Colui che mise fine a tutto.
Con il tempo tutti inziairono a notare che i giganti diventavano sempre meno e si agitavano sempre più, quasi si stessero battendo in un ultimo e disperato attacco contro l'umanità.
Hanji non capiva cosa stesse succedendo e come lei tutti gli altri erano confusi, come era possibile che i giganti avessero smesso di essere creati e sembrassero essere così spaventati?
Persino Annie si era liberata da quello strano cristallo e si era arresa ma questo successe solo dopo che un forte ruggito si fece udire per tutta l'isola Paradise.
La bionda si era arresa alle autorità ma non aveva comunque detto nulla se non «Lui ce l'ha fatta e noi abbiamo perso...» solo questo e nient'altro.
Levi dal canto suo era sempre più preoccupato, da quando i giganti si erano ridotti non ricevevano più notizie da Eren e, anche se Hanji gli aveva detto di non preoccuparsi, lui non poteva farne a meno perché teneva troppo a quel moccioso per sopportare di perderlo.
La donna ormai esausta mandò Levi e la sua nuova squadra, ormai non più così nuova, in ricognizione attorno al castello e mentre Jean sparava le suo solite idiozie notarono una ragazza seduta su un masso come se nulla fosse, certo, come se alle spalle non avesse avuto cadaveri di titani...
Il caporale scese dal suo destriero nero e si avvicinò cautamente alla sconosciuta, osservandola meglio notò la sua bellezza e una specie di pacco fra le sue mani.
La ragazza aveva dei lunghi capelli biondi, gli occhi di un nero scurissimo, la pelle pallida come la neve e il fisico più che perfetto, appena vide il piccolo uomo avvicinarsi si alzò in piedi porgendogli il pacco.
«Devi essere il caporale Levi Ackerman, giusto?» «Si, sono io» «Bene, ero certa che fossi tu, dopotutto sei stato descritto alla perfezione, ad ogni modo, il mio nome è Kim e questo è da parte di qualcuno che sta per arrivare»
La ragazza lasciò che l'uomo prendesse il pacco notando che aveva un peso piuttosto importante perché una ragazza di costituzione normale lo tenesse tanto facilmente con una sola mano addirittura.
«Questo però è per il caporale Zoe, non credo le interessi l'ultimo libro rimasto e gli ultimi appunti di Zecke Jeager, l'altra cosa beh, come dire, una garanzia di morte...» sussurrò l'ultima frase insicura su come spiegare il resto del pacco.
«Jean, Mikasa, aiutatela a salire su uno dei vostri cavalli, la portiamo con noi, Armin tu porta il pacco, torniamo indietro, presto » ordinò l'uomo con il suo sguardo spaventoso, già, ormai non c'era più traccia di gentilezza in quello sguardo.
Una volta arrivati scortarono la ragazza fino allo studio di Hanji, ma ad entrare furono solo Levi e Kim.
«Com'è andata, oh, chi è?» «Il mio nome è Kim e avevo il e avevo il compito di consegnarle questo pacco, ma a quanto pare hanno deciso di trattenermi...» disse lei scuotendo le spalle annoiata quanto scocciata.
Hanji aprì il pacco e ne rimase sconcertata, c'era tutto ciò che aveva scatenato quella guerra e una busta bianca, all'interno della busta vi era qualcosa avvolto in un panno bianco un pò sporco di una sostanza scura non nota.
Kim rise sotto i baffi quando la donna si ritrovò per le mani la testa di Zecke «Ma come...» «É la prova che la guerra è finita, beh, non capisco perché abbia mandato me quello sfaticato buonanulla, lascia sempre le cose noi-» la ragazza si zittì ritrovandosi a terra.
Era stata scaraventata a terra dalla porta ora spalancata, tutti si voltarono e videro un uomo molto alto, muscoloso, capelli castani lunghi fino alle spalle, pelle abbronzata, una venda a coprire un occhio e l'altro, quello visibile, era di un inconfondibile smeraldo.
«Oh, scusa Kim, non era affatto mia intenzione» «Certo Eren, come no, e io posso volare» disse lei sbuffando mentre si rimetteva in piedi.
Ne Levi ne Hanji potevano crederci, Eren era lì e aveva portato a termine una guerra durata secoli tutto da solo, o quasi...
Hanji non resistette e lo strinse a se, mentre gli faceva una raffica di domande a cui Eren rispose tranquillo «Zecke mi ha fatto rapire nuovamente, lì ho incontrato Kim e poi mi ha minacciato tirando in ballo l'unica cosa che avrebbe potuto farmi arrabbiare davvero e ho perso le staffe....» fece una breve pausa mentre Kim rideva «Mi sono liberato e nella lotta gli ho accidentalmente strappato la testa...» «E il cuore, e la pelle e le bracci-AHI! » disse ricevendo una gomitata nello stomaco da Eren.
«Non puoi arrabbiarti con me solo perché sto rendendo partecipi queste persone della tua "piccola sufriata" , ceh, non ero io quella incazzata nera lì» «Parli troppo» «No, sei tu che assomigli a una tomba» rispose lei mentre Hanji la portava via per riempirla di domande.
Aveva fatto sempre finta di non vedere, ma di certo Hanji non era stupida e si eta accorta benissimo dei sentimento che Levi nutriva per Eren, fu proprio per questo che decise di lasciarli soli.
Inaspettatamente a rompere quello straziante silenzio fu proprio il corvino «Sei, sei cambiato parecchio» «Ah, immagino di si» tagliò corto l'altro, non aveva di certo dimenticato come Levi gli aveva dato contro prima che partisse.
«Eren» nessuna risposta dal più alto, anzi, si era voltato e stava per andarsene e lo avrebbe fatto se il caporale non lo avesse preso per un polso cercando di fermarlo.
«Cosa posso fare per voi caporale Ackerman?» chiese il castano con ironia mentre si liberava dalla presa del caporale, ormai non era più così forte secondo lui ma la realtà non era che Levi era divenuto più debole, ma Eren più forte.
«Dobbiamo parlare, Eren» «Parli caporale» disse in tono formale per poi allacciare le braccia dinnanzi al petto, fu in quel momento che gli occhi cinerini del più basso intravidero dei tatuaggi e non li ricordava perché Eren non ne aveva mai avuti.
Lo invitò a seguirlo, dal tono di voce freddo e duro sembrava più un ordine capace di intimidire chiunque, chiunque ma non il gigante d'attacco che lo seguì di malavoglia.
Levi aveva già notato come Eren fosse ancora bellissimo, come la sua forma adulta sembrasse più matura e sensuale, ma dovette scontrarsi con la realtà quando tutte le ragazze che avevano incontrato avevano spogliato con lo sguardo il più alto che sorrideva a tutte.
«Oh, quale onore entrare nella vostra stanza solo per una chiacchierata tra sottoposto e caporale» enfatizzò ancora una volta la carica del corvino con disprezzo mentre lo osservava sedersi.
Aveva notato le sue occhiaie ancora più evidenti, il colorito ancora più pallido e il passo più lento, aveva notato ogni cosa ma era troppo arrabbiato e ferito per far vedere quanto fosse realmente preoccupato, d'altronde come biasimarlo dopo quella terribile discussione avuta anni prima.
«Andiamo, smettila di comportarsi come un bambino » «Ma caporale è stato lei a dirlo no, un bambino deve stare al suo posto e rispettare la differenza che c'è fra lui e i più grandi, giusto?» chiese retoricamente mentre si appoggiava sulla porta in legno frugando nelle tasche alla ricerca delle sue sigarette.
«Non potevo fare nulla, erano ordini diretti dal generale comandante Eren, neppure Hanji è riuscita a fare molto» «A me il punto sembrava un altro, ah, non mi importa, se è di questo che voleva parlare me ne vado» «Fermati, ti prego» supplicò Levi pizzicandosi il ponte del naso.
Erano passati più di tre anni eppure restava immaturo ed impulsivo come sempre, però non poteva sapere se era davvero così.
«Ho provato a fare qualsiasi cosa per non mandarti lì, ma non ha funzionato nulla e se avessi messo ancora più a rischio la mia posizione avrei rischiato persino di non sapere più nulla di te»cercó di spiegare ma l'altro non voleva sentire ragioni.
«Almeno qualcuno ha solito qualcosa di qualcuno» «Eren...» «Sono stanco di essere trattato come un bambino, per chi mi hai preso uh, anche io ho un limite di sopportazione e indovina un pò, hai superato quel limite, non mi hai mai chiesto scusa per avermi gridato contro come se fossi insignificante, non mi hai mai scritto e ne hai avuto la possibilità, quindi cosa vuoi ora da me?» non aveva voce ma si capiva benissimo quanto si stesse trattenendo, il fatto che fosse troppo arrabbiato per gridare era davvero un brutto segno.
«Anzi, non voglio nemmeno saperlo, non mi interessa, vivi la tua vita come hai fatto in questi anni e dimenticati di me, tra non molto me ne andrò quindi questo è un addio, Levi » disse per poi uscire, lasciando il caporale da solo a piangere in silenzio.
Il castano camminò a lasso svelto e si diresse verso la prima finestra che incontrò incominciando a fumare, quella conversazione lo aveva reso un fascio di nervi e rendersi conto di come Levi sostenesse di non aver sbagliato lo feriva.
Inspirò il fumo lasciando che il suo corpo, almeno quello, si rilassasse grazie alla nicotina poi butto fuori il fumo dal naso mentre osservava il cielo tingersi di nero.
Mentre cercava di rilassarsi, almeno un po', Mikasa lo incontrò per i corridoi e quasi lo uccise quando lo vide fumare ma lui la ignorò.
Rise di se stesso ad un certo punto, ancora sperava che Levi venisse a cercarlo e gli chiedesse scusa, ma che poteva farci non avrebbe smesso di amarlo così in fretta, non sapeva neppure se ci sarebbe riuscito.
Sentì nuovamente dei passi avvicinarsi a lui mentre era a guardare giù dalla finestra, una piccola spinta e sarebbe caduto, almeno in passato.
Un ragazzo tentò di spingerlo giù ma Eren fu più veloce e lo atterrò «Chi sei e cosa vuoi? » chiese guardandolo dall'alto in basso con freddezza «Che ti importa, titano?» «Hai ragione, no me ne frega nulla» disse spegnendogli la sigaretta sul braccio «Almeno avrai un ricordo della nostra chiacchierata» disse per poi andarsene.
Il soldato si fece medicare tentando di far passare male il ragazzo ma non ci riuscì, tutti lì erano suoi amici e gli volevano perciò ottenne solo disprezzo e apprensione.
Hanji era furiosa, sapeva che se Eren si era comportato in quel modo la colpa era di Levi, entrò nella sua stanza sbattendo la porta e non curante del fatto che fosse in lacrime iniziò a sbraitare «Adesso tu vai da lui e gli chiedi scusa, perché io lo so che non lo hai fatto e devi perché sei dalla parte del torto, muoviti!» «Non mi ascolterà » «Levi sei stupido o cosa, ha sempre chiesto di te nelle lettere, è solo arrabbiato »
Così Levi si ritrovò a correre per il corridoio chiedendo a tutti dove fosse finito, nessuno sapeva dirlo così privo nei seminterrato, oramai nessuno lo usava più e infatti Eren era proprio lì, in quella che era stata la sua "stanza", sdraiato con una sigaretta spenta fra le labbra che guardava il soffitto.
«Eren...» attirò la sua attenzione mentre gli si avvicinava «Posso sedermi?» «Dipende da quello che vuoi» rispose acido mentre l'altro si sedeva sul materasso, proprio accanto a lui.
«Mi dispiace, so che non avrei dovuto dire quelle cose ma pensavo che sentire le mie patetiche scuse ti avrebbe fatto arrabbiare di più, poi però Hanji mi ha urlato contro e ho capito che dovevo farlo comunque, sono un po' lento su certe cose, scusa » sussurrò piano mentre sospirava.
Sentiva di essersi tolto un bel peso ma non stava affatto bene, aveva solo voglia di piangere ma si disse che non poteva farlo.
«Mi dispiace, per tutto, io… io…» non riuscì neppure a finire la frase che le braccia forti e muscolose del più alto lo strinsero a se lasciando uscire quelle lacrime che tanto aveva cercato di reprimere.
«Eren, io ti amo, ti prego non andartene» ansimò in lacrime facendogli venire il batticuore, come poteva resistergli quando faceva così, semplice, non poteva.
«Anche io, ti amo Levi» disse mentre gli accarezzava la schiena con dolcezza «Davvero tanto» sussurrò al suo orecchio per poi baciarlo passionalmente.
Levi si sentiva strano, la pelle gli si era riempita di brividi e sentiva un forte calore al basso ventre mentre Eren lo baciava.
Presto le labbra morbide del ragazzo si spostarono sul suo collo pallido facendolo gemere mentre lo marcava lasciando intendere a tutti che lui era suo.
Sfilò velocemente la giacca del caporale e passo a baciargli ogni centimetro del petto stuzzicandone le estremità con avidità, ma sempre con dolcezza.
Un piccolo gemito lasciò le labbra di Levi che velocemente arrossì, non si capacitava di come ceti versi fossero venuti fuori dalla sua stessa bocca, era così imbarazzante che quasi volle morire.
Per quanto fosse strano no aveva avuto mai quel tipo di rapporti con nessuno e non sapeva cosa si provasse, era tutto nuovo per lui e questo lo spaventava, era spaventato dal poter deludere il suo amato visto che si muoveva sicuro.
Presto Levi perse anche i suoi pantaloni e i boxer restando nudo sotto lo sguardo eccitato e famelico di Eren che era molto simile ad un predatore in quel momento.
Prese in bocca il membro del suo amato caporale e inizia stimolarlo sia con la lingua sul glande che con le labbra facendolo gemere incontrollatmente facendo eccitare sempre di più il suo partner.
Quando Levi venne nella bocca di Eren questo ingoiò il seme e si leccò le labbra facendo sprofondare nell'imbarazzo il povero caporale, poi lo baciò facendogli assaggiare il suo stesso sapore.
«Ehy, Levi, posso andare fino in fondo?» chiese con il respiro pesante e le gote leggermente rosse facendogli sentire la sia erezione, Levi si limitò a far un cenno con la testa e poco dopo le dita Eren penetrarono il suo orifizio facendogli provare un misto fra dolore e piacere.
Quando smise di gemere a causa del dolore ma inizio a farlo per il piacere il numero delle dita aumentò fino a tre, i muovevano in modo regolare, formando dei cerchi alla ricerca del punto più sensibile dell'uomo la sua prostata,.
Quando la trovò, iniziò a a sempre mentre stimolava anche il pene del caporale che in preda ai gemiti venne ansimando rosso in viso.
Eren sostituì il suo mento alle sue dita penetrando dolcemente e lentamente Levi, si fermò lasciando che il suo corpo si abbituasse alla sua presenza estranea e fu proprio il più piccolo a muovere do poco il bacino quando si sentì pronto.
Quando accadde Eren iniziò a muoversi prima lentamente più sempre più veloce colpendo la prostata del suo amato provocando un enorme piacere a entrambi, passarono così tutta la notte.
Si amarono totalmente quella notte e da quella notte per sempre anche se non etano più soldati che avevano il compito di proteggere l'umanità.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro