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Una promessa rovente

Katsuki e sua madre avevano sempre avuto un rapporto conflittuale a causa dei forti caratteri che avevano e già da quando il ragazzo aveva appena cinque anni, l'unica persona che era mai stata capace di farsi trattare da lui con premura e rispetto era stato Izuku, di dieci anni più grande di lui e con il quale aveva cominciato a spendere tutto il suo tempo, almeno per quanto gli fosse stato possibile a causa degli impegni scolastici del riccio che però, in qualche modo, riusciva sempre a trovare qualche ora da trascorrere con quel bambino energico. I loro genitori li trovavano adorabili quando erano insieme, infatti Bakugou solitamente mostrava una propensione alla vanità, l'orgoglio e forse una certa prepotenza che però morivano quando aveva a che fare con la sua persona preferita, solo in quei casi si lasciava impartire delle richieste e addirittura terminava con il chiedere perdono qualvolta avesse commesso qualche errore o avesse malauguratamente fatto perdere le staffe al ragazzo dalla chioma verde scompigliata e una volta che il biondo arrivò alla soglia dei dieci anni chiese a Midoriya di sposarlo, solo che non venne preso sul serio da nessuno, perciò andò su tutte le furie e fece una scommessa con l'ormai ventenne giovane uomo sulla strada per la laurea: «Se riuscirò ad entrare alla U.A. ed avere dei buoni voti, accetterai la mia proposta?» fece questa domanda con gli occhi rossi che sfavillavano di una nuova determinazione che nessuno gli aveva visto mai e tra i presenti soltanto Deku ascoltò e comprese la spontanea sincerità celata da quelle parole, i loro genitori invece erano convinti che nel giro di un paio d'anni egli avrebbe desistito da quella bizzarra idea, frequentando qualche ragazza della sua età naturalmente, guardando indietro a quel momento con una risata forse imbarazzata, eppure non avevano idea di quanto si sbagliassero, queste loro convinzioni li portarono a sussurrare sconvolti quando il più grande rispose: «Allora Kacchan, io diventerò un professore e se riuscirò ad entrare nella U.A. ti renderò la vita davvero difficile, in caso mi capiterai come studente, più di quanto lo farò con gli altri aspiranti eroi, ne sei ancora sicuro?» lui annuì rosso sulle gote, aggiungendo: «Soddisferò e supererò tutte le tue aspettative, tu però non potrai mica stare con qualcun altro» il riccio ridacchiò scuotendo il capo: «Va bene».

Il fatto è che quella che si supponeva  una semplice cotta infantile, non era altro che un precoce sentimento di puro e profondo amore che a causa della tenera età, Katsuki ancora non poteva comprendere perfettamente in tutta la sua interezza, ma che in lui si fece più vivido e ardente mano a mano che si faceva grande, ciò che ci resta da domandarci a questo punto è come mai quel ragazzo con la testa dura e un forte spirito combattivo sia giunto ad innamorarsi dell'angelico, gentile e giusto Midoriya. La risposta risulta forse più banale di quanto ci piacerebbe eppure con un impatto tale da modificare profondamente il suo futuro, non solo magari per le scelte che fece, anche per la piega che prese nel proprio comportamento e relazioni con gli altri, quello che lo aveva conquistato era l'onestà del ragazzo più grande, infatti aveva sempre provato una forte ammirazione verso i suoi ideali incrollabili e la determinazione con la quale affrontava tutte le difficoltà che gli si paressero davanti e Katsuki s'infatuo perdutamente della durezza che gli riservava ogni qualvolta la meritasse, lui era l'unico che non aveva cominciato a trattarlo in maniera diversa da quando aveva sviluppato la sua unicità per la quale era tanto ammirato, non gli aveva mai permesso di trasgredire le regole e passarla liscia come invece avevano fatto tutti gli adulti accanto a lui ma anzi, aveva cercato di spiegargli come avrebbe dovuto comportarsi, specialmente dato che aveva un tale potenziale avrebbe dovuto fare più attenzione rispetto agli altri e non gli aveva mai rivolto lodi che non erano state sincere oppure che non aveva meritato.

