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(OBSOLETO) FEM! MUZAN KIBUTSUJI X FEM!READER

Anime: Demon slayer
Personaggio: Fem! Kibutsuji Muzan
Titolo: contratto
Avvertenze: capitolo YURI non vi piace non leggetelo

Guardi dubitante davanti a te.

Eri seduta davanti ad un elegante tavolino il legno di ciliegio.

Sopra di esso vi è un tazzina bianca con ricami floreali blu e rosa.

All'interno un liquido fumante che riconosci essere the alla fragola.

Le tue mani sono posate sulle tue gambe ricoperte da un grazio kimono (colore) e (colore) datoti dalla donna difronte a te.

Era risaputo quanto fosse disastrata la tua famiglia.

Una famiglia borghese conosciuta per avere un negozio di fiori.

Tua madre era morta a causa di una misteriosa malattia e tuo padre si alcolizzava picchiando te e tua sorella.

Hai cercato in ogni modo pur di guadagnare di più, fu allora che la incontrasti.

Era venuta in negozio per prendere un mazzo di orchidee e gigli.

Ricordi ancora memoria il suo profumo.

Un misto di vaniglia e acqua di rose.

Adora quel profumo la faceva sentire tranquilla e al sicuro.

Somigliava al profumo della madre che non avevi mai in coraggio di metterti addosso.

Non ti ritenevi degna di questo.

Eppure nonostante il profumo somigliasse cosi tanto lei non era per niente come la madre.

La signora (cognome) era una donna sorridente che amava i suoi figli e il marito.

Era sempre solare e tranquilla non perdeva mai il controllo.

I suoi capelli (colore) erano molto simili ai tuoi ma mentre tu li avevi lisci e composti lei li aveva mossi e spesso disordinati.

I tuoi occhi (colore) erano totalmente opposti a quelli (colore) della madre.

Invece la donna difronte a te era una nobile, si poteva capire benissimo dal vestiario pregiato.

I capelli color pece erano elegantemente legati, gli occhi rossi erano freddi e si staccati.

In suo comportamento come i suoi occhi erano calmi, placidi e freddi lasciando quasi intimorire le persone davanti a se.

Si era avvicinata alla tua figura con calma disarmante.

Buon giorno Signorina...

Dicesti facendo un inchino di rispetto.

La donna passò tutto il tempo ad osservare ogni tuo movimento come a cercare qualcosa di spagliato in te.

Non disse nulla indicò solo i gigli belli che potevi avere e orchidee viola.

Vorrei solo questo.

Disse aspettando che facesti la composizione floreale.

Quando hai finito poggiasti il bel mazzo sopra il bancone.

Ecco a lei... vuole una mano a portarlo.

Dici con gentilezza offrendogli un bel sorriso.

Si...

Disse semplicemente voltandosi e andando verso la porta uscendo.

Portasti la composizione fuori mettendola nella carrozza della donna.

Non hai avuto tempo di offrire un ultimo saluto e inchino che tuo padre usci dal negozio, tra le mani una bottiglia di liquore e con un rosse esteso sulle guance.

Probabilmente aveva esagerato come sempre.

(Nome) smettila di bighellonare e vieni a lavorare.

Tu spalanchi leggermente gli occhi e sussulti al tono rabbioso del padre.

A-Arrivo subito...

Ti giri velocemente verso la donna facendo un inchino.

Arrivederci e buona giornata.

Dici velocemente andandotene.

La nobile rimase a guardarti a lungo finché non fosti completamente sparita all'interno del negozio.

Rimase stupita dell'eleganza e delicatezza e nonostante i palesi abusi del padre.

Sembra che la sua purezza e innocenza non se ne fosse mai andata.

LEI AVEVA BISOGNO DI QUELLA DONNA.

Non passò molto tempo prima che un messaggio insieme ad una carrozza arrivarono a lei.

Tale messaggio recitava il sequestro delle figlie e degli oggetti di valore al uomo.

Tento invano di convincere le figlie, ma nessuna delle due voleva vivere in quel modo.

Da subito furono separate ma con la promessa che un giorno si sarebbero rincontrare.

(Nome) salì sulla carrozza.

Dentro vi era solo un cambio di abiti, ed ecco come adesso ti sei ritrovata li.

Da sempre la nobile cercava fanciulle dolci e pure per lavorare come sue dame di compagnia.

Nessuno aveva il coraggio di sfiorare le donna prese in custodia dalla mora.

Lei non era sposata ne dipendeva da qualcuno.

Lei poteva fare tutto quello che voleva ed era come tale attirata da donna che avevano bisogno di qualcuno che le proteggesse.

Aveva deciso che quel qualcuno era lei.

Ma (nome) non erano come tutte le altre donne che aveva incontrato.

Lei era diversa.

Le donne precedentemente prese con se erano trattate bene o male con un po' di dignità ma lei no.

Lei era piena di cicatrici e ferite non solo fisiche ma anche psicologiche, eppure era ancora pura e immacolata.

Allora hai preso la tua scelta...

Disse Muzan, allungandole un foglio di pergamena con su scritto qualcosa e una penna con rispettivo inchiostro.

Aveva cercato di guadagnare più tempo possibile ma la nobile si stava irritando, temeva che dopo l'avrebbe costretta firmare.

Ma la vera domanda era: è cosi sbagliato firmare?

Aveva un tetto sopra la testa magiare caldo tutti i giorni e in cambio doveva solo fare compagnia alla mora e seguire ciecamente i suoi ordini.

Prendendo un po' di coraggio prese la penna e iniziò a scrivere il suo nome con quella calligrafia sbilenca e quasi illeggibile.

Infondo non aveva avuto la possibilità di frequentare per tanto tempo la scuola.

Quando finì di scrivere l'ultima lettera, (nome) posò la penna e tutto le fu levato da davanti.

Muzan sorrise soddisfatta.

In seguito si alzò aggirando il tavolino in legno raggiungendo la nuova dama da compagnia le prese le mani tra le sue.

Congratulazioni ora non hai più nulla da temere qua sarai al sicuro.

(Nome) sorrise leggermente.

Era sicura che non avrebbe dovuto temere lei si fidava.

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