Paulo Dybala
PER: Dybataisreal
Non sono da sempre juventina.
Eppure, lo sarò per il resto delle vita.
Ho un cuore, circondato da tre stelle.
Ho due colori nella mente.
Il bianco e il nero.
Tanti giocatori nella testa.
Passati.
E presenti.
Ho undici eroi che combattono molte battaglie.
A volte vincono, certe volte no.
Eppure, vincono sempre la guerra.
Ho degli ideali e delle parole in testa che non potrà avere nessun altro, apparte un altro juventino.
Provo un amore profondo per questa squadra che costantemente devo lottare con qualcuno per difenderla e salvaguardarla, ma non mi stancherò mai di farlo.
Gli sono fedele e non cambio fronte di appartenenza alla prima sconfitta.
Né alla seconda e neanche alla ventesima.
Sono nata guardando undici combattenti in campo, scontrarsi con gli avversari.
E con altri guerrieri in panchina a supportarli.
Mi hanno insegnato a lottare.
A non arrendermi.
A puntare sempre al massimo.
Alla vittoria.
Nella mia scquadra c'è un giocatore diverso.
Per cui provo amore.
Non il solito amore, tra idolo e fan.
Un qualcosa di diverso.
Di profondo.
Ed a tratti, oscuro anche per me.
Mi perdo ogni volta a guardare le sue iridi verde smeraldo, il verde non è mai stato il mio colore preferito, ma forse potrebbe diventarlo.
Adoro i suoi tatuaggi.
Soprattutto le due strisce nere che ha sul braccio.
Adoro il suo viso da bambino che può diventare serio da un momento all'altro.
Amo tutto di Paulo.
Ed è strano, perché io trovo difetti in tutti.
In questo caso, invece, Paulo mi sembra perfetto.
Ho sempre sognato di poterlo incontrare.
Vado spesso allo Juventus Stadium.
E a Vinovo.
Ma, non ne ho mai avuto la possibilità.
Ogni volta che c'è un allenamento aperto al pubblico, ho un impegno imprevisto.
E quindi, sono costretta a sistemare il guaio.
Rinunciando all'allenamento.
Ma, oggi sarà diverso.
Sto per entrare a Vinovo.
A testa bassa.
Felice, come non mai.
Il mio sogno più grande si sta realizzando.
Ho il respiro spezzato.
Le lacrime che minacciano di sgorgare dai miei occhi.
Il sorriso stampato in faccia da quando sono arrivata.
Svolto a sinistra, ma mi scontro con qualcuno e cado rovinosamente a terra.
Mi duole un pò la schiena e fatico a rialzarmi.
"Scusami tanto, ero perso nei miei pensieri" mi dice mortificato porgendomi la mano, per aiutarmi ad alzarmi.
"Scusami tu, non stavo guardando dove stavo andando e proprio non ti ho visto" dico rossa dall'imbarazzo, accettando il suo aiuto.
Appena, alzo gli occhi per ringraziarlo, però le parole mi muoiono in gola.
"Piacere, Paulo Dybala, anche se dalla tua faccia, credo che non servano le presentazioni"
dice ridendo e guardandomi divertito.
"Piacere, Vittoria" mormorò ancora più rossa di prima.
"Un nome bellissimo" mormora pensieroso.
"Se mi abbracci e mi auguri 'in bocca al lupo', secondo me diventerà la mia giornata fortunata" dice ridendo.
Lo abbraccio di scatto.
Non aspettavo altro.
"Perché?" sussurro ancora abbracciata a lui.
"Ti chiami Vittoria, sei un portafortuna, almeno io la penso così" ride.
"Allora 'in bocca al lupo' per l'allenamento" dico staccandomi e sorridendo.
"Crepi il lupo" mi sorride e va verso il campo.
Mentre io lo seguo con lo sguardo.
Ancora scossa.
Eppure, felice più che mai.
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