Tomura
Questa one-shot è smut, chiunque non voglia leggere salti il capitolo e non faccia tante storie
(n/n) sta per nickname= soprannome
Per pandinafeliceeee
Mi sedetti al mio banco con la voglia di fare una qualunque attività, che fosse fisica o intellettuale come Aizawa di entrare in classe fuori dal sacco a pelo.
Midoriya: "Buongiorno (n/n)!"
(y/n): " Buongiorno Izu-chan."
Midoriya: "Sembri molto giù di corda, è successo qualcosa?" Chiese tirando vicina una sedia e sedendosi accanto al mio banco.
(y/n): "Ah, solo la gente che continua a dire che una ragazzina non dovrebbe avere tatuaggi."
Midoriya: "Ma se ti sono spuntati mentre crescevi?"
(y/n): "APPUNTO! Il mio quirk consiste nel rendere reali i tatuaggi che mi sono spuntati mentre crescevo!"
Midoriya: "A proposito..."
(y/n): "Mhm."
Midoriya: "Non è che mi ricordi quali sono?"
(prepararsi allo spiegone che nemmeno i cattivi quando spiegano il loro piano)
(y/n): "Certo: ho un serpente velenoso attorcigliato al braccio destro, che tanto vedi perché la testa spunta dalla manica, un paio d'ali sulla schiena, un grifone sul braccio sinistro e una tigre sul polpaccio destro."
Midoriya: "Quindi ti arriverà un tatuaggio anche sulla gamba sinistra?"
(y/n): "Credo di sì Izu-chan."
Lo affascinava sempre sentire del mio quirk.
I miei tatuaggi prendevano vita, uscivano dal corpo e li comandavo affinché il cattivo non morisse, ma venisse semplicemente arrestato.
Il fatto per il quale era svantaggioso è che se avessi esitato o mi fossi mostrata insicura, le fiere si sarebbero rivoltate contro di me, o non avrebbero svolto il loro lavoro.
E io sono tipo, la ragazza con l'autostima più bassa in tutto il Giappone.
Quindi per me l'allenamento, consisteva nel rafforzare l'autostima...anche se con gli insulti di Bakugo, che continuava a dire che non avrei mai combinato nulla nella mia vita, non aiutava tanto.
Midoriya: "E ora fammi un bel sorriso, che ogni tuo sorriso potrebbe illuminare il mondo😊."
(y/n): "Tieni i complimenti per il tuo principe a metà Izu-chan😏."
Midoriya: • //////.\\\\\\ •
Lezioni finite perché sì, serve per la trama, e sì, reader-chan shippa sia Tododeku che Kiribaku
Stavo tornando a casa da sola, come sempre d'altronde. Sentii un fruscío tra le foglie di un cespuglio dall'altra parte della strada e spuntò un minuscolo cucciolo di gatto. Era arancio-rossastro e aveva il pelo lungo sembra una piccola lince, è adorabile, chissà se si lascia avvicinare?.
Camminai lentamente fino ad arrivare a circa tre metri dal micio.
Il gattino, però si mise a correre nella direzione opposta a casa mia tanto a casa non mi aspetta nessuno mi dissi per incoraggiarmi a seguire il gattino.
Il piccolo gatto stava correndo velocissimo, è una fortuna che io non esca senza i pantaloncini sotto la gonna, altrimenti la mia corsa sarebbe il maggior motivo di attenzione da parte di occhi indiscreti
*coff coff Mineta coff coff*.
Il micetto si fermò molto lontano da dove eravamo partiti maledizione a me e alla mia testa dura, ma non c'è i in tempo a finire il pensiero che sentii una forte botta in testa e poi vidi tutto nero.
Le timeskip
Mi risvegliai in una stanza buia, con una sola finestra chiusa da un'inferiata, e una porta chiusa.
Ero legata polsi e caviglie a una sedia di metallo freddo, ma ancora completamente vestita almeno so di non essere stata violentata.
Allora, non posso usare il mio quirk in questa situazione, sono troppo debole e finirei per non ottenere alcun risultato.
Le manette non sembrano volersi spezzare, quindi immagino di non potere fare assolutamente nulla al momento.
Potrei mettermi a galleggiare nella mia nuvola, ma dopo se entrasse qualcuno direbbero che sono già ammattita.
Potrebbero essere stati i villain a rapirmi, dopotutto il mio quirk è forte, sono io ad essere debole, sia di spirito che di carattere.
Sono io quella inutile, a detta di Bakugo "persino più inutile di Deku"
Mi scorrono un paio di lacrime sulle guance, ma ritiro le altre, trattenendole dal cadere come queste due...o almeno ci provai, siccome tre secondi dopo, mi ritrovai a piangere due cascate.
All'improvviso entrò una donna. Aveva un aspetto molto bello, del quale spiccavano i capelli lunghi quasi fino al pavimento, due corna con orecchini a teschio che spuntavano dalla testa e una piccola coda da demone.
Raga, io la chiamo Shi, il cui nome da villain è Death Goddess per non confondervi con l'altra one-shot, mkay
???: "Finalmente sveglia, a quanto vedo." Fece lei con tono calmo e voce serena.
(y/n): "Tu chi sei? Io dove mi trovo? E perché sono qui?" Chiesi con voce tremolante e altre lacrime pronte per uscire.
???: "Io sono Death Goddess e tu sei alla base dei villain, ti hanno rapita per il tuo quirk forte."
(y/n): "Va bene che il mio quirk è forte, ma sono io ad essere debole."
D. G.: "Lo sappiamo giovane (y/n)."
(y/n): "Mi avete spiata?"
D. G.: "Ma come sei perspicace, vedo che per una volta ne abbiamo presa una intelligente."
???: "Dai, basta così dea della morte, continuando a parlarle finiresti con il rivelarle il tuo nome o peggio, tutti i nostri."
D. G.: "Per una volta che parlo con qualcuno di nuovo! Sei seriamente una lagna."
???: "Zitta o ti disintegro."
D. G.: "Va bene, ma dopo a Dabi lo spieghi tu."
???: "Fuori. Ora."
D. G.: "Va bene Tomura."
Mi sembrò che il tipo la stesse guardando male, ma non si vedeva, aveva letteralmente una mano a coprirgli quasi tutta la faccia.
Death Goddess uscì dalla porta che chiuse dentro di sé.
Tomura: "Allora, credo che Death Goddess ti abbia già detto perché sei qui, no?"
(y/n): "Perché ho un quirk forte che vi può servire?"
Tomura: "Esatto, ma non solo per quello, ti va di indovinare?"
Deglutii.
Se era quello che pensavo, non sapevo quanto la mia sanità mentale avrebbe potuto reggere.
Scossi la testa.
Lui mi si avvicinò e iniziò a tracciarmi le curve stando attento a non toccarmi con le cinque dita.
Arrossii senza volerlo davvero, nessuno mi ha mai toccata in maniera così intima.
Strinsi le ginocchia e mi morsi la lingua, lasciando che il mio sguardo ricadesse sul mio grembo, più precisamente sull'orlo della gonna, oggetto di molte attenzioni da parte di Tomura.
Tomura: "Dai, perché così timida? Forse nessuno ti ha mai toccato così? Nessuno ti ha mai accarezzato? Nessuno ti ha mai baciato?
Nessuno l'ha mai fatto con te?"
Scossi la testa in segno di no alle ultime quattro domande.
Tomura: "Allora sarà mooooooolto divertente toglierti il primato."
Ero pallida e rossa allo stesso tempo.
Tomura: "Ma non oggi, ti ho già toccata e devo dire che è un peccato non fare tutto in questo momento."
Tirai un sospiro di sollievo, internamente e solo per oggi, mentre Tomura usciva dalla stanza.
Merda e adesso? Sono praticamente spacciata.
Il fatto di non essermi mai fidanzata e non avere esposto il mio corpo ai vari tipi di tocchi intimi erano l'unica cosa che mi faceva sentire tranquilla.
A bordo di questo treno di pensieri, mi ritrovai di nuovo a piangere e ad autoinsultarmi chiamandomi debole e piagnucolona
La porta si aprì di nuovo ed entrò Death Goddess accompagnata da una ragazzina dai capelli biondi che si stava girando un coltello tra le dita e da un uomo con i capelli neri che si stava facendo i fatti propri con le mani in tasca.
???: "Quindi posso torturarla!?" Chiese la ragazzina.
D. G.: "No Toga, te l'avrò già detto altre quaranta volte. Tomura ha detto esplicitamente che vuole torturarla solo e soltanto lui."
Toga: "Uffa e che pizza!" E uscì
Death Goddess si poggiò una mano sulla fronte
D. G.: "È davvero incorreggibile."
(y/n): "C-ciao."
D. G.: "Ciao, tranquilla, stiamo decidendo i turni per darti i pasti."
(y/n): "Ah, e lui?"
D. G.: "Ce li spartiamo noi tre."
???: "Ciao." Mi salutò con un rapido accenno della mano, poi uscì anche lui.
Rimanemmo di nuovo io e lei.
Prese un fazzoletto da una tasca, mi si avvicinò e iniziò ad asciugarmi le lacrime, per poi aiutarmi a soffiare il naso.
D. G.: "La cena te la porterò io, Toga sarà la colazione e Dabi il pranzo."
(y/n): "Perché sei così gentile con me?"
D. G.: "Tutti hanno un cuore, alcuni lo tengono semplicemente nascosto, ma per il fatto che non vogliono sembrare deboli o hanno avuto un brutto passato." Mi rispose, dandomi un rassicurante bacio sulla fronte.
Annuii alle sue parole. Ragazzi se era saggia e avrà avuto sì e no vent'anni.
D. G.: "A dopo, giovane (y/n)."
(y/n): "Aspe'."
D. G.: "Dimmi."
(y/n): "Che ore sono?"
D. G.: "Cinque minuti alle sei." E uscì dalla stanza.
Cosa fare fino alle sette o alle otto?
Io penso meglio quando ascolto la musica, ma non posso ora...
Se mi mettessi a cantare si accorgerebbero che sono io? Improbabile, e cantare sia
Cominciai a cantare tutte le canzoni che conoscevo di Melanie Martinez, e andando avanti fino a che non sapevo più cosa cantare.
Però avevo voglia di cantare anche tanti altri artisti, come Billie Eilish, Avicii, Alan Walker o anche Loren Gray, ma la porta si aprì ed entrò di nuovo Death Goddess, con un piccolo vassoio con un tozzo di pane e una bottiglietta d'acqua in mano.
Mi si avvicinò cauta e si accovacciò davanti a me.
D. G.: "Sai, prima ti ho sentito, hai una voce bellissima, non so come fai a non avere autostima."
(y/n): "Onestamente, io non lo so. Forse perché ho pochi amici, forse perché mi insultano, forse perché i miei non sono mai a casa."
E di nuovo occhi umidi
D. G.: "Dai Crybaby, non serve piangere."
(y/n): "Ti piace Melanie Martinez?"
D. G.: "Onestamente non l'ho mai ascoltata, ma credo che inizierò."
Disse portando il pane verso la mia bocca, cosicché prendessi un morso.
Finito di mangiare mi lasciò da sola per la notte.
Timeskip perché non voglio arrivare a 4.000 parole
Non so quanto tempo è passato, e forse non lo voglio sapere. Sono sempre rimasta chiusa in questa stanza, senza uscire praticamente mai, a parte per andare in bagno, ma ci andavo bendata con qualcuno che mi accompagnava.
Tomura ancora non mi ha violentata e mi chiedo cosa stia aspettando, lo ha detto lui stesso di volermi togliere il primato.
Mi ha già baciata e mi ha anche limonata, ma devo dire che ha un bel viso, e degli occhi magnetici nei quali mi perderei volentieri.
L'unica persona che mi ha trattenuto dal farmi impazzire è Death Goddess, anzi, Shi, come ha voluto farsi chiamare.
Lei mi ascoltava, cantava con me e le piace chiacchierare, ha insistito per farmi usare il suo bagno per lavarmi più di una volta e mi ha lavato l'uniforme più di una volta.
È diventata quasi una figura materna, e, quando mi ha detto, forse due settimane fa, che le avrebbero tolto il turno mi sono sentita morire di dolore.
Ora, ci sarà solo Dabi a portarmi da mangiare, perché a Toga non piaccio e mi ha quasi ucciso in più occasioni. Lui non mi parlava. Mi portava i pasti, mi imboccava e se ne andava.
Non so quanto è passato ma voglio provare a usare la mia unicità, almeno una volta
Serpente, esci allo scoperto
Che cosssssa sssssserve?
Riusciresti a liberarmi?
Assssspetta
Ok
Il serpente si sollevò dal mio braccio e mi guardò dritto negli occhi. Io tenni uno sguardo di pietra freddo, quello che mi avevano suggerito a scuola.
Il serpente annuì, e strisciò sotto le catene dando loro dei colpi secchi che le spezzarono.
Mi alzai in piedi soddisfatta.
Libera, beh, quasi, ma almeno dalle catene ero libera.
Grazie piccoletto
Nesssssssssun problema
Mi rispose tornando al suo posto, ma era come se il mondo ce l'avesse con me, perché in quel preciso istante la porta si aprì rivelando Tomura.
Era senza maschera e aveva delle specie di guanti che coprivano il mignolo lasciando le altre dita scoperte.
Almeno non rischia di ammazzarmi
Tomura: "Finalmente ce l'hai fatta."
(y/n): "Che?"
Mi prese per un polso e iniziò a trascinarmi in giro per la struttura, fino a fermarsi davanti a una precisa porta, camera sua probabilmente.
Aprì al porta e prima ancora di darmi il tempo di vedere com'era fatta che mi trascinò dentro, chiuse a chiave la porta e mi sbatté contro il muro, tenendomi i polsi bloccati ai lati della testa.
Mi studiò forse per due minuti prima di fiondarsi sulle mie labbra.
Entrambi avevamo le labbra screpolate, ma non sembrava importare a nessuno dei due.
La sua lingua entrò senza troppe cerimonie. Ansimai leggermente.
Mi portò le mani sopra la testa e le bloccò con una delle sue, mentre l'altra iniziò a sbottonarmi la giacca dell'uniforme, che Shi non mi aveva mai fatto cambiare.
Ma voglio fare qualcosa anche io.
Sarà che ho la sindrome di Stoccolma, ma credo davvero di essermi innamorata.
Con uno scatto liberai i miei polsi dalla sua presa e lo abbracciai dal collo, portandolo più vicino a me.
Ci staccammo per qualche secondo, per poi di nuovo divorarci le labbra a vicenda.
Mi sollevò dalle cosce invitandomi ad avvolgere le gambe attorno al suo bacino e così feci.
Tomura: "Ma non pesi niente."
(y/n): "Mi avete fatta dimagrire voi."
E lo baciai io, d'istinto.
Mi tolse la giacca e la buttò a terra, poi lo sentii camminare verso un punto nella camera, e appena si fermò, si sdraiò con me sotto.
Cazzo cazzo cazzo cazzo siamo sul letto, annamo bene.
Iniziò a sbottonarmi la camicia mentre io continuavo a giocare con i suoi capelli.
Mi tolse anche quella.
Infilai le mani sotto la sua maglietta e se la tolse capendo tutto.
Mi sfilò anche la gonna, i pantaloncini e le scarpe, togliendosi anche i suoi vestiti, finché non rimanemmo io in mutande e reggiseno e lui in boxer.
Iniziò a lasciarmi una scia di baci umidi dalla bocca fino alla spalla, facendomi qualche succhiotto di tanto in tanto.
Non riuscii a trattenere i gemiti.
Rega non so voi ma io mi sto sentendo imbarazzatissima solo a scrivere 'ste scene😳😐
Mi slacciò il reggiseno e iniziò a torturarmi un capezzolo con le dita, mentre stava succhiando l'altro e la sua altra mano stava stimolando la mia intimità.
