La regola di questa sfida consisteva nello scrivere, con al massimo 500 parole, una storia basata sull'immagine in alto

Atras, ti aspetto nella sala del teatro del Centro città. Alle 17.00 le porte saranno aperte al pubblico: non tardare. In smoking, mi raccomando, altrimenti addio spaccata. Non voglio farmi vedere così conciata per strada. Baci!

Col pensiero rivolto a quel malizioso invito, posiziona correttamente i suoi biondi ciuffi ribelli, mentre la sua elegante figura è al cospetto dell'enorme edificio antico.

Ci siamo... è aperto come ha scritto la pupattola. Sarà già dentro...?

Non appena gli eleganti mocassini calpestano la raffinata moquette, viene fermato da un discreto uomo vestito come lui. "Signorino, la sua dama mi ha chiesto la premura di accompagnarla, a patto che non veda durante il percorso. Scelga: accetta o si ritira?"

Il ragazzo dalla carnagione chiara scalpita per l'appuntamento, al punto tale da urlare un sì prima di riflettere sul resto.

I suoi occhi cerulei vengono coperti dalle robuste mani del dipendente. Su indicazioni muove dei passi lenti.

Dopo dieci minuti di cieca tensione, viene invitato a sedere.

Finalmente! Voglio fare bella figura, mi metto in posa!

Accavalla la gamba destra su quella sinistra, con le braccia adagio.

Quando le pupille ricevono l'ordine di riaprirsi, visualizzano un altissimo corpo femminile, ricoperto da un burka marrone sabbia, pendant con una bandana da cowboy.

Non ha tempo di pronunciare il suo sgomento, che la causa del terrore effettua una spaccata, per poi colpire la spalla destra con la suola di una Sneakers.

Atras si solleva tempestivamente dalla sedia, dolorante, mentre la nemica sta preparando un nuovo calcio diretto. Lo schiva, correndo sulla moquette al centro della platea.

Grida con tutto sé stesso mentre è gambe in spalla "Tu sei pazza! Cosa vuoi da me?", ma non riceve risposta.

Svolta di continuo, poggiando le mani sulle sedie, nella speranza di acquisire accelerazione contro quella velocista, che nonostante il pesante abito è più rapida di lui.

Sferra calci in corsa senza perdere l'equilibrio! Solo un'esperta di arti marziali può fare questo!

L'inseguimento viene terminato dall'esile mano che afferra il collo del ragazzo, ormai ansante, rivolto spalle al muro.

"Girati!"

Non si fa ripetere due volte quella minacciosa voce energica. Gli occhi si specchiano in quelli di un'acquamarina nel colmo di una tempesta rosso sangue.

Una distrazione fatale: avverte dolore ai genitali.

Lo stomaco brucia da morire, mentre il braccio libero dell'aggressore svela un coltello.

Incapace di reagire, osserva l'affondo all'altezza del cuore.

la corta lama si retrae all'ultimo istante.

La doppia porta della sala si sblocca, seguita dall'uomo dell'ingresso e da schiamazzi di alcune conoscenze di Atras, mentre la ragazza getta a terra la veste con un sorriso a trentadue denti.

"È uno scherzo! Così impari a provarci con la mia migliore amica!"

Sbigottito, il biondo è incapace di ribattere . "Ti ho colpito con lo stinco sui genitali, altrimenti con la punta della scarpa saresti già all'ospedale! E col burka i calci vengono indeboliti. Tua sorella ci ha fornito i dati del tuo cellulare. Ma come hai fatto a non riconoscermi? Lucia parla spesso di me: la sua guerriera!"