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Nostalgia ୭࿔ Yu-Gi-Oh! Zexal

Nostalgia

Serie: Yu-Gi-Oh! Zexal
Personaggi: Kanon (OC), Galax (OC)
Coppia: /
Rating: Verde
Spoiler: No
Erises: «Kanon e Galax sono due personaggi che avevo creato ai primi anni delle superiori e a cui sono affezionata nonostante il tempo che è passato, insieme a Ren, il fratello di lei! Essere riuscita a scrivere qualcosa su di loro mi rende molto felice, anche perché credo sia stata la prima storia per la quale ho cercato di scrivere l'intera trama dall'inizio alla fine!»

«Ehi, Galax, non ti manca casa?» chiese una ragazza dai lunghi capelli indaco al suo amico fantasma che fluttuava accanto a lei.

«No, Kanon, perché dovrebbe?» rispose lui. Aveva le sembianze di un abitante del mondo Astrale, da cui proveniva anche Astral, l'amico e compagno di Yuma.

«Stare per troppo tempo lontani da casa provoca nostalgia solitamente, tu non la senti?»

Kanon sentiva la mancanza di casa sua. Era venuta ad Heartland City per partecipare al torneo insieme a suo fratello ed era passato molto tempo da quando era partita. Certo, contattava i genitori ogni qualvolta che poteva, ma non era la stessa cosa di essere lì accanto a loro.

Galax vide l'espressione della ragazza farsi più triste e malinconica, non che il suo sorriso di quella sera fosse stato molto sincero.

Si sentiva male a vederla in quello stato, soprattutto perché non poteva capirla. Non aveva mai provato nostalgia per niente e tantomeno riusciva a provarla per casa sua, da cui era riuscito ad andarsene dopo tante fatiche. Ma Kanon non sapeva i dettagli della sua fuga e Galax non sentiva il bisogno di raccontarlo.

Notando il cielo che stava sempre più sfumando verso i colori caldi e piacevoli del tramonto, l'astrale picchettò sulla spalla dell'azzurra per attirare la sua attenzione verso l'orizzonte.

«A casa non saresti riuscita a vedere questo, dico bene?» chiese con tono pacato e lasciando che un sorriso si formi sulle sue labbra.

L'espressione rabbuiata di Kanon si era ammorbidita di fronte a quel magnifico tramonto che, era vero, da casa non sarebbe mai riuscita a vederlo.

Quel calore che l'astrale stava provando forse era forse frutto degli ultimi raggi del sole? Poteva darsi, non lo sapeva, ma era sicuramente una sensazione piacevole e rilassante.

«Senti, Kanon...»

«Sì?»

«Mi racconteresti di casa tua?»

La giovane si ritrovò confusa da quelle parole. «Come mai questa improvvisa curiosità?»

«Uhm... Penso di voler capire quello che provi.» Anche così, la ragazza continuava a rimanere confusa e, intuendolo, aggiunse: «Non c'è niente che mi faccia provare nostalgia da dove vengo io, per questo potrei riuscire a capirlo se mi parli di ciò che ti manca di casa.»

E vorrei anche sapere cosa ti provoca quella malinconia, non è esattamente bello vederti in quello stato, pensò poi.

Kanon rimase colpita dal suo interesse. Non aveva mai chiesto niente su di lei e il fratello, nonostante siano stati legati da insoliti avvenimenti. In fondo, Kanon e Ren erano gli unici esseri umani a poterlo vedere, a differenza di Astral.

Queste sue domande le fecero tornare il sorriso. Finalmente Galax aveva cominciato ad aprirsi di più e a voler conoscere le persone che gli stavano attorno!

«La prima cosa che mi viene in mente sono i miei genitori. Aspettano il nostro ritorno a casa e ci sostengono ogni volta che desideriamo partecipare a un torneo di Duel Monster. Molte volte in palio ci sono anche dei soldi, quindi perché non usare la nostra abilità per guadagnare qualcosa che possa aiutare in casa?»

Galax era attento ad ogni parola, ma ancora non comprendeva del tutto ciò che Kanon stava dicendo.
«I vostri genitori non si stancano di aspettarvi?»

Una piccola risata uscì dalle labbra della ragazza. «Ma che dici, Galax! I genitori sono coloro che ti hanno cresciuto, che ti vogliono bene, che ti sostengono quando ne hai bisogno. Anche se alle volte sono severi, non vuol dire che non vogliano il tuo bene! Sono piuttosto sicura che non si stancheranno, anche perché Ren, essendo un combina guai, porta loro un'infinità di preoccupazioni!»

«Quindi i genitori aspettano i loro figli... e li sostengono...» Facendo cenno con la testa di aver capito, Galax chiese altre più informazioni su quella fantomatica nostalgia a lui sconosciuta. Kanon riuscì a malapena a contenere la curiosità dello spirito che non smetteva di far domande.

Avendo vissuto solo nel mondo astrale, senza i propri genitori e con delle grandi responsabilità da mantenere, il suo unico desiderio era di scappare da quel luogo pieno di norme da rispettare. Sentire le storie di Kanon lo faceva interessare ad aspetti della vita affettiva umana che probabilmente lui non avrebbe mai potuto provare. Non voleva restarne però all'oscuro e la soluzione migliore per non esserlo era proprio davanti ai suoi occhi.

«Va bene, va bene! Ti racconto tutto! Anche del mio criceto!» rispose scherzosamente l'azzurra ー anche se un criceto lo aveva davvero avuto.

«Criceto? Uno di quegli animali... Come si chiamavano... Roditori?» disse perplesso l'astrale.

«Sì, è un roditore, Galax» rise lei, talmente tanto di gusto e spensieratezza che la malinconica provocata dalla nostalgia era scomparsa sotto le stupide ma sincere curiosità della creatura fluttuante che non aveva mai visto un criceto in vita sua.

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