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Spiderman

Per harleyquinncrazygirl

Il nome dato alla Reader dalla polizia è Butterfly Thief.

Ancora un giro e li avrò seminati

Volavo veloce con i poliziotti alle calcagna, e per di più Spiderman al loro fianco, dal quale mi tenevo alla giusta distanza per non essere presa dalle ragnatele.

Le mie ali sono stanche perché proprio una farfalla? TRA TUTTI GLI INSETTI, PROPRIO UNA FARFALLA!

Svoltai un paio di edifici, poi risalii un palazzo alto e mi appollaiai sul cornicione, controllando se ancora ci fosse stato qualcuno.

I poliziotti non c'erano, loro non erano un problema, ma non vedevo il ragno.

Ritirai le ali e controllai la refurtiva

Tutte gemme che i collezionisti avrebbero pagato fior fior di quattrini al mercato nero, dandomi il 40% del ricavato, erano ancora nel sacco.

Io non volevo arrivare a tanto, ma mia madre è in coma per un incidente stradale e mio padre ha un cancro ai polmoni, in più c'è la retta scolastica da pagare.

Non posso fare altro, nessuno mi accetta per dei lavori part time e tutto per colpa di mio fratello che ha specificato come io fumi, beva, mi droghi, sia una puttana, e soprattutto una cattiva influenza.

Perché Mason mi odia tanto? Vabbè, devo solo non farmi catturare, ma devo riposare le ali.

Il mio sesto senso iniziò a formicolare, c'era qualcuno, probabilmente il bimbo ragno mi aveva seguita fino sul tetto.

Mi scostai appena in tempo per schivare una ragnatela che avrebbe dovuto prendermi.

Butterfly Thief: "Ancora non mi hai preso eh ragnetto?"

Spiderman: "Direi di non cantare subito vittoria farfallina."

Butterfly Thief: "Ci proverò."

Ci stavamo canzonando e prendendo in giro mentre lui mi scagliava addosso ragnatele che puntualmente schivavo.

Mi ero sempre prefissata la regola di non fare del male a nessuno, quindi non riuscivo a contrattaccare.

Non lo faccio per fare del male, e mai sarà, Spidey soprattutto, è troppo gentile e carino, mi sentirei in colpa.

Per i primi venti minuti schivai tutto, fino a che non mi intrappolò contro il muro con una delle sue ragnatele.

Mi si avvicinò e mi strappò la sacca di mano.

Spiderman: "Ora, ti spiacerebbe spiegare?"

Era diventato serio tutto d'un tratto.

Mi sentivo piccola piccola.

Strinsi gli occhi.

Bruciavano tantissimo.

Perché devo piangere proprio ora?

Ma a quanto pare le lacrime avevano voglia di decidere e caddero copiose.

Spiderman: "Le lacrime non portano da nessuna parte farfallina."

Butterfly Thief: "LO SO VA BENE!? Io non volevo, ma sono costretta o starei vagando da sola per strada in questo momento, OK?"

Gli gridai contro tra le lacrime, per poi trasformarmi in farfalla, liberarmi e volarmene a casa.

Mi misi il pigiama e mi buttai a peso morto sul letto.

Dormii davvero pochissimo, ma c'ero abituata.

Che bello il venerdì, non rivedrò gran parte dei casi umani in classe con me per due giorni.

Mi vestii, mi truccai giusto per non sembrare uno zombie, afferrai lo zaino, presi una brioche e uscii di casa.

I miei pensieri vagavano tutti a ieri sera, ero arrabbiata e triste per ciò che era successo, ma in un certo senso ero felice che il ragnetto mi avesse fermato prima di finire quel gesto sbagliato.

Entrai a scuola e Peter/il MIO migliore amico/crush mi venne subito incontro

Peter: "Hai sentito la notizia?"

(y/n): "Quale." Chiesi sbadigliando e stropicciandomi gi occhi.

Peter: "Butterfly Thief ha fatto un altro colpo."

(y/n): "Davvero?" Feci fingendo sorpresa

Peter: "Non mi sembri sorpresa."

(y/n): "Eccerto Butterfly Thief è una ladra! CHE ALTRO DOVREBBE FARE?"
Chiesi recitando bene la parte, mentre mi dirigevo al mio armadietto per posare lo zaino e prendere il materiale delle prime ore.

Peter: "Va bene va bene, scusa."

(y/n): "No no tranquillo Pete, sono io che sono stanca."

Peter: "Te sei sempre stanca."

(y/n): "Appunto, ora andiamo in classe grazie?"

Andammo in classe velocemente e la giornata passò tranquilla, e """per fortuna""" Peter doveva venire a studiare a casa mia che gioia.

Pomeriggio

Avevo nascosto gli oggetti rubati ancora da vendere, sistemato l'angolo studio e mi ero cambiata con qualcosa di comodo, un paio di leggings e una felpa tre volte me.

Peter era in ritardo, e ciò mi ha dato il tempo di finire di preparare degli stuzzichini nel caso ci venisse fame.

Sentii suonare il campanello e corsi ad aprire.

Peter aveva una T-shirt bianca, un paio di jeans, una felpa rossa e un paio di scarpe da basket nere.

(y/n): "Entra pure Pete."

Peter: "Casa tua è sempre più accogliente lasciatelo dire."

(y/n): "Grazie Peter, e tu mi diventi sempre più gentile, lo sai?"

Peter si inchinò in maniera scherzosa

Peter: "Modestamente. I tuoi sono ancora in viaggio di lavoro?"

(y/n): "Purtroppo sì, bugiarda ma sai com'è, certe volte i genitori mettono il lavoro prima della famiglia bugiarda."

Bugiarda.

Andammo in camera mia e posai il vassoio con la crescia al prosciutto e l'acqua sulla scrivania.

Studiammo tutto il pomeriggio, poi, dato che era il mio giorno fortunato, Peter mi invitò a dormire da lui, sia perché conosceva la situazione con mio fratello che "perché no?".

Preparai un borsone, ci misi dentro anche la tuta e la maschera le gemme le porterò al mercato stanotte.

Cenammo io, lui e May, tranquilli, chiacchierando come se facessi parte della famiglia, poi io presi il pigiama e andai in bagno a cambiarmi.

Ok, mi ero dimenticata di chiudere la porta e Peter mi ha beccato in intimo, ma niente di troppo sconvolgente.

Dannazione! CRUSH MI HA VISTA PRATICAMENTE NUDA E IO NON CI FACCIO UN SOLO PENSIERO!

Tornai in camera da Pete, che nel frattempo mi aveva preparato il sacco a pelo, ci demmo la buonanotte e io finsi di addormentarmi, fino a quando non sentii il suo respiro regolare e calmo.

Andai in bagno e mi infilai la tuta e la maschera, poi uscii, presi le mie chiavi e volai a casa, afferrai le gemme, le portai al mercato e ricevetti il mio compenso.

Strano, mi sentivo osservata prima.

Tornata in camera di Peter, la luce si accese all'improvviso.

Peter: "Allora, ti andrebbe di spiegarmi?"

(y/n): "C-cosa ci fai in piedi? Pensavo dormissi Pete."

Peter mi prese i polsi e mi inchiodò al muro.

Sentii un CRACK e un enorme dolore alle ali.

Peter: "Non fare la finta tonta con me Butterfly Thief!"

Sputò il nome come se fosse veleno.

(y/n): "S-senti Pete..."

Peter: "Non chiamarmi Pete, tu mi hai mentito, ed era anche una bugia bella grossa, pensi che potrei più fidarmi di te ora?"

Non riuscivo neanche a guardarlo in faccia, tenevo lo sguardo basso, sul suo petto.

(y/n): "Chiama pure la polizia."

Peter: "Mh?!"

(y/n): "Ti ho detto che puoi chiamare la polizia. Vuoi vedermi dietro le sbarre? Chiama la polizia e fammi arrestare, ma ricordati che avrai due vite sulla coscienza!"

Peter: "Oramai non ti credo, non più."

Stava andando a prendere il telefono, quando spinta da un'improvvisa voglia di parlare, decisi di confessargli tutto prima che componesse il numero.

(y/n): "Sai, mio fratello va al college, e non riesce a lavorare, il mio contrabbando di gemme uniche è l'unica cosa che mantiene me e mio fratello, mi paga la retta scolastica, e paga le cure dei miei genitori all'ospedale, che sono a rischio di morte."

Peter: "Dovrei crederti?"

(y/n): "Non scherzerei mai su una cosa del genere, questo lo sai Pete, mi conosci, no?"

Detto questo, saltai giù dalla finestra e con i gadget del costume, volteggiai sui tetti, cercando il posto adatto per piangere.

Capitai su un tetto a caso e caddi in ginocchio, poi sdraiata su un fianco, a piangere gli occhi, il cuore e l'anima.

Dopo circa mezz'ora, sentii dei passi sul tetto.

Butterfly Thief: "Chiunque tu sia vattene, voglio stare da sola."

Dissi con voce spezzata e tremolante.

Spiderman: "Davvero vuoi stare sola, farfallina?"

Butterfly Thief: "Sì... No... NON NE HO LA MINIMA IDEA! VOGLIO CONSOLAZIONE E SOLITUDINE NELLO STESSO MOMENTO E NE STO A PARLARE CON TE CHE DOVRESTI METTERMI IN PRIGIONE!"

Il ragnetto mi fece sedere in ginocchio e mi abbracciò con cautela, cercando di non danneggiare ulteriormente le mie ali spezzate e sanguinanti.

Ricambiai l'abbraccio con le poche forze rimaste dal pianto di prima.

Butterfly Thief: "Perché devi rendere tutto più complicato, ragnetto?"

Spiderman: "Perché non so cosa si prova ad avere i propri genitori sul filo del rasoio, ma so cosa significa perderli."

Butterfly Thief: "P-pete?"

