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❤️BOKURO | ANIMALI NOTTURNI


FANDOM: Haikyu!!

SHIP: Koutarou Bokuto x Tetsurou Kuroo

PAROLE: 3.351

RATING: ❤️ nsfw

TW: Yaoi Lemon Smut PWP Dirty Talk


☆☽★☾☆


Bokuto aprì la porta cercando di non farla scricchiolare. Sgattaiolò all'interno e se la richiuse alle spalle.

La stanza era silenziosa, solo ascoltando con attenzione si poteva sentire il traffico di Tokyo che scorreva al di fuori dei cancelli della scuola, ancora intenso nonostante l'ora tarda della sera.

Schiena contro la porta, prese un profondo respiro e sbatté più volte gli occhi per cercare di abituarsi al buio quasi totale che regnava attorno a lui. La sua visione notturna non era sufficiente per scorgere l'interno della stanza, a volte dimenticava di non essere davvero un gufo, e si rassegnò ad accendere la torcia del suo cellulare. Aveva bisogno di vederci bene per compiere la sua missione.

Cominciò a far scorrere il fascio di luce sullo scaffale che ricopriva la parete, ma era quasi del tutto vuoto a parte un paio di ginocchiere abbandonate e qualche Mikasa sgonfia.

Scivolò dall'altra parte della stanza, spostando il fascio di luce dagli armadietti alle ceste che si alternavano lungo la parete. Non sapeva esattamente cosa dovesse cercare, forse uno scatolone o una valigia abbastanza grossa...

Un colpo secco gli fece cadere il cellulare che si spense immediatamente mentre si sentiva strattonare per il polso e sbattere contro il muro. Il fiato gli si bloccò in mezzo al petto per lo spavento mentre una mano grande e ruvida gli tappava la bocca. Ma non sarebbe stato in grado di emettere nemmeno un gemito, era come paralizzato, il cuore che picchiava a velocità smodata contro la sua cassa toracica.

"Beccato!" sussurrò una voce nel buio accanto al suo orecchio.

"Bro?" gemette finalmente Koutarou quando la mano si sollevò dalla sua bocca.

Spinse alla cieca davanti a sé, ma Kuroo fu svelto e lo afferrò un'altra volta per il polso e, con una mossa degna di Bruce Lee, lo fece schiantare a terra mettendosi subito a cavalcioni su di lui.

"Dove credi di andare?"

"Cazzo Bro, mi fai male!"

"Ho beccato un intruso nello spogliatoio del Nekoma, certo che gli faccio male!" sghignazzò.

"Cosa ci fai qui? Cioè, come facevi a sapere che sarei venuto...?"

"Il tuo stupido piano scorreva sulla tua stupida faccia come i titoli di coda di un film degli Avengers!"

Kuroo ridacchiò ancora e allentò la presa sui polsi di Bokuto, mantenendoli comunque in una presa salda ai lati della sua testa.

"Merda..." si lasciò sfuggire Bokuto "E io che ero stato così attento a non farmi scappare niente..."

"Amico, dimentichi che per me sei un libro aperto. Non appena ho nominato le nuove maglie della squadra, i tuoi occhi si sono illuminati come le luci di un flipper e sei andato avanti per mezz'ora a ridacchiare tra te e te."

"Merda!" ripeté ancora Bokuto "Ok, mi hai beccato. Adesso però togliti che sei pesante."

"Non me lo sogno proprio."

Bokuto spalancò gli occhi a quella risposta, anche se era del tutto inutile visto che Kuroo restava una sagoma scura e indistinta sopra di lui. Ma la situazione gli sembrava ora più surreale che mai, Kuroo a cavalcioni su di lui che gli teneva i polsi accanto alla testa, nel buio quasi completo degli spogliatoi del Nekoma.

"Bro..." piagnucolò ancora Bokuto.

Perché, insomma, il peso di Kuroo sul suo inguine era impossibile da ignorare, la presa sui suoi polsi calda e forte; poteva sentire il fiato di Kuroo sul suo viso che emanava un lieve sentore di menta, forse si era già lavato i denti o aveva mangiato una caramella. E soprattutto...

"Cazzo, Bro, ti è venuto duro?" Kuroo quasi gridò nel buio.

Bokuto si sentì avvampare e girò la testa di lato, non che servisse a granché perché Kuroo non poteva vederlo così come lui non lo vedeva.

"Sei arrossito come una verginella, Bro?" il tono di voce di Kuroo si era fatto basso e vibrante, e Bokuto divenne ancora più rosso e ancora più duro. Forse i gatti vedono nel buio meglio dei gufi, dopotutto...

"Mmmhhh deve piacerti davvero tanto questa situazione, eh Bro?" Kuroo mosse i fianchi, sfregando con intenzione il suo bacino contro quello di Bokuto.

"Vaffanculo, Kuroo, togliti dal cazzo!"

Con un rapido colpo di reni Bokuto ribaltò le posizioni e in un attimo era lui a cavalcioni su Kuroo e gli bloccava i polsi accanto alla testa. Non che Tetsurou avesse opposto chissà che resistenza, entrambi erano consapevoli che Bokuto fosse più forte di Kuroo; nei loro scontri sul piano fisico, Kuroo era riuscito ad avere la meglio su Bokuto solo in poche occasioni, giocando sulla sorpresa e sull'agilità. Ma quanto a potenza fisica, non c'era modo che Kuroo riuscisse a battere l'amico.

"Ok, Bro. Va bene. Ho capito. Sei tu il più forte..." la voce di Kuroo era roca e spezzata.

Bokuto non rispose, restò a fissare davanti a lui dove sapeva esserci il viso di Kuroo, una macchia grigia indistinta che si notava appena rispetto al nero dei suoi capelli e dei suoi abiti, del tutto annegati nel buio della stanza.

Il respiro di Kuroo era ancora affrettato e pesante, gli ansiti sembravano aumentare anziché diminuire.

Anche il suo stesso respiro stava accelerando, la sua erezione ancora dura che spingeva dolorosamente dentro al confine stretto dei suoi boxer. E...

"Oh, cazzo, Bro. È venuto duro anche a te!" mormorò Bokuto.

"Già, gufo del cazzo! Me l'hai fatto venire duro!" ammise Kuroo, la sua voce sempre più roca, il petto che si alzava e abbassava rapido.

Bokuto lasciò andare i polsi dell'amico e spostò il peso indietro, senza ancora alzarsi dal bacino di Kuroo. Era in preda alla più totale confusione, non sapeva davvero come comportarsi.

Kuroo si sollevò seduto facendo scivolare Bokuto sulle sue cosce e gli agganciò le mani ai fianchi.

"Ok Bro, è venuto duro a tutti e due... significa... qualcosa...?"

Il tono di Kuroo era per la prima volta incerto, l'arroganza di poco prima completamente soppiantata da una genuina confusione, una spruzzata di eccitazione e un briciolo di aspettativa.

"Io... Non lo so..." ammise Bokuto, candido, mentre le sue mani cercavano a tentoni nel buio davanti a sé fino a che non si posarono con poca grazia sul viso di Kuroo.

"Cazzo..." mormorò Kuroo soffiando fuori l'aria dai polmoni.

"Cazzo!" rispose Bokuto.

Ci fu solo un istante ancora di tentennamento prima che i loro volti si schiantassero letteralmente a metà strada in un bacio duro e violento.

Kuroo strattonò l'amico per i fianchi tirandoselo addosso, mentre Bokuto si aggrappava ai suoi capelli. Era un bacio rude, pieno di denti e di saliva, le teste che ruotavano a destra e a sinistra, cercando e non trovando mai l'incastro perfetto. La lingua di Bokuto scavava frenetica nella bocca di Kuroo, la sua posizione soprelevata sulle cosce dell'amico che gli dava un vantaggio di leva di cui Bokuto approfittò finché Tetsurou non fu di nuovo disteso a terra.

