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L'immortalità dell'anima

Bene e male; Angeli e Demoni. Una lotta che andava avanti da diversi anni fra le due famiglie, ma non solo fra loro, poiché comprendeva anche gli esseri umani.

Termel Nymel, demone di molto successo, potente e ricco, un giorno si stufò di tutto ciò, rifugiandosi nel mondo degli umani.

Vista l'occasione, aveva persino assunto l'aspetto di un comune mortale, infatti nessuno si accorgeva che accanto aveva un demone. Tutti si fidavano di lui poiché aiutava molte persone in difficoltà, nemmeno uno dubitava qualcosa.

Ma il suo tempo per restare fra i comuni mortali era davvero ristretto, visto che incontrare un angelo sarebbe stato molto più facile.

Era un giorno come tutti gli altri, fino a quando Termel non incontrò Cindy, una ragazza dal volto angelico: occhi azzurri come il mare e capelli biondi luminosi.

Qualcosa nella sua persona cambiò, ma non sapeva nemmeno lui cosa. Nel momento in cui i loro sguardi si incrociarono sentì una strana sensazione prendere possesso del suo corpo.

I due si incontravano ogni giorno, ma senza mai scambiarsi una parola, poiché la giovane era troppo timida e Termel imbarazzato da quello che gli stava succedendo.

Non era possibile che un demone così forte e potente si riducesse in quel modo alla vista di una ragazza.

Il tempo passava e anche se lui sapeva che avrebbe vissuto in eterno non voleva perdere più tempo, così prese coraggio e un giorno, vedendola passare, le rivolse la parola.

Lei era impaurita, osservare quegli occhi rosso fuoco la metteva in soggezione, ma c'era qualcosa che la spingeva a non distogliere lo sguardo dalla sua figura, quasi come se quelle iridi fossero ipnotizzanti.

La ragazza però non capiva come fosse possibile il fatto che solo lei potesse vedere gli occhi rossi di Termel, mentre tutti gli altri li vedevano neri tetri.

Più provava a trovare una risposta alle sue domande e più la paura aumentava.

Nemmeno Termel poteva capire il perché di tale reazione, lui era sotto incantesimo e fino a quando non avesse fatto del male sarebbe rimasto con le sembianze di un essere umano, ma perché lei aveva paura?

"Tu... tu... hai gli occhi rossi!"
Disse d'un tratto la giovane ragazza, parlando di getto.

Il demone rimase con gli occhi spalancati, nessuno poteva vedere il suo reale aspetto, era impossibile che un'umana ci riuscisse.

E ancora più strano era il fatto che nel momento in cui lei disse tali parole si trovarono in un mondo surreale.

Cosa stava succedendo? Perché tutto ciò?

La ragazza gridava, si dimenava dalla paura, si lamentava di voler tornare dai suoi cari, ma niente non c'era via d'uscita.

L'erba alta che solleticava loro le ginocchia, fiori appassiti, un giardino senza anima. Si notava che quel posto era stato abbandonato e che nessuno ci metteva più piede da diversi anni.

Davanti a loro, alte mura occidentali: brillavano di luce propria.

Strano, però, vista la trascuratezza del giardino.

Talmente erano imponenti e brillanti le mura che non si riusciva nemmeno a guardarle per più di qualche secondo, perché provocavano un senso di imponenza e di smarrimento, ma loro non si fermarono. Nonostante l'erba alta, a poco alla volta, si addentrarono verso l'entrata principale, ma ovviamente era chiusa.

Il sole era calato e loro erano all'interno del giardino desolato. Tutto era avvolto dall'oscurità, si riuscivano a vedere solo gli occhi fosforescenti di Termel. Il vento fischiava sempre più forte tra le fronde degli alberi, i gufi facevano da eco. Strane urla e lamenti si sentivano provenire dal misterioso edificio situato davanti a loro.

"Termel andiamo via, per favore!"
Pregò Cindy, in preda alla paura.

"Per favore!"
Ripetè, osservandolo dritto negli occhi.

"No, Cindy, dobbiamo entrare e scoprire cosa c'è qui dentro."
Rispose il demone, molto sicuro di sé.

"Non possiamo entrare, è chiuso! Abbiamo già provato, meglio andare via!"
Esclamò dirigendosi verso la parte opposta dell'edificio, in cerca di una via d'uscita.

All'improvviso un tonfo riecheggiò nell'aria distogliendo Termel dai suoi pensieri, così si girò subito nella direzione da cui era venuto il suono e vide che la sua amica era caduta a terra. Non ci pensò due volte, corse subito nella sua direzione per aiutarla a rialzarsi.

"Cindy, Cindy svegliati!"
La chiamò il demone, inutilmente.

D'un tratto si avvicinò al suo viso per darle un bacio, ma proprio nel momento in cui stava per farlo, lei si svegliò e gli tirò uno schiaffo.

"Ahia, ma sei impazzita!?"
Urlò Termel, accarezzandosi la guancia.

"Non provarci mai più!"
Urlò Cindy, di rimando.

"Va bene, scusami! Aggrappati a me così ti alzi da terra."
Disse mentre le porgeva la mano e si abbassava per sorreggerla, ma una chiave, a terra, attirò la sua attenzione.

"E se fosse la chiave per entrare dentro l'edificio?"
Domandò Termel e subito dopo affermò: "Andiamo, seguimi!"

Una volta arrivati davanti al maestoso portone, Termel infilò la chiave e quello si aprì.

Entrambi rimasero scioccati nel vedere la grandezza che c'era al suo interno, era tutto sontuoso ed elegante, ogni cosa in ordine, anche se non si capiva come fosse possibile che l'esterno sembrasse disabitato, ma all'interno no.

D'un tratto di nuovo quelle strane urla che si sentivano dall'esterno e strane ombre si vedevano all'interno.

Il demone per difendersi estrasse uno stranissimo oggetto da dentro il suo giubbotto, aveva una forma incomprensibile, era: appuntito, aveva l'aria di essere tagliente, da un lato proveniva una strana luce e cambiava colore in base a come lo teneva in mano.

"Ma cos'è questo?"
Chiese Cindy, molto agitata.

"Questo?"
Rispose Termel, porgendole l'oggetto.

"Sì, questo!"
Affermò la giovane indietreggiando di qualche passo.

"Devi sapere che questo è un oggetto molto potente, se dovesse capitare nelle mani sbagliate potrebbe distruggere tutto il pianeta."

"Ma... ma tu come fai ad averlo?"
Lo interruppe Cindy ancora più spaventata di prima.

"L'ho ereditato dalla mia famiglia, è un: Nymeros. È molto importante che non lo perda mai, perché sennò ci potrebbero essere delle conseguenze davvero drastiche."
Continuò a spiegare il demone.

Per evitare altre domande riprese subito a parlare, dicendo: "Adesso sbrighiamoci, ma prima ascoltami: mi raccomando stammi vicina e non allontanarti per nessuna ragione, va bene?"

La ragazza non se lo fece ripetere due volte e rimase attaccata a lui, ogni passo che facevano, fino a quando sentirono un rumore assordante provenire dal piano superiore.

Iniziarono a scappare per mettersi al riparo, ma all'improvviso una strana creatura si piazzò davanti a loro. Termel per difendersi pensò al Nymeros, ma qualcosa andò storto visto che non lo trovò, sicuramente lo avevano perso durante la corsa.

"Stai dietro di me!"
Gridò a Cindy, ma non fece in tempo a finire la frase perché la mostruosa creatura aveva già adocchiato la sua bella e succulenta preda.

Il demone sapeva molto bene che quel mostro voleva rubare l'anima della giovane per poi portarla negli inferi, ma ovviamente non lo avrebbe permesso.

Tutto sarebbe stato più facile se Termel si fosse trasformato in demone, ma teneva così tanto all'amicizia di Cindy che non voleva metterla in ulteriore pericolo, perché sapeva bene che se si fosse trasformato la guerra sarebbe diventata ancora più cruenta.

Lottò, salvò la sua amica, la mise al riparo e dopo continuò la lotta con la creatura. Provò vari metodi per trovare il suo punto debole e dopo un po' lo trovò: era il fuoco.

Doveva trovare un modo per bruciarlo in modo da poterlo uccidere, era l'unica cosa a cui sembrava non essere immune.

D'un tratto si ricordò una cosa e gridò: "Cindy lanciami subito l'accendino!"

La ragazza con molta paura lo prese e lo lanciò, facendo molta attenzione a farlo finire nelle mani di Termel.

La lotta nel frattempo continuava: entrambi si ferivano, ma nessuno voleva arrendersi; era una lotta allo stremo delle forze.

Ma finalmente eccolo: un errore, un solo errore da parte del nemico. Termel colse quell'attimo a suo favore bruciando tutto quello che si trovava attorno al nemico, accerchiandolo dalle fiamme.

Il nemico finalmente era morto!

Subito dopo il demone corse dalla giovane abbracciandola e calmandola.

"Vieni!"
Disse prendendola per mano, andiamo subito a trovare il Nymeros e scappiamo via da qua.

Iniziarono a ripercorrere la strada a ritroso in cerca del Nymeros, ma quando salirono sulle scale per scendere al piano inferiore successe qualcosa di davvero inaspettato.

Le scale iniziarono a muoversi e improvvisamente i due furono catapultati all'interno di un'altra stanza, ma non era una comune stanza. Al suo interno era come se ce ne fosse un'altra e da lì riuscivano ad avere una doppia visione della casa, ma questo non facilitava assolutamente le cose. La stanza appariva così confusionaria che sembrava quasi un labirinto, quindi era davvero difficile poter uscire da lì dentro.

Non potevano nemmeno dividersi perché Termel non voleva lasciare la giovane Cindy sola, non sapeva chi avrebbe potuto incontrare, non voleva rischiare.

Dopo molti tentativi capirono che la stanza era un enigma, bisognava risolvere i vari quiz e, poco alla volta, qualcosa si sarebbe sbloccato, tornando alla normalità.

Con molto ingegno e insieme, i due attraverso rompicapi, codici ed indovinelli, uno dietro l'altro, riuscirono a sbloccare la stanza.

Le ore passarono in men che non si dica, ma dopo un duro lavoro la stanza ritornò al suo normale aspetto, così uscirono di corsa e si precipitarono di nuovo sulle scale per poter scendere al piano inferiore.

"Eccolo!"
Gridò Termel correndo nella direzione dell'oggetto, ma quando arrivò davanti il Nymeros iniziò a parlare.

"Termel Nymel, nessuno si era mai preso il lusso di perdere il Nymeros! Questo oggetto viene tramandato da diverse generazioni e sai cosa potrebbe succedere se finisse nelle mani sbagliate!"
Affermò una voce macabra che il demone sembrava conoscere molto bene.

"Scusa papà! So cosa potrebbe succedere, sono stato irresponsabile!"
Ammise in modo sconsolato.

Dopodiché una strana luce bianca fuoriuscì dal Nymeros e Termel e Cindy vennero risucchiati al suo interno.

Nello spazio di qualche secondo si ritrovarono nello stesso identico punto in cui si trovavano prima di quella strampalata avventura.

"Grazie papà, anche se non sei più con me, la tua luce mi guida sempre... farò del mio meglio per non deluderti più"
Disse il demone guardando l'ultimo bagliore di luce provenire dal Nymeros.

La giovane commossa da questa bella scena si avvicinò a Termel e lo abbracciò forte. Da quel giorno quello strano legame che sentivano si rafforzò sempre più!

Storia breve scritta
per la terza sfida:
"Sfida di racconti fra Sognatori"
Limite parole 2000!

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