Trafalgar Law
(T/n) = Tuo Nome
(T/n) osservò le oscurità degli abissi dall'oblò della sua stanza. Amava quella pace e quel silenzio che regnavano là fuori, ma anche nel sottomarino, durante la notte. Le dava un senso di tranquillità e l'aiutava a rilassarsi. All'inizio non era stato semplice per lei riuscire ad abituarsi a quella vita, ma poi, col tempo, era diventato tutto più semplice. I rapporti con i ragazzi della ciurma erano migliorati e si erano consolidati sempre di più. Solo una persona continuava a rimanere fredda e più distante rispetto agli altri. Era Trafalgar Law, il capitano della nave. Lui era diverso da tutti gli altri, non si lasciava mai andare completamente, era sempre sull'attenti, come se avesse paura che potesse sucvedere qualcosa da un momento all'altro. Per questo (T/n) ne era sempre rimasta intimorita e questo impediva anche a lei di lasciarsi andare in presenza del capitano, aveva sempre paura che Law non avrebbe accettato un comportamento frivolo, solo in sua assenza riusciva ad essere veramente se setessa. Sospirò sentendo il suo stomaco brontolare. Aveva decisamente bisogno di uno spuntino. Decise di tenere la camicia da notte e di non perdere tempo per vestirsi, tanto non avrebbe comunque trovato nessuno. Non a quell'ora della notte.
Raggiunse la cucina cercando di fare il meno rumore possibile, non era nelle sue intenzioni svegliare nessuno, ma soprattutto non voleva che qualcuno la cogliesse in fragrante. Non era solita fare queste cose e non avrebbe voluto rovinarsi la reputazione. Soprattutto essendo l'unica ragazza a far parte della ciurma. Entrò nella stanza e si avvicinò al frigorifero, desiderosa di soddisfare i suoi bisogni. Sentì un clic provenire dietro di lei e la luce inondò la stanza. Chiuse un attimo gli occhi prima di abituarsi alla luce. "(T/n)? Tu?" (T/n) si girò riconoscendo la voce di Law e arrossì. Non solo era stata scoperta, ma dal capitano della ciurma. Peggio di così difficilmente poteva andare. Law chiuse la porta alle sue spalle. "E io che pensavo che le ragazze non facessero certe cose." (T/n) lo guardò non capendo il suo ragionamento. "Cioè? Pensavi non mangiassimo?" "Non essere stupida, (T/n). Non pensavo che ti saresti alzata nel bel mezzo della notte per mangiare." Alla ragazza suonò come un'accusa. "È la prima volta che faccio una cosa simile!" Sbottò infastidita. Law sorrise. "E che cosa dovrebbe significare, scusa? Che solo perché è la prima volta dovrei lasciar correre? E poi... Chi mi garantisce che sia effettivamente la prima volta che ti intrufoli di nascosto in cucina? O che tu non lo rifarai in futuro?" La ragazza abbassò lo sguardo. Non poteva biasimarlo, era lei ad essere nel torto. Solo che non riusciva a sopportate il fatto di essere criticata, non da lui. Avrebbe voluto che le riservasse qualche parola gentile, le avrebbe fatto veramente piacere. Ma, in fin dei conti, Trafalgar Law era pur sempre il famoso "chirurgo della morte", una persona non certo avvezza alla dolcezza.
Law stava osservando il cambiamento della ragazza. Perché faceva sempre così in sua presenza? Quando c'erano gli altri sembrava che si divertisse così tanto, invece ogni volta che le si avvicinava cambiava repentinamente atteggiamento. Era un peccato che fosse l'unico che non potesse vederla sorridere da vicino. Osservò per un attimo la camicia da notte che indossava, notando che non era molto coprente. Si morse un labbro chiedendosi se la ragazza si fosse resa conto della tentazione che rappresentava per lui. Ma questa volta le cose sarebbero andate come voleva lui. Erano soli ed avrebbe aprofittato della situazione.
(T/n) continuò a tenere la testa bassa, desiderosa di andarsene. "Posso tornare nella mia stanza?" Law rise. "Pensi veramente che io ti lascerò andare via così? Ti meriti una punizione, mia cara." La ragazza provò a protestare, ma quello che successe dopo le tolse la facoltà di parlare e pensare coerentemente. In una frazione di secondo si ritrovò il suo corpo contro quello del pirata, una mano era posata sulla sua vita e un altra intrecciata nei suoi capelli e un secondo dopo le labbra di Law furono sulle sue. In un primo momento (T/n) sgranò gli occhi, non credendo a quello che le stava succedendo, poi si lasciò andare e posò le braccia sul petto del pirata. Sentì Law sorridere soddisfatto nel bacio. Poi si staccò dalle labbra della ragazza e la fissò. Lei arrossì. "È da tempo che desideravo farlo." "E allora perché non hai mai...?" Il pirata sospirò. "Sei sempre così seria quando ci sono io..." "E tu così freddo..." I due si guardarono e poi risero insieme. "Che stupida che sono stata..." Sussurrò (T/n). Law le accarezzò la guancia scendendo lungo il suo collo. "Oh, ma adesso possiamo sistemare tutto." E si chinò baciandola ancora. "Ti ricordo che non ti ho ancora punita per la tua presenza qui." La ragazza arrossì. "Che cosa..." Sussurrò. Law sorrise. "Non credo che sia il caso qui. Nella mia stanza staremo molto più comodi, (T/n)." E la sollevò tra le sue braccia. La ragazza avvolse le mani attorno al collo del pirata. "Law, io non credo che sia..." Law la guardò maliziosamente. "Ma sarà più bello dormire insieme, soli. Io e te." "Io non verrò a letto con te dopo un solo bacio!" Il pirata unì nuovamente le loro labbra. "Adesso sono due. Va bene così?" "Tu non..." "Non saresti dovuta uscire dalla tua stanza. Tutta sola e di notte. Non è saggio." (T/n) sospirò sconsolata. In relatà non aspettava altro. Diede un bacio sulla guancia al pirata. "Se questa è la punizione che mi spetta tutte le volte, allora lo farò più spesso." E posò la testa nell'incavo del suo collo." Il pirata sorrise dirigendosi verso la sua stanza. Sarebbe stata una serata meravigliosa. Sperava solo che nessuno li avrebbe interrotti.
Richiesto da:
@_Another7_
02/07/2017
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