Capitolo 22
FLASHBACK
Clara Dolan sorrise, guardando come il fratello di suo marito Mike, William, stesse interagendo con Grayson e Ethan adolescenti. I tre stavano facendo una partita ad un gioco di calcio, ma lei non capiva nulla di quella nuova tecnologia, non avrebbe saputo dire come si chiamasse il gioco che aveva caricato i tre. Grayson e Ethan stavano battendo William e dall'espressione contrariata di lui, poteva dire che non la stava facendo di proposito, lo stavano battendo davvero.
-Ah! Beccatene un altro, zio!.disse Ethan alzando in aria un pugno.
-Oh, andiamo! Abbiate un pò di pietà per lo zio!
La piccola Cameron era a scuola, Grayson era malato...Insomma, aveva solo i decimi ma per lui significava essere sul punto di morire, Ethan aveva insistito per restargli accanto, da bravo fratello maggiore. Clara ringraziò il fatto che suo marito fosse a lavoro, altrimenti si sarebbe arrabbiato. Michael era un uomo molto geloso e possessivo, non era davvero innamorato di sua moglie, ma da uomo egoista quale era, non voleva condividerla con nessuno. Quindi avrebbe dato di matto se avesse visto come suo fratello, l'uomo che più odiava sulla faccia della Terra, giocava con i suoi figlia. Sopratutto con il suo figlio preferito. Il rapporto con i figli era completamente diverso da quello che aveva con la moglie: non li aveva mai picchiati, non aveva mai fatto loro del male, ma mentre Ethan e Cameron gli erano completamente indifferenti, Grayson era il suo figlio prediletto, quello che più amava. Clara sapeva che questo legame che lui stava creando con il figlio non avrebbe portato a niente di buono: l'avrebbe fatto diventare come lui.
Sentì la porta sul retro venire aperta, quindi seppe che uno degli uomini di Mike era lì. Poco dopo, Zayn Javaad Malik fece il suo ingresso in soggiorno. Anche lui sorrise quando vide i tre giocatori spensierati.
-Ciao, Zayn.-disse Clara sorridendogli. Lui ricambiò, sedendosi accanto alla donna.-Vuoi qualcosa da bere-chiese lei
-Ciao ZayZayn!-urlarono Grayson e Ethan senza dargli il tempo di rispondere.
-Ciao piccoli scimmie!-rispose. I due gli mostrarono la lingua
-Non siamo più piccoli! Abbiamo dodici anni!-dissero seri
-Oh, scusatemi signorini. Non era mia intenzione mancarvi di rispetto.
-Molto meglio!
Clara guardò meravigliata come i tre Dolan stessero fissando la televisione: fronte aggrottata, la punta della lingua tra i denti mentre si sporgevano in avanti con la schiena. Quei piccoli dettagli non passarono inosservati a Zayn.
-Allora, vuoi qualcosa da bere?-chiese di nuovo la donna, ma lui scosse la testa.-Come sta tua figlia.-domandò Clara.
-Bene. Sono contento che passi del tempo con Cameron, non potevo chiedere un'amica migliore per lei. Anche se ho questo stile di vita, é l'unica cosa preziosa che ho, quindi mi devo assicurare che sia al sicuro.-disse lui. Clara gli sorrise, capendo benissimo cosa volesse dire. Ritornò a fissare i due che giocavano.-Clara, c'è una cosa che voglio chiederti da tantissimo tempo.-disse lui dopo un pò.
-Dimmi pure.
-Quando mi hai detto che aspettavi Ethan e Grayson, Mike era andato via da poco per un appalto che riguardava la droga in Australia...se non sbaglio. Giusto?
-Si. Venni a sapere di aspettare Ethan e Grayson due giorni dopo la sua partenza.- rispose. Entrambi guardarono con attenzione i soggetti della loro conversazione.
-Sono figli di William, vero?-disse facendola sembrare un'affermazione piuttosto che una domanda.
Come si poteva dare una risposta ad una domanda simile? Come si poteva negare se Ethan e Grayson avevano gli stessi occhi di William? E in più i loro gesti quasi sincronizzati.
-Sapevo che Mike mi tradiva, che ogni notte che passava fuori dal mio letto, veniva trascorsa nella camera di qualcun'altra. Una sera ero da sola perché lui era fuori per "affari", ed andò via la corrente a causa di un forte temporale. Mike non rispondeva alle mie chiamate, quindi contattai William. Corse subito da me, sistemò il cavo che era saltato e gli chiesi di restare con me. Il temporale era peggiorato e non volevo che avesse un incidente a causa mia. Quella notte, più guardavo i suoi occhi, più mi chiedevo perché non vedevo negli occhi di Mike le stesse emozioni che vedevo in quelle di suo fratello. Anche quando mi baciò mi chiesi perché sentivo quel calore che avrei dovuto sentire con Mike. Se lui mi tradiva, e sicuramente lo fa tutt'ora, solo per divertimento, io posso assicurarti di aver tradito per amore. Inoltre, se lui lo fa da quasi dodici anni, io l'ho fatto una sola volta e per quanto ami Will ed odi lui, ho giurato di non farlo più. Poi ho saputo di essere incinta di Ethan e Grayson. William sa di essere il padre, ed entrambi siamo stati d'accordo nella scelta di far credere a Mike che fossero figli suoi.- Le parole le erano venute fuori prima che potesse contenerle. Portava questo peso dentro di sé da più di dodici anni, doveva dirlo a qualcuno. Zayn era uno di famiglia, quindi si fidava di lui, sapeva che non l'avrebbe mai tradita. Lui sapeva che William passava del tempo con i ragazzi quando Mike non c'era, e non aveva mai detto niente. Quindi per Clara era stato facile dirgli la verità.
-Se devo essere sincero, Clara...Non posso biasimarti. Meriti tutto il bene del mondo, e se hai visto quel bene in William, allora hai fatto la cosa giusta.-disse lui
-Vamos, sobrino...Me estas matando!-esclamò William. Zayn non poté evitare di accigliarsi: come aveva fatto a non sentire l'amarezza riflessa nella voce di Will quando parlava di Ethan e Grayson come se fossero suoi nipoti?
Proprio come si aspettava Clara, Zayn tenne quel segreto per sé...
FINE FLASHBACK
L'ennesimo colpo di tosse risuonò tra le pareti bianche della stanza. La macchina al quale era legato iniziò a fare dei rumori più forti, causati dal suo battito cardiaco che era improvvisamente accelerato. Zayn stava morendo. Era tornato a Bradfort con l'intenzione di fare ammenda, di chiedere perdono alle persone che più aveva ferito: Ethan e Grayson Dolan. Sapeva che il suo ritorno poteva comportare la sua morte prematura, ma il destino era stato crudele anche sotto quel punto di vista: Grayson non lo aveva ucciso e non lo aveva perdonato. Sarebbe morto sapendo che una delle persone alle quali voleva più bene, dopo sua figlia, lo odiava ancora. Forse più di prima. Un altro colpo di tosse accompagnò la porta che veniva aperta.
-Ciao, William.-disse
-Zayn.-disse a mo' di saluto.- Ethan mi ha detto che eri ritornato in città e che eri malato.-disse con tono dispiaciuto. Dopotutto, Zayn era stato fedele ed in fondo, ma molto infondo, Will capiva perché aveva fatto quello che aveva fatto. Quando Grayson aveva ferito quel ragazzino che lavorava per Joseph Bellmonde e aveva visto l'espressione dell'uomo si era sentito morire. Per la prima volta in vita sua, aveva pregato Dio di far andare bene le cose. Gli aveva implorato di dare un pò di buon senso a quell'uomo, di non fargli uccidere la cosa più preziosa che avesse, insieme a Ethan, chiaramente.
-Già. Forse é un pensiero stupido, ma volevo che mi perdonassero. Come se il loro perdono rimediasse a tutte le cazzate che ho fatto.-disse facendo una risatina triste che, ovviamente, si trasformò in un colpo di tosse.
-Bè, Grayson amava sua madre e sua sorella, scommetto che ti aspettassi che non ti avrebbe perdonato.-disse lui
-Si, me l'aspettavo. Ma speravo anche che avesse potuto perdonarmi.-disse Zayn. Will annuì.-Perché sei qui?
-So che non sei venuto qui solo per chiedere scusa e redimerti dai tuoi peccati. So che vuoi dire la verità.-disse William
-Non credi che debbano sapere?
-Mi odierebbero.
-Ma ti capirebbero. Sanno che Mike aveva amicizie in tutto il mondo e tu non avevi lo stesso potere che hai ora, capirebbero che sarebbe stato una missione suicida.
-Così come avrebbe dovuto capire che hai tradito la fiducia di loro madre per salvare tua figlia?-chiese ironico
-Ma ti vogliono bene. Sei loro padre, William. Non puoi tenerlo nascosto ancora.
-Solo tre persone sono a conoscenza di questa cosa, Zayn: io, Clara e tu. Clara é morta, io non voglio dirlo e tu morirai in poche settimane. Fai in modo che le cose restino così.-disse Will.
-Sei un codardo William Dolan. Proprio come tuo fratello.-disse con veleno.
-Non paragonarmi a quell'essere, Zayn. Non abbiamo nulla in comune.
-Allora smettila di nascondere a loro la verità.
-Non sarei mai voluto arrivare a questo punto, Zayn, eppure mi costringi a farlo. Volevo lasciare che tu avessi una morte naturale, ma non sempre le cose vanno come immaginiamo.- William si alzò dalla sedia, prendendo una siringa dalla tasca del suo cappotto. Zayn non si mosse, non provò ad urlare, non provò a chiamare aiuto. Restò steso e chiuse gli occhi.-Addio, Zayn.-disse iniettando quello che c'era nella siringa nel lavaggio che portava legato al suo braccio. Lui iniziò a sentire le forza che l'abbandonavano, la gola divenne improvvisamente secca e diventava più difficile tenere gli occhi aperti.
-Comunque...Io ti perdono.-sussurrò William.
Mentre andava via dalla stanza, sentì le macchine alle quali era legato fare dei rumori man mano più deboli finché, poi, non cessarono del tutto...
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