Il mio sorriso
Space me:
Slave a tutti! Ho voluto fare una raccolta di one shot ereri/ riren. Purtroppo dovete sapere che io non sono per niente brava con i verbi perché non ho mai fatto grammatica in vita mia (alla mia prof non va a genio e non c'è la fa fare) quindi per ora posto la storia.... In futuro spero di trovare qualcuno disposto ad aiutarmi ma vi prego cogliere la ff in sé e non la grammatica.... Detto questo BUONA LETTURA.
Eren un piccolo marmocchio di sei anni come tutto il resto del mondo, quella sera, era nella sua cameretta attendendo l'arrivo di quell uomo che tutti i bambini adorano, babbo natale.
Nonostante la vita del piccino non fosse tutta questa bellezza, rideva, rideva sempre come se non ci fosse un domani. I suoi genitori l avevano abbandonato ed ora viveva con un uomo che l aveva adottato, ma non era il migliore dei padri in quanto molto spesso picchiava eren a causa dell alcol. Il ragazzino veniva anche preso di mira a scuola, soprattutto per il suo sogno: incontrare levi Ackerman. Levi, il capitano della squadra missioni speciali del corpo di ricerca.
Ad eren sarebbe bastato incrociare anche solo i suoi occhi, quello che provava per il ragazzo era ammirazione o così credeva, ogni volta che lo vedeva o ne sentiva parlare, il suo cuore cominciava a battere molto forte e lo stomaco contorcersi.
Quella sera però, babbo natale non arrivò per lui, del resto in tutti i suoi 6 anni di vita non arrivò mai. Eren si reputava un ragazzino bravo, e così era, gentile e generoso con tutti ma, ne all orfanotrofio ne da quando abitava con "il padre" venne.
Eren questa volta non c'è la fece più e scoppio in un mare di lacrime, nel profondo della sua cameretta che era tanto lercia quanto fredda.
si mise le mani davanti agli occhi mentre quel bellissimo verde che tanto li caratterizzava si stava piano piano spegnendo così come il cuore del piccino
Dopo poco sentì bussare alla finestra, si levò le mani dal piccolo visino e per quello che vide quasi non gli prese un infarto.... Non è possibile colui che bussò alla sua finestra quella notte non era altri che..... LEVI ACKERMAN
il ragazzino tutto contento corse verso la finestra ma non si fermò in tempo e ci andò a sbattete cadendo a terra. Voleva piangere ma non lo fece, no davanti al suo eroe. Si rialzò con un sorriso e osservò la faccia sorpresa di levi mentre apriva la finestra
"hey moccioso, tutto ok?" chiese il corvino appena entrato
"tu.... Tu... TU SEI VERAMENTE LEVI ACKERMAN?" urlò pieno di gioia il castano tirando su col naso, levi non era abituato a bambini sporchi, pieni di germi e con il naso che gocciola, ma vedendo quel marmocchi piangere nella solitudine della sua camera gli ricordò la sua infanzia.
Vedeva spesso quel piccolo bambino dagli occhi di un verde sorprendente e dei capelli dello stesso colore del cioccolato piangere durante le solite ronde notturne, ma vederlo piangere la notte di natale lo spinse a fargli visita "in carne ed ossa" rispose al ragazzino che aveva un sorriso a 32 denti "non vi credo!!! Sai... Sei il mio idolo e... E.. Un giorno vorrei tanto entrar a far parte del corpo di ricerca ed essere esattamente come te! Non voglio più essere debole e farmi mettere i piedi in testa!!" rivelò il piccolo arrossendo
Al capitano si spezzò il cuore.... Davvero quel moccioso l aveva preso come giuda? E davvero pensava che lui stesse bene? Voleva condurre una vita come la sua?... No questo non lo avrebbe permesso
" hey.... "il ragazzo più grande si fermo in attesa che quel marmocchio gli rivelasse il suo nome" eren.. "disse il bambino elettrizzato" hey eren, sai che non tutte le persone sono come le si vede? "rivelò il capitano con il suo solito sguardo gelido" io non sono uno da cui prendere esempio.... Il mio carattere è così solamente per tutte le delusioni che ho avuto nella vita, e non ne vado fiero ma in battaglia mi aiuta molto...... è nella vita che ha dei lati negativi.... Quindi perché essere come me se puoi essere un ragazzino con il sorriso perennemente sul volto? "chiese il maggiore addolcendo un po' lo sguardo.
Eren non capi del tutto le parole del suo idolo ma, ne rimase comunque affascinato, era ancora piccolo e non poteva certo capire a cosa si riferisse levi dicendo - delusioni nella vita - semplicemente perché lui, doveva ancora sperimentarle.
"eren, perché sei tutto solo la notte di natale? A piangere? Babbo natale non ti ha fatto visita?" chiese levi, al che il piccolo alzò gli occhi e li puntò diritti in quelli del capitano "non è mai venuto...." disse trattenendo a stento le lacrime che minacciavano di uscire
"invece quest'anno si! Che ne dici di venire a fare un giro della città insieme a me?" "sarai tu il mio babbo natale?" chiese eren speranzoso in una risposta affermativa
Levi dovette analizzare la situazione in cui si stava cacciando, e cavolo non era da lui, ma.... Gli occhi di quel ragazzino lo avevano ormai rapito "sarò io il tuo babbo natale, eren" confermò levi, e subito il piccolo gli saltò addosso ridendo euforico
A levi si scaldò il cuore con quella risata.... Ne lui, ne eren avrebbero passato quel natale nella solitudine delle loro stanze
Perché, adesso eren aveva il suo babbo natale
E levi, aveva il motivo del suo sorriso.
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