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Le Parole del Fulmine - Tappa 5 [Contest Pasticceria Creativa @Ciambella198]


La quinta e ultima tappa della one shot, da un massimo di 550 parole (pena punto di penalità dalle 551 in poi), è basata sull'unica traccia rimanente "6 chicchi su 12".

Per questa Tappa, ho spontaneamente deciso di superare di molto il limite di parole consentite, per garantire una qualità narrativa che mi convincesse.


Egli l'armamento rotear, da Libeccio a Grecale, in orario senso disegnar. Anelli d'azzurro prendono vita, per un triangolar raggio poi evocar.

Le due contendenti ipnotizzate, vengono, al candor tocco come l'ortensia.


Due cellulari le dividono.

Specchiano trentadue denti avori.

Innumerevoli baci dissimulati.

Inenarrabili momenti scolari.


Lucia poggiata come da una farfalla di natural filamenti, è.

Un tuono, preambolo delle proprie volontà, straborda sull'inarcate labbra di Laura. "Luci! No, amore mio, che cosa ti ho fatto?!"

L'occhi un fiume discendente in mare, umanità rilucente di purità.

"Laura... sei tu? La mia bellissima guerriera, sei davvero tu?" Gaio trabocco nella decaduta dalla protuberante gote, quasi purificata dalla disperazion di spuma... che lesta sventur'allontana.

Le mani, unghiate non più, stritolano l'improvvis'impazzita chioma, come se la vendetta del vento s'abbattesse sulla ragazza che resilienza reclama, ancor.

"Kamirris, sei uno stronzo! Guarda cosa mi hai fatto fare a Lucia! Anzi, cosa tu le hai fatto! È la persona più cara che ho, e tu lo sapevi! Ma adesso vedrai!"

Tra lamenti stringati della distesa sconfitta, sforzo erculeo sprigiona il voltarsi della mora verso il ferro salvatore. "Marios, devi colpirmi con un fulmine di quanti più volts possibili, altrimenti sarà finita per l'intera isola e per tutti noi!"

"Ma... Laura, morirai... Ti vedo così diversa da quando mi salvasti quella volta: non hai più l'aura nera, quindi adesso sei una donna normale". Credenza in ella, nel guerriero delle folgori, oscilla.

"Devi farlo! Il combattimento col guerriero del vento mi ha parecchio indebolita, per cui non riesco a mantenere il controllo sul demone che mi dà i poteri. Però, essendo indebolito anche lui, un fulmine dovrebbe bastare. Colpisci lo chignon che sto cercando di tenere fermo, è tramite i capelli che io e lui siamo in simbiosi." energia suprema rilasciata in voce, "Fai presto! Non preoccuparti per me!"

"Va bene, se può servire a salvare i miei amici da te e lui..."

Pirotecnico lucore dal debole al lembo della katana; sonoro sibilo dalla sfera ametista alla lama; effervescente luminescenza dittatura contro l'eterno maltempo.

La consenziente bersaglia ogni cellula comprime sino all'estremo dell'umano possesso; nulla del suo sguardo riconosce pavida concezione.

Parole ai lampi, in un litigio ammutolito, solo e unito, dall'orgoglio dell'autentica guerriera; parole alle folgori che ligie prevalgono con gli stridii che concezion lemma disconoscon... troppo per una giovine, troppo per chiunque.

Come calamitata verso la martoriata, stravacca il corpo fumante, dalle vesti consunte, sulla fredda superficie; dischiuse palpebre, tremiti di patimento, specchiarsi nella breccia del turchese rischiarato di Lucia.

"Hai visto, amore? Siamo di nuovo insieme... Non ti lascerò soffrire da sola, perché ora sto soffrendo anche io; era bello forte quel fulmine".

Sole sorge dalla cute incrostata come rinascita festeggiata della flora. "Ma cosa può mai essere per te un fulmine? Tu sei la più strafiga di tutte le fighe, sei la guerriera più forte del mondo, sei più forte della morte stessa. Non basterebbero neanche dieci fulmini per ucciderti".

"Ora ti riconosco. Il guerriero del vento ci ha separate; ti ha fatto dimenticare sia che ti ho allenata nelle arti marziali, che di quella volta che abbiamo fatto finta di ballare: io che cercavo di schivare i tuoi pugni e calci improvvisando un ballo per ragazzine, e che all'improvviso contrattaccavo colpendoti dove non ti potevo fare molto male. Tutto solo perché mi riteneva una minaccia, e finché tu saresti stata con lui io non avrei rischiato di ucciderti... Ma anche io ho perso la ragione. Però..." curva lo sguardo verso l'uomo, "Marios, devi ascoltarmi un attimo, vieni qui per favore... sai, non sono proprio in forma smagliante..." melliflua risata sovvien, combattendo parte del fio ch'anima stride.

"Sei proprio una dura, non credevo saresti sopravvissuta a questo... Se solo tu potessi aiutarci contro il nostro vero nemico..."

"Non c'è molto tempo, Marios, ascoltami. Dicevo a Lucia che io, come lei, ho ceduto a qualcosa. Tempo fa, una ragazza mi sconfisse in combattimento a mani nude; non ho mai conosciuto nessuna più forte di lei nelle arti marziali... e da allora fui ossessionata dal diventare sempre più forte. Il demone Kamirris, che più o meno è come il tuo spirito Muriaykin e quello di voi altri possessori delle sfere, ha approfittato della mia volontà per spingermi a migliorare, ma anche per prendere il controllo di me; fino a quando non ho sfidato il guerriero del vento ero in grado di conviverci, ma dopo aver utilizzato la mia forma finale per tenere testa quel fenomeno, la rabbia mi ha fatta esplodere. Ero arrabbiata con Lucia per avermi lasciata da sola senza dirmi nulla; ma qualcosa ha voluto che io, tramite Kamirris che è in me sin dalla nascita, capitassi qui e potessi salvarla... Ma lui, durante il combattimento, mi ha detto che Lucia mi ha dimenticata e che per lei sono la guastafeste; e lì non ci ho più visto..." stringe l'affusolata mano dell'amica ritrovata come secoli di sconfini in apnea vissuti.

"... Ma non l'ho ucciso! Perché dalle ferite mortali si è rigenerato: solo il guerriero del fuoco può ucciderlo, come scritto nella profezia, di cui adesso ti devo dire cose che probabilmente non sai. Parla di sei chicchi su dodici. I primi sei chicchi siete voi che siete stati prescelti dagli spiriti delle sfere, per unire le forze contro quello che Lucia definisce il maligno; il più forte tra tutti, il guerriero del fuoco con cui io mi sono battuta al suo fianco – dunque so che è degno di possedere i poteri del fuoco – è destinato a guidarvi per vincere la vostra battaglia. Invece... gli altri sei chicchi siamo lui, il fuoco; io, l'oscurità; te, il fulmine; il mio fratellino, lo scudo; la fata guardiana del bosco fatato, il buio. Il sesto è una minaccia peggiore del male che c'è in questo posto: neppure io, da sola nella forma finale, sono in grado di tenergli testa.

Detto ciò, è meglio che tu vada... conosci la strada. E sai, la tua fidanzata ti sta aspettando, forse ti ha perdonato; non so perché, ma sento che in qualche modo io e lei siamo simili... Ti ringrazio tantissimo per aver mostrato a me e a Lucia dei nostri ricordi, anche se mi brucia tutto il corpo mi sento felice come da tempo non lo ero. Quando avrete finito... vi aspetterò per andare dove dobbiamo per la nostra missione!"



Dall'animo rigenerato,

il patron fulminante,

senza indietro mai voltarsi,

corre incontro al gigante;

Dagli alleati incoraggiato,

folgore mai negato...


Perché fulmine è potenza,

saetta è salvezza,

tuono è reminiscenza.


Per Lucia e Laura gaio fu,

per immolato senziente d'ira del cielo,

la speranza scolpite scintille potò.


Riuscì elettricità ad armistizio perdurar tra foco e tenebre?

Riuscì elettricità a non rabbuiar escudo tra umani e fate?


Una volta che sei chicchi sulla scacchiera si mescolarono...

Altre parole del fulmine inenarrabili furono...

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