Husk
Reader's PoV
Ok, già sapevi che Angie è un caso perso, non ti disperare. Sono passati già dieci mesi, posso concedermi un po' di svago. Forse stasera andare al casinò non sarà una cattiva idea.
Finisco di mettere la giacca di pelle sul crop top azzurrino, sistemo i jeans neri e gli stivali blu. Faccio una treccia ai capelli blu, prendo le chiavi, tanto il minimo che mi può succedere è che mi ritrovo una finestra spaccata ed esco di casa.
Facendo attenzione a non finire stirata da una macchina o uccisa da un pedone, percorro la strada che mi separa dal casinò, entro e subito tutte le luci mi accecano in parte. È pieno di demoni dai poteri più disparati e dagli aspetti più bizzarri. Non ero davvero venuta a spendere soldi per giocare: guardare le partite degli altri mi rilassa, anche se ci sono delle volte in cui mi lascio andare e faccio delle partite con chi capita. Iniziai a girare a caso per il casinò fino ad arrivare alla zona bar. Anche lì c'era gente che giocava qualche partitella di carte "amichevole", se così si può chiamare una partita dove se perdi ci rimetti le dita, le mani, le braccia, la testa eccetera.
Mi sedetti al bancone affianco a un demone gatto, con un paio di ali ripiegate sulla schiena figo, una chimera.
(y/n): "Uno shot di Tequila."
Barman: "Subito."
Appoggiai la guancia sul palmo della mano e impuntai il gomito sul bancone.
???: "Non ti ho mai visto da queste parti. È la prima volta che vieni qui?"
(y/n): "Non proprio. Di solito non gioco spesso, preferisco guardare le partite. Comunque nemmeno io ti ho mai visto in questo casinò, come ti chiami?"
Il barman mi passò lo shottino.
Husk: "Mi chiamo Husk."
(y/n): "Bel nome. Io sono (y/n), piacere di conoscerti."
Husk si girò dall'altra parte quasi con aria schifata.
(y/n): "Stavo cercando di essere un minimo educata, però va bene anche così."
Husk: "Non serve essere educati qui, capelli blu."
Rispose bevendo un sorso dal bicchiere.
(y/n): "Scusa se per una volta cerco di essere gentile micio alato."
Il demone mi rifilò un'occhiata assassina prima di finire il bicchiere e chiederne un altro. Mandai giù lo shot e chiesi il secondo giro.
(y/n): "Senti Husk, mi sembri un tipo interessante. Ti piacciono i giochi alcolici?"
Husk: "Sì, anche se non gioco molto."
(y/n): "Che ne dici di giocare a Truth or Drink?"
Husk: "O rispondo a una domanda o bevo?"
Chiese lui alzando un sopracciglio
(y/n): "Esatto, che ne dici?"
Husk: "Ci sto. Che ci beviamo? Vodka?"
Avevo la faccia di chi non era molto sicura.
(y/n): "Nah, che ne pensi di un Bloody Mary* invece? Un bicchiere a testa e chi non vuole rispondere beve un sorso."
Il gatto alato alzò un sopracciglio, prima di ghignare e rispondere con un
Husk: "Mi piace come ragioni, andata."
Ci stringemmo la mano, buttammo giù quello che restava nei bicchieri e ordinammo un Bloody Mary a testa.
Husk: "Inizio io: perché sei qui?"
(y/n): "Per dimenticare una storia andata male."
Lui sembrò interessarsi
Husk: "E con chi sarebbe sentiamo?"
(y/n): "No no, tocca a me, tienila per dopo. Tu, perché sei qui?"
Husk: "Aspettavo un amico, ma visto che non si fa vedere, meglio ubriacarsi e togliersi il pensiero dalla testa."
Avevo voglia di chiedergli chi stesse aspettando, ma terrò la domanda per dopo.
Husk: "Adesso mi dici con chi hai rotto?"
(y/n): "Angel Dust, una delle pornostar più famose dell'Inferno."
Husk: "Aaaahhh ora capisco, ti dava fastidio che scopasse con tutti quelli che gli capitavano a tiro e lo hai mollato."
(y/n): "No, mi ha mollato lui senza neanche dire perché. Comunque chi stavi aspettando?"
Husk: "Alastor."
(y/n): "Il demone della radio? Porco Giuda che figata! È tipo il mio idolo!"
Husk: "Vabbè vabbè tocca a me ora."
Chiacchierammo per ore, ogni tanto cambiando bicchiere quando non volevamo rispondere per un po'. È strano innamorarti di una persona che conosci da così poco, vero? Non per me, oramai sono abituata a tutto qua.
Lui era già abbastanza brillo, quindi pagai entrambi i conti e lo aiutai ad alzarsi senza sbandare come un ubriaco, il quale effettivamente era. Non riuscii a farmi dire dov'era casa sua, quindi lo portai a casa mia.
(y/n): "Meglio di quanto pensassi, solo due finestre rotte."
Adagiai il gatto sul divano, ma prima che potessi andare a prendere qualcosa per aiutarlo a smaltire i postumi della sbornia, mi sentii tirare per il polso, e senza avere il tempo di dire "A" mi ritrovai sotto il gatto alato.
Husk: "Forse dovrei ringraziare Alastor per quelle lezioni di teatro."
(y/n): "Non sei mai stato ubriaco?"
Si avvicinò a me pericolosamente facendomi arrossire. Sentivo il suo respiro caldo infrangersi sulla mia pelle.
Husk: "Come ci sei riuscita?"
(y/n): "A fare cosa?"
Husk: "A farmi amare di nuovo. Sono secoli che ho perso questa capacità, poi arrivi tu, così, senza nemmeno conoscermi e mi fai battere questo cuore morto. Come. Ci sei. Riuscita?"
(y/n): "E come lo dovrei sapere quando anche tu hai fatto battere questo cuore morto?"
Risposi con uno dei miei sorrisi più sinceri.
La chimera mi scrutò in cerca di bugie, senza trovarle. Di nuovo, non ebbi il tempo di dire "A" che mi ritrovai le labbra sigillate con quelle del gatto.
La mia mente molto tentata di spingerlo via, ma il mio cuore desiderava ardentemente quel bacio. Posai le mani sulle guance della chimera e mi lasciai trasportare da lui, finché non ci staccammo per sistemarci più comodi, scegliere un film tra tutti gli horror che avevo in casa e guardarlo, scambiandoci baci di tanto in tanto.
~Le Fin~
*Bloody Mary: il Bloody Mary è un cocktail a base di vodka, succo di pomodoro e spezie piccanti o aromi come la salsa Worcestershire, il tabasco, il consommé (o, in alternativa, il dado da cucina), il cren, il sedano, il sale, il pepe nero, il pepe di Caienna e il succo di limone.
O almeno così dice Wikipedia
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