Capitolo 3
Bella's pov
-Allora...é arrivato?-chiesi, mordendomi il labbro inferiore.
Stavo parlando al telefono con Victoria, chiedendole ogni minuto la stessa domanda. Stava andando tutto estremamente bene, perché doveva avere l'idea di venire proprio qui?Tutte e tre avevamo pensato che avesse scoperto la verità, ma Joseph aveva detto che era troppo tranquillo per averlo fatto.
-Papà é uscito di casa da alcuni minuti per andare a prenderlo.-disse, e immaginai il suo volto preoccupato. Secondo lei era tutta colpa di suo padre e delle sue "regole del cazzo", parole sue. Comunque per queste regole, Joseph era costretto ad ospitarlo, siccome lui faceva parte della gang, in un certo senso, ed aiutare un membro, era al primo posto. Chi l'avrebbe mai detto? Persino i criminali avevano un codice da rispettare.
-Passerò da te appena tornano, promesso.
-Pensi che sia cambiato? Magari la distanza gli ha fatto bene.-dissi, sentendomi stupida.
-Te l'ho già detto: le persone come lui, non cambiano mai.-disse, e immaginai che stesse scuotendo la testa.
-Voglio vederlo...Anche solo per cinque minuti. Voglio, anzi, devo assicurarmi che stia bene. Dopotutto é colpa mia se ora si trova qui.-dissi, dando sfogo ai pensieri nascosti per mesi.
-Non é colpa tua. Lui ha dei problemi, non tu. La colpa é stata sua se ti ha persa, tu hai fatto solo la cosa giusta.
-Scappando?
-Salvandoti la vita.-mi disse seria.
-Lo amo.
-Questo lo sappiamo entrambe. Ma sappiamo anche che ti ha fatto del male e che non vuoi più vederlo.
-Davvero? Perché io so che se dovessi vederlo, se lui dovesse dirmi "Se torni con me, le cose cambieranno, ti tratterò bene", sapendo benissimo che sta mentendo, lo perdonerei.- dissi.
Dopotutto, chi poteva capirmi meglio di lei?
-Sai quante volte ho fatto la stessa cosa? Restare in silenzio, accettando quelle rose rosse ogni santissimo giorno. Ho fatto questo finché non mi sono risvegliata in un letto di ospedale.- disse seria. Sentivo la tristezza mascherata da rabbia nella sua voce.
-Ma lui non é così!-obiettai
-Stava per ucciderti.
-Stavo ballando con Ethan, sapevo di non doverlo fare, sapevo che Grayson avrebbe avuto una reazione eccessiva.
-Ascoltami bene Isabella Ligthwood! Non ti permetterò di tornare da quel bastardo, anche se questo significa rinchiuderti in quella cazzo di casa! Ho promesso che...Merda.-disse
-Che succede?-chiesi, sentendo dei rumori
-Non é cambiato per niente.-disse
-Cosa?-chiesi confusa
-Stesso sguardo di superiorità, stessa aria da stronzo, solito look total black..Se non sbaglio é persino la stessa giacca che indossava quella sera.-disse.
Spalancai gli occhi, capendo solo in quel momento cosa stava dicendo: Grayson era arrivato.
Victoria's pov
Erano passati un paio di minuti da quando mio padre lo aveva fatto accomodare in casa, e mi chiesi per quanto tempo avrei dovuto fingere che mi facesse piacere averlo in casa.
Avevo capito che qualcosa non andava in lui, ma questo era accaduto la prima volta che l'avevo visto. C'era qualcosa nel modo in cui la stringeva, quella sera, il modo in cui fulminava tutti con lo sguardo per assicurarsi che nessuno la guardasse. Mi sentivo quasi in colpa per aver suggerito a Morgan di provarci con Bella, solo perché avrei voluto vedere come avrebbe reagito.
-Papà, io vado. Devo fare delle cose.-dissi, mettendo una mano sulla sua spalla. Lui annuì, sorridendomi, per poi riportare la sua attenzione su di lui. Mi domandai con quale coraggio riusciva a guardarlo negli occhi e sorridergli, sapendo che cosa aveva fatto. Parlando di lui, i suoi occhi erano guizzati verso di me, guardandomi con un ghigno divertito. Strinsi la mascella. Avvertiva il mio odio nei suoi confronti, e lo adorava. Tuttavia, un brivido mi percosse la schiena, siccome qualcosa nel suo sguardo sembrava dirmi:"So che stai andando da lei. Dille che sono arrivato qui per riprendermela.".
-Grayson.-dissi, a mo' di saluto
-Victoria.-disse, utilizzando lo stesso tono freddo.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro