Cinquanta Sfumature di Helen [Parte 1]
Spazio Autore
Questa one shot sarebbe dovuta essere destinata a un contest che poi fu annullato, per cui ho deciso, dopo molti mesi, di riprendere il progetto in una versione allungata (il titolo originale doveva essere quello scritto nell'immagine in alto).
Questa versione contiene scene di sesso molto esplicite, implicite, anche volgari su rapporti sessuali alternativi.
Se siete suscettibili di determinati linguaggi e determinate azioni di sesso non convenzionale per tutti, è sconsigliata la lettura.
Tutti sappiamo che il sesso ha molte sfumature, ormai anche i giovanissimi lo sanno. Se doveste decidere di leggere, invito dunque a evitare, nei commenti, di pesanti insulti verso ogni azione che verrà descritta (se il personaggio non dovesse piacervi ovviamente siete liberissimi di esprimerlo, il gusto non si discute in maniera alcuna). Nel 2023 trovo che giudicare due persone che praticano atti sessuali alternativi, consenzienti, che a loro piacciono e non nocciono la salute di una terza o più persone, lasciano il tempo che trovano. Trovarli negativi è un gusto, io stesso alcuni non li approvo, ma giudicarli come se stessero provocando danni a noi che leggiamo non lo trovo personalmente rispettoso.
Per cui mi avvarrò delle regole imposte da Wattpad: rimuoverò di conseguenza commenti poco educati, perché vanno contro lo spirito di tranquillità e civiltà scritti nel regolamento della piattaforma (farò ciò, solo nel caso si dovesse cadere in insulti o discorsi di epoche ove queste cose erano più discriminate che oggi).
Perché... ultima nota: se siete stati abituati a film come "Cinquanta Sfumature di Grigio" da cui questa one shot prende spunto per il titolo... o avete letto l'opera scritta, sappiate che qui troverete atti molto più espliciti.
Disclaimer sullo stile adoperato per questa one shot: Le ripetizioni di più vocaboli presenti nel testo sono voluti, secondo scelta autoriale.
Chiarito tutto ciò, vi auguro buona lettura in un mondo nascosto nella nostra realtà.
Chi ha mai detto che l'amore debba essere per forza romanticismo? Litigare non esiste? Prendersi un po' in giro non esiste? Andare sempre d'accordo non esiste tra gli amici, né tantomeno con la famiglia e le amiche che io amo da morire... figuriamoci con chi dovrei amare in quel senso.
E poi, che amore sarebbe senza il peccato?
Disse Oscar Wilde:
Non peccano affatto coloro che peccano per amore.
Ed è proprio il mio caso... più o meno.
Non che io creda alle favole che si raccontano alle anime innocenti dagli occhi piccini: il principe azzurro che salva la gentil donzella con cui sposarsi.
Oppure la credenza religiosa: non si deve praticare prima della notte del matrimonio.
Sono troppo giovane, forse, per pensare se sia un errore o meno indossare la Fede, ma non erro di presunzione se dico che il sesso è parte di noi, del corpo, della mente, delle nostre cellule; dunque è impossibile rispettare la dicotomia cristiana – salvo asessualità.
Se Dio davvero esiste, come io credo che sia, il buon Caronte avrà di ché divertirsi mentre mi traghetterà...
Perché davanti a me c'è il peccato puro, fatto di tantissime sfumature... le sfumature in cui io stessa al femminile mi specchio, sul mio corpo seminudo che ho ora, in questa stanza dalle luci soffuse come un bellissimo minerale d'ambra.
Uno. Un quasi cat walk¹.
Le sue braccia robuste, scurite dalla magia della penombra, afferrano i miei meno scuri fianchi con lieve forza. Oscurità come le sue braccia quasi annerite, malignità con cui ha appena ottenebrato la danza: la mia disciplina, la mia vita da bambina. Ma la purezza di bambina non è parte di me, non più... Tante danzanti del vetusto passato, ora lassù in cielo, mille settecentesco non credo, staranno piangendo per come un uomo vuole sedurre una loro pronipote acquisita.
Due. Un fake élancer².
Credevo che volesse distendermi per un ballo ma, me tapina, mi sono esposta e ora mi ha afferrato per il nero intimo in seta. Il pezzo di sopra dalle mollette slacciate: le penultime difese colpite in pieno, le corazze tanto delicate, quanto simboliche, di noi donne per proteggere il futuro di chi ameremo più di noi stesse. Lui sì che sa colpire, altrimenti non avrei concesso questo fake come la nostra relazione-non relazione. Non voglio relazioni stabili, ma ne è più vicino questo furfante che ogni altro uomo.
Tre. Glisser in hip walk³.
Comincio anche io a giocare. Le mie esili ma anche toniche braccia sollevate, la seta si disseta in giù sul pavimento rosa antico, il quattro che lo effettua lei: shoilder fall⁴ con eleganza. Mi accompagna in giornate in cui nessuno crederebbe a ciò che io realmente sono, a ciò che realmente mi regala gaio... no, orgasmo. Se il reggiseno fosse un'anima vivente, saprebbe che ora sto iniziando a fare sul serio. E lui adora ammaliato tutto ciò, lo so; nega ma io lo so, i suoi attillati boxer, d'indescrivibile colore, iniziano a parlare.
Cinque... no, ora non c'è più danza, non c'è più eleganza. Mi piego sulle ginocchia e le mie pinze di unghie di smalto, che dovrebbero in teoria essere azzurre, avvinghiano il guardaspiaggia. Lui va in moto, ma anche per lui si sa sì, si sa no, adora essere visto come fosse un ammaliatore dei mari delle donne che, sventurate, gli capitano a tiro: le donzelle non le salva... Intanto accompagno il boxer a fare compagnia alla dama discesa poc'anzi. Le ideatrici del primo ballo dell'umanità possono anche lasciare con lo spirito questa stanza, le mura perlate non sono tenute a trattenerle...
Perché ora si è aggrappato con le sue robuste mani al mio ultimo, autentico filo che protegge la mia intimità; sfila il suo dito medio, il destro, proprio con un anello di ferro, freddo, lungo la mia opposta coscia. Stronzo, sa come farmi patire e il corpo purtroppo parla. I fiori neri, come corolla di lembi, si sono ricongiunti felici alle due coppe; beati loro, uno sopra l'altro, li ho sentiti appena ho sollevato i piedi. Innamorati davvero quando fusi col mio corpo, innamorati ora che non mi devono nulla. Il loro lo hanno fatto, e chissà fra quante ore potrò richiedere loro nuovamente protezioni da questa società che talvolta protegge... ma altre stigmatizza. Noi persone, invece... non possiamo scappare da quello che noi vogliamo o non vogliamo, viviamo per accontentare gli altri alle volte, altre per egoismo accontentiamo solo noi stessi. La mia striata coscia, infreddata, parla, scalpita, ma non è uno step plier¹¹, ma voluttà...
E viene sbilanciata, perde stabilità. Non è un infortunio di una esibizione. L'infame mi ha spinta con forza come fanno i buttafuori dei locali, locali maledetti tra cui quello dove ci siamo conosciuti. Io avanzo e lo spingo a mia volta, sento tutti i suoi turgidi pettorali che vogliono questo. Io voglio questo, ma tante volte abbiamo aperto i veri giochi con questo. Il patto è, come di introduzione di palco, non spingermi coi miei di pettorali.
Ci avviciniamo, le mie sottili labbra si apprestano alle sue carnose e fameliche... e me le morde con almeno sei denti, senza pietà. La pietà che non ha per le ragazze ingenue che lo desiderano. Ma le mie carnosità non sgorgano lacrime di tristezza come gli specchi dell'anima lucidati da questo mostro: mostrano i miei di denti, maliziosi, appena lo respingo con le mie braccia. Una delle sue tante volte troverebbe una preda non allenata, una burbera, perfida, che vuole solo la sua moto e i suoi muscoli. Ma i muscoli ora li trova anche in me, sono nascosti ma ci sono, mescolo danza e arti marziali e poche volte gliene parlo. Io voglio la sua moto, voglio condividere il suo amore per l'aria che taglia la faccia, che fa volare i miei lunghi capelli biondi quando si ribellano al casco che odiano... invece i suoi muscoli voglio flagellarli, come il sole suggerisce ai miei lisci capelli quando accarezza il suo grosso casco di riserva!
Ma io altro che sua riserva, perché ormai i segni sui nostri rispettivi petti sono evidenti, parimenti, e ora le mie mani sono ben calde... nessun'altra parte del corpo è algida. Allungo il braccio destro dietro di me, apro la mano alla massima estensione e gliela regalo sulla ruvida faccia. Lui si sbilancia ma di poco, svolta il viso arrossato e sembra vedere le mie guance piene, ora ancora più indurite dalla mancanza di sensi di colpa. Il mio punto forte e debole a seconda delle situazioni, c'è chi vuole giocarci e chi mi ha fatto conquistare per una notte, chi mi ha dato noia perché voleva tirarmele o cospargermele di latte o gelato per perversione... ma questo sfidante è peggio: mi ha fatta girare dall'altro lato colpendomi la sinistra in pieno. La sua mano grossa mi brucia da morire ma non mi lamento, anche durante gli sparring di danza da combattimento ne ho presi di manrovesci così: è il mio punto forte e ora mi dà carica per un altro schiaffo ancora più forte. Ricambia dopo pochi secondi abbassando leggermente il tiro, il mento mi schiocca.
È vero che il mio è piccolo, ma dal nulla è diventato così stupido da farsi male da solo..? No, forse nel demone c'è più cattiveria del solito perché non mi concede il turno del terzo round: alza il braccio sinistro e mi colpisce anche l'altra guancia. Inizio a sentirmi stordita. Mi accorgo, appena, che vengo travolta da un ceffone della mano opposta vicino gli zigomi.
Ora questo è sleale, non è nei patti del gioco, ma vederlo eccitato mi stimola. Una parte del mio cervello, appena tornato eretto, vuole sgorgare lacrime di innocenti creature, il subconscio invece ordina imperioso di non rinchiudersi in codarde effusioni. Un po' come la lotta più antica del mondo: il cuore e il cervello. Il cuore ci fa innamorare, il cervello ci fa fuggire; Il cuore ci fa soffrire, il cervello ci sussurra consigli. Un ring d'amore, proprio come quello in cui io amo stare... senza il cervello arbitrato da un arbitro. Unisco il mio cuore di ballerina e il mio cervello d'arti marziali per effettuare una giravolta, vedo due volte l'interezza della stanza a velocità folle, come se un partner dovesse poi raccogliermi dopo un barrel turn¹²... ma al terzo turn allungo il braccio a mano aperta; i miei capelli volano, accompagnando la sberla più dolorosa che posso effettuare. Mi fermo usando il trentasette di piede sinistro come freno, un ball change inverso¹³ che è esibizione di risposta al suo livore.
Approfitto per riprendere lucidità, abbassando la gamba destra che tenevo ancora sollevata per... lascivo step tecnico, ma...
"Bravo, non ti sei scomposto!"
Mi è scappato, non volevo dirlo. Quel bullo che voleva infastidire i miei amici, quando avevo sedici anni, se la ricorda ancora questa mano: fu il mio primo pugno, una crisalide che usciva dal mio animo ancora sigillato nel crine castano e riccio... non usciamo mai sino in fondo dal nostro nido, per quanto abbiamo spiccato il volo e siamo ormai uccelli migranti nel mondo crudele; le mie colleghe della danza classica ne sanno qualcosa, ne sono l'esempio perfetto. O meglio le mie colleghe non acquisite, perché non si può combattere con la sola eleganza di come loro volano sul palco, più graziose di un cigno.
Ma questo mio attuale nemico dà loro la caccia con un fucile d'alto calibro e si diverte a farle cadere, senza scrupoli: si apposta silente dietro cespugli di tenebrosità, le corteggia con figaggine e audacia di dialogo, ben celando l'arma, le illude e poi spara proiettili che perforano i loro animi. L'autostima che sono le loro ali si spezzano e il palco perde spettacolo, loro perdono lo spettacolo che è la loro sensibilità e lo stage crolla.
Lui invece non è crollato, ha resistito al frutto della mia evoluzione: quel pugno fortificato da sette anni di esperienza... adesso è stato un ceffone sì, ma ne andrà comunque fiero, fiero come i temibili bulli d'amore che brulicano nel mondo; me la farà pagare con gli interessi, segno del malato mondo che ha imparato a dominare: è un bullo più temibile di tutti quelli che ho accismato nella mia adolescenza, come se l'evoluzione del bullismo avesse scelto me come sua nemesi in quanto paladina dell'amore... anche se solo per quello degli altri. Il rosso scuro sulla sua guancia mi parla già, un allarme rosso che mi permea. Ma il bianco delle mie sorelle non acquisite non sarà cosparso del suo rosso maledetto, non gli permetterò di inquinare la purezza delle loro piume d'angelo. Fisso il suo rosso ed esso mi sussurra qualcosa.
Sfilo con tre dita i miei capelli, non biondi per colpa di questa maledetta stanza che è ormai un campo di battaglia, il sole che non mi regala la sua presenza con cui vinco sempre... vinco l'attenzione di chi mi guarda i vestiti e i filamenti, indorati dalla stella più bella del Creato. Un altro ball change, chasses¹⁴ e poi due step in avanti. Alzo la gamba destra che diventa un calcio che non si insegna singolarmente a danza... non per ferire, almeno. I suoi genitali schioccano copiosi, vedo la forma eretta del suo organo andare fuori orbita.
Quale meraviglia che gli ho regalato!
Ora l'eccitazione è solo mia, ha aperto le stalattiti di gambe consapevole di dover arrivare a questo ma la punta del mio piede l'ha sentita tutta, respira dolore e si tocca la sua intimità sinistra. Le stalattiti sono cadute e i suoi gemiti sono la prova; avrei voluto avere i tacchi per accismarlo per bene – ancora più meraviglie sarebbero state – e vendicare le sue prede, ma le mie fide dal tacco dieci, d'altronde quelle che uso per allenarmi nella danza da combattimento, sono dall'altro lato della stanza... e poi questa pratica non deve mai avere il fine di danneggiare la persona. Mai! Regola inscindibile del gioco.
Provo dunque un leggero senso di colpa, in genere si colpisce col collo del piede in autodifesa... come in questo gioco. Ma io più volte ho accismato i maschi proprio con le mie fide armi ai piedi, quasi sempre solo la prima volta mi desiderano, e chi resiste ha poi modo di andare oltre con me. Perché credo che un po' a loro piaccia quel colpo lì; in loro risiede il seme del mondo, il mondo rotondo come i loro organi fragili; il nettare proviene da loro, il mondo ci ha regalato la vita inenarrabili eoni or sono, e senza le loro rotondità ci saremmo estinti. Dunque mi domando se alle volte fingano di provare dolore, o meglio se lo provano che c'è di male? Finché provano dolore vuol dire che c'è vita, e dove c'è vita c'è anche gaio. C'è anche Gaia, la nostra amata Terra che stiamo distruggendo. E io e questa bestia che ho momentaneamente steso di piacere stiamo a farci la guerra... invidio tanto le persone che si dichiarano amore senza remore, come l'amore che hanno i fotografi che ritraggono le meraviglie del mondo e gli innamorati stessi. Non sono nata ieri, so delle ricerche scientifiche che indicano senza dubbio perché gli uomini soffrono quando colpiti lì... però noi siamo tanto complessi, tanto profondi, più profondi del puntino dell'Universo che è il mondo. È amore e odio, come l'odio di piacere che ha lui, ora che sembra essersi ripreso.
Ora viene il peggio... lo so, non posso sfuggire, il suo organo è ora più carico di prima e...
¹ Il cat walk è un gesto tecnico utilizzato sia dalle modelle che dalle ballerine, che indica una camminata incrociando i piedi in un pliè molto basso, accentuando la spirale del dorso.
² Élancer è il termine tecnico della danza classica che significa "slanciare", mentre fake indica falso, dunque le due terminologie sono state combinate dalla protagonista per indicare un falso slancio di stile classico.
³ Glisser è un termine tecnico della danza classica, che indica rimanere sollevata rasoterra sfiorando il suolo in modo quasi impercettibile. Hip walk invece indica spostamenti laterali o in avanti con ondeggiamento delle anche. La protagonista ha utilizzato il primo termine collegandosi al precedente passo di danza, per metaforizzare il secondo poiché lo esegue in piedi e non distesa seppur è sostenuta dal corpo di lui.
⁴ Shoilder Fall indica cadere indietro su una spalla e scivolare per terra. La protagonista lo usa come metafora per dare enfasi al suo intimo che sta cadendo a terra.
¹¹ Step nella danza significa passo, mentre il plier significa piegare o piegarsi. La protagonista ha paragonato la sensazione di voler piegare la coscia come sottomissione per poi specificare che non è così.
¹² Il barrel turn nella danza è una piroetta che mima un aeroplano: le braccia sono come le eliche.
¹³ Il ball change è un rapido cambio di posizione dei piedi, da mezza punta a piede piatto. la protagonista lo cita al'inverso dato che passa da essere piede piatto a quasi mezza punta.
¹⁴ Nella danza lo chasses consiste in un piede che scaccia l'altro.
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