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Kei Tsukishima

Sdraiata per terra sotto un albero; in una bellissima giornata di sole, vieni disturbata dalla persona che più odi al mondo.
Kei Tsukishima.

"Ehi piccoletta. Alzati"Dice il ragazzo smuovendoti un po' con la punta del piede, per farti svegliare.
"Cosa vuoi rompiscatole"Chiedi infastidita, con gli occhi ancora chiusi.
"Ci sono gli allenamenti"
"Tu vai. Io arriverò fra poco"
"Non fare come a tuo solito che alla fine non ti presenti"
"Ho i miei buoni motivi"
"Domire sotto un albero è un buon motivo a quanto pare"
"Sei ancora qui"Dici infastidita.
"No tranquilla. Me ne stavo giusto andando"

Quando il ragazzo se ne va, ti alzi per metterti a sedere. Odi quel ragazzo perché oltre ad essere incomprensibile è anche testardo, parla senza sapere. E tu detesti questa cosa.
Dopo un paio di minuti ti rialzi per andare verso la palestra dove i tuoi compagni si stanno allenando.
Fai parte delle manager della squadra e ne sei fiera.

"Oh piccoletta sei venuta davvero. Oggi non hai validi motivi per bucare l'allenamento?"Ti punzecchia Tsukishima.
"A me è concesso saltare gli allenamenti a differenza tua"Rispondi. Mentre il ragazzo sta per ribattere un pallone gli finisce dritto sul naso, non puoi fare a meno di scoppiare in una fragrante risata.
"Sarà meglio che tu stia più attento alla palla"Dici.
Ti guarda con sdegno per poi concentrarsi sull'allenamento.

Nel bel mezzo dell'allenamento ti rendi conto che per te si è fatta una tarda ora, e purtroppo devi rientrare a casa.
Saluti le tue compagne manager e la squadra. Ovviamente quell'odioso di Tsukishima continua a ripetere le stesse cose. Uno di questi giorni vorresti urlargli in faccia come stanno realmente le cose, ma non puoi.

"Sono a casa"Dici chiudendoti la porta alle spalle. Quella maledetta casa è fin troppo silenziosa fino a quanto tuo padre, a gran velocità, ti raggiunge per poi darti uno schiaffo.
"DOVE SEI STATA!"Ti urla.
"A scuola"Rispondi senza un'espressione facciale.
"L'importante è che tu sia di nuovo a casa. Ho bisogno di sfogarmi"
Affera con una stretta molto potente il polso e ti trascina in salotto. Li inizia a tirarti diversi schiaffi alternati ai pugni. Una volta finito, sei ancora in piedi, l'angolo della bocca ti sanguina e sei piena di lividi e ferite. Impassibile vai in camera tua per medicarti e sperare di compiere presto 16 anni per poter andare via da quella maledettissima casa, e soprattutto per allontanarti una volta per tutte da tuo padre.
Purtroppo la tua vita è questa. Tua madre è morta subito dopo che ti ha partorita. Da piccola inizialmente ti hanno affidata ai nonni, ma una volta che se ne sono andati anche loro, sei andata a vivere con tuo padre. Una delle scelte peggiori che hai mia preso in vita tua.
Quel bastardo non fa altro che incolparti della morte dell'amata, continua a picchiarti senza motivo, e spesso lo fa anche per puro piacere, oltre che per sfogo.

Il giorno dopo ti prepari in fretta per non incrociare tuo padre, ma proprio quando stai per aprire la porta arriva.

"DOVE STAI ANDANDO?"
"A scuola; dove vuoi che vada"Rispondi con sdegno.
"OGGI NON CI VAI A SCUOLA"
"E invece si. Ci vado eccome"Rispondi decisa.
"TI HO DETTO DI NO! Ho bisogno di sfogarmi"
"Mi dispiace ma per questa mattina dobbiamo saltare"Continuo con lo stesso tono di prima.
"NON TI AZZARDARE A CONTRADDIRMI"
"Con te è inutile parlare. Vado sennò faccio tardi"Fai per andartene ma lui ti blocca nuovamente e inizia a picchiarti con molta forza.
Dopo mezz'ora ti lascia andare dicendoti che la prossima volta sarà ancora più duro.
Prima di andare a scuola ti fermi per controllare i danni che ti ha creato. Fortunatamente la maggior parte sono sull'addome e sulla schiena, quindi non ti devi preoccupare perché verranno poi coperti dalla maglia.

Entrata in palestra ti scusi con le manager per il tuo ritardo e subito Tsukishima inizia a infastidirti con la solita storia. Ti sei completamente scordata che tu avresti voluto allenarti con loro quel giorno, e quindi non hai gli abiti giusti.
La tua compagna Kiyoko ti conduce nello spogliatoio e ti da anche dei vestiti un po' più comodi.
Nel mentre che ti cambi resti un attimo a contemplare le ferite che ti ha procurato tuo padre la stessa mattina. Quel tuo attimo in realtà dura anche fin troppo e la squadra manda qualcuno per vedere se sei ancora viva o meno.
Ad aprire la porta dello spogliatoio è proprio Tsukishima che nel vedere le tue numerose ferite sulla schiena si pietrifica.

"Non ti hanno insegnato a bussare?"Domandi impassibile girando la testa.
Il ragazzo non ti risponde, infili la maglia e insieme a lui, vai in palestra.
È da tanto che non ti alleni e purtroppo si nota, in più i tuoi lividi non ti aiutano per niente. Al momento della pausa ti siedi per terra per la troppa stanchezza.
"Già stanca?"Ti domanda Tsukishima.
"Problemi"Rispondi infastidita.
"Tsukishima almeno oggi non infastidirla troppo"Lo rimprovera Daichi.

Dopo un'altro po' di allenamento è arrivata per te la fatidica ora di tornare a casa. In tutta fretta vai a casa senza neanche occorgerti che hai lasciato la tua felpa in palestra. Scrivi subito a Kiyoko per farti portare la felpa a scuola il giorno dopo.
Varchi la soglia, e noti subito tuo padre pronto a picchiarti, sta volta è anche ubriaco.
Ormai non provi più nulla e neanche ti importa se ti fa del male o meno.
Tuo padre va a fumare e concede un momento di pausa ad entrambi, soprattutto a te.
Sei seduta sul pavimento del corridoio, per te ormai niente ha più senso.
I tuoi pensieri vengono interrotti da qualcuno che bussa alla tua porta.
Dietro essa si trova prorpio Tsukishima con in mano la tua felpa.

"Cosa ci fai qui"Dici arrabbiata a tono basso.
"Sono venuto a riportarti la felpa"
"Ma io ho chiesto a Kiyoko di portarmela domani"
"E io le ho detto che te la potevo portare oggi"Puntualizza "Quello che esce dal tuo labbro è sangue?"Chiede.
"Non è una cosa che ti riguarda"
"[T/N] è successo qualcosa?"Continua.
"Ti ho detto che non sono affari che ti riguardano"Dici arrabbiandoti sempre di più.
"Con chi stai parlando [T/N]"Chiede tuo padre mentre sta arrivando verso di te "Chi è lui?"
"Un compagno di scuola. Che se ne stava andando giusto ora"
"Sbrigati a salutarlo o ti prenderai la doppia dose"Dice per poi andarsene in salotto.
"Quello è tuo padre? È stato lui a ridurti in questo stato?"Domanda il ragazzo.
"La tua curiosità ti ucciderà se non te ne vai ora"Dici mentre indossi la felpa che ti ha portato Tsukishima.
"Non può trattarti così" Tsukishima possiede un tono molto indifferente e calmo, anche se in quel momento dentro sta ribollendo di rabbia.
"Vattene!"Dici.
"[T/N] SEI ANCORA A PARLARE! QUANTE VOLTE TI HO DETTO CHE NON PUOI AVERE CONTATTI CON ALTRE PERSONE!"Urla tuo padre per poi buttarti addosso il vino insieme al bicchiere stesso, che si frantuma in mille pezzi. Non riesci a non trattenere un gemito di dolore.
A quella visione Tsukishima ti prende per il polso e ti fa uscire da quella casa, chiudendo poi la porta.
Inizia a correre trascinandoti con lui, fino ad arrivare a casa sua.
In questo momento non c'è nessuno in casa sua e ti fa accomodare.
"Non mi serviva il tuo aiuto"Dici fredda.
"Ti conviene cambiarti. Puzzi di alcol"Dice senza un minimo di tatto.
"Chi sa come mai. Forse perché poco fa mi hanno lanciato un bicchiere di vino addosso"Dici in tono sarcastico.
"Mettiti questi"Ti lancia dei pantaloncini e una maglia.
"Vuoi farmi passare la notte qui?"
"Vuoi per caso passarla per strada"

Sono passate due settimane da quanto Tsukishima ti sta ospitando in casa sua. I suoi genitori non sono affatto contrari alla cosa. Per carenza di stanze dormiamo nella stessa, tu nel suo letto mente lui dorme per terra su un materasso.
Come ogni mattina ti svegli prima di lui, e come sempre gli lanci un cuscino in faccia per farlo svegliare.

"Buongiorno rompiscatole"Dici tirandogli l'apposito cuscino.
"Buongiorno piccoletta. E grazie di nuovo per il cuscino"
"Prego. E non mi chiamare piccoletta"
"Tu allora un soprannome migliore di rompiscatole l'hai trovato?"
"Hai vinto tu. Uno pari"

Tsukishima è diventato carino nei tuoi confronti, data la situazione. Non poteva immaginare che il tuo essere scontrosa con lui derivasse dai problemi che hai avuto in casa. Il vostro rapporto però non è cambiato più di tanto, soprattutto in pubblico.
Anche se devi ammettere che è da un po' che provi strane sensazioni nel petto. Soprattutto quando sei sola con Tsukishima. Quando sei con lui le gambe spesso ti tremano, la voce a stento ti esce dalla gola.
Spaventata da questo tuo comportamento, che nonostante ciò non fai notare; soprattutto a lui, chiedi spiegazioni a Kiyoko.
La ragazza inizialmente si mette a ridere ma te la zittisci subito, per non dare nell'occhio.

"[T/N] queste sensazioni che provi sono dovute perché te sei innamorata di Tsuk..."La ragazza non finisce la frase che gli tappi la bocca il più velocemente possibile.
"Che cosa stai dicendo. Io non provo amore verso le persone. Soprattutto verso quello lì"Dici convincendo più te che lei.
"Non puoi avere paura di una relazione con Tsu..."
"Ssssssh. Non dire il suo nome!"Dici interrompendola di nuovo.
"Con lui"Si corregge.
"E se lui non ricambiasse?"Domandi impaurita.
"Secondo me ricambia eccome. Tu provaci. Mica ti morde"
"Mh...se lo dici tu. Però io continuo a dire che non provo amore per lui. Solo gratitudine, niente di più"Dici.
"Non sono io quella da convincere"Dice mentre si avvia verso la sua classe.

Mentre aspetti quel rompiscatole di Tsukishima all'uscita della scuola, per poi andare a casa insieme, i tuoi occhi vedono una scena che ti piace ben poco.
Il rompiscatole è insieme ad una ragazza, stanno parlando e lei è praticamente attaccata al suo braccio. Qualcosa dentro di te si rompe, neanche te sai cos'è, ma se la chiacchierata con Kiyoko fatta la stessa mattina è vera, vuol dire che ti piace veramente, e quello che hai appena provati potrebbe essere il tuo cuore che si è appena frantumato.

"Ehi piccoletta. Andiamo a casa?"Ti chiede il ragazzo che nel frattempo si è avvicinato a te.
"Eh? Ehm...si scusa. Mi sono un'attimo incantata"Dici scusandoti.
"Per cosa?"Domanda.
"Niente in specifico. Chi era la ragazza con cui eri prima?"Chiedi.
"Una compagna di classe. Penso sia cotta di me"
"Cotta di te? Ma fammi il piacere"Dici riprendendo quello che è il tuo solito comportamento.
"Stai dicendo che una ragazza non può innamorarsi di me"
"No. Sto solo dicendo che non trovo un motivo"Continui con lo stesso tono.
"Cambiando discorso. Da quant'è che non esci?"Ti chiede il ragazzo.
"Cosa intendi per uscire"
"Uscire fuori di pomeriggio. Senza dover andare a scuola"
"Non sono mai uscita. Ho sempre fatto la strada casa scuola e viceversa"
"Okey allora sta sera ti porto io in un posto"
"In un posto?"Chiedi incuriosita.
"Si"Conclude.
"E se io non volessi?"
"Non importa. Ti ci porto lo stesso"
"Quindi non ho scelta"
"Già"
"Okey va bene"

Arrivata la sera ti cambi con un paio di jeans e una maglietta a maniche corte, molto semplice. Uscite per fare una passeggiata nel parco, Tsukishima ti sta davanti mentre ti abbandoni ai tuoi pensieri.

"Tsukishima"Lo chiami in tono serio.
"Hm?"Si gira.
"Perché mi chiami piccoletta?"
"Perché sei bassa"Risponde con nochalance.
"Wow, che bel motivo"Dici ironica.
"Bhe perché tu mi chiami rompiscatole?"
"Ovvio no. Perché sei un rompiscatole"
"Anche la tua non è prorpio una bella motivazione. E in più stai parlando con la persona che ti ha salvato praticamente la vita"Dice con la sua calma.
"A proposito di questo"Dici fermandoti con lo sguardo basso. Lui si gira verso di te.
"Non ti ho mai ringraziato per avermi portato via da quell'uomo. Se non fosse stato per te io..."Dici stringendo i pugni. Sei imbarazzata nel farti vedere così, soprattutto da lui.
"Sta tranquilla. L'importante è che tu stia bene"Dice prendendoti la mano. Il cuore ti batte all'impazzata, non vuoi innamorarti proprio di lui, però al cuore non si comanda.

Vi mettete seduti sotto un'albero e tu, inconsapevolmente, tiri fuori l'argomento di oggi pomeriggio.

"Per caso ricambi i sentimenti di quella ragazza?"Chiedi senza rendertene conto.
"Perché me lo chiedi?"
"Semplice curiosità"
"La curiosità uccide. Non ricordi?"
"Divertente"
"Allora?"Insisti.
"Perché ti interessa tanto?"Ti chiede.
"Te l'ho detto. È solo curiosità"
"Io non credo"Ti scioglie letteralmente con lo sguardo.
Sospiri rassegnata abbasando la testa.
"Ti capita mai di sentire forti sensazioni al petto quando sei solo con una persona?"Domandi con serietà.
"Se devo proprio essere sincero...si"
"Bhe...perché è quello che sento quando sono sola con te"Dici a testa bassa e imbarazzata.
"Tsukishima...io...io ti amo"Sei rossa come un peperone e mentre aspetti una risposta alzi lo sguardo verso di lui. Tsukishima resta semplicemente ad osservare la tua espressione imbarazzata e ammira la tua bellezza con un piccolo sorriso.
"Non fissarmi e basta. Di qualcosa Baka!"Dici ancora più imbarazzata.
"Ti amo"Risponde il ragazzo.
"Eh?"Confusa alzi nuovamente la testa verso di lui.
Tsukishima ti prende il mento e dopo un lungo momento di sguardi intensi, ti bacia. Quando vi staccate lui continua a guardarti con il sorriso di prima.
"Sai cosa. Potrei cambiare il tuo soprannome con piccola"Dice.
"È troppo sdolcinato"Affermi.
"Però tu sei la mia piccola"Dice sottolineando la parola "mia" per poi stringerti di più a sé.

BuonGiorgiooooo💓✨
Scusate se il capitolo è un po' lunghino però ne vale la pena. Penso sia il mio capitolo preferito tra quelli che ho scritto, per ora.
Spero possa piacere anche a voi come piace a me💓✨

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