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(OBSOLETO) YANDERE! ZACK

Anime: Angels of death
Personaggio: Isaac Zack Foster
Titolo: lui torna sempre.
Avvertenze:
-capitolo Yandere non vi poace non leggete.
-uno dei personaggi (Damon) l'ho inventato io, non conoscendo l'opera, non volevo stravolgere i personaggi.

Ti proteggerò lui non potrà più farti del male.

Lo dico tutti... e poi lui torna sempre per me.

Dici in un sussurrò come se conoscessi già il finale di questa storia.

Il ragazzo di fronte a te era sorpreso di tali parole, sapendo che non parlavi molto.

Il suo nome era Damon, capelli biondo cenere e occhi violetti, era di qualche anno più grande di te

A dimostrarlo c'è il leggero cenno di barba appena rasata, la voce più bassa di quando eravate piccoli e giocavate insieme.

Lui non sapeva quello che avevi passato e non poteva aiutarti nessuno può farlo.

In molti ci hanno provato fallendo miseramente, finendo per essere uccisi da lui.

Sotto la felpa si poteva intravedere i lividi graffi e contusione.

Come se il responsabile godesse nel vedere la pelle dell'amata lacerarsi e spezzarsi.

Puro masochismo lo definivano.

Ancora nella tua testa il ricordo vivido della sua ira quando volevi scappare o tutte le persone che ha ucciso come minaccia a te.

Eri stanca di tutto questo, volevi scappare, al col tempo però sapevi che era inutile ogni preghiera che potevi fare.

(Nome) che stai dicendo, lui non verrà mai qua sia in un dei quartier generai della polizia e lui essendo in fuga non verrà mai qua.

Dice il biondo fiero del suo ragionamento, ma oramai ne avevi passate tante e sapevi che questo non sarebbe bastato a fermarlo.

Qualche uomo armato non era niente come lui.

Sei cosi sciocco e credulone.

Dici di nuovo non volendo continua a lungo quella discussione.

Appoggi la testa sul bracciolo del piccolo divano nella sala in cui eri sotto controllo.

Sapevi benissimo della cotta che Damon provava per te ma, doveva rassegnarsi, eri sua e le numerosi ferite lo dimostravano.

Chiudi gli occhi (colore) ripensando dive tutto ebbe inizio.

Era mattinata umida e temperata, tipica di quelle giornate primaverili dove né il freddo né il caldo l'avrebbero disturbato la sua sessione di studio.

L'università era quasi del tutto vuota, fatta eccezione per gli ultimi professori rimasti e gli alunni che risiedevano nei dormitori.

I tuoi occhi passavano a gran velocità il plico di fogli contenenti gli appunti, sull'argomento su cui tra qualche settimana avresti avuto l'esame.

La tua stanza era in ordine ogni cosa aveva proprio posto fatta eccezione per le coperte fuori posto e i foglio degli appunti sparsi su tavolo e pavimento.

Non eri molto amata dai tuoi compagni fatto sta che te ne stavi sempre in disparte con qualche libro o con il tuo smartphone.

Beh almeno fino a quel pomeriggio.

Il sole stava compiendo il suo quotidiano giro lasciando che i suoi raggi irradiassero il suolo e ogni cosa esposta.

Tu stavi tornando nel tua stanza, al dormitorio, dopo una dura sessione di studio in biblioteca, chi poteva immaginare che qualcuno ti stesse seguendo.

Ma tu non riuscivi a sentire niente, questo non era un film o un racconto di fantascienza, quindi non sentivi una strana sensazione.

Gli appunti e i libri che stringevi al petto per impedire al vento di portate via con se eventuali frammenti.

A distratti dal tua camminata era solo il rumore di un ramoscello che si spezzava.

Ti giri non vedendo niente di speciale, e constatando fosse stato un uccellino o un piccolo animale della foresta, decidi di rimetterti sui tuoi passi.

Il tuo traguardo era proprio a qualche metro di distanza, il cancello che permetteva l'accesso ai dormitori.

Però questa volta il rumore da te sentito era più forte di quello che poteva essere un piccolo passerotto o un tenero scoiattolo

Ti giri il più infetta possibile ma fu troppo tardi, un colpo alla testa ti fece cadere di lato, nella caduta vai a sbattere la testa sul marciapiede facendoti svenire.

Ti risvegli dopo chissà quanto, in una stanza nera a te sconosciuta.

Quello che successe i giorni che seguirono era un miscuglio di torture fisiche e psicologiche, che avrebbe portato alla pazzia chiunque, e che ti prosciugarono del tutto di qualsiasi sentimento.

Un rumore ferma il tuo treno di pensieri.

Lo conosci ben questo suono, non potresti mai dimenticarlo.

Ti alzi di scatto facendo allarmare Damon e tutte le guardie.

Cosa succe-

Le luci si spengono e un suono sordo di una gola che veniva tagliata si poteva sentire non molto lontano.

A seguire altri rumori risuonarono per la stanza, però sempre a rimandare la carne che veniva tagliata e lacerata da un lama.

Quando le luci si riaccesero, una figura più alte di te di qualche centimetro, il volto ricoperto da bende, i capelli neri e sbarazzini sparsi per la fronte.

La sua falce oscillò di fronte al tuo viso mostrando il liquido cremisi a sporcarla.

Sono venuto a prenderti.

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