ℓєι є́ ℓα ∂ιѕ¢єη∂єηтє
Ti ho cercata, ti ho cercata a lungo, ti ho cercata in ogni singolo metro, in ogni singolo centimetro, in ogni singolo millimetro, ti ho cercata ovunque, perfino laddove è vietato entrare: nei profondi abissi di Iridia.
All'inizio erano solo ore, poi diventarono giorni, settimane, mesi, finché non diventarono sei anni, ma di di te, omonima creatura, nessuna traccia, nessun indizio, niente di niente.
Così passarono i sei anni più bui all'interno della comunità serperverde sottomarina, lassù in superficie, nessuno osava nominarti, quaggiù invece la 'Voce' non faceva altro che parlare di te a ogni ora del giorno.
Ero stanco, stanco fisicamente, stanco mentalmente, stanco moralmente, ero affranto, distrutto, perso, vuoto, come se tutto questo fosse una punizione, una punizione che mi avrebbe lacerato all'interno fino a quando tu non saresti apparsa di nuovo.
Ho passato anni all'interno di un ufficio con l'odore di muffa e chiuso, la mia bacchetta veniva agitata per ore solo per trovare un modo per riportarti qui, una magia quasi impossibile da creare, eppure aspettavo, avrei aspettato all'eternità e quando finalmente ti avrei trovata una pioggia di sangue sarebbe ricaduta sopra il tuo capo.
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Stringevo le nocche a tal punte da renderle bianche, stava diventando insopportabile aspettare.
"Potresti tranquillizzarti? Sai cosa succede ai tuoi poteri quando ti sforzi troppo"- non degnai Jack nemmeno di una sguardo, lui era come un fratello, ma con tutto questo casino non mi era d'aiuto.
"Jack santo cielo non mi importa!- imprecai quando la bacchetta che usavo per esercitarmi iniziò a diventare calda- Forza tocca a te- gli feci cenno alla mia bacchetta e come sempre eseguì i miei ordini sostituendola- Bene, é perfetta"- esclamai in prenda al panico, egli mi guardava storcendo il naso, lo faceva sempre.
Dopo interminabili minuti riprese la parola- " Posso capire ciò che stai passando ma Daniel sono passati sei anni! Quanto credi che resisterà ancora la tua magia qui sotto? Gli abissi ti consumano dovresti ammetterlo anche tu! Lo so che se siamo intrappolati qui sotto é solo colpa sua, se siamo ricoperta di melma schifosa é solo colpa sua, ma sono sei anni che di lei non c'è nessuna traccia"- allargó le braccia mentre il suo corpo galleggiava nell'acqua, fu proprio in quel momento che la mia natura serpeverde prese il sopravvento.
"Senti un po chi cazzo credi di essere? Ho perso tutto a causa di quella stronza, ho perso la mia famiglia, la mia vita, la nostra vita, e perche? Perché sentiva il bisogno di maschi alfa per farsi scopare fino a farle esplodere le budella! Iridia é un ammasso di merda piena di melma, facciamo la muta cazzo! Ci stiamo trasformando e le truppe magiche perdono tempo a cercare un antidoto quando sanno che l'unica cosa che ci può aiutare é trovarla e ucciderla, voglio vederla soffrire cazzo, voglio vederla urlare dal dolore e voglio vedere il suo cuore spezzarsi in mille pezzi. Io la ucciderò Jack, la ucciderò, la tortureró fino a farla pregare di essere lasciata in pace e a quel punto mi divertiró come lei si é divertita con me"- strinsi i denti allentando la presa sul suo collo facendolo tornare a respirare.
"Daniel tu non ne saresti in grado"- faticava a a respirare ma questo era solo un assaggio, un avvertimento- "Perché mai non potrei?"- sussurrai avvicinandomi al suo viso- "Perché tu l'amavi"- queste parole mi colpirono peggio di un pugno allo stomaco, per un attimo mi persi poi riuscì a riprendermi- "Hai detto bene, l'amavo, ora non vedo l'ora di vederla marcire"- furono le mie ultime parole, poi nuotai via furioso.
Ancora non riuscivo a credere alle parole dette da Jack, piano piano stavamo diventando schiavi di questo posto, la melma ci tratteneva, all'interno vi era qualcosa di talmente oscuro che ci costringeva a piegarci, involontariamente, al suo volere, segno che lei era ancora qui, lei era l'essenza di questo posto.
Provai più volte a riferire al consiglio dei grandi maghi che l'artefice di tutto ciò non ci lasciava andare ma nessuno sembrava credermi, ne erano quasi spaventati.
Mi fermai in un posto desolato iniziando a galleggiare a peso morto, guardai le mie mani: diventavano ogni giorno piu viscide, piu dure, sempre meno umane, mi costrinsi a deglutire imponendo al mio sistema di non crollare eppure una sorta di tristezza riusciva sempre ad invadermi in questi momenti. Avevo nostalgia dei tempi passati, i momenti passati con lei mi apparivano spesso davanti agli occhi, era una sorta di paradiso malinconico, sentivo il mio organo vitale battere sempre di meno e lacerarsi ogni giorno di più.
Erano questi i momenti in cui mi chiedevo se ce l'avrei fatta, se avessi potuto finalmente liberare Iridia dalla maledizione, se sarei stato davvero in grado di toglierle la sua misera vita, boccheggiai in cerca di aria, a volte mi dimenticavo che ormai l'acqua era diventata il nostro ossigeno, il nostro pane quotidiano.
Iridia venne fondata moltissimi secoli fa da una viaggiatrice serpeverde e un viaggiatore tassorosso, dal loro amore nacque Iridia, la città dai mille poteri.
Le leggende antiche narrano che solo i discendenti di Atea e Hermes avrebbero avuto un tale potere da poterla distruggere, Iridia sarebbe sopravvissuta a migliaia di guerre ma non al potere di un discendente assetato di sangue.
Molti anni prima Iridia venne attaccata dall'esercito delle forze oscure, il nostro popolo cadeva come pioggia, le forze oscure stavano avendo la meglio, un mare di sangue cadde sopra di noi ma ormai sembrava troppo tardi per poter salvare la città dai mille poteri. Nessuno aveva piu speranze ma il nostro sovrano riuscì a catturare e ingannare la bellissima Afrodite, unitasi alle forze oscure per un tradimento compiuto dal marito;
Ade rimase a bocca aperta quando vide Afrodite accanto al nostro sovrano, prima in lui incombeva la rabbia poi invece, quando Gillies, nostro sovrano, infilzò la bellissima Afrodite entrambi capirono che erano stati ingannati. Gillies quella notte fece un sacrificio, Afrodite in cambio dell'aiuto dei grandi guerrieri dell'Ovest, i Dei lo accolsero, torturando Afrodite nei peggiori dei modi fino a quando non la trovarono prosciugata all'interno della cella circondata da filo spinato.
Quella notte Iridia vinse di nuovo ma più tardi venne divisa da una maledizione, nessuno avrebbe potuto farlo se non una discendente, eppure lei era stata identificata come Grinfondoro.
Delila aveva spesso un comportamento strano quando si parlava dei grandi fondatori, o quando si parlava di guerra, sacrifici, qualunque cosa che riguardasse la sicurezza di Iridia, fu in questo momento che capì che forse Delila stava programmando questo da molto piu tempo di quanto io avessi memoria, se Delila era davvero discendente di Atea e Hermes voleva dire che era o una serpeverde o un tassorosso, e se tutti noi fossimo stati ingannati dalla sua presunta anima pura e dalla sua bellezza?
In fretta mi recai in quello che rimase della biblioteca sacra, dove testi antichissimi venivano conservati, mi mossi velocemente cercando il grande libro e quando lo trovai esultai a bassa voce, lo sfogliai in piu fretta possibile fino a quando una pagina non attirò la mia attenzione.
Si parlava della distruzione di Iridia, essa sarebbe finita come sarebbe iniziata: con l'amore, la pagina recitava cosi:
'Quando la piu potente maga discendente dai Grandi Fondatori avrebbe finalmente trovato il suo vero amore ella lo avrebbe usato come esca per distruggere, una volta per tutte, la città dei mille poteri per vendicarsi del suo crudele destino. Ella non poteva essere destinata ad essere schiava del suo stesso amore, non poteva vivere nell'ombra di qualcuno quando poteva diventare la sovrana dell'universo intero, infondo era lei la creatura piu forte mai esistita nella città dei mille poteri'
Il verso veniva interrotto così, qualcosa in me si ruppe, se veramente Delila era ciò che credevo fosse io avevo contribuito alla distruzione di Iridia, io sarei stata l'esca, io sarei stato il suo sacrificio.
Il mio respirò si fermo e in quel momento pregai di essere in superficie per poter respirare di nuovo ma tutto ciò non accadde.
Sfogliai altre pagine fino a quando non lessi ciò: 'Solo il grande Patronus evocato dal suo amato la avrebbe finalmente sconfitta', si fermava cosi fermando il tempo dinnanzi a me.
Raccontai tutto a Jack che sembrava scettico sulla questione ma allo stesso momento esasperato a tal punto da aiutarmi ad evocare un patronus, colui che, se tutto era gia stato pianificato, ci avrebbe finalmente salvati, Iridia non poteva finire cosi.
I giorni successivi li passai cercando di evocare il mio patronus ma nessuno dei miei ricordi sembrava alimentarlo abbastanza- "Expecto Patronum"- continuai ancora e ancora ma non riuscì in nessun modo ad evocarlo, provai a tal punto da infuriarmi e scaraventare la mia bacchetta in un posto sperduto- "Daniel non é cosi che ci riuscirai, devi farlo con calma e premura o il tuo stesso patronus non si sentirà al sicuro al tuo fianco"- annuì alle sue parole andando in cerca della mia bacchetta ma al suo posto uno spiacevole incontro mi fece mancare l'aria, Delila era lì, insieme a Ade.
Qualcosa in me non andò quando si baciarono e una forte rabbia iniziò a incombere in me portandomi a recuperare la mia bacchetta e recuperare tutta l'energia che prima sentivo mancasse, chiusi gli occhi cercando di recuperare tutti i miei ricordi ma fu li che mi fermai, pensai ai miei momenti con lei, con Dalila e proprio quando stavo per abbandonare le speranze un bagliore di luce mi avvolse e il mio patronus, uno splendido cavallo bianco, rovinò la festa tra Dalila e Ade.
Proprio come temevo quel giorno vi fu una guerra sanguinosa, Ade scagliava la sua lama ovunque mentre Dalila si godeva l'ascesa del grande Ade.
Le truppe di Iridia venirono in mio soccorso vantaggiandomi, fu Dalila quella con cui mi rivoltai- "Che cosa vuoi fare? Uccidermi?"- ella rideva, ghignava- "Se davvero sono l'amore della tua vita questo basterà per lacerarti"- evocai ancora una volta il mio patronus facendo si che la luce di egli la divorasse all'interno, bastò una lama e il suo corpo cadde a terra mentre dalla sua bocca uscivano grandi quantità di sangue.
"Ti prego"- furono le sue ultime parole, mi guardò negli occhi, mi girai, il mio cavallo sprigionò ancora una volta il suo potere ed ella finì proprio come cenere, si dissolse nel nulla e forse sarebbe anche stato meglio del previsto.
Fu quel giorno che tutta Iridia venne salvata, fu quel giorno che il cuore di Dalila si spense a causa si una lama ardente, fu quel giorno che Daniel divenne l'erede della città dai mille poteri.
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(1758 parole)
JSElordi moonlight920 BelMa-Pattinson cabynch
Sono in ritardo ma ecco a voi, sono sempre fiera del mio lavoro anche é un po corto rispetto agli altri.
Spero di essere riuscita nel mio intento, byee ❤
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