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(OBSOLETO) GAARA

Anime: Naruto Shippuden
Personaggio: Gaara
Titolo: prigione
Avvertenze:/

GAARA!!!!! Vieni sono qui.

Urlo una giovane donna dal quel piccolo punto dove terra e mare si incontravano.

I piedi era bagnata dall'acqua salata ma non le davano fastidio.

Il ragazzo dalla capigliatura rossa la guardò da lontano.

Seduto sulla sedia in vimini pitturata di bianco.

Avrebbe voluto così tanto raggiungerla di corsa.

Ma non poteva le ferite che gli hanno causato la guerra lo avevano costretto a letto e finalmente ora che si era alzato non poteva camminare quel gran che.

Ma la sua assistente cercava di spingerlo ogni giorno a migliorare.

Non vedendo il rosso arrivare la ragazza mise il broncio incrociando le braccia sotto il seno.

Era vero era solo la sua assistente in quanto lui fosse il Kasekage.

Ma c'era un legame forte come l'acciaio a unirli.

Per lui lei era la piccola bambina che fin da piccoli lo faceva sorridere.

Nonostante avesse tutti contro.

E lui la trattava come una piccola sorellina da proteggere ad ogni costo.

I piedi privi di ogni calzatura camminarono sulla sabbia arrivando a lui.

Cosi però non è giusto se tu non ti sforzi non potrai mai tornare a camminare come ha detto il dottore.

Disse con voce seria.

Gaara ridacchiò al comportamento della più piccola.

E va bene ci provo ma ti ricordo che ha detto che non mi devo sforzare troppo o saremmo punto a capo.

Dice alzandosi in piedi con l'ausilio dei braccioli della sedia.

La ragazza lo prese sotto braccia aiutando a mettersi erette.

Con molta attenzione iniziarono a camminare con i piedi immersi nella sabbia.

La sensazione di riporre che accarezzava i piedi e dopo si espandeva in tutto il corpo.

Poi tutto scomparse sotto gli stessi occhi di [nome].

Il bagliore giallo alato del tramonto che li circondava la invase.

Così sfondo quella sottile linea che la divideva dalla realtà.

Il peso che poco prima era sulle sue palpebre scomparve lasciando che gli occhi si aprano.

L'acqua fredda che colava dal soffitto e che si infrangeva in qualcosa di ottone attirò la sua attenzione.

Adattandosi all'oscurità circostante ha atteso che la vista si allinei.

Notando così la sensazione del freddo metallo delle restrizioni alle sue membra.

Annusava l'aria sentendo un vago odore di legno decomposto e umidità.

Poteva scorgere schegge di di luce lunare che risplendevano nei pannelli di legno.

Il panico si insinuò in lei procurandole un aumento della sudorazione sulla fronte.

Le ombre ballavano scherzosamente tra le fessure del legno della casetta mal messa.

Esse non erano curanti dei loro spaventosi movimenti causati in parte della luce del satellite.

Ora ogni cosa ti venne in mente.

Come il membro dell'organizzazione alba denominato Deidara avesse attaccato il tuo villaggio.

Di come avesse pensato bene di attaccare poveri innocenti per far uscire allo scoperto Gaara.

Questo solo per rapirlo ed estrargli il monocoda.

Avevi cercato di aiutarlo invano perché presero anche te.

Quanto tu possedevi il sigillo per liberare il cercoterio.

Solo adesso le passò per la mente il vago ricordo del ragazzo dai capelli rossi.

Lo vide li nell'angolo ancora incosciente.

Cercò di avvicinarsi ci riuscì appena da tirarlo a se facendogli poggiare la testa sulle tue cosce.

Gaara svegliati.

Sussurro mentre le lacrime bagnavano in tuo viso.

Sperando che non fosse successo niente,

E-ehy [n-nome]... perché piangi?

Disse mentre il volto della ragazza si rallegro a vederlo vivo davanti a se.

Ma non poté dire niente che la porta di quella topaia si apri rivelando due membri dell'organizzazione.

A causa dei loro deboli corpi non poté impedire che li trascinassero via.

Estrassero con facilita il demone dalla ragazzo davanti ai suoi occhi.

Guardò con i tuoi profondi occhi [nome] la scena.

Urlò cercando invano di fermare l'estrazione del demone.

Ora giace tra le sue braccia la pelle freddagli occhi che avevano perso tutto il suo colore.

Naruto e i suoi amici erano venuti a salvarli ma fu troppo tardi.

Iniziò a comporre dei segni distintivi del suo clan che permettevano di donare la propria vita per un altro.

Ma venisti fermata da qualcuno.

Riconosci subito le mani rugose della vecchia chiyo.

Ferma ragazza...

Dice inginocchiandosi affianco al ragazzo.

Iniziò a comporre una tecnica.

La ragazza voleva fermarla ma sapeva già che lei non gli avrebbe permesso di fare questo sacrificio.

Prese tra le mani la mano fredda del ragazzo.

Essa stava diventando sempre più fredde.

Poi tutt'un tratto essa iniziò a scaldarsi mentre la vecchia Chiyo aveva percorso una strada di non ritorno.

Gli occhi Acquamarina di Gaara si aprirono dando la possibilità alla luce del sole li farlo brillare.

La ragazza non fece in tempo ad aiutare il ragazzo che già si avventata in un braccio.

Lui ricambio l'abbraccio sentendogli mancare quel calore che solo lei gli sapeva trasmettere.

Si strinse di più al ragazzo temendo che se lo lasciasse andare lui sparirebbe lasciandola sola.

Infondo loro due erano uguali: soli e cercavano di tenersi stretto che di più caro avevano.

La mano del ragazzo si spostò sul capo della più piccola.

Essa a questo contatto alzò lo sguardo per fissare i suoi occhi acquamarina con i propri [colore].

Il ragazzo annullò le distanze tra loro unendo di conseguenza le loro labbra.

Nel bacio oltre ad aggiungere la lingua strofinarono i loro nasi.

Certo quelli attorno a voi era tanto felici della vostra relazioni quanto tristi per la vecchia Chiyo.

Ma qualcosa gli diceva che la vecchia era stata la prima a capire questo sentimento.

❤️💙❤️💙❤️💙❤️💙❤️💙❤️💙❤️💙❤️
Ecco il terzo capitolo per oggi ho fatto abbastanza.

Finalmente sono riuscita a smaltire un po' dei capitoli che avevo cominciato ma mai finito.

Spero di riuscire per domani a pubblicare un altro capitolo o forse due .

Passo e chiudo da

Ragazza_whintigale

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