo, facendo sorridere me e innervosire lui.

"Figurati quanto sono felice io di farti da babysitter."

"Sta solo cercando di divertirsi." Intervenni, rivolgendogli un sorriso che venne apertamente ignorato; il ragazzo moro mi guardò quasi con sufficienza e , avrei potuto giurarlo, una punta di ostilità.

Per un attimo ne fui sorpresa, difficilmente non riuscivo ad ottenere attenzione, ma non me ne curai più di tanto; la cosa non mi riguardava, non aveva così importanza.

"Ecco, diglielo anche tu." Il biondo un pugno sul braccio dell'amico Zayn. "Perché non provi a divertirti anche tu fratello?"

"Perché sono dannatamente stanco e voglio tornare a casa, Niall. Quindi sgancia i soldi e andiamo." Ribattè brusco il ragazzo ricevendo in cambio uno sbuffo. 

"Mio Dio, rilassati." Mi intromisi ancora alzando gli occhi al cielo.

"Come scusa?" Zayn si accigliò, puntandomi i suoi bellissimi occhi addosso. Io sapevo che non erano affari miei ma quel ragazzo rappresentava il tipico sapientone che io generalmente non sopportavo.

"Ho detto r-i-l-a-s-s-a-t-i." Feci lo spelling, senza lasciarmi intimorire dal suo sguardo insofferente.

"Invece di impicciarti potresti servire qualcun'altro, non credi?" Chiese ironico, lanciandomi un ennesimo sguardo sprezzate.

Ero sul punto di rispondere ancora una volta quando una mano si posò delicatamente sul mio fianco, stringendolo dolcemente. Riconobbi immediatamente quel tocco, ancor prima di sentire le sue labbra a pochi centimentri dal mio orecchio.

"Devi raggiungere Bella, ha bisogno di aiuto ai tavoli." Mi stampò un bacio veloce sul lobo dell'orecchio ed io sorrisi. "E smettila di illuderli, poveri ragazzi." Sussurò ancora, con il suo solito tono sicuro di sé, prima di tornare alla sua postazione.

Alzai gli occhi trovando immediatamente lo sguardo incuriosito e ironico di Zayn. Non mi soffermai su di lui ma mi rivolsi a Niall, che nel frattempo si era scolato il drink che gli avevo preparato.

"Mi spiace ragazzo ma il lavoro mi chiama. E forse il tuo amico noioso ha ragione, sei ubriaco e dovresti tornare a casa."

"Proprio qundo cominciavo a divertirmi." Sbuffò, alzandosi con fatica dallo sgabello. Lo osservai cercare freneticamente i soldi nella tasca dei jeans mentre ignoravo apertamente lo sguardo magnetico di Zayn.

"Ecco a te, sconosciuta." Afferrai i soldi ma quando feci per porgergli il resto, Niall alzò una mano. "No, il resto è per te."

"Cosa?!" Esclamò Zayn nello stesso momento in cui sorrisi grata al biondo. "Ti sei fottuto il cervello?" Chiese ancora all'amico per poi voltarsi e lanciarmi uno sguardo inquisitorio.

Ricambiai alzando un sopracciglio, in modo da dirgli silenziosamente che non avrei detto nulla per persuadere l'amico a ripensarci; se pensava davvero che avrei rinunciata aa generosa mancia lasciatami da Niall poteva scordarselo. Mica ero stupida.

"Ma guardala amico! Lei merita!" Scoppiai a ridere mentre Zayn alzava gli occhi al cielo.

"Il mio nome è Blake." Sussurrai a Niall, sporgendomi in modo da arrivare a pochi centimentri dal suo viso. "E tu sei ufficialmente il mio ragazzo preferito, biondino." Continuai ammiccando, sicura di essere scrutata con disapprovazione da Zayn.

Non aspettai la sua risposta e mi voltai, lasciandomi alle spalle il ragazzo divertente e l'amico scorbutico. Afferrai il grembiule marrone e lo legai in vita, gettandomi poi tra la folla alla ricerca di Bella.

"Blake!" Urlò, non appena fui a pochi passi da lei. I suoi enormi occhi castani furono attraversati da un lampo di sollievo. Non mi ci volle molto a capire che eravamo indietro con le ordinazioni e che probabilmente la mia amica aveva passato più tempo del dovuto a placare gli animi dei clienti insoddisfatti. 

"Occupati dei tavoli dispari e, mi raccomando, porta le ordinazioni al numero tre che sta aspettando da un po'." Aggiunse con il suo solito fare sbrigativo, aggiustandosi una ciocca di capelli rossi che le sfuggiva dalla coda. "Stasera sembra non finire mai."

Le strinsi leggermente un braccio e accennai un sorriso. "Dai, manca poco. Ce la caveremo alla grande, come sempre."

"Se intanto non muoio prima." Sbuffò. Ridacchiai alle sue parole e mi misi a lavoro, dirigendomi al tavolo che proprio la mia amica mi aveva indicato.

Nelle due ore e mezza successive continuai a destreggiarmi tra i tavoli, dispensando sorrisi mentre tentavo di rimettermi alla pari con le ordinazioni. Quando finalmente arrivò l'orario di chiusura le piante dei piedi mi dolevano, non avevo sicuramente un bell'aspetto e necessitavo di una dose di nicotina.

"È stata una buona serata per te, o sbaglio?"

Sorrisi automaticamente, infilando le mance nella tasca posteriore dei jeans, prima di voltarmi.

"Diciamo che me la sono cavata." Minimizzai alzando le spalle. "Non essere invidioso Gregg, ho notato lo stuolo di ragazzine che si sono schierate davanti al bancone; qualcuna di loro addirittura sbavava." Scherzai, godendomi il piacevole suono della sua risata profonda.

"Cosa ci vuoi fare? Ho il mio fascino." Si vantò, facendomi un occhiolino.

Sapevo che non aveva detto altro che la verità, era chiaro come il sole; occhi castani, occhi scuri e profondi e fisico asciutto. Senza considerare quella maledetta fossetta sulla guancia sinistta quando sorrideva.

"È solo perché non ti conoscono. Altrimenti sarebbero scappate a gambe levate, credimi!" Lo punzecchiai, alzando gli occhi al cieo.

Gregg scoppiò in una nuova risata, scuotendo poi la testa.

"La solita Blake dalla risposta pronta." Afferrò il giubbino di pelle dallo sgabello, infilandoselo. "Che dici, andiamo?" Continuò, porgendomi la mano.

Per un attimo la guardai; quella era la mano che molte volte avevo cercato e sempre trovato, pronta a sorreggermi. Quella era la stessa mano della quale non avrei mai dubitato, nonostante il mio caratteraccio e i miei sbalzi d'umore.

Era la mano di quella persona che ci sarebbe stata, l'unica persona della quale non avrei mai fatto a meno nella mia vita. Da lui non sarei mai scappata.

Alzaio sguardo e lo guardai negli occhi, non sorprendendomi di trovare quel solito sorriso sbarazzino sul suo volto. Sorrisi anche io in risposta e afferrai quella mano senza esitazione, stringendo le mie dita alle sue.

"Si, Gregg. Andiamo a casa."

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro