Tuo errore
Questa os è davvero strana, non sono neppure sicura se abbia senso o meno, comunque perdonatemi che non l'ho riletta quindi potrebbe presentare degli errori, non fateci troppo caso e fatemi sapere cosa ne pensate...
L'oscurità della notte è mia schiava, con me si muove e a me si piega in questo mio inquieto cammino, tu però non ne sei conscente, non sai di me che ti scivolo accanto da quel gelido giorno di sconforto, non hai idea di come io, folle per l'amore che nutro verso di te, ti protegga da coloro che desiderano ferirti, nonostante il male che mi hai fatto. Eppure tu, biondo ribelle dagli occhi infuocati, angelo del paradiso che è caduto sotto il richiamo delle tenebre che dimorano nel cuore umano, tu mio amato hai smesso di visitare quella anonima lastra di pietra che porta il mio nome e veglia vigile sulle mie spoglie mortali, consumate dalla terra qualche anno fa. Tu simbolo di bellezza assoluta mi stai dimenticando con lentezza, ma non te lo permetterò, non lascerò che il tuo cuore possa provare sollievo dopo la mia scomparsa, poiché tu mi appartieni e queste mie mani non ti lasceranno mai andare, stolto, sciocco Kacchan, che idea non hai in ciò che sono mutato per la crudeltà delle tue azioni e la follia degenere del mio irrazionale amarti.
Ho atteso al tuo fianco, crogiolandomi nell'inconcepibile splendore di quelle pietre luminose che hanno abbandonato le tue pozze di fuoco, gioielli del tuo dolore che con meravigliosa dolcezza hanno macchiato il tuo viso diafano, trascinandosi dietro la disperazione che non hai mai saputo affrontare mentre la tua voce, spezzata e soffocata fra i singhiozzi, mi giungeva come sublime melodia del tuo pentimento, del rimorso che fino ad ora ti ha divorato ed ancora consuma spietato il tuo spirito afflitto, non permetterò ai tuoi nuovi compagni di classe di aiutarti nell'abbandonarmi all'oblio della morte, perché io sono parte di te. Rido, non riesco a contenermi nel pensare a come i tuoi cari amici si faranno del male per la loro insistenza e per le tue dimenticanze, sarà nuovamente colpa tua e allora trovarai conforto solo nel vivido ricordo di me che ti martella nella mente, io che sono angoscia dei tuoi giorni non ti permetterò di fuggire dalla mia crudele premura, ho perso e fatto troppo per arrendermi ora che mi sento tanto vicino alla superficie nella quali cammini fieramente, ma con il capo chino e invisibili lacrime a seguirti dietro ogni tuo passo, ah tu sublime visione che delizia il mio sguardo morto.
Ti sussurro all'orecchio quello che mi hai detto, quelle parole senza gentilezza che sommate al mio idolo che m'ha detto che non sarei mai potuto diventare mai un eroe, alla fine, mi hanno spinto ad uscire in piena notte, sotto la pioggia battente di una gelida primavera, portandomi a lasciare le mie scarpe rosse sul tetto della nostra scuola media, nella quale sono entrato senza troppa difficoltà nonostante il guardiano notturno e dopo aver urlato alla notte, disperandomi per il mio destino che era solo gremito di denigrazione ed abbusi, ho deciso di lasciarmi cadere nel silezio, sai, m'è parso quasi di volare in quei brevi attimi di tranquillità che mi colsero prima che mi frantumassi in un ammasso inconsistente di carne ed ossa scheggiate, con gli arti posti in maniera innaturale, il cranio spaccato, le labbra piegate in un sorriso e il mio sangue che aveva lordato il suole e ricordati, bellissima gemma di dolore, dei messaggi che t'inviai quella notte: "Hai ragione, non sarò mai un eroe, ho deciso di seguire il tuo consiglio Kacchan. Magari in una prossima vita avrò un'unicità...""sei felice ora, non è quello che volevi?".
Sospiro estasiato quando ti vedo rabbrividire, il tuo viso perde improvvisamente colore, tremi e non riesci più a muovere un muscolo, combatti fieramente le calde gocce del tuo male che vorrebbero sfogarsi, ma non ti azzardi a fiatare o ad accucciarti su te stesso in un vago tentativo di sentirti confortare dal tuo stesso calore, non te lo permetti a causa del tuo insignifcante orgoglio che hai lasciato cadere solo quando, in un disperato pianto ti sei abbandonato a terra, chiedendo scusa a mia madre, davanti al mio corpo scomposto nella bara in legno scuro, che però era chiusa e t'ha tenuto celata la vista disgustosa delle mie membra rovinate dalla violenza dell'impatto. Faccio scivolare le mie dita lungo il tuo collo, il terrore del ricordo t'ha imprigionato ed io dispiaciuto ti spingo a rimembrare le tue colpe, non puoi sottrarti a me, non più, non ora che sono molto più forte di quanto dovrei essere, instabile spirito negativo che ti segue crudelmente, cibandosi del tuo tormento e di quelle anime che mi pregano di salvarle dal divenire malevole, oppure dal desiderare la morte di quelli che amano, ma hai idea del perché tutte si siano affidate a me in questa sorta di eutanasia? Vedi, io sono terribilmente corrotto dall'orrore della mia dipatita e vita, tuttavia la mia ragione prosegue nel mantenersi lucida, questo però è perché il mio desiderio di proteggerti, giunto al mio profondo amore verso di te combattono l'allettante richiamo degli inferi che, con voce zuccherosa, mi spingono a vendicare ciò che mi fu fatto, io però non vacillo, non sono debole come gli altri, le tue angherie mi hanno temprato a splendide promesse godimento dell'anima oscura che sono.
Ecco giungerti vicino coloro che odio, i tuoi compagni, ma non temere, mi libererò di loro come mi sono adoperato per salvarti da quella squadra d'idioti che voleva vendicarmi in un ipocrita tentativo di non sentire il peso dei maltrattamenti che m'avevano inflitto per anni, non credo tu abbia idea di come gli incidenti siano così facili da far accadere, guarda... Mi basta far crollare un pezzo di roccia con la giusta angolazione addosso alla ragazza in rosa perché ella si rompa una gamba e perdendo il controllo del suo acido, questo finisca addosso a Kaminari, il quale in preda alla confusione attiva il suo quirk colpendo Kirishima il quale, nel mentre, aveva persino disattivato la sua bilità, rendendomi il tutto più semplice. I tuoi occhi rubino, inquieti, fissano la montagna, sono sicuro che noti in fretta la forma troppo regolare che ho lasciato franare, in un piccolo indizio che ho esposto al tuo acume, ma ti conosco troppo bene, dunque non mi fermerò a questo, devo assicurarmi che il mio messaggio sia chiaro e per questo sfrutto un cliché sui fantasmi.
Risalgo velocemente fino alla tua classe e scrivo sulla lavagna: "Non ti è concesso dimenticarmi. Il prezzo sarà sempre maggiore" poi attendo che una versione di te, troppo scossa per cimentarsi nella sua solita distruttiva confusione, metta piede nella classe e a quel punto mi diverto a far sfarfallare le luci, faccio in modo che anche i vetri ben saldi delle finestre tremino fino a spezzarsi in milioni di pezzi, con la mia risata che eccheggia nella stanza e un viscoso liquido rosso, sangue delle mie vene, si mescoli al vetro rotto, in un muto ricordo di quello che i tuo abbusi hanno causato alle mie braccia. Una ragazza bassa e castana si avvicina con il resto della classe e nel vederti rigido come pietra, immoble dinnanzi all'anta scorrevole chiede: «Bakugou-kun, che ti prende oggi? Sicuro di star bene?» tu non rispondi, posso sentire quanta difficoltà incontri nel respirare e me ne beo ridendo, trovando incredibile come puoi essere così meraviglioso anche in queste condizioni, mio pomo d'oro. Nel mentre ella si sporge con fatica oltre le tue spalle larghe e quando vede lo scempio in cui ho trasformato la stanza urla disperata chiamando un professore, il quale allarmato ti controlla, in modo da appurare che tu non abbia ferite o gesso sulle tue dita, una volta assicuratosi che tu non ne sia il responsabile annulla i corsi per quel giorno intimando a tutta la sezione A di chiudersi nei dormitori e non uscirne.
Il mutismo nel quale sei inciampato non ti abbandona, ti siedi sconvolto sul diavno della sala comune non volendo cedere ai pensieri che sono certo ti vortichino nella mente, ma non temere piccolo mio, tra una manciata di minuti avrai la conferma che cerchi e che ti farà correre nella tua camera, alla ricerca confortante della solitudine necessaria perché tu possa pinagere, dunque mi accomodo al tuo fianco, godendomi gli sguardi straniti degli altri che t'osservano curiosi fino a che uno studente del corso di supporto non entra nella struttura dicendo: «Se è uno scherzo non è divertente, per caso fra voi c'è un ragazzo di nome Izuku Midoriya, il sangue è il suo...» mi alzo in piedi leccandomi le labbra doivertito dinnanzi al loro terrore e allo sconforto che ti ha finalmente assalito, a rispondere è Iida: «N-nella nostra classe non c'è nessuno con quel nome e credo che neppure ci sia in tutta la scuola» «Qualcuno ha qualche idea di chi potrebbe essere?» domanda preoccupato l'estraneo, oh, mi sto divertendo sai? E pensa che non ho ancora terminato, infatti mi dedico a far accendere la televisione, cosa che causa un generale silenzio, a te numerosi brividi quando scorgi la data del notiziario, un anno e mezzo fa, la donna che presenta parla di un triste evento nel quale un giovane ragazzo si è tolto la vita e ancora viene ripetuto il mio nome per intero, cosa che mi lascia una strana sensazione, non lo sentivo più da molto tempo, ma preferisco il «Deku...» che esce dalle tue labbra titubanti.
Ti osservo, ti alzi in piedi sudato, respiri a fatica e devi sembrare pazzo agli occhi dei tuoi compagni di classe quando ti porti le mani fra i capelli tirandoli con forza, tanto che piccole gocce rosse sgorgano tra l'oro della tua chioma e lo sguardo allucinato non ti fa apparire in condizioni migliori mentre cantileni l'impossibilità di quello che sta accadendo, io smetto di ridacchiare, mi stai facendo infastidire Kacchan, non puoi continuare ad ignorarmi, non te lo permetterò. Sono meschino ma altero nuovamente le immagini e apro la chat che ancora conservi nel cellulare, mostro i messaggi che ti ho scritto prima di morire sulla superfice che sotto le urla terrorizzate porta Uraraka tremante a chiedere cosa hai fatto, ma tu non rispondi, ti accucci su te stesso dondolandoti spaventato e ferito, allora mi diletto a mischiare vari pezzi di frasi di differenti programmi per comunicare dicendo: «Kacchan tutto ha un prezzo. Non puoi dimenticarmi o mi arrabbierò, non costringermi a fare del male agli altri e sollevati, la mia morte non è stata solo colpa tua, è All Might che ha distrutto i miei sogni» ti osservo metterti trabballante sulle tue gambe, nauseato e spaesato, barcolli fino ad appoggiarti al divano e boccheggi, chiami il soprannome che mi hai dato fino a che non ti riprendi, ti vedo furente e mi sorprendo del passo veloce che utilizzi nel dirigerti in sala professori, vuoi forse difendermi?
Ti seguo curioso senza che tu possa notare i miei passi veloci dietro la tua figura pesante che si trascina con disprezzo per i corridoi desolati della scuola, è strano scorgere la grande accademia per erori privata della folla rumorosa di studenti che solitamente la popola con vigore, ma mi distraggo quando vedo le tue braccia tremare in maniera incontrollabile e non cesso di angosciarmi per la tua salute nello scorgere delle scintille originarsi dai tuoi palmi ruvidi, stai perdendo il controllo e non va bene, non voglio che tu cada, posso crudelmente desiderare che le memorie che di me porti nel cuore non cessino, che mai tu ti conceda a qualcuno diverso da me, eppure non anelo alla tua sofferenza, mio amato cherubino dalle ali incenerite dalle fiamme della superbia che su di te la società accese, nella tua incosciente giovinezza, eri ancora troppo giovane per poter comprendere le terribili consequenze di ciò che pareva un'ostentazione di pura forza, è per questo che mai ho diretto verso di te il mio odio, ma la rabbia che nutro non mi abbandona.
Non posso negarti che il mio struggermi per la tua crudeltà e la tua indifferenza mi abbiano fortemente turbato, ma non è verso di te che ho consumato un viscerale odio, ho preferito dirigerlo al il simbolo della pace che m'ha distrutto la vita, non me ne volere, cercavo solo un appiglio per aggrapparmi all'amore inspiegabile che mi lega a te e chissà come mi sono ritrovato ad essere uno spirito maligno che s'è ampiamente nurito di numerose anime tormentate, le quali, decadenti creature, in me vedevano un'esistenza che non le avrebbe lasciate macerare nel risentimento, ora, se potessi ascoltare i miei pensieri mi chiederesti perché ci tengo tanto a sottolineare questo dettaglio... La verità è che se tutto va come ho programmato tornerò in questa realtà, potrò finalmente proteggerti come desidero ed otterrò un grosso potere nelle mie mani, eppure credo che il pezzo che mi toccherà pagare farà avere a te una brutta impressione di me, spero che non accada e seppur così fosse ignorerei il fatto, in fin dei conti ho promesso che ti avrei salvato persino da te stesso, mio maledetto biondo.
Ti osservo spalancare con irritazione e ferocia la stanza dei professori che ti scrutano irritati, sono abituati ai tuoi comportamenti rozzi eppure non sembrano voler mandare giù qualcosa del genere, ma tu con uno sguardo colmo di serio odio ti butti in mezzo al loro, ringhi esasperato senza riuscire a contenerti e ti avventi su All Might che terroizzato ti scruta sotto i volti attoniti degli altri presenti nella stanza mentre gridi: «Tu! Come hai potuto dirgi quelle cose tu che eri il suo idiolo, convertendoti nella causa della tua morte. Sei più colpevole di me dannato bastardo!» la vena nel tuo collo pulsa pericolosamente, stai perdendo il controllo di te, non voglio che ti metta nei guai, voglio essere l'unico con il potere di farti cadere dal tuo piedistallo così avvicino le mie mani alle tue, mi concentro con un sospiro e t'obbligo a cessare la tua offensiva. Una certa soddisfazione d'impossessa di me quando i tuoi meravigliosi specchi di fuoco tremano dolcemente nel percepire il mio tocco, che sono certo tu abbia immediatamente riconosciuto, poi un verso a metà fra sorpresa e disperazione sfugge alle tue labbra mentre ti abbandoni a terra, chiuso contro il tuo petto che respiri piano, tentando di raccogliere gli ultimi brandelli rimasti della tua calma, io sorrido, il potere che mi concedi sul tuo cuore tanto complesso mi dona più convinzione nel percorrere il cammino distorto che mi sono scelto, godendomi il silenzio che cala su tutti noi.
«Aizawa sensei, abbiamo scoperto che è successo in classe ma non abbiao tempo Baku-» Iida si zittisce nel vederti più tranquillo, con la testa appoggiata al muro e le palpebre calate, l'uomo dalla chioma scura trascina con sé Toshinori, Katsuki e colui che si è appena mostrato, si siede corrucciato con l'intenzione d'interrogarti ma quando nota che ti sei addormentato si limita a sospirare, io ridacchio accarezzandoti le spalle, è da quando sei bambino che questo piccolo trucchetto ti conduce sempre fra le braccia di Morfeo, desidero semplicemente che tu riposi il necessario per poter affrontare i nefasti eventi che s'avvicinano alle porte del tuo imminente futuro e desideroso di calmare il tuo animo in subbugliko mi protendo nello stringerti delicatamente, scacciando le perpetue ombre degli angosciosi incubi che si sono attaccati a te dalla mia dipartite e mi concentro sulla conversazione che sta avvenendo fra gli altri tre, la quale coinvolge principlamente il tuo compagno di classe.
«Come dicevo prima abbiamo scoperto cosa è successo nella sezione A e per quanto paia impossibile si tratta del fantasma di un ragazzo che ha commesso il suicidio, siamo risaliti al suo nome dopo che un ragazzo del corso di supporto ha analizzato il sangue trovato, appartiene a Midoriya Izuku e pare che Bakugou lo conoscesse bene e da quello che lo spirito ci ha comunicato sembra che il ragazzo sia stato vittima di bullismo e istigato al suicidio, ma sembra che a spingerlo finalmente a un atto tanto estremo sia stato All Might, dicendogli che non poteva diventare un eroe dato che non aveva un'unicità...» guarda il biondo al suo fianco nella muta speranza che quanto ha scoperto la verità, povero ragazzo, poi continua: «Bakugou non l'ha presa bene e si è buttato fuori dal dormitorio perciò ho pensato di venire ad avvertirla...» Aizawa fissa l'uomo muscoloso davanti ai suoi occhi come a intimargli di esporre la sua visione e con sorpresa di entrambi ammette d'aver veramente rivolto quel genere di parole a un ragazzino con una grande passione per il mondo dei pro heros, stringe i denti e abbassa il capo ripetendo che non avrebbe mai dovuto esporsi in quel modo, anche se tutto ciò che desiderava era che non mi facessi del male tentando qualche azione spericolata.
Ed ecco quell'uomo in nero sorprendermi nel rivolgersi a me, vuole sapere se sono lì, io capricciosamente scompiglio i fogli sulla sua scrivania, godendomi questi privilegi d'intangibile entità fino a che questi durano, mi fa qualche domanda alla quale rispondo pigramente attraverso il monitor del computer fino a che noto il biondo lamentarsi alle urla di sorpresa di Iida ed il pianto disperato di Toshinori, un po' ipocrita versare lacrime amare dopo aver causato il mio salto, ma ignoro l'amarezza sulla mia lingua lasciando un'ultima frase "Non avete tempo per piangermi, tornerò a camminare su questa terra e le unicità sfumeranno d'importanza dinnanzi a me. Sarei dovuto mutare in uno spirito privo di lucidità eppure la conservo con devozione riguardo il mio più grande desiderio che nessuno può garantirmi se non io stesso. Avevo intenzione di tacere questa informazione ma dato che avete creduto in Kacchan quando è stato rapito dalla LOV la prima volta vi concederò un poco della mia compassione: tra pochi giorni attaccheranno la U.A. cercando di catturare con tutta probabilità lui, ancora una volta ma non voglio che lo sappia, nessuno dovrà interferire. Posso garantire personalmente per la sua sicurezza e se sarete capaci di tenere la bocca chiusa su questa conversazione potrei considerare d'evitare che anche gli altri membri della classe A facciano una brutta fine, è tutto nelle vostre mani, parlate e mi assicurerò che sarete puniti"
Con queste lettere pesanti ti abbandono momentaneamente per controllare che quello sciocco uomo con eccessive manie di protagonismo sia così siocco da credere di poter far affidamento sui demoni per schiacciare colui che lo ostacola tanto, ridacchio nel notare come uno scaltro come lui sia precipitato come un topo nella semplice trappola che ho allestito per lui. Ridacchio soddisfatto, poi torno impaziente da te che rifiuti di parlare con gli altri, vuoi scampare alle loro numerose ed irrispettose domande, per non parlare del fatto che appena riesci ad assimilare tutto quello che finalmente la lega dei villain fa la sua apparizione.
Indossate tutti i costumi da eroi e per quanto i tre a conoscenza della pericolosità che ti circonda si impegnino per evitarti di essere catturato, falliscono miseramente sotto un esercito di demoni che li cattura, inisieme agli altri membri della tua classe e inizi ad ansimare colto da uno strano tormento quando All for One ti trascina sopra la mia tomba, non posso credere che tu ancora non riesca a reggerne la vista, ma va bene perché è ciò che ti rende adorabile, quella sensibilità che hai discretamente celato sotto pesanti strati di rabbia e orgoglio che solo io sono capace di leggere, ma non disperare mio angelo, tra poco ti concederò un allievamento delle pene che sono discese sul tuo maestoso essere e magari sarò capace di restituirti la brillantezza sfolgorante del tuo antico splendore, con quel sorriso di perla lucente che dalla tua infanzia nadò perso.
«Finalmente mi sarà concesso evocare il demone più potente e con l'aiuto di questo porterò la distruzzione nel mondo e allora i vostri fallimentari intenti svaniranno come fumo» ride in modo lugubre, più di quanto abbia fatto io per spaventarti qualche tempo fa, con dietro alle spalle gli altri componenti del gruppo criminali che sorridono compiaciuti, ignari d'esser stolti che hanno infilato sempre di più la lama nelle loro carni molli, sciocche pedine suicida della mia malata partita. Spero mi perdonerai, tu che sei così puro sotto il peso oscuro delle tue colpe, perché ho rinunciato alla mia purezza, al candore che m'ha sempre caratterizzato, tu non lo sai ma sarei dovuto ascendere dopo un periodo d'espiazione, ma mi sono strappato le ali che sono cresciute sulla mia schiena e le ho divorate acquisendo di fatto un enorme potere, ciò di cui ho bisogno è il volontario richiamo di un immondo essere, gocce del suo sangue sul mio suolo sepolcrale e ti strapperò dalle sue mani, meraviglioso bocciolo che tremi asfissiato da ricordi travolgenti, sorrido impaziente nell'osservarti, ho sempre pensato che il candido piumaggio fosse stato migliore se attaccato alla tua schiena, anche se questo probabilmente causarebbe l'incredulità di molti.
Ecco, è già tutto fatto, l'inferno si sta spaccando sotto i piedi del malvagio che neppure se ne rende conto mentre blatera di come abbia trovato la soluzione suprema, gode di come i demoni richiamati sulla terra si siano inginocchiati a capo chino, crede sia per lui, povero piccolo uomo dall'ego troppo grande, così sciocco da credere di poter procedere incontrastato quando non è stato capace neppure di rendersi conto di essere stato ingannato, assurdo direi, ma non ha importanza. Sento una febbrile agitazione pervadermi, devo fare presto, prima che creda di sacrificarti a me come primo passo per convicermi a seguirlo, non permettero a nessuno di diverso da me di punirti per le tue azioni, se mai lo desiderassi e mi spingo dolorosamente ad emergere dal terreno prima di quanto dovrei, cazzo, fa male, la pelle brucia ma non mi interessa, tu sei più importante, in fin dei conti tutto questo è per te, mio amato.
«Ed ora sacrificherò i due responsabili per la tua morte-» non lascio che finisca neppure quello che contava di dire perché una mia ala emerge, si para dinnanzi a te che ti guardi attorno confuso, come se fossi appena tornato alla realtà e ridacchio nell'afferrarti fra le mie braccia, ignorando il dolore delle corna appena cresciute, delle zanne e degli artigli che sono nati nella mia definitiva trasformazione come diabolica creatura, tu semplicemente mi osservi sorpreso, probabilmente non sei certo di ciò che vedono i tuoi occhi meravigliosi, allora porti una mano tremante verso il mio viso, lo sfiori con circospezione e solo quando realizzi che io sono vero mi stringi singhiozzando dinnanzi ai volti scioccati dei tuoi compagni di classe, io godo della sofferenza che solca le espressioni di coloro che credevano d'avere il tuo cuore. Farfugli di come tu ti sia pentito, di come non ti importi di quello che ti farò purché le tue colpe non ricadano sugli altri, mi sorprendo un poco nel tuo improvviso altruismo cogliendo finalmente i segni della tua nuova maturità, ma ti interrompo con un ringhio poggiandoti a terra con attenzione, ti fisso serio e ti ordino di non muovere un singolo passo o dire nulla finché non te lo concederò e tu annuisci senza ribbellarti, stranamente.
