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❤️OIKAGE | ONIRICA


FANDOM: Haikyu!!

SHIP: Tobio Kageyama x Tooru Oikawa

PAROLE: 3.994

RATING: ❤️ nsfw

TW: Yaoi Lemon Smut PWP Dirty Talk Spoiler (pre Time-Skip)


☽♥☾


Oikawa si girava e rigirava tra le lenzuola sfatte, la luna piena di fine ottobre aveva già fatto la sua comparsa nel riquadro della finestra ed era scivolata ormai fuori dal suo campo visivo inondando il pavimento accanto al letto di un freddo bagliore argentato.

E meno male che avrebbe dovuto riposare bene quella notte...

Anche Iwa-chan si era raccomandato "Vai a nanna presto, Shittykawa. Guardati uno dei tuoi merdosissimi film con gli alieni così ti addormenti subito per la noia!"

In effetti era proprio quello che aveva fatto, anche se mai nella sua vita avrebbe definito 'Predators' come merdoso, né tantomeno noioso; ancora al quindicesimo rewatch Tooru si era ritrovato a mangiarsi le unghie accompagnandole alla ciotola di pop-corn che si era fatto fuori uno dopo l'altro.

Forse erano stati proprio i pop-corn a restargli sullo stomaco, pensò, per non ammettere nemmeno con sé stesso che la sua agitazione così profonda e implacabile aveva in realtà una causa ben precisa: l'indomani avrebbero giocato contro Karasuno! E dovevano assolutamente vincere, e poi scontrarsi con Shiratorizawa e battere anche loro. E andare finalmente ai nazionali.

Impossibile dormire!

Così, dopo il film, nonostante il terrorismo psicologico di Iwa-chan, si era messo a riguardare le vecchie partite di Karasuno.

Ed ora era lì che si rigirava nel letto e continuava a tornare con la mente alle azioni delle registrazioni che aveva guardato e riguardato: gli schemi rozzi ma imprevedibili, le alzate sempre più precise di Tobio-chan, quel suo modo incredibile di piazzare la palla a Chibi-chan esattamente nel punto dove avrebbe potuto colpirla al meglio.

Ovviamente cercava di portare l'attenzione su aspetti che avrebbero dovuto rassicurarlo, come gli occhi di Kageyama, tristi e sconsolati, dopo la sconfitta che gli avevano inflitto ai Preliminari del giugno scorso. Ogni volta che rivedeva nella sua testa il suo viso affranto, la mascella serrata e quegli occhi blu inondati di lacrime, non riusciva a non provare un profondo senso di soddisfazione, caldo e invadente, proprio in mezzo allo stomaco.

Sapeva che in quattro mesi Tobio-chan aveva sicuramente fatto progressi, ma anche lui stesso si era allenato duramente. Lo aveva battuto una volta. Poteva rifarlo. Era però fondamentale arrivare in campo riposato e concentrato.

Doveva assolutamente dormire!

Peccato che la sua mente continuasse a tornare a quegli occhi blu, a quelle guance infuocate...

Cazzo!

Infilò distrattamente la mano nei pantaloni del pigiama.

Non che si sentisse particolarmente eccitato, Tooru di solito non pensava al sesso prima di una partita, ma sapeva anche per esperienza che una bella sega quando non riusciva a dormire era il modo giusto per stancarsi a sufficienza.

Impugnò il suo cazzo ancora morbido, le lunghe dita che scivolavano su e giù cercando di rendere la pratica veloce e soddisfacente, ma sembrava che l'amico non volesse collaborare.

Cercò allora di focalizzare la mente su immagini eccitanti, quelle ragazze svestite e provocanti dei manga hentai che gli prestava Hanamaki di tanto in tanto. Strizzò gli occhi rievocando nella sua testa le immagini di quelle ragazze dalle tette enormi, forse anche troppo enormi – ma tanto valeva sognare in grande – le bocche rosee socchiuse e tremanti... Gli occhi grandi dalle lunghe ciglia, sgranati e pieni di lacrime, di quel blu profondo come il mare...

Con un gemito insoddisfatto scalciò via i pantaloni, la mano che si muoveva svelta e la sua erezione che iniziava a ispessirsi se non altro per puro stimolo meccanico. Ma la sua mente tornava sempre a grandi occhi blu, lacrime che scivolavano su gote arrossate, labbra tremanti e lucide di saliva...

Davvero si stava facendo una sega pensando a Tobio-chan!?!

"Cazzo!" mugugnò nel buio.

Il pensiero di Kageyama aveva ormai scalzato le ragazze tettone e Tooru si arrese all'evidenza. Un angolo del suo cervello sapeva che avrebbe dovuto fare i conti con quella perversione, ma era un problema del Tooru di dopo. Quello del qui e ora avrebbe sfruttato qualsiasi espediente per venire nel minor tempo possibile e farsi poi una bella dormita.

Chiuse gli occhi, la mano che scivolava veloce sul suo cazzo ormai turgido e arrossato, i denti che torturavano il labbro inferiore mentre sentiva il calore montare e crescere e allargarsi nel suo ventre, allo stesso modo in cui le immagini di Kageyama affollavano la sua mente.

Occhi blu profondi e scintillanti di adorazione, che lo imploravano di dedicargli anche un solo sguardo...

Il movimento del suo polso si fece più veloce, spingendo bene giù alla base e poi stringendo impercettibilmente quando saliva sulla punta, i denti serrati sul labbro fino a farlo sanguinare.

Tobio-chan in ginocchio a terra, le mani aggrappate ai pantaloncini di Tooru tirandoli verso il basso, occhi imploranti che lo guardavano mentre la punta del suo cazzo arrossata e lucida di precum scivolava sul suo viso lasciando tracce scintillanti alle luci della palestra.

Tirò la maglia su fino al collo, le coperte ormai arrotolate ai suoi piedi e la mano che scivolava sempre più veloce sul suo cazzo mentre cercava di trattenere un gemito. Si morse ancora le labbra e strizzò gli occhi, lampi bianchi attraversavano la sua testa mentre il calore nel suo ventre si faceva sempre più denso. La mano accelerò negli ultimi colpi e poi il rilascio, bianche corde di sperma sul suo stomaco e la mano che finalmente rallentava mentre un sospiro soddisfatto si allargava nel suo petto.

Restò ancora per qualche istante a crogiolarsi nel bagliore residuo, la mano che accarezzava distrattamente il suo cazzo ormai morbido per raccogliere gli ultimi spasmi di piacere.

Ora sì che si sentiva stanco.

Afferrò a fatica un paio di fazzolettini dal comodino e si ripulì velocemente. Non aveva nemmeno la forza di alzarsi e andare in bagno, né di rimettere i pantaloni che aveva lanciato chissà dove, così prese semplicemente le coperte e le tirò su fino al mento, ed emise un profondo sospiro mentre il sonno lentamente si impossessava di lui.

Era ancora in dormiveglia che un tonfo attutito attraversò la sua coscienza: aprì lentamente gli occhi, la luna illuminava ancora la parete di fronte a lui e la stanza era immersa nell'immobilità.

Un altro rumore, più vicino questa volta, e poi la maniglia della porta che si abbassava e una figura scura scivolava nella stanza.

Tooru sgranò gli occhi per il terrore, il cuore che batteva come un forsennato nel suo petto mentre la mano cercava di raggiungere il cellulare sul comodino.

"Oikawa-san...?"

Era un bisbiglio, ma avrebbe riconosciuto ovunque quella voce.

"Tobio-chan?!?"

La figura si avvicinò e si inginocchiò veloce accanto al letto. Gli occhi di Kageyama sembravano pozzi scuri sul suo viso pallido.

"Che cazzo ci fai qui?" ringhiò Tooru puntandosi sui gomiti.