Sembra assurdo che una tale piccola cosa abbia potuto incidere tanto su di lui, eppure di tutti coloro che gli rimasero accanto dalla sua infanzia alla sua adolescenza, nessuno si era impegnato per districare il labirinto di rovi che era la sua mente, era sempre stato più facile limitarsi ad assecondarlo in qualsiasi cosa dicesse o qualunque cosa facesse, con gelidi sorrisi di circostanza e parole lodevoli che però erano vuote e prive di senso, persino i suoi stessi genitori non ebbero la fermezza di crescerlo bene, forse perché lavoravano la maggior parte del tempo e nessuno aveva mai segnalato loro i cattivi comportamenti che egli aveva cominciato a prendere, dopotutto davanti aveva un radioso futuro, eppure Izuku che lo conosceva come il palmo della sua mano riuscì a riprenderlo in tempo e con una buona dose di pazienza trascinò quel ragazzo testardo nuovamente sulla buona strada, motivo per il quale non divenne mai un bullo e quella promessa che fece fu per lui fonte della propria caparbietà nel fare del suo meglio, giacché desiderava essere degno di stare al fianco di quella figura per lui così luminosa.

Mitsuki cominciò a preoccuparsi quando si rese conto che suo figlio studiava diligentemente e che aveva sempre i voti più alti della scuola, che la mattina si svegliava ancora prima del sorgere dell'alba per uscire a correre ed allenare il proprio corpo e che non gliene fregava niente di avere degli amici, tutto il suo tempo libero era dedicato alle sporadiche visite che gli faceva il riccio quando aveva tempo di tornare dall'università e tutto questo nonostante fosse un ragazzino delle medie. La donna aveva sperato che si rendesse conto che quei sentimenti che lo avevano accompagnato da quando era solamente un bambino sarebbero svaniti, ma non fu quello che accadde e dunque a pochi mesi dall'esame di ammissione della U.A. telefonò preoccupata: «Inko, credo proprio che Katsuki voglia tenere fede a quella promessa di tanti anni fa, sai, sembra sempre così disinteressato agli altri che la cosa mi preoccupa, spero solo che non si sia fissato tanto da dimenticare di guardarsi intorno» l'amica dall'altra parte dell'apparecchio ridacchiò leggermente, in maniera bonaria, puntando gli occhi smeraldo sull'ennesima lettera che le era arrivata a nome del biondo per il suo amato ragazzo che era ormai professore, in attesa di essere accettato all'accademia per eroi, poi rispose: «Tesoro, quel ragazzino tutto pepe ti somiglia fin troppo, anche sotto il punto di vista affettivo. Quando prende una decisione non lo fa alla leggera, posso assicurarti che è proprio serio e se ti consola anche io non ci credevo molto, è normale. Voglio dire, penso sia successo a chiunque di avere una cotta colossale da piccoli e promettere che ci sarebbe sposati con quella o questa persona e quando ho esposto i miei dubbi a Izuku lui ha ridacchiato proprio come io ho fatto ora con te e mi ha mostrato una grossa pila di lettere, ne ho letta qualcuna e posso dirti che hai cresciuto un ragazzo che sa il fatto suo per quando riguarda il corteggiamento» la bionda rimase incredula a quelle parole: «Oh, davvero?» «Già e credo che sappia perfettamente cosa dire a mio figlio, è riuscito a farlo arrossire più volte» lei sorrise sollevata e ribatté fiera: «Allora hai ragione, mi somiglia proprio. Abbiamo un animo intraprendente e predatorio noi, altrimenti  come avrei potuto convincere Masaru?» le due continuarono a conversare allegramente per qualche ora mentre i loro figli si messaggiavano assiduamente, con un ringhio scontento del più giovane che fu costretto ad accettare, suo malgrado, le condizioni impostegli dall'uomo che voleva sposare e la cosa lo gettò in un profondo sconforto, non aveva idea di come sarebbe riuscito a trattenersi dal fare quei pochi metri che lo separavano da lui ora che era tornato a casa in attesa della risposta della scuola, tuttavia lo doveva fare perché doveva concentrarsi sull'esame di ammissione ed entrambi sapevano bene che non lo avrebbe fatto se poteva passare del tempo con lui, ne era troppo innamorato.

Fortunatamente questa snervante restrizione che aveva reso Bakugou irritabile e quasi pericoloso avrebbe avuto fine il giorno stesso in cui avrebbe dato quel dannato esame, per questo Midoriya che era nella commissione di valutazione della prova fisica non si stupì più di tanto nel vedere come l'adolescente rilasciasse violente esplosioni una dopo l'altra, accumulando punti su punti sotto gli sguardi rassegnati degli altri partecipanti, infatti nel suo settore gli altri fecero quasi tutti fiasco totale mentre lui, senza saperlo, se ne era uscito con il punteggio più alto mai fatto nella storia della U.A. con gli applausi dei professori che, una volta terminata l'esaminazione, rimasero per qualche ora a discutere dei vari aspiranti eroi.

«Lo voglio nella mia classe» tuonò Vlad King che scuoteva la sua testa con anticipazione, quel tipetto caotico, rumoroso che urlava "muori" di continuo sembrava una testa calda perciò fu sicuro che Aizawa e il suo protetto apprendista avrebbero acconsentito, ma si sbagliava: «Con tutto il rispetto ma Bakugou dovrebbe essere nella sezione A, non nella B» rispose All Might piuttosto impressionato da tutta quella potenza di fuoco che sembrava esagerata per qualcuno alle prime armi e avrebbe avuto ragione se non avesse potuto usufruire dei consigli del più stimato analizzatore della commissione degli eroi, l'unico senza unicità ad averne mai fatto parte: «Mi sembra piuttosto inutile che cominciate a litigarvi il biondino, giusto preside Nezu?» il roditore dal pelo candido annuì energicamente, sorseggiando il tè con divertimento prima di annunciare: «Avevo già intenzione di metterlo nella sezione A dato che ci affiderò Midoriya, hihihi, non vedo l'ora di vedere cosa può accadere quando abbiamo un matrimonio in ballo» Aizawa sbuffò contrariato all'idea che il suo essere umano preferito, ovvero Izuku, avesse una relazione con un biondo rumoroso ma si trattenne dal fare qualche commento a riguardo, lasciando che per la prima volta il ragazzo lentigginoso prendesse parola: «Preside, lei sa della promessa e vuole semplicemente vedere se l'allenamento che gli proporrò sarà più duro di quelli di Aizawa, però se proprio vuole saperlo tutti lo saranno ma farò del mio meglio per rendere quello di Kacchan un vero inferno, chi altri oltre me potrebbe farlo data la mia abilità di coltivare i quirk altrui grazie alle mie analisi?» un sorriso tetro si dipinse sulle sue labbra, rendendo orgoglioso il moro che in quel momento, mentre tutti rabbrividivano, si sentì quasi come un padre.

«Cazzo, smettila di camminare. Katsuki giuro che se mi rovini il parquet ti vengo a picchiare con il mattarello» lui grugnì furiosamente ribattendo: «Chiudi quella bocca brutta vecchiaccia che non sei altro» la donna, iraconda a dir poco, uscì dalla cucina con le maniche corciate e una padella ben stretta tra le dita, con fare minaccioso: «Che hai detto mocciosetto dei miei stivali? Prova a ripeterlo e ti faccio arrivare alla U.A. su una sedia a rotelle» lui ringhiò in risposta come una belva famelica, gli occhi brillavano di una luce aggressiva mentre si metteva in posizione da combattimento: «Questa è la volta buona che ti sistemo» sbuffò fra i denti bianchi mentre il padre, di lato, ridacchiava nervosamente facendo cenno ai due di calmarsi con le mani, pregando che le violente urla che si percepivano fin da fuori avessero messo fretta ai due Midoriya, gli unici che potevano placare quelle due tigri che aveva in casa, perciò scivolò lungo il muro, rimanendo con la porta aperta ansiosamente: «Kacchan?» appena la voce confusa e un po' divertita di Deku giunse alle orecchie di lui, egli lasciò tutto quello che stava facendo per fiondarglisi addosso e il riccio, che ormai negli anni si era abituato a questo suo modo di fare, lo afferrò senza muoversi di un solo centimetro e Inko sospettava che il figlio si fosse allenato non soltanto per la propria difesa personale, ma anche per essere capace di sostenere il peso del biondo che gli si avvinghiava sempre addosso come una pianta rampicante, mostrando quell'ombra di infantilità che dedicava solo a lui e sotto sotto, era ben cosciente che l'altro adorasse di essere l'unico a conoscere certi aspetti di quel ragazzo esplosivo: «Deku, hai visto il mio esame?» domandò con la sua voce bassa e rauca, erano passati appena pochi mesi da quando l'altro aveva avuto il piacere di urdirla, eppure non riusciva a combattere i brividi che assediarono il suo corpo nel sentirla, perciò si schiarì la voce, supportando il più giovane con le proprie braccia muscolose, conducendolo nel salotto dopo aver salutato Mitsuki che terminava gli ultimi preparativi per quella cena, si sedette comodamente sul divano e rispose: «Certo che l'ho visto Kacchan, ho visto che hai seguito i miei consigli e ne sono davvero contento, bravo, sei migliorato molto» a quelle parole il petto di Bakugou si gonfiò di orgoglio, lasciandosi accarezzare docilmente dalle lunghe dita tozze del neo professore, chiudendo gli occhi in uno stato di beatitudine che all'altro scaldò il cuore, lo trovava tremendamente adorabile quando gli si mostrava tanto vulnerabile.

Masaru cercò timidamente di convincere il figlio a staccarsi dal loro ospite almeno per quel pasto, anche se sapeva che era un vano tentativo almeno avrebbe potuto dire alla moglie di averci provato e proprio come si aspettava ottenne un secco rifiuto che accolse con un timido sorriso e uno sguardo spiacente che dedicò al poveretto stretto nelle sue grinfie, preoccupandosi mortalmente quando vide avvicinarsi la coniuge con passo minaccioso, con l'evidente intento di separare quel parassita dal povero Midoriya, il quale però le fece cenno di lasciar perdere, sedendosi a tavola come se non avesse addosso l'intero peso di un maschio adolescente tutto muscoli e con una notevole statura, mangiò tranquillamente, imboccando di quando in quando l'altro che si era accoccolato contro il suo petto, ignorando i loro genitori che con le labbra gli mimavano di arrendersi e accettare almeno di essere una coppia dato che tanto si comportavano come se ne fossero una da fin troppo tempo, lui roteò gli occhi verso il cielo, soffiando verso l'alto per spostare una ciocca verde che gli era scesa davanti al viso, anche lui moriva dalla voglia di rendere le cose ufficiali e rubare qualche bacio all'adorabile creatura che teneva teneramente il naso infilato nel suo collo, tuttavia pensava sarebbe stato molto più d'impatto attendere quella settimana necessaria per recapitare ai ragazzi i risultati dei loro esami e fu fedele alla sua idea, sebbene non si trattenne dal dedicare tutte le sue attenzione a Kacchan che non se ne lamentava affatto.

Ormai erano sempre insieme, perciò non fu una sorpresa per Inko trovare Izuku che stava discutendo con l'altro riguardo il nome da eroe che egli avrebbe eventualmente dovuto scegliere e quasi perse un polmone nel trattenere le risate quando udì "Lord explosion murder" uscire dalle labbra del più basso con fare più che convinto, però in qualche modo riuscì a soffocare quei suoni divertiti, affacciandosi con il capo nella stanza, con il biondo disteso fra le gambe del riccio e disse: «Ragazzi venite giù, Mitsuki sta per strappare la lettera da parte della U.A. che ha portato qui»al contrario di quanto si aspettava i due scesero con tutta la calma del mondo e senza una particolare eccitazione accolsero la notizia che era passato e che addirittura aveva fatto il maggior numero di punti mai registrato e conseguentemente era entrato nella sezione A del corso per eroi, la migliore e la più gettonata: «Perché mi aspettavo un po' più di sorpresa?» domandò inarcando un sopracciglio la signora Bakugou fissando il figlio che si era limitato a scuotere le spalle con disinteresse: «Di quelli che erano nella mia zona nessuno ha quasi fatto nulla, se ne stavano come degli idioti a fissarmi a bocca spalancata come se questo avrebbe consentito loro di avere dei punti, davvero ridicoli» grugnì irritato al ricordo della passività degli altri esaminandi: «Io ero nella commissione, perciò lo sapevo già. In ogni caso Kacchan hai raggiunto un risultato più che eccellente quindi perché non andiamo a festeggiare? Ho già prenotato un ristorante per il pranzo e prima che tu me lo chieda si, fanno del cibo tremendamente piccante, hanno anche delle sfide impossibili» gli occhi cinabro che lo stavano osservando attenti si illuminarono improvvisamente, se c'era qualcosa cosa che Katsuki adorava oltre all'uomo che aveva appena parlato, si trattava delle spezie, perciò divenne evidente che non stava più nella pelle dato quello strano sorriso inquietante che mise su, lo faceva ogni volta che aveva davanti una salsa piccante: «Per 'sta volta passiamo, non abbiamo intenzione di morire» ridacchiò la donna grassottella tanto simile a Deku, ottenendo l'approvazione degli altri due genitori che quasi cacciarono di casa i figli.

«Pff la faccia del proprietario del locale era davvero sbalordita, Kacchan hai visto come tutti hanno cacciato fuori il cellulare per registrare?» lui alzò le spalle: «Ehy non è colpa mia se non reggono il piccante» l'altro rise scuotendo la testa: «Hai mangiato fino a dieci volte di più degli altri, lo hai mandato in banca rotta» «Così impara a fare delle scommesse stupide, è stato lui a dire che se avessi battuto il record non ci avrebbe fatto pagare nulla, dato che ho detto che le sue "sfide" non erano affatto piccanti» risero entrambi e camminarono per un po'  finché, improvvisamente non scoppiò un fortissimo temporale che lì costrinse a rifugiarsi al parco davanti al quale erano, sarebbe stata una visione assurda vedere un adolescente e un giovane uomo rannicchiati in una di quelle costruzioni cave dove solevano nascondersi i bambini, però la pioggia scrosciante e spietata che martellava come grandine rese il tutto più accettabile agli occhi di quei pochi genitori che li avevano visti, affacciati dalle finestre delle loro case e fortunatamente non sembravano troppo interessati a fissare due tizi immobili per ore, perciò chiusero tutti le tende per mettersi a fare ciò che dovevano, se solo avessero saputo quello che si erano persi non si sarebbero scostati dalle vetrate neppure se fossero stati pagati a peso d'oro. Infatti i due, bagnati dalla testa ai piedi, si erano accostati l'uno all'altro per condividere il loro calore corporeo, pregando ogni divinità esistente di non prendere un malanno: «Questi sono i colpi di quel dannato ristoratore» ringhiò frustrato sgrullandosi le gocce ancora impigliate nella sua chioma ispida, sentendosi stringere da due braccia forti che tremavano per le risa malamente soppresse: «Ora lo sto davvero immaginando a maledirci» «Mh» mugugnò in risposta completamente rilassato grazie a quelle falangi che sapientemente gli massaggiavano il cranio, Midoriya si godette quella loro vicinanza notando ancora una volta come quel ragazzo solitamente rumoroso, si ritrovasse ad essere silenzioso e calmo ogni volta che erano in compagnia, bastava anche soltanto che le loro mani si sfiorassero per vederne la rara tranquillità che era certo essere solitamente ignota ai suoi genitori.
Poco dopo scese nel toccarlo, disegnando sui suoi zigomi taglienti delle casuali figure geometriche che lo portarono a chiudere gli occhi, sfiorando con le lunghe ciglia il pollice dell'altro che, con il cuore che batteva violentemente nel suo petto, lo chiamò dolcemente e non appena ne ebbe attirato l'attenzione posò le sue labbra contro quelle altrui, spingendo delicatamente contro il biondo che si aggrappò alle sue spalle, dischiudendo la bocca perché la lingua umida del suo Deku avesse la possibilità di scivolare all'interno, in uno scontro vertiginoso che quasi gli strappò un gemito a causa dell'inaspettato, travolgente primo bacio che ebbe con colui che voleva sposare.

Quando si staccarono con i polmoni che bruciavano e il suono ritmico delle palpitazioni cardiache nelle tempie, i loro occhi brillavano luminosi come stelle, non ci fu bisogno che dicessero niente per capire e dunque continuarono a scambiarsi roventi contatti sotto la gelida pioggia che martellò il suolo per ore, con un timido rossore sulle guance che pian piano si diradò, superato l'imbarazzo per quella nuova intimità che era riuscita a scivolare sotto la loro pelle con una familiarità disarmante e quando finalmente il temporale ebbe cuore di dar tregua alla coppia finalmente inaugurata, i due riuscirono a tornare a casa e farsi una doccia calda così da non sentirsi male, tuttavia non riuscirono a schivare gli sguardi ammiccanti dei genitori che si divertivano alle loro spalle con battute fin troppo piccanti, queste continuarono per qualche tempo e per quanto riguarda il passaggio di Bakugou alla U.A.? Quello fu clamoroso, era il più bravo del suo corso e aveva i voti più alti della scuola, si allenava e studiava frequentemente senza però togliere troppo tempo al suo ragazzo e a quei fastidiosi adolescenti che si erano dichiarati suoi amici, ma ciò che lasciò di più il segno fu un particolare pomeriggio, nei dormitori che erano stati instituiti dopo l'attacco dell'unione dei cattivi, quel giorno in particolare alcuni elementi della classe 2-A si stavano riposando dopo che, grazie alle abilità di Midoriya, avevano partecipato insieme ad alcuni eroi professionisti all'attacco che aveva preso di sorpresa l'associazione malavitosa condannandola tutta alla prigionia. Erano seduti sui divanetti della zona comune impegnati in qualche leggera conversazione fino a quando Mina, con fare preoccupato, rivelò quel pensiero che tutti avevano avuto ma nessuno aveva mai espresso: «Non pensate che Midoriya-sensei sia piuttosto duro con Bakugou? I suoi allenamenti mi fanno paura, sul serio, non l'ho mai visto esausto in battaglia, ma dopo che segue il piano di allenamenti del professore non riesce nemmeno più a muovere un muscolo» Iida annuì energicamente: «Ho notato anche io questo dettaglio, sebbene non sembra che lo faccia con cattive intenzioni, pare proprio che il professore sia molto più esigente per quanto riguarda Bakugou» anche Kirishima si era reso conto di questo particolare, oltre che altre informazioni che trovò giusto aggiungere: «Questo è vero, però Bakubro non si lamenta mai di lui e ad essere onesti ho visto numerose volte Midoriya-sensei riportarlo in stanza senza fatica, è stato davvero virile vedere qualcuno senza unicità fare tanto poco sforzo nel sollevarlo» Uraraka intervenne rossa in viso: «Non riesco mai a parlare con Bakugou, ha sempre qualcosa da chiedere a Midoriya-sensei!» gonfiò le guance pensando a tutte le volte che aveva racimolato il coraggio di dichiararsi, eppure non ne aveva avuta la possibilità e a questo punto Kaminari propose: «Perché non andiamo a chiedergli spiegazioni?» tutti furono d'accordo e altri elementi della classe si associarono a loro curiosi, persino Tokoyami e quando Mina aprì la porta della sua stanza senza bussare si trovò davanti una scena inaspettata che quasi la fece urlare, o meglio, lo avrebbe fatto se Sero, prontamente non gli avesse tappato la bocca con il proprio nastro adesivo.

Dalla camera da letto del biondo proveniva un odore inconfondibile tra sudore e qualcos'altro che non aveva un aroma sgradevole grazie alle finestre aperte che lo avevano stemperato, le persiane erano chiuse per impedire al sole di disturbare il riposo di Katsuki che giaceva sul proprio letto con un lenzuolo bianco a coprire il proprio corpo nudo, lasciando comunque alla vista numerosi succhiotti e segni di morsi disseminati sulla sua pelle pallida come neve, egli dormiva tranquillo con i capelli ancora umidi, accoccolato ad un cuscino e un braccio che penzolava fuori dal materasso, sfiorando appena il cestino mezzo pieno, alcuni ragazzi notarono subito degli involucri trasparenti malamente nascosti fra la carta e li riconobbero, diventando rossi in viso, insomma se già il loro compagno di classe non mostrasse già abbastanza chiaramente i segni del sesso da poco concluso, i preservativi usati che avevano notato cancellarono ogni dubbio e, a dire il vero, non dovettero nemmeno fare domande perché, poco dopo, videro emergere dalle ante aperte dell'armadio la figura alta e muscolosa di Izuku che li guardava perplesso, non li aveva sentiti bussare.

Li guardò come se fosse stato sul punto di ucciderli, era la prima volta per loro nella quale vedevano il riccio trasudare rabbia da ogni poro del loro corpo perciò per quanto scioccati fossero, si sbrigarono comunque ad uscire e chiudere la porta, lui sospirò pizzicandosi il ponte del naso e si appoggiò con il braccio sinistro accanto al pacifico viso di Bakugou lasciandogli un paio di baci su tutto il viso, fino a quando si svegliò mugugnando il suo nome, sfinito: «Deku» «Kacchan, non ti avrei svegliato se i tuoi compagni di classe non fossero entrati senza bussare e avessero visto noi due in queste condizioni» sussurrò indicandosi il collo martoriato, la schiena solcata da numerose linee rosse e macchie violacee disseminate sulle sue spalle e clavicole, l'altro gemette esasperato: «Non ce la fanno proprio a frasi i cazzi loro, vero?» ruggì irritato aggrappandosi al corpo del proprio ragazzo che intanto lo stava portando in doccia, quella era stata la loro prima volta e non essendo abituato, il corpo del più giovane era intorpidito, le sue gambe tremavano se provava a reggersi in piedi ed entrambi sapevano che sarebbe caduto, perciò fu costretto ad accettare di farsi portare in braccio al piano di sotto, venendo fissato continuamente da persone che credevano essere estremamente discrete ma, ovviamente, non lo erano affatto.

Il professore si sedette sul divano libero, lasciando che il suo promesso si distendesse con con le gambe sui cuscini ed il capo poggiato sul suo petto, sapendo bene che tra sé e sé il suo amato Kacchan se la stava ridendo a causa della gelosia incontenibile che lo aveva colto, nel momento esatto nel quale aveva realizzato che altri occhi si erano posati su quella pelle diafana che doveva essere sua solamente, eppure rimase in silenzio con espressione severa puntata su quella branca di adolescenti troppo curiosi, lasciando che fosse lui a chiedere: «Si può sapere per quale cazzo di ragione siete entrati nella mi fottuta stanza senza bussare?» «Emh eravamo curiosi di una cosa e volevamo chiederla quindi...» lui interruppe subito Mina con voce alta e rabbiosa: «Quindi vi siete sentiti giustificati a irrompere nel mio spazio violando la mia privacy? Begli amici» ringhiò, tutti sapevano quando amasse i suoi spazi privati, che fosse il suo banco a scuola, il suo armadietto negli spogliatoi oppure il suo dormitorio però, a quanto pareva, a loro non gliene era fregato nulla, cosa che lo deluse. Katsuki scosse la testa con sguardo chiaramente amareggiato, rilassandosi appena quando percepì il suo partner accarezzare cautamente la sua schiena tesa, cercando di ignorare lo sguardo di critica della castana, la quale però disse: «Perdonatemi ma questa relazione non è lecita» Tsuyu la zittì con una brutta occhiata facendole segno di smetterla, lui non l'amava ma non per questo era in diritto di sfogare la sua rabbia su di lui, in fin dei conti non l'aveva mai davvero guardata al di fuori del campo di combattimento, però non le venne lasciata la possibilità di dire quello che voleva senza ricevere una risposta, con tono piuttosto acido, da parte del riccio che già aveva notato la cotta che ella aveva per il suo uomo.