«Accompagnami nel mio progetto cos-» io rid e l'uomo che m'ha aiutato a prendere sembianze fisiche in questo mondo si interrompe infuriato, io piego il volto di lato e dico: «Non puoi controllarmi, sei stato un bravo pedone nella mia partia a scacchi anche se ci hai messo più tempo di quanto io avessi preventivato per riuscire a richimarmi dagli inferi completando il mio rituale di trasformazione. Credevi sul serio che fosse così semplice poter avere tutti i tuoi demoni alle tue dipendenze?» mi tiro i capelli indietro ed ordino ai diavoli di catturare i malvagi, tuttavia uno sciocco mi si oppone e neppure gli rivolgo attenzione nel convertirlo in un mucchio di ceneri insignificanti, per poi lasciarlo sprofondare negli inferi, nessunaltro osa opporsi a me, poi spingo il detentore di All For One fra le fiamme dell'inferno che lo imprigionano nell'unico modo in cui il suo potere potesse smettere di causare problemi, poi mi rivolgo nuovamente ai miei demoni permettendo loro di girovagare come più desiderassero, a patto che non facessero troppi danni e dunque sarebbero stati puniti se avessero di molto interferito con l'equilibrio del mondo umano.
«C-c-cosa hai intenzione di fare?» chiede Kirishima tentando di avvicinarsi a te, ma la forte paura che lo pervade nel percepire l'oscurità della mia presenza lo lasciano pietrificato sul posto, tuttavia mentre ti affianco ho la decenza di rispondergli: «Non ho intenzione di gettare la terra a ferro e fiamme, tuttavia cercate di non farmi arrabbiare potrei uccidere qualcuno solo per capriccio, ho perso molti dei concetti umani come la pietà o l'empatia, piccolo prezzo che ho dovuto pagare quando mi sono strappato le ali e le ho mangiate. Che per altro significa che non esiste modo di eliminare la mia esistenza, non potete esorcizzarmi e nessuno di voi può competere con la mia forza» qualcuno vorrebbe intervenire ma tu non lasci il tempo a altri di intromettersi in questo atteso incontro, almeno da parte mia.
«Vuoi uccidere me e All Might?» ridacchio puntando lo sguardo verso Toshinori che neppure trova il coraggio di fronteggiare il mio sguardo: «Penso che per il simbolo della pace sia più efficente obbligarlo a fronteggiarmi abbastanza spesso da ricordargli che la sua fretta e disattenzione hanno strappato via una vita innocente, mentre per te, la storia è assai ben differente» sussurro piegandomi verso di te, ora ti sono superiore in altezza e posso chiaramente notare il rossore che scivola sulle tue gote chiare, sei adorabile ai miei occhi per non parlare di quanto mi pari succulento, ah cazzo, devo ancora fare i conti con la mia nuova e ben più accentuata istintività. La tua calda voce mi scuote dai miei pensieri, la mia concentrazione cala nuovamente su di te che dici: «Si chiaro Deku, ho sempre odiato questa tua tendenza a straparlare senza mai arivare al punto» io rido scompigliandogli i capelli: «Non è vero, hai detto che ti mancava. La prossima volta prova a mentire a qualcuno che non ti ha seguito per anni Kacchan e sappi che non ho intenzione di farti del male se non mi spingerai a farlo. In fin dei conti chi credi ti abbia evitato numerosi scontri mortali negli anni? Insomma sei il motivo per il quale ho deciso di restare sulla terra e ho fatto un patto con Lucifero per prendere il suo posto, quindi era normale che fossi il brsaglio di molta gente» tu mi osservi ferito, io sogghigno, lo so, avresti preferito che ti dessi la colpa perché la mia gentilezza nei tuoi confronti ti ferisce molto più di quanto avesse potuto fare la mia rabbia.
«Perché? Dopo tutto quello che ho fatto, che ho detto... io...» ti stringo fra le mie braccia e mi delizio del tuo calore contro la pelle, non hai idea di quanto questo per me sia afrodisiaco in questo momento di nuova sensibilità nei sensi, un qualcosa al quale mi dovrò abituare se non voglio finire con l'addentarti, poveri ragazzi che si sono innamorati di te senza sapere che non potranno mai vincere contro di me. «Kacchan non potrei mai odiarti. Ti conosco meglio di chiunque altro e so quanto hai sofferto o quanto eri spaventato a quel tempo, avevi paura di perdere tutte le attenzioni che avevi guadagnato, di deludere chi ti circondava e non riuscivi proprio a sopportare come io mi mostrassi fin troppo adatto a fare l'eroe nonostante la mancanza di unicità, il tutto perché avevi il timore che ne potessi presentare una e superarti, lasciandoti indietro» mi osservi sconcertato, lo so, non credevi che avessi districato il tuo cuore, ma già al tempo conoscevo quanto mi nascondevi, a saturare la mia pazienza è stata la sofferenza nel vedermi allontare da te, perché il mio amore è sempre stato troppo da digerire per me.
«Kacchan, i miei sentimenti non sono mai cambiati per te, lo so che l'hai trovata la lettera che ho nascosto in camera mia e non ho mai avuto il coraggio di darti» ti sussurro così che solo tu possa udire, arrosci, questa volta in modo leggermente più evidente mentre di domando una risposta ai miei sentimenti che tu accetti, con un riflesso di immenso sollievo nelle iridi, credo tu avessi bisogno di perdermi per realizzare quali fossero i tuoi reali sentimenti, ma ora sono finalmente felice e non mi curerò d'un simile dettaglio. Ti porgo la mia mano sulla quale appare un cerchio che porta il marchio del serpente, ereditato da Lucifero e ti propongo: «Stringi un patto con me, concediti a me completamente, senza restrizioni e rimani vincolato alla mia esistenza. In cambio finché esisterò tu vivrai e non lascerò che nulla ti arrechi danno e se lo vorrai potrei anche dare una mano quando si presentano delle grosse minaccie come il tipo che ho appena spedito all'inferno o qualcosa di peggio. Insomma, avrai accesso ai miei grandi poteri, potendo in parte influire sulle decisioni che prenderò riguardo i miei demoni, sai potrei essere diventato un tantino suscettibile e lasciare che uno di quei casinisti scateni la peste perché si annoia» tutti di lato ti gridano di non accettare, ma tu lo sai qual'è il vero significato di ciò che desidero da te, una promessa che ch'accompagni per sempre, sorridi, finalmente ti vedo farlo in maniera splendidamente genuina e stringi la tua mano nella mia, lasciando che un marchio, peculiare al mio sigillo si imprima sulla tua carne altrimenti perfetta.
«Deku, lo sai che è un po' ridicola questa cosa» ridacchi con gli occhi lucidi puntando la mia coda che spazza l'aria contenta, io sospiro sconfortato scrollando le spalle: «Non posso farci nulla per adesso. Non sono ancora abituato a tutto questo e sappi che non è l'unica parte istintiva di me che fatico a celare, spero tu sappia cosa intendo perché sotto un certo punto di vista mi sento un Incubus» rispondo con lingua tagliente ottenendo finalmente dell'evidente imbarazzo che tenti di celare facendomi saltare in aria, peccato che possa ben difendermi da esse, che per altro fanno solo un gran rumore e hanno delibertamente poca potenza, io ti stringo possessivamente e sibillo: «Sono abbastanza geloso Kacchan, penso lo abbia notato con quello che è successo ai tuoi amichetti, quindi fa attenzione o io potrei accidentalmente far fuori qualcuno» sorrido lugubre procurandoti un fremito, so che non te lo aspettavi ma non posso farci nulla, ormai sono mutato per te, ma sono felice che tu abbia deciso di accettarmi in ogni caso.
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