[8] Dimmi Chi Ti Piace E Ti Dirò Chi Sei
La seguente OS è, più che altro, uno sfogo personale con uno sfondo DC Comics. Parla un tema LGBT+ poco sentito e poco trattato, talvolta rinnegato dalla stessa comunità LGBT+ .
Buona lettura.
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"Non è possibile che non ti piaccia nessuno! Di' la verità una volta nella vita!"
Glielo avevano ripetuto così tante volte, con così tante sfaccettature di voce, di espressione facciale, di contesto, che il ragazzo aveva smesso di ascoltarli.
Non era normale, secondo loro, che a sedici anni compiuti da un pezzo non si fosse mai innamorato, non avesse mai preso una cotta, non si fosse invaghito di nessuno.
Purtroppo per lui non erano soltanto i suoi famigliari, amici e conoscenti ad importunarlo: persino perfetti estranei si interessavano alla sua vita sentimentale. Gli era capitato di essere fotografato da paparazzi irrispettosi ed invadenti che avevano pubblicato un articolo dal titolo provocatorio.
Se lo sarebbe dovuto aspettare: al pubblico piacevano gli argomenti piccanti e i gossip sulle famiglie ricche. Negli anni passati Bruce era stato LO scapolo di Gotham City: periodicamente apparivano notizie riguardo alla sua vita romantica fino a quando non si era sistemato definitivamente. In seguito i lettori delle varie riviste si erano interessati via via a qualcuno di più giovane. Dick Grayson aveva avuto i suoi begli scoop, ma ormai aveva una relazione stabile e non faceva più notizia. Jason Todd sembrava essere sparito dalla circolazione. Tim Drake-Wayne non era un gran soggetto per il pettegolezzo amoroso e girava da anni con la stessa donna che si presumeva avrebbe sposato prima o poi. Cassandra non si vedeva molto in giro e nemmeno lei era molto adatta per quel genere di gossip.
Tutto ciò portava a lui, al momento l'unico adolescente in famiglia, prima o poi, avrebbe dovuto rilasciare un'intervista ad una qualche giornalista petulante ansiosa di scoprire a chi si interessasse.
In realtà, si era già trovato in quella situazione, qualche tempo prima. La donna invadente, dotata delle sole due capacità di fare gossip e di sbagliare insistentemente il nome di chiunque, aveva posto la fatidica domanda "Allora, Damien, c'è una signorina speciale nella tua vita?" "No." aveva riposto chiudendo il discorso con una scrollata di spalle e lasciando la donna impotente.
L'intervistatrice non era stata la prima né l'ultima persona ad avere quella reazione o a porgli quella domanda.
Periodicamente, Stephanie, la bionda ragazza di Drake, irritante almeno quanto Drake stesso, tornava alla carica cercando di scovare l'identità della cotta segreta di Dami. Era convintissima che l'avrebbe portato al cedimento.
Persino Black Canary, che si era autonominata psicologa di tutti i minorenni coinvolti nella lotta al crimine, aveva commentato stupita il fatto che, in base a quanto sapeva, Robin non mostrasse alcuna attrazione, fisica o romantica che fosse, per nessuno.
"Non oso immaginare cosa possano averti fatto nella Lega degli Assassini per farti diventare così."
Ma la Lega degli Assassini non c'entrava niente: lui era così e basta. Nessun trauma l'aveva portato a quello.
Oramai erano iniziate a circolare delle voci, voci secondo le quali il ragazzo provasse sentimenti per il proprio sesso invece che per quello opposto. Un'altra frottola bella e buona alla quale non molti tra i suoi conoscenti davano corda. Era più un discorso da riviste inopportune: in famiglia sapevano tutti che non era vero.
O, almeno, era questo che Damian pensava fino a pochi giorni prima. Si era sentito tradito quando il suo preferito tra i fratellastri, il maggiore, lo aveva preso in disparte per rivolgergli le testuali parole "Damian, puoi sempre confidarti con me, lo sai. Non ti giudicherei mai. Puoi dirmelo, se ti piacciono i ragazzi."
Il giovane Wayne si era sentito offeso come poche volte nella vita.
Perché erano tutti così invadenti? Perché sentivano il bisogno di trovargli una fidanzata o di etichettarlo come gay e affibbiargli un ragazzo? Perché non consideravano normale, bensì una reazione post-traumatica il fatto che non provasse attrazione romantica o sessuale? Perché alcuni lo credevano una fredda macchina insensibile? Lui provava sentimenti come chiunque, non era abituato ad esteriorizzarli più di tanto (lo faceva sentire vulnerabile), ma ne provava come chiunque altro. Faceva fatica ad affezionarsi perché aveva spesso timore di perdere qualcuno, ma non per questo era apatico.
Non era nella sua natura l'innamoramento che richiedeva un partner, non lo sarebbe mai stato.
Tuttavia, provava sentimenti di profondo affetto, philia ed agapos, per i suoi amici e familiari.
Quello che non riusciva a capire era l'eros. Aveva osservato a lungo coppiette di vario genere, aveva persino guardato dei film romantici. Non aveva capito come tra due persone potesse formarsi quel tipo di legame, non ne negava l'esistenza, ma ammetteva di non comprenderlo. Come un daltonico non può conoscere tutti i colori, lui non poteva comprendere tutte le categorie dell'amore.
Ma l'io di una persona non è definito da ciò che prova o non per gli altri.
Aveva così risolto il suo dubbio: non era pazzo, non era malato, era semplicemente diverso.
Era diverso, ma non per questo doveva essere curato.
Era ciò che era:
era semplicemente se stesso.
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Asessualità e aromanticismo sono un orientamento sessuale e un orientamento romantico REALI. Wattpad mi sottolinea queste due parole come se avessi scritto qualcosa di errato, ma NON è così. L'asessualità implica l'assenza di attrazione sessuale per ogni sesso e genere; l'aromanticismo l'assenza di attrazione romantica. Le due cose non sono per forza coesistenti (anche se esistono persone che sono sia asessuali che aromantiche). Personalmente, non capisco perché alcuni membri della LGBT+ rinneghino questa fetta della comunità. C'è chi dice che persone come gli asessuali eteroromantici sono "basically straight" (ovvero "praticamente etero"), il che ha senso quanto dire che i poly-/pan- sono "praticamente bi-", vale a dire nessun senso.
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Grazie per l'attenzione,
-Letizia
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