L'impatto gli strappò un gemito, soffocato immediatamente dalle labbra voraci di Bokuto che lo spingeva con tutto il suo peso contro il pavimento.

Kuroo gli artigliò le natiche, le mani che impastavano i muscoli sodi mentre lo tirava sempre più contro di sé; la frizione sul suo cazzo era inebriante, ma non era abbastanza. In un istante l'autocontrollo di Kuroo si era volatilizzato; in preda ad una fame vorace voleva solo prenderlo, palpeggiarlo, divorarlo.

Anche Bokuto non aveva più il controllo delle sue azioni, l'adrenalina e l'eccitazione dello scherzo che aveva architettato si erano trasformate in un istante in un bisogno primordiale che lo aveva invaso in ogni sua cellula.

Avevano giocato tante volte sul bordo, lui e Kuroo, sfioramenti e battutine che entrambi avevano sempre immediatamente minimizzato, per non doversi nemmeno chiedere cosa significasse quel prurito, quel guizzo nel mezzo dello stomaco che rendeva i loro momenti insieme, i loro stupidi scherzi, cento volte più eccitanti di qualsiasi altra interazione con chiunque altro.

E poi, era bastato un attimo nel buio più totale per far crollare tutte le loro barriere.

"Mi fa male il culo..." mormorò Kuroo staccandosi a forza dal bacio per prendere fiato.

Le mani di Bokuto erano ancora infilate sotto la sua maglietta, il palmo che scivolava lungo gli addominali tonici e flessuosi di Kuroo.

"Ma se non ti ho ancora fatto niente..." gli fece notare Bokuto sogghignando.

"Il pavimento, Bro! Mi fa male l'osso sacro! E comunque sarò io a fare qualcosa a te, non credere..."

"Lo vedremo. Intanto scambiamoci di posto, sto sotto io."

"Ho un'idea migliore. Alzati..."

Bokuto si alzò a tentoni, andando a sbattere contro la panca in mezzo allo spogliatoio.

"Merda!" imprecò a denti stretti "Non possiamo accendere la luce...?"

Kuroo, che si era diretto verso i cestoni sulla parete laterale, si immobilizzò di botto.

"Sei sicuro? Cioè, se vuoi..."

"No. Ok. Hai ragione. Meglio spenta."

"Vieni qui."

"Dove?"

"Che gufo del cazzo sei se non ci vedi nemmeno al buio... ahia!"

Bokuto lo aveva raggiunto seguendo la sua voce e gli aveva piantato un pugno nello stomaco. E poi lo aveva trascinato subito dopo in un altro bacio frenetico e disordinato. Era del tutto rapito da questa cosa nuova, ora che aveva baciato Kuroo sembrava non riuscire a staccarsi da lui, il bisogno impellente di sentire ancora le sue labbra, la sua lingua, il suo fisico tonico sotto le mani.

"Hey..." mormorò Tetsurou in un soffio quando riuscì a staccarsi dal bacio.

"Scusa Bro, è che sei così figo..."

"Vieni, qui ci sono i materassini del Club di Yoga, ne stendo un paio a terra così non mi farà più male il culo."

"Fino a che non provvederò io." lo corresse Bokuto sghignazzando.

Kuroo non replicò, srotolò alla bell'e è meglio un paio di materassini e ci si accasciò trascinando Bokuto con sé.

Koutarou si sdraiò lentamente sopra l'amico; poteva sentire l'erezione di Kuroo spingere nei suoi pantaloni della tuta e ci passò lentamente una mano sopra, accarezzando con dita tremanti tutta la sua lunghezza.

Kuroo non riuscì a trattenere un gemito, il buio sembrava amplificare ogni sensazione e allo stesso tempo rendeva tutto così surreale. Era come un sogno e non era sicuro di poter gestire l'imbarazzo se avessero davvero acceso la luce. Probabilmente Bokuto la pensava allo stesso modo, perché aveva subito cambiato idea. Un livido sullo stinco valeva bene quella situazione così pazzesca ed eccitante.

La mano di Bokuto scivolò ancora un paio di volte sul cazzo di Kuroo, lenta e pesante come melassa; quindi si infilò direttamente sotto l'elastico dei boxer impugnando a pelle la sua prepotente erezione. Il toco era ruvido e bollente, e strappò un mugugno profondo e disperato dalle labbra di Kuroo, mentre il suo bacino scattava in avanti per inseguire la sensazione.

"Dio, Bro...." mormorò Tetsuro sentendo la mano grande che scivolava rude e veloce mentre l'altra mano di Koutarou cercava il volto di Kuroo nell'oscurità. La bocca seguì la mano dopo un istante, vorace e bisognosa di leccare e succhiare la pelle del suo viso, gli zigomi, le ciglia, fino a tornare sulle sue labbra spalancandole brutalmente e infilando la lingua nella sua bocca con un ringhio.

Le mani di Kuroo vagavano senza sosta lungo la schiena possente di Bokuto, sollevando e strattonando la maglietta per sentire la sua pelle, i suoi dorsali guizzanti, il suo corpo così caldo e meraviglioso che aveva sempre ammirato solo da lontano. Con un verso rabbioso, strattonò la maglietta sopra la sua testa sfilandola e gettandola nel buio, e riprese a palpeggiarlo.

"Cazzo, Kou, sei da urlo." mormorò, le mani che scendevano lungo la schiena e si infilavano infine nei pantaloni artigliando ancora una volta quelle natiche perfette.

Anche il movimento di Bokuto era frenetico, spingeva e ruotava col bacino per dare sollievo alla sua erezione ma ogni volta che lo faceva bloccava il movimento della sua mano. Era tutto troppo inebriante, si sentiva euforico, come ubriaco, eccitato come mai in vita sua. Ogni bacio, tocco, movimento lo mandava in estasi, eppure non era ancora abbastanza.

"Togliti questi cazzo di pantaloni!" ordinò tirando giù l'elastico più che poté.

"Anche tu." rispose Kuroo mentre lo allontanava da sé con un gesto brusco.

Ci fu un momento confuso, gambe e ginocchia che si scontravano, muscoli guizzanti e pelle calda che si sfioravano in maniera confusa e assolutamente devastante. In qualche modo riuscirono a spogliarsi di ogni indumento, ridacchiando ancora come due idioti. Perché loro erano così. Semplicemente.

Bokuto si sdraiò di nuovo sopra Kuroo, puntellandosi con un gomito sul materassino per riuscire a baciarlo restando comunque leggermente sollevato. La sua mano grande e forte scese a impugnare di nuovo il cazzo di Kuroo. La fece scivolare un paio di volte, spargendo le gocce di precum per agevolare lo scorrimento, e poi si avvicinò col busto e prese anche il suo cazzo insieme a quello di Kuroo.

"Merda!" mugugnò Kuroo mentre si aggrappava alle sue spalle massicce.

Bokuto fece ondeggiare il bacino, le loro erezioni che si sfregavano, strette tra la mano di Koutarou e il suo addome, e un gemito profondo che si levava dal suo petto.

"Cazzo Bro! Io voglio scoparti!" gemette Bokuto nella sua bocca, senza fermare la sua mano, senza rallentare il movimento dei suoi fianchi che stava lentamente ma inesorabilmente creando una massa calda e brillante proprio al centro del suo essere.

"Oggi nessuno scopa nessuno" ansimò Kuroo "Non abbiamo niente e domani c'è la partita..." concluse.

Il movimento di Bokuto rallentò per un istante, per poi riprendere veloce e impaziente.

"Sì hai ragione!" ammise Bokuto.