"Fammi spazio che ho freddo." rispose Tobio infilandosi velocemente sotto le coperte.

Le sue mani erano davvero gelide e Tooru sussultò quando Kageyama si aggrappò al suo braccio raggomitolandosi contro di lui.

"Non mandarmi via, ti prego. Avevo bisogno di vederti." mormorò Tobio, la voce timida e incerta a dispetto del suo gesto avventato.

"Stasera non riuscivo a dormire" continuò "e così sono uscito per fare una corsa, per cercare di stancarmi un po'..." Oikawa sorrise nel buio confrontando mentalmente il metodo di Tobio con il suo, e si ricordò che Tobio aveva due anni meno di lui e forse era ancora ingenuo e inesperto in certe cose...

"...e mi sono ritrovato qui, davanti a casa tua, senza nemmeno rendermene conto." Tobio concluse.

"Non riuscivo a smettere di pensare a te..." mormorò ancora mentre infilava il volto nell'incavo del suo collo.

Tooru rabbrividì al contatto del naso freddo di Kageyama, non sapeva proprio cosa rispondere alla sua confessione, né come reagire a quel contatto intimo e inaspettato che Tobio gli stava imponendo sotto le sue stesse coperte.

"Oikawa-san. Io ti amo. Non posso più fare finta di niente. Non posso scendere in campo, domani, senza essermi confessato a te. Non importa se vinceremo o perderemo. L'importante è che tu sappia quello che provo per te."

La mano di Kageyama si spostò sul suo petto, scese in dolci carezze lungo la maglietta fino a raggiungere il cazzo di Tooru che sussultò quando le dita ancora fredde di Tobio lo avvolsero con delicatezza.

"Oikawa-san..." sospirò accanto al suo orecchio.

La lingua di Tobio prese a leccare la pelle tenera dietro l'orecchio per poi scendere lentamente lungo il collo posando lievi baci a bocca aperta. Il tocco della sua mano era incerto e inesperto, mentre tracciava scie di saliva sulla pelle calda di Tooru facendolo rabbrividire.

Oikawa era ancora pietrificato, davvero non sapeva come reagire, anche perché il suo cazzo aveva già reagito per lui tornando in un attimo duro e gonfio sotto le lunghe dita di Kageyama.

"Oikawa-san. Dimmi cosa vuoi che faccia e lo farò. Farò tutto quello che mi chiederai."

Furono le sue ultime parole prima di sporgersi a baciarlo.

Le labbra di Tobio erano inaspettatamente calde, soffici e morbide sulle sue, le sfioravano con delicatezza mentre il suo corpo lentamente aderiva al suo, una gamba a cavalcioni su di lui e la mano che continuava ad accarezzare il suo cazzo ormai scivoloso di precum.

Oikawa si rese conto che le sue stesse labbra si aprivano lentamente nel bacio, la lingua che si insinuava nella bocca di Kageyama e cercava la sua, mentre la mano si infilava tra i soffici capelli corvini come aveva sempre sognato di fare e lo attirava più vicino. Il suo stesso corpo ormai non gli rispondeva più; come se fosse dotato di una sua propria volontà, cercava il contatto con Kageyama, si strusciava contro di lui. Desiderava il suo calore, lo desiderava disperatamente.

Un gemito sottile si levò tra di loro e Tooru fu sorpreso di riconoscere la sua stessa voce, mentre spingeva il corpo di Kageyama sul letto e la sua mano si infilava sotto la felpa a cercare i suoi addominali acerbi.

"Spogliati, Tobio-chan!" ordinò, senza ormai nemmeno più chiedersi se fosse davvero lui a parlare, la sua stessa coscienza che assisteva come uno spettatore esterno al bisogno che sentiva crescere attimo dopo attimo e che lo stava divorando.

Voleva Tobio-chan. Lo voleva davvero.

Tobio obbedì immediatamente, il bisogno di compiacerlo che guidava ogni suo gesto; sfilò velocemente la felpa e i pantaloni della tuta, e poi tolse anche la maglia che Oikawa ancora indossava.

La sua pelle era chiara e brillava di un bagliore perlaceo nella penombra, e Tooru desiderò disperatamente marchiare quella carne immacolata.

Si avventò su Tobio con tutto il suo peso spingendolo contro al cuscino, mordendo e succhiando la carne tenera del suo collo, la sua clavicola, il suo petto asciutto. Dalle labbra di Kageyama si levò un gemito sottile, un suono così dolce e disperato che Tooru pensò che avrebbe potuto venire soltanto ascoltandolo, e spinse i suoi fianchi contro la coscia di Kageyama per cercare un minimo di sollievo alla sua erezione nuovamente risvegliata.

I fianchi di Tobio si muovevano disordinati mentre ancora Tooru succhiava la sua carne, le mani artigliate alle sue spalle e il suo cazzo duro e gonfio che gocciolava sui suoi stessi addominali.

"Oikawa-san. Toccami, ti prego!" gemette Tobio.

La preghiera di Kageyama andò dritta alla sua erezione, uno spasmo infuocato che lo rendeva affamato e impaziente, infiammandolo in un modo completamente diverso ma altrettanto potente di quando lo aveva implorato di insegnarli a servire.

O forse no?

In quel momento Tooru si rese conto che quella che all'epoca aveva scambiato per rabbia era in realtà la stessa potente brama di possesso, il suo bisogno di avere Kageyama per sé, che aveva inconsciamente trasformato in un guizzo di rabbia, verso sé stesso principalmente, per non dover ammettere i suoi sentimenti, e che aveva incanalato verso Tobio.

Da quanto tempo desiderava Tobio-chan?

Tobio piagnucolò, una vibrazione sottile e disperata che Tooru sentì direttamente sulla lingua, e allentò la pressione con cui lo stava succhiando. Quindi si staccò finalmente da lui per ammirare il risultato del suo duro lavoro sulla pelle candida del suo collo. Le macchie scure e livide erano evidenti anche nella penombra, così come il rossore che invadeva le guance di Kageyama, la bocca socchiusa e ansimante, mentre la mano di Tooru circondava il cazzo di Tobio con le sue lunghe dita e cominciava a lavorarlo senza sosta.

"Sì. Così! Grazie Oikawa-san..." mormorò tra gli ansiti, un sorriso beato che si allargava sul suo viso.

Ed era così carino, Tobio-chan, con la sua voce adorante che lo pregava e lo ringraziava, e Tooru pensò che avrebbe anche potuto abituarsi a quelle moine. Non credeva che si sarebbe mai sentito così eccitato come in quel momento, l'adorazione e la gratitudine di Tobio-chan erano un potente afrodisiaco da cui avrebbe potuto facilmente diventare dipendente.

Aumentò la velocità della sua mano, affondi morbidi e profondi, e Tobio lo trascinò di nuovo in un bacio disperato e senza fiato, i fianchi che inseguivano il movimento e il gemito nella sua gola che si faceva sempre più bisognoso.

Bastarono ancora pochi colpi esperti che Tobio venne pulsando sul suo stesso stomaco, un gemito a stento trattenuto nel suo petto mentre le mani si aggrappavano disperate alle spalle di Tooru.

"Oikawa-san..." gemette il suo nome come una preghiera prima di accasciarsi senza forze, il petto ancora scosso da respiri rapidi e superficiali.

Tooru rallentò il movimento fino a fermarsi e poi si allungò al comodino per prendere altri fazzoletti. Ripulì lo stomaco di Kageyama con cura, ben attento a rimuovere da quegli addominali appena definiti ogni traccia del suo sperma. Desiderava prendersi cura di lui, e solo in un angolo del suo cervello ormai irrimediabilmente compromesso Tooru si stupì di quel bisogno: mai avrebbe pensato di sentirsi appagato prendendosi cura di Kageyama con un gesto così amorevole e delicato, che in quel momento gli sembrava assolutamente naturale.