Spiderman: "Va meglio, (y/n)?"

Chiese togliendosi la maschera.

Annuii nascondendo la testa nella sua spalla.

(y/n): "Perché ora sei così gentile con me? Prima mancava poco che mi cacciassi indietro a casa mia, con mio fratello probabilmente ubriaco, che mi avrebbe preso a ceffoni fino a che non fosse svenuto."

Peter: "Sai... May sa che sono Spiderman. Ha sentito tutto e mi ha fatto ragionare. In più, io...con la mia cotta non riesco a restare arrabbiato."

(y/n): "Grazie crush!"

Peter: "Sai, io di cose strane ne ho viste, ma questa è la dichiarazione più unica e buffa che io abbia mai sentito."

Mi fece notare ridendo.

(y/n): "Aspe' TI HO DAVVERO CHIAMATO CRUSH?!"

Peter: "Tranquilla farfallina."

(y/n): "Merda che imbarazzo!"

Peter: "Ehi, guardami."

Sollevai il viso dalla sua spalla e lo guardai negli occhi.

Lui chiuse gli occhi e poggiò delicatamente le sue labbra sulle mie.

Non era un bacio, era un semplice tocco di labbra, ma lo volli subito fare diventare un vero bacio, e spinsi un po' il mio viso verso il suo.

Mi scapparono un altro paio di lacrime, ma stavolta di gioia.

Ci staccammo dopo poco

(y/n): "Il primo bacio migliore di sempre."

Commentai tenendomi la mano davanti alla bocca.

Peter: "E chi ha detto che sarà l'unico di stasera?"

Chiese per rifiondarsi sulle mie labbra dolcemente.

Rimanemmo ad assaporare l'uno le labbra dell'altro per cinque minuti buoni, fino a che non volli sperimentare ancora.

Chiesi l'accesso picchiettando le sue labbra con la lingua e aprì subito la bocca.

Le nostre lingue tiravano, spingevano, si aggovigliavano e si scioglievano, facendoci provare calore per tutto il corpo.

Ci staccammo di nuovo, con un po' di fiatone, e sorridenti.

Peter: "Ti amo (y/n)."

(y/n): "Ti amo anch'io Peter."

One week later

Stavo cazzeggiando in camera, quando squillò il telefono fisso.

Mi alzai e andai a rispondere.

Ospedale: "Pronto? Casa (y/s)?"

(y/n): "Dica?"

Ospedale: "Sua madre si è svegliata e il cancro di suo padre è molto migliorato."

(y/n): "DAVVERO?! Posso venirli a trovare?"

Ospedale: "Certamente, la aspettiamo al prossimo orario visite."

(y/n): "Grazie mille. Arrivederci."

La signora riattaccò e controllai l'orologio il prossimo orario visite è tra mezz'ora, devo sbrigarmi.

Mi preparai con dei jeans e una camicetta + gilet, infilai le converse e corsi all'ospedale.

Arrivata davanti mi squillò il cellulare

Peter: "Dove sei? Sono passato a casa tua e non c'eri."

(y/n): "Sono davanti all'ospedale, raggiungimi prima che puoi."

Venti minuti dopo, il mio ragazzo era davanti all'ospedale con il fiatone dalla corsa.

(y/n): "Vieni dai!"

Lo presi per un braccio e lo trascinai dentro

Peter: "Perché?"

(y/n): "Lo vedrai!"

Lo portai fino in camera dei miei genitori, che erano in stanza assieme.

Li trovammo abbracciati sul letto di papà.

Gli corsi incontro e mi unii all'abbraccio, con Pete che ci guardava compiaciuto.

(y/n): "Ciao mamma, ciao papà."

Li salutai con copiose lacrime di gioia che mi solcavano le braccia.

Papà: "(y/n)! Sei tornata a trovarci! Ti ha chiamato l'ospedale?"

(y/n): "Sì, mi hanno telefonato mezz'oretta fa."

Mamma: "È bello rivederti bimba mia."

(y/n): "Mami, papi, vi devo presentare una persona.

Feci cenno a Peter di avvicinarsi.

(y/n): "Lui è Peter, il mio ragazzo."

Papà: "Piacere di conoscerti giovanotto."

Mamma: "Ti sei trovata davvero un bel ragazzo figliola."

Peter: "Bè, grazie signore e signora."

Mamma: "Chiama me (m/n) e (d/n), ci e dacci del 'tu', ci fai sentire vecchi così."

Scherzò la mamma che sorrideva deliziata all'idea che la bambina che aveva cresciuto si era trovata un bravo ragazzo.

Mamma tornò a vivere con me e Mason dopo tre settimane di riabilitazione e papà guarì circa due mesi dopo, e, anche se debole tornò a casa in salute.

Mason provava ancora ad essere un cazzone con me, ma mamma e papà mi difendevano, e in più c'era Peter al mio fianco.

Il giorno in cui ci siamo ufficialmente fidanzati, mi sono unita a lui nella lotta al crimine, e siamo felici così

~Le Fin~

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