Aveva vacillato per un istante, il rischio di venire risucchiato in un emo-mood che avrebbe mandato a puttane quella situazione così eccitante, era stato scongiurato per un soffio. Quel 'oggi' a cui forse Kuroo non aveva dato davvero un'intenzione, risuonava nelle orecchie di Koutarou come una promessa solenne. Se c'era un oggi, ci sarebbe stato anche un domani.

La mano di Bokuto scivolava senza sosta mentre la sua lingua inseguiva quella di Kuroo, il movimento che diventava sempre più disordinato e confuso.

"Bro, sto... per venire..." mugugnò Kuroo.

Koutarou sollevò i fianchi, la sua mano strinse la presa attorno al solo cazzo di Kuroo e aumentò il ritmo, mentre la sua bocca lo divorava in grossi bocconi voraci.

Kuroo si aggrappò alle spalle di Bokuto, la schiena inarcata e le dita dei piedi accartocciate mentre il suo orgasmo saliva in una spirale sempre più violenta.

"Cazzo! Cazzocazzocazzo..."

La mano di Bokuto scorreva veloce lungo la sua lunghezza, accelerando sempre di più mentre Kuroo strizzava gli occhi. Bianchi fuochi di artificio esplosero dietro le sue palpebre serrate mentre l'orgasmo saliva e saliva per poi esplodere e frantumarlo in mille minuscoli frammenti.

"Merda Bro..." sibilò quando riuscì finalmente a recuperare un po' di fiato. Il cuore gli martellava ancora contro lo sterno mentre il sangue tornava lentamente a defluire nei suoi arti.

"Devo aver fatto un casino..." balbettò.

"Dove? Qui...?"

Koutarou scese tra le sue gambe e cominciò a leccare il suo addome in lunghe lappate bollenti.

"Bro! Sei un animale!" ridacchiò Tetsurou, mentre infilava le dita tra i capelli di Bokuto accarezzando piano il cuoio capelluto con i polpastrelli. Koutarou mugugnò il suo gradimento, forse per le carezze alla sua testa, forse per l'inaspettato spuntino notturno. Forse entrambi.

La presa di Kuroo sui suoi capelli si fece più stretta e attirò di nuovo Bokuto sopra di sé trascinandolo in un bacio a bocca aperta. Poteva sentire il suo stesso sapore sulla lingua di Koutarou mentre tracce appiccicose di saliva e sperma si spalmavano tra i loro bacini. Non era mai stato così eccitato in vita sua.

Anche Bokuto era ovviamente ancora eccitato, il suo cazzo duro e gonfio che sfregava impaziente contro la coscia di Kuroo. La sua bocca scese lungo il collo e iniziò a mordere e succhiare forte ma Kuroo lo allontanò con una spinta brusca.

"Cazzo, no! Niente succhiotti, la nuova divisa ha il collo largo..."

"Merda Bro, vorrei mangiarti tutto!" ammise Bokuto.

"Ora tocca a me mangiarti..."

Non gli diede tempo di registrare la sua frase che Bokuto si ritrovò sdraiato con la schiena sul materassino. Le labbra di Kuroo circondarono subito il suo cazzo strappandogli un gemito di sorpresa che si trasformò in pochi attimi in ansimi di piacere.

Koutarou artigliò in qualche modo i suoi capelli e spinse la testa di Kuroo più giù, più a fondo. Non sembrava un problema, Kuroo poteva prenderlo. Il suo naso sfiorava gli addominali scolpiti di Bokuto ogni volta che scendeva, accompagnando il movimento con una rapida inspirazione dal naso e un mugugno prolungato nella sua gola. Sembrava proprio che facesse le fusa, un lieve gemito che saliva dalla sua gola modulandosi col movimento. La vibrazione arrivava dritta al cazzo di Koutarou e al suo cervello che sembrava ormai sul punto di sciogliersi.

Non sapeva se fosse proprio quella vibrazione a mandarlo fuori di testa, o forse era il suono così eccitante che Kuroo riusciva a emettere, o la sua gola calda e profonda che riusciva ad accoglierlo così bene. Koutarou si sentiva fluttuare, completamente alla deriva in un oscuro limbo lussurioso dove c'era solo il piacere, che cresceva e cresceva insieme al movimento delle labbra di Kuroo.

L'orgasmo lo colse di sorpresa, esplose violento e inaspettato in pochi attimi e lo scagliò così lontano che ci mise qualche minuto a tornare indietro.

"...Bro?" la voce di Kuroo finalmente lo raggiunse "Tutto bene?" era un suono raschiato e sabbioso, la gola ancora evidentemente dolorante.

"Cazzo sì! Scusa se non ti ho avvertito... io..."

"Tranquillo. Nessun problema."

Bokuto riuscì a registrare la testa di Kuroo che si appoggiava sulla sua spalla, la mano sul suo torace che ancora si alzava e si abbassava rapido in cerca di ossigeno, la gamba accavallata alla sua.

Il rumore del suo respiro affannato era l'unico suono nella stanza e lentamente si abbassò fino a confondersi col rumore del traffico in lontananza.

L'unico senso che ancora registrava qualcosa era il tatto, il calore del corpo di Tetsurou accanto al suo era reale e confortante, e Bokuto ci si crogiolò come amava fare con l'acqua calda delle terme. La mano di Kuroo scivolava in lenti cerchi sul suo addome, mentre il battito del suo cuore tornava ad un ritmo normale.

Era un momento sospeso, il corpo che assorbiva lentamente le endorfine che erano state rilasciate, e la testa che riprendeva a funzionare un po' per volta. Ma non poteva durare in eterno.

Fu Bokuto a spezzare il silenzio.

"Merda, Bro. Ora cambia tutto, vero?"

"Non lo so, Kou. Tu vuoi che cambi?"

"Beh, sì e no... Cioè, la nostra amicizia, no, quella per me è sacra. Però anche questo è... wow!"

"Immagino che ora dipenda da noi. Possiamo accendere quella luce e fare finta che non sia mai successo niente, e riprendere le nostre cazzate come prima. Oppure possiamo andare a prenderci una birra e parlare di quello che proviamo, e trovare il modo giusto per fare funzionare entrambe le cose. La nostra amicizia, intendo, e... beh, questo, qualsiasi cosa sia..."

Kuroo lasciò la frase in sospeso, le sue parole che ancora fluttuavano nel buio silenzioso, inquinato soltanto dal fievole rumore del traffico in lontananza.

Restarono ancora lì per un po', avvinghiati sul tappetino, il pasticcio appiccicoso sulla pelle che si asciugava lentamente generando in entrambi uno spiacevole brivido. O forse erano state le parole di Kuroo, la consapevolezza che era tutto nelle loro mani, il destino della loro relazione che si decideva in quei pochi minuti che ancora restavano prima della resa dei conti.

E poi, ancora una volta connessi in quel legame speciale che condividevano, si sciolsero dall'abbraccio nello stesso istante.

Entrambi strizzarono gli occhi quando Kuroo accese la luce.

Bokuto era ancora seduto sul materassino, gomiti sulle ginocchia e mani intrecciate davanti a sé. Sbatté un paio di volte le palpebre, lo sguardo che cadeva sul succhiotto livido che spiccava sulla clavicola di Kuroo ancora immobile accanto all'interruttore. I suoi capelli erano un disastro, la pelle pallida del suo addome brillava di sudore e non solo, ed era assolutamente bellissimo; le sue labbra erano gonfie e lucide, e si distesero lentamente in un largo sorriso ammiccante.

Gli occhi di Bokuto scintillarono mentre il suo viso si illuminava di un caldo sorriso in risposta a quello dell'amico.

"Birra?"

"Birra!"


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PUBBLICATO: 08/06/2023


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