«Tutti tra i professori e il preside sanno di questa cosa, non penserete davvero che non si sarebbero fatti due domande nel vedere Kacchan sempre in sala professori?» questa volta abbracciò con fare protettivo il suo partner e continuò: «Lo sanno anche i nostri genitori considerando che Katsuki mi ha fatto la proposta quando aveva dieci anni» il ragazzo divenne completamente paonazzo e gli schiaffeggiò la spalla, ancora ben nascosto nel suo petto: «Io sono un Bakugou dopotutto, non facciamo promesse se non siamo seri» «Posso chiedere allora come mai gli allenamenti di Bakugou sono tanto terrificanti?» «Se vuole essere mio marito deve essere forte abbastanza da proteggersi, io ho una larga varietà di nemici in quanto sono sempre le mie strategie che fanno cadere i criminali peggiori»  la conversazione non proseguì oltre, gli altri membri della sezione A si limitarono a guardare curiosamente la coppia che si scambiava smancerie di continuo, tanto ormai il fatto che stessero insieme era saltato fuori, perciò nessuno dei due aveva avuto alcuna voglia di trattenere oltre la loro natura e fortunatamente non ci misero molto ad abituarsi al fatto che avessero una vita sessuale molto attiva, cosa che si tradusse con una certa cautela persino dalle personalità più espansive come quella di Mina o Kaminari, i quali impararono a caro prezzo la lezione e per l'arrivo della cerimonia del diploma erano ormai tutti abituati al bisogno, quasi patologico, che Katsuki dimostrava nell'aggrapparsi come un koala a Deku, finirono persino con il fare il callo con il suo improvviso miglioramento d'umore ogni volta che il riccio entrava nella stanza e quindi per un motivo che rimase oscuro a tutte le altre classi della U.A. la sezione A prese a soprannominare Izuku con l'appellativo di domatore di bestie selvagge, notizia che fece quasi morire dal ridere l'austero Aizawa, persino il coordinatore della sezione B rise tanto da arrivare alle lacrime quando lo seppe, ciò che non si aspettavano era che improvvisamente Katsuki si chinasse in ginocchio con un anello d'oro fra le mani chiedendo a Midoriya di sposarlo, subito dopo aver ricevuto il suo diploma.

Ci furono delle urla di incoraggiamento e degli applausi che travolsero l'intera folla quando il professore dalla chioma smeraldo versò qualche lacrima incredulo, prima di buttarsi con foga tra le braccia del suo bel biondo che lo strinse saldamente, ormai maturato in un giovane uomo piuttosto saldo nella corporatura ed il bacio che si scambiarono finì tra le gallerie di moltissimi degli studenti, alcuni come Kirishima non riuscirono a trattenersi dal fare un video di quel momento memorabile, sole che l'impatto delle meravigliose immagini venne mitigato dagli urli a pieni polmoni di Mitsuki che riversava eccitata insulti verso il figlio ed espressioni piuttosto colorite sebbene di accezione positiva, che da parte del diplomato trovarono in risposta il proprio dito medio ben in vista, però non le rivolse neppure uno sguardo, troppo impegnato a godersi le labbra del suo futuro marito contro le sue, mentre gli asciugava le lacrime di gioia con i pollici callosi, sintomo di quanto duramente avesse lavorato per riuscire a strappare a quel bellissimo riccio di dieci anni più grande di lui quel maledettissimo "si", gli ci erano voluti otto lunghi anni ma ne era valsa completamente la pena.