Risultato: me completamente rossa e ansimante mentre Tomura si stava godendo i miei gemiti.
A quel punte decise di continuare a torturarmi sfilandomi le mutande già bagnate e infilando due dita nella mia intimità.
Credo stesse godendo pure lui, si vedeva perfettamente la forma rigonfia del suo membro nei boxer
Stavo già morendo di piacere così, ma ero in vena di iniziative, e comandai di nuovo al serpente di uscire, ma stavolta per aiutarmi a capovolgere la situazione.
Iniziai anche io a lasciargli dei succhiotti sul collo e sul petto estrapolandogli sospiri di piacere.
Il mio carattere timido era stato messo da parte per quell'occasione, e anche Tomura se n'era accorto ammettilo che ne sei felice
Iniziai a giocare con l'elastico dei suoi boxer, poi glieli tolsi.
Presi il suo membro in una mano e iniziai a muovermi su e giù, sempre più veloce, almeno finché non mi prese per le spalle e ribaltò di nuovo la situazione.
Senza darmi nemmeno il tempo di capire, mi aprì le gambe e mi penetrò all'improvviso.
Urlai di dolore, poi iniziò a muoversi e quel dolore si trasformò in piacere.
Dopo poco si sentivano solo i nostri gemiti nella stanza, fino a che non venimmo, e, sfiniti, ci addormentammo insieme.
Giorno dopo perché mi serve
Tomura: "Sveglia bell'addormentata."
(y/n): "Buongiorno Tomura..."
Tomura: "Senti...io non sono bravo con le parole..."
(y/n): "Nemmeno io, credo."
Tomura: "Non sarò bravo con le parole, ma riesco a dirti che ti amo."
(y/n): "Anche io mi sono innamorata di te."
Tomura: "Ti vuoi unire alla lega dei cattivi?"
(y/n): "Non dovrei, ma, fanculo le regole, va bene."
Mi diede un bacio a stampo e ci vestimmo.
-knock knock-
(y/n): "Chi è?"
D. G.: "Va bene che v'amate, ma raga, non siamo riusciti a dormire qua."
(y/n): "Scusa Shi."
D. G.: "Non fa niente, sono felice che la mia OTP sia Canon. Ah e (y/n), vieni con me."
Mi portò in camera sua e aprì l'armadio.
D. G.: "Ora che sei ufficialmente una di noi, ti servirebbe un cambio d'abito."
Guardai l'uniforme della Yueei e annuii.
Tirò fuori dall'armadio una minigonna rossa, un paio di pantaloncini molto corti, ma coprenti, un top bianco, una giacca di pelle nera e un paio di stivali.
Me li posizionò davanti e sorrise con gli occhi che brillavano
D. G.: "Questo outfit è divino, provalo. Questi li mettevo quando avevo la tua età. Mi dispiaceva tanto darli via, e poi appena te ne liberi tornano di moda."
Mi provai i vestiti he mi aveva scelto
(y/n): "Cazzarola sono bellissima!"
D. G.: "Un momento."
Mi posò sulla testa un berretto nero con due anelli di metallo sul davanti
L'outfit è tipo questo
D. G.: "Ora sei perfetta. Dai, andiamo che è quasi ora di pranzo."
(y/n): "Come ora di pranzo?"
D. G.: "Dormivate così bene he non siamo riusciti a svegliarvi."
Mi trascinò giù in salone, e mi disse di aspettare il suo segnale.
D. G.: "Ragazzi!"
Si girarono tutti verso di lei
D. G.: "Vi presento la nuova (y/n) (y/s)."
Mi fece cenno di uscire e io uscii allo scoperto.
Si alzarono tutti in piedi a farmi gli auguri, dandomi il benvenuto nella banda.
E ho iniziato così la mia nuova vita, con nuovi amici e un ragazzo che a modo suo, dimostra di amarmi
~Le Fin~
Tre stelle e faccio la seconda parte
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