La via delle anime perdute
"Che strada macabra" pensò Liam, scrutando bene la zona.
Strane urla provenivano dal terreno, ma il giovane non capiva cosa poteva essere.
I suoi occhi ricolmi di paura mentre accelerava il passo per uscire da quella via priva di luce, ma niente: sembrava infinita.
L'ansia per tutta quella misteriosa situazione in cui si stava trovando e d'un tratto il panico aumentò.
Il suo respiro si fece sempre più pesante...
Ombre che gli passavano davanti, che gli percorrevano il corpo, che lo fissavano, ma la cosa più scioccante era che quelle parvenze erano prive di un corpo.
"Ma da cosa provengono?" pensò.
Erano davvero inquietanti: camminavano e vagavano per quella strada lugubre, come se nulla fosse.
«Tu cosa ci fai qui?» domandò con voce rauca una di quelle ombre, facendo sobbalzare in aria Liam.
Il suo viso cambiò di getto colore, acquisendo un incarnato bianco cadaverico.
«Rispondi!» affermò con fare tirannico mentre estraeva, da non si sa dove, un insolito arnese.
«Lo vedi questo? Se non fai tutto quello che ti dico, ti ritroverai vittima di una scena orripilante» continuò.
«Io... io... stavo solo andando a casa» rispose il giovane, intimorito da quell'oggetto dalla forma strana; aveva capito che non era nulla di pacifico.
L'ombra pronunciò delle bizzarre parole e d'un tratto tutte si tramutarono in esseri viventi.
«Ognuno di loro è sotto il mio comando e sono rimasti in vita soltanto alla condizione di essere comandati da me. Chi, invece, si astiene da questo mio gesto molto liberale, sarà torturato. I corpi verranno privati delle loro viscere, verranno ridotti in brandelli e i loro pezzi verranno sparsi lungo questa strada spettrale, per ornarla con qualcosa di innovativo. Non pensi?» chiese in modo retorico.
«Capo, me la vedo io, torturerò personalmente quest'anima in pena. È molto debole come può constatare, posso benissimo farcela solo» disse d'un tratto una voce.
Il ragazzo sembrava ravvisare quel timbro familiare, ma non riusciva a scrutare il corpo, fino a quando il capo acconsentì, lasciando spazio alla figura che scorgeva dietro di lui.
Gli occhi del ragazzo rimasero sbigottiti da quello che adocchiarono: era il suo amico scomparso da tanto tempo...
In paese correva la voce che visto il tragico evento accaduto in famiglia, aveva decretato di andare via per condurre una nuova vita e obliare quei posti dove aveva risieduto con loro, ma non aveva posseduto la risolutezza di salutare nessuno... nemmeno il suo migliore amico.
A Liam sembrava sospetto, infatti provò a contattarlo per mesi, ma con vani risultati.
«Shh, non dire niente» disse quando si accorse che l'amico stava per parlare.
«Ho pochi minuti per proferirti tutto, sennò il mio capo ritornerà qui. Io, ormai, sono diventato uno dei suoi uomini di fiducia, visto che sono stato il primo a incappare nella sua macchinazione e, poco dopo, è successa la medesima cosa con tutte queste anime prive di vita; siamo tutti nelle mani di questo mostro. Io ho un talismano che gli ho depredato, ma non posso utilizzarlo... ha potere solo se viene adoperato da un essere diverso da noi. Io mi fido di te, quindi te lo cedo, hai pochi secondi per vagliare quale strada prendere.»
«Ma...»
«Niente ma, fammi protrarre il discorso, il tempo si sta stringendo» si fermò un attimo vedendo l'ammicco da parte dell'amico e poi riprese a confabulare.
«Con questo talismano, potrebbero succedere molte cose: potresti morire; farci ritornare normali esseri umani; uccidere il mostro che ci tiene tutti sotto tiro... insomma, è tutto un ignoto. Tu sei pronto a vivere questo rischio?»
«Cosa sta succedendo qua?» intervenne il capo.
«Tieni, a te la scelta! Hai poco tempo» disse l'amico, rivolgendosi a Liam.
«Tutto apposto capo, ci sono quasi» urlò sicuro di sé per rassicurarlo.
«Sto arrivando» rispose vedendo tutto il tempo che stava impiegando.
Il giovane aveva il tempo limitato per decidere, ma improvvisamente la sua espressione mutò completamente. Sul suo viso comparve un sorriso mefistofelico, rivolto contro il capo e poco dopo usò il talismano datogli dall'amico.
Che fine avrebbero fatto tutti? Un futuro dove non c'era nulla di certo, tutto affidato al caso, ma con la speranza che ogni cosa sarebbe andata per il meglio.
Eppure qualcosa andò storto...
L'amuleto magico andò a sfavore di entrambi: contro il capo e contro tutte le anime incastrate nel talismano.
Il capo a contatto con il potere del talismano si frantumò nell'aria, in una moltitudine di frammenti lucenti.
Cosa successe alle anime?
Si dispersero tutte nell'etere, nel momento in cui il capo spezzò la pietra incastonata nell'oggetto.
In quell'istante in cui si dispersero tutto sembrava svanito, non c'era nessun modo per far ritornare le anime nei corpi dei proprietari.
Ma improvvisamente, si udì una voce melodiosa, quasi angelica: era il timbro vocale della madre del ragazzo.
«Figlio mio, siete ancora tutti in tempo per riprendervi in mano la vostra vita. Non disperate! Veloce, ghermisci il talismano e ricomponilo, prima che tutte le anime arrivino lontane, puoi ancora recuperarle... ma fai in fretta. Ricorda che devi anche sacrificare un'anima per poter salvare tutti.»
Il ragazzo in preda all'emozione ringraziò e corse subito a eseguire il suggerimento della madre.
Poi, si fermò di colpo e pensò: "ma ora chi sacrifico?"
Dal nulla uno strano riverbero gli illuminò il cammino verso un gatto malconcio che avrebbe perso la vita da lì a poco. Seguì quel bagliore e pensò che il gatto sarebbe stato il sacrificio migliore per salvare tutti.
Così, lo prese e lo porto con sé verso i frantumi del talismano.
Nel momento in cui dette la sua immolazione e ricongiunse la base del talismano un fulgore nacque dalla fonte, tanto che venne scaraventato a terra per la luce accecante e per il grande potere che proveniva da esso.
Da lì fuoriuscirono tutti i corpi privi di anima e dal cielo limpido si videro tutte le anime ritornare indietro, ricongiungendosi ai loro corpi.
«Sono orgogliosa di te» aggiunse la madre per poi scomparire.
«Grazie mamma!»
I due amici si abbracciarono felici e finalmente, dopo quella strana avventura, si ricongiunsero.
Storia breve scritta
per la seconda prova:
"Bevimi! Mangiami!"
de: "La Libreria del Cappellaio Matto"
Limite parole 1000!
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro