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➰ 𝐗𝐞𝐧𝐞 𝐱 𝐆𝐚𝐳𝐳𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐱 𝐫𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫 𝐱 𝐓𝐨𝐫𝐜𝐡 ➰

𝕺𝖕𝖊𝖗𝖆 ➵ Inazuma Eleven 2
𝕻𝖊𝖗𝖘𝖔𝖓𝖆𝖌𝖌𝖎 ➵ Bryce Whitingale (Gazzelle), Claude Beacons (Torch), Xavier Foster (Xene)
𝕬𝖛𝖛𝖊𝖗𝖙𝖊𝖓𝖟𝖊 ➵insulti verbali.
𝕻𝖆𝖗𝖔𝖑𝖊➵ 3491
𝔑𝔬𝔱𝔢 ➵ Capitolo riscritto. 


Non rimaneva che un vago ricordo, di quando sia stata l'ultima volta che hai visto il tuo migliore amico e la sua squadra. L'allegro ragazzo dai sorprendenti capelli verde pistacchio acconciati in modo da sembrare un grazioso ricciolo di panna, la pelle olivastra in abbinamento con gli occhi ossidiana, Janus. No, anzi non ti eri mai sbilanciata a chiamarli con quei nomi bizzarri che mal celavano le loro identità, tu preferivi chiamarlo semplicemente Jordan. Era raro persino pronunciare il suo cognome. Il suo bizzarro amore per i proverbi lo consideravi un modo più che creativo con cui ti tirava su il morale. Ma adesso come avresti fatto? Aveva perso contro la Raimon e ora era stato punito, era un metodo ingiusto ma non hai mai osato obiettare. Ora come ora non avevi ne le prove ne le facoltà per rivoltarti, figuriamoci i sostenitori. Eri fortunata se ti avessero fatta uscire dalla tua stanza se mai avessi aperto più del dovuto la tua bocca. È per proteggerti. Dicevano come scusa quando cercavi di convincerli. E guarda ora il ragazzo che consideravi un fratello, come altri membri della Gemini Storm erano reclusi chissà dove senza poterli visitare ed eri certa che il medesimo destino sarebbe toccato alla Epsilon. Non eri una veggente, nemmeno ci credevi, ma il tuo istinto non ti tradiva mai.

Avevi perso da tempo le facoltà per opporti e il tuo umore grigio e inconsolabile non aiutava. Potevi ritenerti in qualche modo fortunata di aver la mente occupata abbastanza a lungo a non farti pesare la cosa. Non avevi mai fatto parte di una squadra, la tua costituzione più debole per natura te lo aveva sempre impedito, lasciando la minima possibilità di poter assistere agli allenamenti e fornire una qualche sorta di aiuto, a quelli che potevi dire essere la tua famiglia. Nonostante il compito di manager fosse meno logorante di giocare in campo ti trovavi comunque affaticata, soprattutto se potevi avere più allenamenti nella medesimo giornata, ma grazie al cielo non coincidevano mai. Tutto quello che componeva la tua giornata era cosi ordinario e prevedibile, che potevi percepire anche il minimo cambiamento, per questo avevi percepito che qualcosa non andava, non sapevi esattamente cosa , e a tratti ti spaventava. Beh almeno lo eri fino a qualche tempo fa, tutto ebbe venne chiarito quando sei stata chiamata in parte dalla tua amica Bellatrix e semplicemente ti aveva detto che erano innamorati di te. Era semplice da capire ma eri tu non volevi crederci. Bryce, Claude e Xavier, non potevano essere innamorati di te vero? Doveva essere solo uno sbaglio e poi tu non avevi nemmeno tempo o energie per scoprire se potevi ricambiare in qualche modo uni dei tre.

