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See you again, in the Hell

Spesso soffri di insonnia.
Non è una malattia, poiché la mattina sei distrutto; lo conosci, il motivo. Lo conosci bene.
I ricordi sono strani, eh? Sono la cosa più bella che abbiamo, ma anche quella che ci fa più male.
Ovviamente tu di bei ricordi non ne hai, dopo quello. Lo so.
Io invece ero riuscito a ricostruirmi una sorta di vita insieme alla donna che amavo, ma il Destino ha infierito ancora, strappandomi via tutto per l'ennesima volta.
Tu non sei riuscito nemmeno in questo, vero? Hai ceduto e ti stavi facendo logorare dall'istinto di notte, e dai sensi di colpa durante il giorno.
Lo so. Non puoi nasconderlo. Ti conosco troppo bene. Lo vedo subito quando qualcosa ti preoccupa. Hai gli occhi come offuscati, privi di quella luce che li illuminava. Erano di un azzurro diverso da quello prima del fatto.
Lo vedevo. E lo vedo.
Quando mi hai incontrato di nuovo, quella luce è tornata. Ma era diversa. Era un bagliore selvaggio. Assassino.
Mi sei saltato addosso, ricordi? Hai cercato di ferirmi ancora. Hai cercato di aggiungere altre cicatrici al mio corpo già sfregiato.
Cosa ti aspettavi? Cosa credevi che avrei fatto? Come mi sarei comportato, secondo te?
Beh, di certo mai ti saresti aspettato una reazione come la mia, no? Ti ho colto di sorpresa. Sono stato immobile, ho lasciato che mi accoltellassi alla spalla. Poi, mentre eri vicino, ti ho abbracciato.
Lo ricordi, vero?
Certo che lo ricordi. Come faresti a dimenticare l'iniziale blocco che hai avuto mentre tornavi in te, e la crisi isterica che ha seguito?
Credevi che fossi un fantasma venuto a perseguitarti, vero? Se ci penso mi viene ancora da ridere.
In quel momento non potevo farlo. Mi sarei fatto scoprire.
Ora invece sono libero di comportarmi come voglio.
Sì. Adesso posso fare quello che più mi aggrada senza temere di essere smascherato.
Da quel giorno in cui tutto cambiò sono passati sei anni. Ti ho cercato per sei anni. Sei dannatissimi anni passati ad inseguire l'ombra di un fantasma.
Ma chi la dura la vince, no?
Ed io ho vinto.
Ti ho trovato, fratellino.
Già. Ricordi? Ti chiamavo sempre cosí nonostante tu fossi più grande di un anno.
Ogni volta ti arrabbiavi, ed io scoppiavo a ridere.
Proprio come faccio ora, fratellino,
È divertente vederti mentre leggi queste righe in lacrime.
So che stai piangendo.
Ti conosco troppo bene.
Mi hai distrutto la vita, quel giorno. Poi hai fatto lo stesso una seconda volta, quando ti sei preso beffe di me. È passato un anno, eppure ricordo alla perfezione le tue parole.
Hai insultato in quel modo l'unica persona che sosteneva quello che facevo in segreto, che mi abbia mai amato e che è morta per colpa di un mio errore. Comunque, quel giorno mi sono costretto a sorvolare.
La vendetta è un piatto che va servito freddo, no?
Quindi ho pazientato.
Ed oggi è l'anniversario del giorno in cui tutto venne stravolto, fratellino, ma è anche l'anniversario di quel giorno in cui le ho chiesto di sposarmi e del giorno in cui è morta.
Oh, oggi inoltre è esattamente un anno dal nostro incontro.
I primi giorni non volevi nemmeno vedermi, vero, fratellino? Poi hai capito che volevo solamente salvarti dal baratro in cui eri caduto, e ti sei lasciato aiutare.
Sono un bravo attore, non trovi?
Ti ho restituito una vita, fratellino.
Ora sono qui, alle tue spalle, pronto a privarti ancora di quella luce che era tornata ad illuminare i tuoi occhi cupi.
So che non ti volterai. So che starai immobile. So che credi anche tu di meritarlo, come prezzo per tutte le vite che hai spezzato con la tua lama.
Sono qui per prendermi la mia vendetta, fratellino. La mia, e quella di tutte le tue vittime.
Ora, permettimi di rubare la frase di cui vai tanto fiero.
Renderà tutto molto più teatrale, non trovi?
Ci vedremo all'Inferno, fratellino.
                                                    H. L.
                              ~ ~ ~
Il ragazzo osservava il foglio che ancora aveva tra le mani, ora bagnato dalle lacrime che piovevano copiose dai suoi occhi.
Annuì piano, poi alzò il mento, esponendo meglio il collo.
-Go to sleep, my dear brother.-
-Ti voglio bene, Liu.-
Riuscì a sussurrare pianissimo, appena qualche istante prima che la lama lo colpisse al collo.
Venne accompagnato nel sonno eterno da un dolore lancinante, dall'immagine di un sorriso beffardo prolungato ai lati da profonde ed evidenti cicatrici, e da un paio di occhi verde speranza freddi più del ghiaccio.

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