Cosa gli era successo? Quale strana magia poteva aver fatto Tobio-chan per irretirlo così?

Kageyama non gli diede il tempo di indugiare nelle sue riflessioni, la sua bocca lo trascinò di nuovo in un bacio vorace e frenetico, mentre la sua mano tornava all'erezione di Oikawa.

"Voglio farti stare bene, Oikawa-san. Tu mi hai portato in paradiso. Dimmi cosa posso fare per te."

Gli occhi di Kageyama brillavano nell'oscurità, ampi e imploranti come quelli di un cucciolo, e Oikawa cedette al lato oscuro della lussuria.

"Succhiamelo, Tobio-chan. Prendimelo in bocca e fammi vedere cosa sai fare."

Kageyama si inginocchiò diligentemente tra le gambe di Oikawa e iniziò ad accarezzare le sue cosce toniche con mani tremanti. I suoi occhi si spostavano febbrili, alternando occhiate fameliche al suo cazzo che svettava umido e gocciolante sul suo addome, a sguardi amorevoli e imploranti nei suoi stessi occhi. Dopo un istante di indecisione, scese col volto per prenderlo finalmente in bocca.

Il calore umido lo avvolse strappandogli un gemito che uscì acuto e sottile dalle sue labbra, e Tooru dovette aggrapparsi ai capelli di Kageyama per trovare un appiglio allo sciame di brividi che aveva iniziato a scuoterlo. La bocca di Tobio era chiaramente intenzionata a dimostrargli tutta la sua devozione, la lingua scivolava calda e morbida lungo tutto il suo cazzo, inumidendolo lentamente per poterlo accogliere tutto, un centimetro per volta, fino in fondo alla sua gola.

Un gemito disperato scivolò tra le labbra di Tooru mentre le mani di Kageyama scendevano ad accarezzare la carne tenera in mezzo alle gambe; faceva cerchi leggeri coi pollici nell'interno coscia, salendo lentamente sempre più in alto tra le gambe di Oikawa, avvicinandosi dolorosamente alla sua apertura senza mai realmente raggiungerla.

Oikawa realizzò in un istante quanto l'abilità di Kageyama con le mani andasse ben oltre alle sue alzate geniali sottorete, e per la prima volta si sentì contento del talento del suo vecchio kohai; essere l'oggetto delle sue attenzioni era ben più appagante di quanto avrebbe mai potuto immaginare.

Oikawa non riusciva a trattenere gemiti e mugugni, alternandoli con lodi e complimenti, e per ogni complimento, per ogni lode, Kageyama piagnucolava, e spingeva la testa ancora più in basso, il suo cazzo completamente sepolto in fondo alla gola mentre calde lacrime di raccoglievano agli angoli dei suoi occhi. Quegli stessi occhi che avevano popolato le sue fantasie più nascoste, lo stavano guardando per davvero, e Oikawa ancora non si capacitava di come il suo trasporto verso Tobio-chan fosse radicalmente cambiato in così poco tempo.

Kageyama spinse i pollici fino in fondo, a toccare finalmente la sua apertura e Oikawa istintivamente allargò le gambe, le mani che stringevano con forza le sue ciocche scure e il bacino che spingeva incontro a quel contatto ancora dannatamente troppo superficiale.

Kageyama sollevò la testa per un istante e Tooru spalancò gli occhi. Perché si era fermato?

Indugiando con gli occhi nei suoi, Tobio portò al volto la sua stessa mano, infilò indice e medio tra le labbra e prese a leccare e succhiare rumorosamente, rilasciando abbondante saliva così da ricoprire per bene le sue stesse dita. La sua intenzione era chiara e Oikawa fremette per l'anticipazione, allargò ancora di più le gambe e finalmente Kageyama scese a inghiottirlo di nuovo.

Oikawa piagnucolò per la sensazione così invadente, il calore della bocca di Tobio che lo avvolgeva e le sue dita scivolose di saliva che si insinuavano lentamente tra i suoi glutei.

Tobio infilò la prima falange, lentamente, troppo lentamente, la sua stessa bocca che rilasciava saliva che colava fino alle sue stesse dita e più giù, rendendo il lenzuolo un pasticcio umido. Ma a Tooru non importava, concentrato sulla lingua abile di Tobio e le sue dita che lo stavano lentamente rovinando, un centimetro per volta, una falange per volta.

Come aveva anche solo potuto pensare che Tobio-chan fosse inesperto e innocente?

Come in risposta ai suoi pensieri, Tobio fece scivolare con intenzione la testa fino in fondo, la punta del cazzo di Tooru a bloccargli il respiro in gola, mentre incurvava la punta delle due lunghe dita che aveva infilato ormai completamente.

Fu una scossa che si estese in un istante a tutta la sua spina dorsale e Tooru si inarcò, le dita aggrappate ai suoi capelli e la bocca spalancata in cerca di ossigeno.

"Tobio-chan..." ansimò, senza fiato e senza più alcun controllo ormai sul suo corpo né sulla sua mente. Era completamente alla mercè di Tobio-chan, e ne era assolutamente soddisfatto.

Tobio mosse ancora le dita, scivolando fuori per poi rientrare e toccare di nuovo quel punto magico e meraviglioso. Calde lacrime si raccolsero negli occhi di Tooru, il cuore che martellava ormai furioso nel petto e una sensazione unica e mai provata prima di calore che si irradiava da ogni suo nervo.

Tobio aumentò la velocità delle dita, sincronizzò anche la sua bocca e Oikawa si sentì trascinare in un vortice di luce e calore che non aveva mai sperimentato.

"Tobio-chan..." mugugnò artigliando i suoi capelli "Credo... Sto per..."

La risposta di Kageyama si perse in un gemito che vibrò direttamente sul suo cazzo, mentre Kageyama spingeva ancora più a fondo, piegando le dita e spingendo con la testa fino a toccare col naso i suoi addominali.

Oikawa superò il bordo in un istante, venne forte e violento nella sua gola, lunghi fiotti potenti che durarono un'infinità di tempo, e Kageyama non si lasciò sfuggire nemmeno una goccia.

Era ancora scosso dagli ansiti, il respiro accelerato e il battito impazzito; a fatica sollevò lentamente le palpebre, giusto per poter scorgere Kageyama che lo guardava nella penombra, che cercava i suoi occhi, il bisogno di un'ultima lode chiaramente leggibile nella sua espressione adorante.

"Bravo ragazzo..." riuscì a mormorare Tooru prima di abbassare nuovamente le palpebre.

Si sentiva fluttuare nel nulla, a stento consapevole di Kageyama che si sdraiava accanto a lui, la coperta che veniva tirata su a coprire entrambi, il peso gradito della testa di Tobio-chan sulla sua spalla e il respiro di Kageyama che si sincronizzava lentamente al suo. E poi si arrese ad una ovattata incoscienza.


☽♥☾


"Hey, Crappykawa. Scommetto che sei stato su tutta la notte a riguardarti le partite di Karasuno. Stai di merda stamattina!"

Oikawa non rispose, infilò la giacca della divisa nella borsa e richiuse la cerniera.

Iwa-chan aveva ragione, stava di merda. Si era svegliato al suono della sveglia in un bagno di sudore, confuso e stordito come dopo una sbronza (cioè come quell'unica volta che i genitori di Matsukawa non c'erano e loro quattro si erano fatti fuori tutta la bottiglia di sakè) e ci aveva messo qualche minuto a ricordare cosa fosse accaduto.

Era solo nel suo letto, le lenzuola erano umidicce e sfatte, qualche fazzolettino giaceva a terra appallottolato insieme ai suoi pantaloni e alla maglia del pigiama.