Eppure tu ai loro occhi eri esattamente quello che eri, semplicemente perfetta. Cosi dedita al lavoro e alla cura degli altri da dimenticarti di te stessa consapevole di non aver mai avuto la forza necessaria per farlo, eppure eri lì, a supportarli e aiutarli. Sempre con quel fare amorevole e leggiadro, con quella giusta timidezza che non ti permetteva di vantarti più di quello che volevi. E tutto questo armonio mix non potevano far non invaghire i tre capitani delle squadre di prima classe della alius. Si sono limitati sempre a guardati da lontano non eri una di quelle persone amante delle storie romantiche e sdolcinate, motivo per il quale non si erano mai fatti avanti... beh almeno fino a quando non hanno scoperto il loro medesimo interesse per te. Ma come da romanzo i tre capitani non potevano lasciarsi sconfiggere, tutti volevano superare i compagni per arrivare al tuo cuore.

Motivo per cui avevano avuto la medesima idea, e di conseguenza si trovavano di fronte alla porta delle stanza di Astram Schriller per avere diritto assoluto su di te e sui tuoi impegni. Sarebbe stato davvero semplice conquistarti su fossi la manager di una squadra. Certo tutto questo era mascherato dalla loro preoccupazione per le tue condizioni fisiche, non che fosse del tutto falso, lo era davvero, ma ti conoscevano abbastanza da sapere che avresti portato avanti i tuoi doveri a testa lata. Quindi si poteva ritenere una certa fortuna che i loro sguardi non potesse uccidere, se no nessuno dei tre sarebbe sopravvissuto. Ardenti sguardi di collera, che era quasi inverosimile potessero provenire da loro, Bryce più degli altri due. ❝ Mi chiedo cosa possano fare qua due bastardi come voi a quest'ora? ❞ Un basso ringhio accentuò il dissenso del rosso verso i suoi concorrenti, era abbastanza orgoglioso che li avrebbe pestati se fosse stato necessario, e non era uno scherzo. Il tono poteva essere qualcosa di più simile all'avvertimento di un gatto offeso, gli sarebbe mancata solo la folta coda a completare il look, già di suo stravagante. ❝ Sbaglio o ti stai dando del Bastardo da solo, visto che siamo qui per lo stesso motivo. ❞  Questa volta a parlare fu lo steso gazzelle che poteva essere ritenuto ugualmente alterato dalla presenza degli altri, solo era più distante, con quella sua caratteristica eleganza e leggerezza, mescolato al medesimo orgoglio, che avrebbe contraddistinto qualsiasi membro della alius.

❝ Stai zitto ❞ ❝ Ma come siamo permalosi ❞ ringhiò il rosso e il collega rispose. Xavier non riusciva a ricordare una sola volta in cui i due fossero andati d'accordo, o forse era semplicemente un ricordo troppo lontano per averne memoria ora. Ma fatto sta che non avrebbero spesso, non importa chi avesse la risposta vincente, non importa quanto l'altro era frustrato o, al contrario, arrogante, non avrebbero messo fine alla discussione. Era chiaro che se avesse voluto fermarli doveva mettersi di mezzo lui, dato che non c'era nessun altro che potesse farlo al posto suo, nemmeno tu, che eri sempre stata la più portata. ❝ E' evidente che in realtà siamo in qualche modo tutti e tre dei bastardi dato che siamo qua per lo stesso motivo e di certo non concluderemo qualcosa attaccandoci come animali incivili, quindi propongo... ❞.


Ti era risultato davvero difficile credere che la notizia che ti era stata appena riferita fosse veritiera, ma avevi deciso di non mettere in dubbio il fatto che se arrivasse direttamente da Astram Schiller, non potendo realmente opporti alle sue decisioni. Ma ancora la Diamond Dust, la Prominence e la Genesis era sempre state le sue squadre predilette, e ancora di più i loro capitani. Quindi non era proprio errato supporre che fosse in parte una loro richiesta. ❝ Allora ci vediamo più tardi, all'allenamento ❞ per qualche istante la voce di Bellatrix era stata più grave e graffiata. Avevi imparato con il tempo a riconoscere quel sotto tono di disapprovazione come se sapesse qualcosa che tu non sai, e molto probabilmente era così, ma discutere non avrebbe migliorato il suo umore. ❝ io...❞ quando sei rimasta sola avevi provato a dare una spiegazione a tutto questo, ma non poteva essere facile farlo e infatti non lo era. Comunque avresti dovuto compiere il tuo dovere, con più o meno squadre.


