Era un giorno soleggiato come molti altri sulla Thousand Sunny. Zoro era sul ponte della nave, appoggiato al parapetto che dormiva con le mani dietro la testa e le spade appoggiate di fianco. Sentì dei passi. Aprì l'occhio buono per vedere chi fosse e vide una donna con lunghi capelli neri che si era messa a leggere sul ponte seduta su uno sdraio. Il cuore di Zoro fece un salto nel petto. Era da un po' di tempo che sentiva qualcosa verso l'archeologa ma non riusciva a spiegarsi. Probabilmente lei ne sapeva qualcosa, ma ultimamente quando provava ad avvicinarsi sentiva sempre il viso in fiamme. Aveva provato a chiedere a Chopper, il medico, e quello che gli rispose fu: "Si chiama amore, Zoro. Ti sei innamorato."
Ma lo spadaccino si convinceva del contrario. L'amore era un sentimento da deboli. Lui non poteva mostrarsi debole per qualcuno. Eppure, sembrava che quell'archeologa gli avesse rubato il cuore... Richiuse l'occhio e tornò a dormire. Ma un venticello leggero gli portò qualcosa sul volto. Lo prese e lo guardò. Era un segnalibro. Spostò lo sguardo sull'archeologa. Doveva esserle volato via col vento. Avrebbe dovuto riportarglielo. Si fece coraggio e si avvicinò.

-Credo ti sia caduto questo.- disse tendendo il segnalibro.

Lei alzò gli occhi dal libro e gli sorrise. Quanto adorava il suo sorriso. -Oh, grazie.- rispose e allungò una mano per prenderlo. Ci fu un attimo in cui le loro dita si toccarono e Zoro avvertì un brivido. Decise che era il momento di chiederle consiglio.

-Posso chiederti una cosa?- chiese. Si sentì le guance calde e sperò di non arrossire.

Robin sorrise ancora. -Certo, dimmi.- disse chiudendo il libro che stava leggendo.

-Ecco, vedi... Io mi sento un po' strano ultimamente...- provò a parlare con molta difficoltà. Lei lo guardò curiosa con i suoi splendidi occhi azzurri. Il cuore di lui batteva sempre più forte. -Sento qualcosa di strano, qui.- disse indicandosi il petto più o meno all'altezza del cuore. Poi prese la mano di Robin e la appoggiò il quel punto, dove poteva sentire il suo battito. -Sai darmi una spiegazione?-

Lei fece un piccolo sorriso. -Credo di aver capito. Ma non hai chiesto a Chopper?-

-Si, ma...- provò a giustificarsi.

Robin si mise a ridere leggiadra. -Ti dirò, non sono molto brava in medicina, ma suppongo che la mia risposta sia la stessa che ti ha dato lui.- disse ritirando la mano che aveva ancora appoggiata sul suo petto.

Zoro si grattò la testa impacciato. -Ehm... Grazie mille, Robin.- disse per poi tornare a dormire nella stessa posizione di poco prima.
Ma non passò molto che lo spadaccino sentì qualcosa sfiorargli il collo e le spalle. Aprì di nuovo l'occhio e vide il volto di Robin sopra di lui con i capelli di lei che ricadevano sulle spalle di lui. L'archeologa sorrise.
-Mi sono dimenticata di dirti che anche io sento qualcosa di simile nel petto...-

Dapprima Zoro la guardò senza capire, ma poi intuì cosa stava dicendo. Sorrise, poi le prese il mento e la baciò sulle labbra, e lei rispose. Fu un bacio piccolo, incerto. Poi si staccarono e si guardarono negli occhi confermandosi a vicenda, e unendosi poi in un altro bacio, più appassionato.