(OBSOLETO) LAITO SAKAMAKI
Richiesta di Eleonora_Drowned
Anime: Diabolik Lovers
Personaggio: Laito Sakamaki
Titolo: demoni vampiri e umani
Avvertenze:/
Sei sul tetto della scuola.
Il vento ti spettina i capelli [colore].
Chiudi gli occhi godenti quella serata di primavera.
Sorridi dolcemente posando il tuo beton sulla panchina dove eri seduta.
Ti alzi avvicinandoti al bordo del tetto.
Guardò il via vai di studenti mentre alcune ciocche di capelli ti coprivano gli occhi.
Non eri molto simpatica agli altri studenti dell'Accademia.
E nemmeno ci tenevi ad esserlo.
Sapevi benissimo che in quella scuola tutto gli studenti erano vampiri.
Mentre tu eri un demone.
Infatti demoni e Vampiri non vanno molto d'accordo.
In contrario a quello che suggeriva il tuo aspetto avevi 5000 mila anni alle tue spalle.
Avevi visto l'umanità evolversi e cambiare.
La vita eterna era abbastanza noiosa dato che sapevi già come finiva.
Ti salta agli occhi una ragazza bionda con gli occhi rosa.
Essa era circondata avvolte da 4 o 5 vampiri.
Avevi subito riconosciuto in lei un umana debole che può morire da un momento all'altro.
I ragazzi invece erano tutti vampiri.
I primi 4 lì hai riconosciuti come i Mukami.
Gli altri 5 erano i Sakamaki.
Ma ne mancava uno.
Di solito non le stava intorno come gli altri.
Esso era Laito.
Non sapevi dove finisse nel ora di pranzo.
Ti appoggi alla ringhiera.
Osservando meglio la scena della ragazza che cercava di tenere lontana da i 5 vampiri.
Essa urlo nervosamente correndo via.
Ghignasti a quanto potevano essere deboli gli umani.
Qualcuno che probabilmente non stava guardando dove andare ti venne addosso.
Eri piuttosto irritata da quel comportamento.
Ti girasti per vedere la stessa ragazza che stavo deridendo.
Tutti sapevano che se osavano importunarti sarebbe successo l'immaginabile.
Lei ti guardò spaventato.
Il tuo sguardo invece era freddo però non guardavi lei ma bensì il ragazzo che si trovava dietro di lui.
Il capello in feltro che gli copriva il viso.
Si poteva intravedere solo il sorriso malizioso che era perenne sul suo volto a punta.
Le ciocche sbarazzine di color rosso andavano da tutte le parte.
Le mani erano in tasca.
Si reggeva con la schiena al muro.
Restringe il suo sguardo mentre si incamminava con inesorabile lentezza verso le vostre figure.
Ma ciao bitch-chan.
Si riferì alla ragazza che lo guardava spaventata e non rispondeva.
Poi ti guardò.
Puntò i suoi bellissimi occhi verdi smeraldo su di te.
Essi mostrarono tutte le cose sporche e maliziose che li erano passate per la mente.
Ringhi mostrandoli tutto il tuo disapprovo.
Lui si avvicina a te.
Tu non molto preoccupata della vicinanza lo sorpassi e cammini verso la porta.
Non te ne sei andata subito notando che il vampiro stava voracemente succhiando il sangue della ragazza.
Lo sapevi era come tutti gli altri vampiri.
Si preoccupava solo di placare la sua sete di sangue.
Dopo la scuola sei andata attraverso la tua lussuosa limousine a casa una villa altrettanto lussuosa.
La tua famiglia come quella dei Sakamaki era una delle più ricche del paese.
Eri la più piccola di 7 fratelli.
Sei L'unica femmina della famiglia.
Dovresti essere sempre al centro delle attenzioni.
Infatti è così ma in un modo diverso infatti i tuoi pretendono così tanto da te.
Sbuffi entrando a casa vedendo i tuoi fratelli passare uno ad uno davanti a te mentre ti salutano.
Un saluto non ricambiato.
Non ti definivi asociale solo stai bene con pochissimi prediletti.
Sei in camera e dopo una doccia calda ti sei vestita.
Guardi allo specchio i tuoi lunghissimi capelli [colore].
Essi facevano da cornice a due pozzi color [colore] che erano al posto dei tuoi occhi.
Una delle cameriere bussa alla tua porta facendoti distrarre dal tuo riflesso.
Con un serio e freddo 'avanti' consenti il suo avanzamento.
La cameriera dai capelli color cioccolato entrò facendo un piccolo inchino.
Signorina i suoi genitori la stanno aspettando in sala da pranzo con un ospite.
Annuisci solamente non potendo ribattere in alcun modo.
Ti dai una sistemata in modo da essere presentabile.
Scendendo con tutta la tua maestosità.
I tuoi fratelli erano in camera loro e il corridoio sembrava desolato.
Bussi alla portone di legno pregiato con ricami in oro.
Un freddo 'entra' venne pronunciato da una voce maschile.
Entri tenendo lo sguardo basso non volendo incontrare il sguardo di tuo padre.
Ti siedi e finalmente punti il tuo sguardo vetreo sull'uomo di messa età.
Non avevi ancora notato la figura nell'altro capo della tavola in legno di quercia.
Cosa volevate padre.
Dici con voce fredda e senza anima.
Non avevi possibilità di opporti quando tuo padre ti ordinava qualcosa.
Cara figliola io e il capo famiglia della famiglia Sakamaki abbiamo fatto un specie di contratto.
Disse sistemandosi la montatura degli occhiali poggiando la testa sul dorso delle sue mani uniche con venivano tenute in alto dai gomiti appoggiati sul tavolo.
Tu a quel cognome ti blocchi sul posto.
Avevano appena distrutto il complesso muro che ti eri creata per proteggerti ormai da anni dalle fredde parole di tuo padre.
E dato che Togo non ha figlie femmine da dare in sposa ai tuoi fratelli ti sposerai uno dei suoi figli.
Dice con inesorabile calma.
L'uomo infine indicò la figura mascolina di Laito che era nascosto all'ombra della stanza seduto sulla sedia.
Ti giri per guardare Laito.
Esso ti sorrideva in un modo che a te sembrava al quanto sadico e malvagio.
Tentavi in tutti i modi di ricostruire la barriera che avevi impiegato anni a costruire.
Ma alla vista del rosso tutto divenne polvere.
I tuoi si alzarono da tavola uscendo dalla sala da pranzo.
Tu eri ancora seduta a rimarginare su quello appena successo.
La figura di Laito si avvicina alla tua.
I suoi passi erano di natura leggeri e silenziosi.
Ti abbraccio stringendoti al suo petto.
Potevi inspirare il suo profumo mentre i tuoi occhi si chiudono nascondendo le due pietre preziose che piano si stavano rompendo.
Avevi bisogno di qualcuno che ti aiutasse a ricostruire il muro.
Qualsiasi persona.
Le lacrime iniziato a scorrere imperturbabili sul tuo volto lasciando profondi solchi e segni di fuoco.
Lui affondo la testa sui tuoi capelli [colore].
Sarò io a proteggerti ora che sei debole.
Ti sussurro con la dolcezza che per natura non gli apparteneva.
La stessa persona che aveva distrutto la tua difesa contro il mondo che tanto era crudele, ti stava proteggendo e aiutando a costruire un muro ancora più forte di prima.
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