Di Tobio-chan non c'era traccia, e la sua testa era così frastornata e dolente che aveva cominciato a dubitare che fosse accaduto realmente.

Forse era stato tutto un sogno; visto che si era masturbato pensando a Tobio giusto prima di dormire, era anche possibile che poi lo avesse semplicemente sognato.

Ma cazzo se era stato vivido come sogno!

Si sentiva ancora avvampare al solo pensiero delle labbra di Kageyama attorno al suo cazzo, i suoi occhi così grandi e profondi nella penombra...

Si avvicinò al lavandino, aprì il rubinetto e si sciacquò la faccia con abbondante acqua gelata.

Solo allora si sentì un po' meglio, più lucido e padrone di sé stesso.

Non era la prima volta che dormiva poco e male prima di una partita importante, sapeva che l'adrenalina l'avrebbe comunque sostenuto durante il match. Avrebbe pagato tutto, e con gli interessi, quella sera stessa. Ma l'importante era scendere in campo e battere Karasuno.

Quello era il momento in cui doveva restare concentrato e togliersi dalla testa quello strano sogno.

Perché era stato solo un sogno!

Entrarono in campo e cominciarono il riscaldamento.

Dall'altra parte della rete, anche i giocatori di Karasuno si riscaldavano con servizi e schiacciate, mentre la tifoseria della Aoba Johsai faceva sentire il suo sostegno con cori e applausi.

Anche le ragazze del suo fan club erano in forma, incitandolo a fare del suo meglio.

Oikawa inspirò l'odore singolare della palestra, quel sentore di ghiaccio secco e gomma, e gli sembrò che tutto fosse tornato alla normalità.

Doveva solo concentrarsi sulla partita.

In fondo è stato solo un sogno!

Al termine del riscaldamento strinse la mano a Sawamura, e poi tornò in linea con il resto della squadra, un ultimo saluto agli avversari prima del match.

Prese un profondo respiro per calmare l'apprensione che, volente o nolente, gli stringeva ancora lo stomaco. Era una sensazione strana, diversa dal solito, il turbamento dovuto al sogno della notte prima che si sommava alla tensione dell'imminente partita.

Era stato solo un sogno!

Batté le palpebre e prese un altro profondo respiro.

Sarebbe più riuscito a guardare Tobio-chan con gli stessi occhi di prima?

Il suo sguardo andò involontariamente proprio a Kageyama, la sua testa scura spiccava accanto a quella arancio, più bassa, di Chibi-chan. Il suo volto era teso e pallido, una smorfia austera rendeva il suo cipiglio ancora più profondo. Forse aveva dormito male anche lui. Forse...

Gli occhi di Tobio trovarono i suoi proprio in quell'istante, magnetici e profondi anche a quella distanza, e il cuore di Oikawa perse un battito.

La bocca di Tobio era tirata, le labbra strette in una smorfia severa, ma quando si accorse che Tooru lo stava guardando, si distesero in un sorriso rapido e tagliente. Stava sorridendo a lui. Durò solo un istante, poi Tobio si voltò leggermente verso Hinata, inclinandosi come per dirgli qualcosa, mentre la sua mano saliva al collo per grattarsi dietro l'orecchio.

Il movimento scostò un lembo del colletto arancione scoprendo una grande macchia livida. Il succhiotto purpureo spiccava sulla sua carne pallida, violaceo e lucido, e attirava lo sguardo Tooru, evidente come un marchio impresso a fuoco.

Il fiato gli morì in gola.

Doveva aver sussultato perché Mattsun gli chiese se andasse tutto bene.

Tooru annuì senza distogliere lo sguardo, ma Kageyama si era già rimesso in riga, lo sguardo fisso davanti a sé, perfettamente concentrato, qualsiasi espressione scomparsa dal suo viso pallido.

L'arbitro fischiò.

La partita ebbe inizio.

Era stato solo un sogno?


☽♥☾


PUBBLICATO: 07/05/2023


☽♥☾

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