E questo ci porta alla situazione attuale, con il professor Bakugou intento a spiegare ai giovani aspiranti eroi come imparare ad organizzare i pensieri per essere capaci di formulare delle buone strategie sul campo di battaglia, perché non importa quanto puoi essere forte, se attacchi senza un piano potresti far spegnere delle vite che invece avresti potuto salvare e potresti persino venir schiacciato da un'imboscata nemica, però chiaramente gli studenti sono stremati dopo un'intensa sessione di allenamento proposta da Aizawa che aveva fatto scontrare i primini contro i big tre di quell'anno, perciò esasperato si pizzica il ponte del naso lasciando che la classe si riposi e chiacchieri, sentendosi vecchio nel realizzare che Koda ed Eri, due ragazzini che aveva salvato con le sue mani ormai erano all'ultimo anno delle superiori ed è tanto catturato dal suo dilemma che una ragazza dai capelli rosa dove ripetere due volte la domanda che vuole porgli: «Scusa Kirishima, ero distratto, cosa hai chiesto?» «Mio padre e mia madre hanno detto che conoscono la persona a cui Bakugou-sensei è sposato ma non vogliono dirmi nulla e ora sono curiosa» l'uomo ridacchia sistemandosi gli occhiali circolari che gli sono scivolati sul naso spruzzato di lentiggini dicendo: «Mah, posso dirvi che conoscete tutti questa persona» alcune delle ragazze arricciarono il naso indispettite da questo alone che si lascia dietro, iniziano a lamentarsi ad alta voce delle sue risposte sfuggenti finché la porta della classe non viene spalancata di colpo con poca delicatezza, solo a quel punto cala un silenzio pregno di ammirazione rivolto a quella figura alta e massiccia con indosso il proprio costume da eroe, si tratta del numero uno, il mitico Dynamight che il mondo guarda con ammirazione, non riescono a credere di vederselo davanti in carne ed ossa.

Izuku si acciglia guardandolo con sospetto, con una sola occhiata ha già esaminato tutta la sua figura e certamente non gli sono sfuggiti i tagli sul tessuto scuro o alcuni piccoli fori sulla pelle diafana dell'altro, perciò domanda: «Cosa ci fai qui?» il biondo sbuffa sedendosi sulla sedia libera, intento a liberarsi delle granate che porta attorno ai polsi: «Non mi sembra il modo di rivolgersi questo, signor Bakugou» il più grande dei due gli tira uno scappellotto dietro la nuca roteando gli occhi al cielo: «Hai deciso di visitare la mia classe soltanto perché volevi chiamarmi con il tuo cognome uh?» scuote la testa divertito: «Hai insistito così tanto perché lo prendessi» l'altro si lamenta sfinito dalla notte in bianco e la missione appena conclusa: «Mi pare il minimo, ci sono voluti ben otto anni per farti dire di si, è ovvio che voglio che ora tu porti il mio cognome. Comunque sono venuto qui per consegnare al ratto dei criminali per interrogarli, in più sono stato colpito da un'unicità ignota a scoppio ritardato, quel bastardo non vuole dirci cos'è e mi hanno intimato di starmene buono a casa con il mio maritino a prendersi cura di me, siccome non sanno quali potrebbero essere gli effetti» l'altro non fa in tempo a dare voce al suo dubbio che la voce del preside comunica che le lezioni della classe 1-A saranno momentaneamente sospese, gli studenti superano la sorpresa nel sapere che il loro professore è sposato con l'eroe numero uno, per assediarlo e chiedere autografi, fortunatamente se la cavano con una manciata di minuti e possono tornare a casa tranquillamente. Un paio d'ore dopo sono distesi l'uno accanto all'altro nella loro camera da letto a guardare un noioso film che dalle premesse sembrava interessante, stanno riempendo di insulti i pessimi attori, le scenografie scadenti e la storia cliché quando improvvisamente Katsuki si ammutolisce, il suo respiro si fa pesante e le sue guance si imporporano di un rosa acceso, preoccupato il marito spegne il televisore temendo che sia stiano manifestando i sintomi di una malattia, ma dal gemito mal trattenuto dell'altro e la durezza nei suoi pantaloni capisce subito che quell'unicità fa qualcosa di ben diverso e ridacchia quando gli abbassa di scatto boxer e quant'altro, rivelando un segno intricato sul suo basso ventre: «Congratulazioni Kacchan, sembra che tu sia stato colpito da un quirk che ti ha trasformato in un succubo» l'altro geme, tra l'eccitato ed il preoccupato quando vede Deku strapparsi di dosso la camicia: «Spero tu riesca a camminare domani» sussurra piano al suo orecchio, prima di iniziare a fargli perdere completamente la testa e la voce a forza di urlare, si può dire che nemmeno Katsuki finisse mai di imparare e dalle quattro del pomeriggio a mezzogiorno inoltrato del giorno seguente, si rese conto che avrebbe dovuto trovare il modo di non lasciare mai più andare in bianco il suo adorabile marito o avrebbe preso la mobilità dei suoi arti inferiori.

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