Le Parole del Fulmine - Tappa 4 [Contest Pasticceria Creativa @Ciambella198]
La quarta tappa della one shot, da un massimo di 550 parole (pena punto di penalità dalle 551 in poi), è basata sulla traccia assegnata "il ballo dei narcisi".
Per questa Tappa, ho spontaneamente deciso di superare il limite di parole consentite, per garantirmi una qualità narrativa che mi convincesse.
Peli di grano rizzati, lungo d'ella alabastro cute sono. Siccità delle tenebre penetra nelle ossa, impietrendole in dissimil della formea rupe. Alcun fulmine osa decadere, sussurrando il lor timor al creato, inter.
"Laura..."
Sclera umida a stento retta, resta, dinnanzi l'innominata.
Una cascata di ciocche corvine domina i quattro venti, discendendo dall'acquamarina dei suoi occhi come una piovra gelosa del territor proprio, sino a pilastri opachi di blu jeans; l'in avanti corpo ricurvo commenda, nel suo eburneo esposto, uno strett'abito senza maniche in seta nera come l'aura che la circonda; sembra voler irrigidir l'altrimenti addominal perfetto, e i bicipiti di massa moltiplicar sino agli dèi spaventar; poiché le mani striate e dalle cuspidi retratte, qualsiasi preda sacrificabile a sconsacrata, ridurrebbero.
"Quei pugni erano lenti e scomposti. Lucia, che cosa ti ho insegnato?!" l'inquietante giudizio sembra dettato da uno spartito... composto da un demone che risiede nelle viscere della Terra.
Umor total cambiato in Lucia, è, nel mentre si volta in nomea della disperazione che salvezza non disconosce.
"Laura, ma cosa stai dicendo? Queste mosse le ho imparate mnemonicamente, nel momento in cui lui mi ha dato capacità fisiche superiori ai comuni umani..." Salsedine richiama d'improvviso la visual della biondo cenere.
La risposta della guerriera oscura è inumana quanto belluina, citata inoltre dalle celeri Nike biancazzurre prive di remore.
Xine scheggi'ondivaga nell'aria con uno scricciolo stridio, appalesando la coppia di dadi.
"Lascia stare, bambinetta! Non vincereste contro di me neppure se uscisse sei-uno per voi!" I corvin di Laura s'intreccian in ruvoli, i qual sospingono lontan la piccola insieme ai quadrati da puntin'incisi, com'emigrasse una Bora dall'Artico sino al Tropico.
Quand'ella ovattata ormai, è, le due ragazze confinanti son da un ché di centimetri.
"Cambiamo il gioco, Lucia. Il ballo dei narcisi, ti ricordi almeno questo? Tu sei narcisista e forse anche io, quindi... difenditi!"
L'interlocutrice rilascia argentin'aria, pregna di lacrime uscenti. "Laura... perché hai rotto la profezia, perché hai condannato il mondo al maligno... perché non vuoi rispondermi," prende fiato, "e perché sto piangendo?! Spiegami tutto!"
Disperazione, rabbia, incertezza, impresse nel braccio destro che s'attesa all'indietro, per poi nocche dirigersi verso il chiaro volto della nemesi.
Si frappone uno schiocco distale.
"Ripeto, sono io ad averti insegnato quel gancio. Lo ammetto, sono un tantino... arrugginita dallo scontro con chi ti ha ingannata, ma lui sì che è stato un avversario degno della mia forza! Tanto forte con me, quanto astuto a sedurti. Sei ancora così offuscata da lui che non fai il solletico a nessuno! Adesso prova a guardarmi fisso negli occhi; prova a schivare pure questo, se ci riesci!"
Uragano invisibile distorce la gittata dell'attacco; abbandonati respiri di Lucia; stomaco bruciante come il magma che crosta terrestre rifiuta di rilasciare.
Negatole è persino il gaio di gambe dispiegar sulle rocce: sospesa è dal pece crine di Laura.
"Perché, perché e ancora perché. Lo sento da qui. Ma sono io a dover dire perché. Tu hai tradito il bene di questo posto solo perché la vagina ti ribolliva per lui! Ma il guerriero del vento è schiavo del – come lo chiami tu – maligno, e tu hai i suoi sporchi poteri!"
Ira funesta di Plutone viaggia sino a quella scogliera: un diretto destro sulla guancia opposta, una ginocchiata al centro dei seni, un calcio circolare sinistro che sfiora entrambi gli stinchi.
La martire, gracchiante di fio, smuove a stento gl'inumiditi bulbi. Scruta acque di Stige discendere dai fumanti oculari della boia.
Intanto, a Marios non sfugge tal fenomeno. Ma un fulmine, timido e quatto, decide di divinarlo.
"Muriaykin, cosa stai dicendo? Vuoi intervenire? Pensi che dietro le lacrime di entrambe ci sia di più? Se Lucia morisse, Laura potrebbe uccidere noi tutti..." katana rinsaldata, polsi svenati, "... Okay, mi fido di te, come sempre. Hai salvato più volte i miei amici... Lascio tutto nelle parole del fulmine!"
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