PER: IWantOnlyCris

Girare per la città di Madrid mi provica un mix di emozioni diverse: stupore, felicità e senso di vuoto.

La città é stupenda, dopo Roma, infatti è la mia città preferita.

È la patria della mia squadra.
La squadra per cui ho pianto.
Per cui ho riso.
Per cui sono stata felice.
Per cui ho sofferto, anche tanto.
E per cui faccio impazzire le mie amiche, perché parlo solo di questo.

Il Real Madrid è la mia squadra.

E lo sarà sempre.

Al proprio matrimonio si giura: in ricchezza ed in povertà, nella gioia e nel dolore, in salute ed in malattia.
Io faccio lo stesso.
Solo, con in Real Madrid.
Perché l'uomo dei miei sogni ancora non l'ho trovato.

Per cui dopo aver vinto una borsa di studio all'università della capitale spagnola, mi ritrovo qui.

A girovagare per le strada di Madrid senza metà e senza la minima idea di dove mi trovo e di dove devo recarmi.

Cioè, devo andare all'università per presentare i moduli, quindi tutta questa fretta non c'è, visto che sono aperti tutto il giorno, ma preferirei farlo il prima possibile.
Così posso andare ad informarmi per capire un po meglio la struttura della capitale spagnola.

~Due ore dopo~

"È mai possibile che ancora non sono riuscita a trovare una stupidissima università?"
Mi chiedo sconsolata, queste vie sono tutte uguali, ho provato anche a chiedere qualche informazione, con pochi risultati.

Avendo studiato solamente inglese, francese e tedesco, quindi non spagnolo, non riescono a capirmi.
La borsa di studio, infatti serva proprio a questo, a studiare spagnolo, per ambientarmi e così poi, trasferirmi definitivamente qua.

Era il mio sogno poter vivere qui e di certo non mi farò scoraggiare da degli stupidi moduli che per posta non possono essere spediti quindi ci di si deve recare personalmente a consegnarli.

Mi alzo di scatto dalla panchina in cui mi ero precedentemente sistemata per riordinare le idee e nella foga del momento sbatto addosso ad una persona.

Non so come scusarmi, come si dice: "Scusami, sono una sbadata cronica che non sa dove andare" in spagnolo?

Non ne ho idea.

Mi limito a fissarlo, ha il cappello quindi non lo vedo in faccia.

Mi domanda qualcosa, ma sinceramente non ci ho capito niente.

"Scusami, non parlo spagnolo"

"Sei italiana?"
Mi chiede stavolta in inglese per farsi capire.

"Si, scusami per la botta di prima, ma sono molto sbadata e non riesco a trovare la mia università quindi anche un po nervosa" rispondo.

"Non preoccuparti, se vuoi posso accompagnarti io, a quella più vicina così puoi chiedere lì, informazioni più dettagliate, visto che sono un po di fretta"

"Grazie, non dovresti neanche disturbarti"

Camminiamo per le vie di Madrid ed intanto mi spiega un po la storia e la cultura della città sebbene nemmeno lui sia di Madrid, ma vive qui da abbastanza tempo.

Parliamo di noi, dei nostri hobby, delle nostre famiglie ed in generale della nostra vita.

È rilassante parlare con lui.

Nel mezzo di un discorso su alcuni libri arriviamo alla prima università e dopo un saluto, mi avvio all'entrata.

Ma mi richiama, poco prima dell'ingresso.

"Si, dimmi"

"Mi sono accorto che ancora non ci siamo presentati"

"Io sono Giulia"

Si abbassa un po il cappuccio, per non farsi vedere e mi dice:
"Io sono Sergio Ramos"

Sono rimasta sbalordita, piango e tremo per l'emozione.

Lo abbraccio, proprio mentre allarga le braccia per invitarmi a farlo.
Mentre sono ancora attaccata a lui, mi dice: "Io, ora dovrei andare, ti scrivo il mio numero su un biglietto così questo pomeriggio possiamo prenderci un caffè al bar per conoscerci meglio"

"Certo"

"Allora, a dopo"

Scioglie l'abbraccio ed inizia a scendere le scale.

"A dopo"

Ed ancora tremante, ma con il sorriso, entro nella sede universitaria, che scopro essere proprio la mia.

Angolo autrice
Ti prego di non uccidermi per il ritardo, ma la scuola è impegnativa e se ora sto pubblicando è perché ho trovato del tempo libero per farlo.
Comunque, spero ti piaccia.
Le richieste sono APERTE.

Eleonora❤