Stavi bene davvero, avevi avuto il tempo di digerire la frenica notizia, giusto in tempo per preparare tutto l'occorrente per la Genesis. Non ricordavi che avessero avuto questo orario di allenamento ma avevi supposto che dopo il pareggio della Epsilon Astram stesse temendo di perdere davvero contro la Raimon. Ma non era davvero troppo da prendere per dei bambini di dodici anni? Sospiri finendo di piegare l'ennesimo asciugamano, volgi distrattamente lo sguardo all'orologio che avevi al polso. Era un regalo di Jordan, aveva detto che ti avrebbe aiutato ad essere sempre in orario, ma non lo avevi mai usato abbastanza, avevi sempre paura che si rovinasse. Scuoti i capo, ricacciando il pensiero nel retro della tua mente. Era l'ora della pausa, non potevi distrarti ora che eri arrivata a metà. Ti alzi e richiami animatamente l'attenzione dei giocatori della Genesis, e cosi fecero, non avevi mai avuto tanti problemi con loro, come quando succedeva eri con la Prominence, ma supponevi che fosse un tratto distintivo della loro squadra. Anche se supponevi che esistessero giocatori difficili anche nella Genesis. E questo potevi di certo affermare fosse Xavier.

I capelli vermiglio danzavano ancora quando si muovevano, quando avresti potuto sospettare che se si fosse fermato gli ai sarebbero appiccicati sulla fronte sudata o sulla nuca fradicia, però lui non aveva davvero intenzione di fermarsi. Per questo ti eri avvicinata, cosi cautamente che lui nemmeno ti vide arrivare. Avevi solo una borraccia tra le mani e un asciugamano drappeggiato sul medesimo braccio, mentre l'altra mano si era allungata per afferrargli la divisa che era talmente fradicia da appiccassi alla pelle, non sapevi se quando lo avevi lasciato di colpo gli avresti fatto male, ma lui non sussultò quando l'hai lasciata, quindi andava bene supponevi. Era solo stupito. ❝ Xavier...❞ ti eri interrotta per qualche istante non sapendo esattamente come continuare questa conversazione, avevi supposto che avrebbe capito senza che tu potessi continua ma non era cosi ❝ ...è ora della pausa.❞

Sembrò cadere dalle nuvole un istante dopo che hai finito la frase. ❝ Ah! Tranquilla (nome), non ne ho bisogno, pensi continuerò ad allenarmi.❞ Afferri strettamente la sua mano, non si era accorto di averti offerto un qualsiasi gesto tranquillizzante, ma quanto pare lo ha fatto. Per questo era arrossito, non avevi mai avuto un contatto troppo stretto con nessuno di loro, quindi doveva ritenersi in qualche modo fortunato no? ❝ Ti prego fallo per me, non voglio che dopo tu stia male, devi prenderti cura di te stesso.❞ Era quasi ironico detto da te, quando rimanevi alza per troppo tempo per finire le statistiche della squadra o per lavare gli ultimi asciugamani rimasti, e nonostante ci sarebbero state cosi tante persone che ti avrebbero aiutata più che tranquillamente, ma tu avresti rifiutato, forse anche tu infondo eri orgogliosa quanto loro.

Alla fine cedette ❝ E va bene ma solo per questa volta...❞ Poggiasti l'asciugamano sulle sue spalle e gli hai consegnato la borraccia piena di acqua fresca, prima di condurti a bordo campo, dove avresti continuato con la tua assistenza alla squadra.

Riordini il materiale, era solo un modo come un altro per portarsi avanti, ma di certo non avrebbe aiutato il tuo stato di stanchezza, con quel ritmo a tratti troppo frenetico. Questo ti ha impedito di accorgerti subito della figura seduta a terra vicino a te, beh almeno finché un peso non gravò sulla tua spalla e fili rossi vibranti non ti solleticano le narici sensibili, almeno abbastanza sensibile a prudere ma non da permetterti di starnutire. Questo aveva contribuito a rendere più imbarazzante la situazione, mentre il capitano della Genesis non sembrava davvero curarsi del tuo stato, troppo occupato a bearsi della piacevole pausa a occhi chiusi, chissà cosa lo stava facendo sorridere così leggermente. Non ti eri accorta che le dita erano scivolate tra le sue ciocche disordinate, non sai se era per porre fine alla leggera sensazione di solletico sul tuo collo e parte del viso, o se volevi testare quanto fossero fradici i suoi capelli dopo quel cosi intenso allenamento, o semplicemente perché segretamente volevi farlo e basta. Immaginavi che avresti dovuto prevedere che ti avrebbe fermato, soprattutto se fosse stato fastidioso, la parte che però non avevi potuto immaginare era il suo insolito intrecciare le dita nelle tue, mentre avvicinava il dorso della tua mano alle sue labbra posandogli un casto bacio.

Non ti eri mai chiesta come sarebbero state le sue ma non eri rimasta nemmeno sorpresa come quasi ad aspettarti quella vellutata morbidezza. Scuoti la testa, il pensiero proibito non poté che provocare una tonalità pescata sulle tue guance, invece che il gesto in se audace del capitano. Il disagio successivo era un po' un altra conseguenza, gli occhi iracondi delle giocatrici che avrebbero idolatrato un po' troppo ossessivamente il ragazzo, ma non avrebbero mai avuto abbastanza fortuna da sperare che venissi cacciata in qualche modo annesso che Xavier lo avrebbe davvero permesso. Anche se sarebbero state comunque troppo audaci da provarci comunque, ma dato che eri ancora là, poteva significare che gli avvertimenti Bella erano stati più che convincenti.


Era primo pomeriggio, un ora compresa tra mezzogiorno e l'una, in riassunto l'ora più calda, perfetta per la squadra che aveva l'affinità con il calore. Almeno ringraziavi che fossi coperta dal un vasto ombrellone, non sapevi se no quanto avresti potuto resistere, sotto il sole. In qualche modo ti eri ritrovata ad esser grata al capitano della Prominence. Era certo che fosse considerato uno sbruffone, in cerca di qualsiasi rissa avrebbe potuto instaurare, soprattutto con i suo più grande rivale Bryce, ma con te non lo aveva fatto. Anzi potevi quasi certamente affermare che cercava di evitarti, specialmente in questo periodo. Ad certo punto ti era pure capitato di pensare che ti odiasse per qualcosa che ancora non ti era stato permesso di ricordare, ammesso che avessi fatto davvero qualcosa per offenderlo in qualche modo. Era davvero un tipo complicato ai tuoi occhi, e non riuscivi nemmeno a capire cosa gli passasse per la testa, non che con Xavier e Bryce fosse diverso, ma questo tratto faceva parte davvero del loro fascino, un freddo e l'altro misterioso, ma lui era quello che aveva scoppi inopportuni di rabbia, che cercava continuamente il confronto sbagliato, doveva essere logicamente più facile leggerlo eppure non lo era.

Eri seduta sulle l'erba fresca, probabilmente innaffiata questa mattina, ma avevi comunque apprezzato la freschezza che ti procurava, aveva anche aiutato a concentrarti nel leggere il nuovo programma fi allenamento consegnatoti qualche ora prima da qualche sottoposto del signor Schiller, di cui non avresti ricordato ne il nome ne il volto. La squadra si stava cambiando il che ti dava un breve asso di tempo per leggere i fogli rilegati ordinatamente. Torch, come sempre, fu il primo a cambiarsi e decise di avvicinarsi a te, ma tu eri troppo occupata per accorgerti di lui come avresti fatto solitamente. ❝ Buongiorno...❞ Sussulti poggiando una mano all'altezza del cuore, non sarebbe stato strano se fosse saltato fuori in quel istante. ❝ Buongiorno Torch...❞. Sorridi socchiudendo gli occhi, osservando brevemente il suo stato leggermente imbronciato, che calzava quasi a pennello cin i capelli rosso scuro e gli occhi dorati, gli lineamenti straordinariamente dolci, con quel accenno di mascolinità richiama dalla vicina pubertà, tutto era solo decorato da piccole perle di sudore. Non c'era traccia del suo solito fare superbo e altezzoso, mescolato al medesimo tipo di orgoglio, che in qualche modo lo contraddistingueva.

Il silenzio tombale ti riporta a continuare la tua importante lettura, la ventina di fogli non si sarebbe di certo letta da sola. Ma questo non poteva che essere che un lontano ricordo quando in un gesto, che in primo luogo non ti eri apprestata a degnare della giusta attenzione, Torch si sedette sull'erba, e si lascio andare, cadendo con la testa appoggiata sulle tue cosce. Non avresti dovuto essere tanto sorpresa soprattutto quando erano chiare le sue intenzioni, iniziando dall'eccessiva vicinanza o ancora di più dal piccolo ghigno, tipico di quando ha un idea talmente geniale da risultare quasi idiota.

❝ Tor-❞ ❝ cosa stai leggendo?❞ ti sfila i fogli di mano senza offrirti il giusto asso di tempo per rispondere ad una domanda tanto semplice. Essenzialmente si stava comportando come un bambino nel mezzo dei suoi teneri capricci ❝ Non credo sia il ca- ❞ Torch, spostò più velocemente di quanto tu potessi contare, la sua mano poggiandola sulla tua nuca. Nella sorpresa non sei riuscita a offrire una giusta resistenza mentre portava il basso il tuo viso e posò un fievole bacio dietro il tuo orecchio. La mano, non appena affievolì la sua presa, fu scacciata dalla tua mano, permettendoti di alzarti e di conseguenza far scontrare la sua contro il terreno, che per quanto erboso, provocò una consistente dose di dolore al rosso, che gemette di conseguenza tenendo la parte lesa.

Un rosso ingente pitturò le tue guance mentre cerchi di calmare i palpiti del tuo cuore, ad attuare, se ben di poco, fu l'entrata del resto della squadra. Ciononostante si poteva anche solo vagamente percepire il velo di imbarazzo, unito agli imprechi del loro capitano che ancora si contorce per il dolore, forse non era poi stata una cosi grande idea.❝  Ehm... ? ❞ Heat provò a cercare un senso alla scena, o anche solo dedurre cosa mai avesse fatto Torch, infondo era fin troppo risaputo quanto potessero essere cocciuto il ragazzo. ❝ Capitano dovrebbe smetterla di disturbare la manager o finirà per abbandonarci.... ❞ Il ragazzo albino pronunciò distintamente quelle parole, quasi come un rimprovero, il rosso emise un'ultima imprecazione, che invece di essere diretta al dolore, era più al suo compagno. ❝ E va bene...❞ Sussurrò in tono sommesso dirigendosi verso il campo per iniziare l'allenamento.


Finito l'allenamento della Prominence, ti sentivi pronta ad affrontare l'ultimo allenamento, con la Diamond Dust. Tra tutte l'avevi sempre ritenuta la squadra più tranquilla e meno problematica, avevano sempre ascoltato più docilmente le tue istruzioni, in più erano sempre stati abbastanza distaccati da non fare passi eccessivi o imbarazzante. Quando sei arrivata al campo, aspettandoti di essere, come al solito, sola, ti ritrovi puntare lo sguardo sulla figura intenta a calciare qualche pallone posizionato a terra. Era Gazzelle. Rimani qualche istante a guardarlo prima di arrivare alle panche, appoggiando la pila di asciugamani e la borsa piena di bottiglie d'acqua. Ti rimetti in una posizione composta pronta per affrontarlo. ❝ Non avrei mai pensato di trovarti qui cosi presto❞ Dici interrompendo il probabile e formidabile calcio che avrebbe centrato con il 100% delle probabilità la rete. Alzò lo sguardo praticamente all'istante, trovavi probabile che avesse riconosciuto la tua voce. Lasciando il pallone si avvicinò a te.

❝ Avevo voglia di starmene un po' per conto mio❞ Infilò distrattamente le mani nelle tasche dei pantaloncini della sua divisa, lo sguardo vagava dai tuoi occhi a diversi punti indefiniti intorno a te. ❝ Beh allora io torno al mio lavo-❞ Il ragazzo inaspettatamente poggiò una mano sulla tua guancia, imperlato di un leggero strato di sudore, poteva solo supporre, che fossi stato estremamente impegnata, e che per arrivare quindi in tempo avessi corso. Questo fece preoccupare abbastanza l'albino, ma venne quasi spazzata via dalla tua espressione di sollievo, mentre ti bei della sensazione fresca della sua mano, gli occhi chiusi.Quasi senza accorgersene un sorriso dipinse le labbra dell'albino, trovando quasi impossibile trovare qualcosa di più carino del tuo viso con quell'espressione.

❝ Dovresti prenderti più cura di testa, ce la possiamo cavare anche da so-❞ ❝ Ma voglio rendermi utile... ❞ Lo interrompi prontamente, socchiudendo gli occhi verso di lui. La liquidità dei tuoi occhi lo fece sussultare, la supplica nelle tue parole coincideva con la tua espressione e il suo controllo cedette, stringendoti in un abbraccio. Il tuo volto affondò nel suo petto, potendo sentire chiaramente la durezza dei suoi addominali, sorprendentemente poco formato, forse era troppo giovane per avere una muscolatura come quella dei film. Una mano si prende il tempo di spostare quei riccioli dispettosi e troppo corti per essere confinati con un elastico, dalla tua fronte, posando un casto bacio sul punto esposto. Dalla sua espressione non eri riuscita a dedurre cosa stava pensando ma potevi cogliere qualche briciolo di preoccupazione nelle sue azioni. Accortosi del leggero velo di imbarazzo sul tuo volto si allontanò tirando quasi distinto i propri ciuffi bianchi in posizione.

Qualche minuto dopo altri membri della Diamond Dust arrivarono, questo cancellò quasi completamente l'atmosfera imbarazzante, concedenti un momento di riflessione prima di tronare ai tuoi doveri. ❝ Che cos'hanno tutti oggi? ❞


La giornata era decisamente sfuggita al loro controllo, oltre ad essere volata più di quanto loro avessero voluto. Ma comunque non avrebbero potuto fare molto per fermarlo. Si riunirono quella sera, essendo venuti a conoscenza della recente verdetto poco soddisfacente della Epsilon.

❝ A proposito... dovreste smetterla di farla affaticare❞ Disse quasi cinicamente Xene, sputato fuori insieme a tutto il risentimento che provava per gli altri due. ❝ Senti chi parla deve sempre venirti a prendere come fossi un bambino, poi sarebbe colpa nostra? ❞ ❝ Parole audaci dette da chi l'ha usata come cuscino❞ ❝ Taci pezzo di ghiaccio mezzo sciolto ❞. Era vero, ogni volta che i due parlavano finivano in una dura discussione, per questo Xene li aveva ammoniti poco dopo.

❝ E dovreste davvero tenere al guinzaglio quelle oche, si prendono troppe libertà con la mia ragazza.❞ I due rossi quasi si strozzarono alle parole del terzo. Non quanto riguardava ai membri della loro squadra, ma a quel aggettivo fin troppo possessivo nei tuoi confronti. ❝ La tua ragazza? Guarda che ti sbagli di grosso, lei...❞ I due ripresero a litigare come di consuetudine su ci avesse il diritto sulle tue attenzioni.

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