Trafalgar Law
(T/n)=Tuo nome
"(T/n)!" E corsi subito dallo scienziato pazzo. "Cos'è successo Caesar?" Notai che, nella stanza, non c'erano solo Caesar Clown e Monet, ma anche un terzo individuo era presente. Mi squadrò con un'occhiata diffidente. Caesar si avvicinò a me posandomi un braccio sulla spalla. "(T/n), ti presento il nostro nuovo ospite, Trafalgar Law. Resterà un po' con noi. Sgranai gli occhi. Quello era un membro della flotta dei sette e una delle supernove. Lanciai un'occhiata a Caesar, ma sembrava che la cosa non gli dispiacesse più di tanto. Quello fu il mio primo incontro con il Chirurgo della morte.
Grazie alla presenza di Law le cose erano diventate decisamente più interessanti, anzi fin troppo. Non potevo negare di essermi sentita attratta da lui sin dal primo istante, certo le occhiate intimidatorie che mi lanciava non erano per niente confortanti. Le cose procedettero comunque piuttosto bene, almeno finché arrivarono quella ciurma di pirati e la marina a sconbussolare le nostre giornate.
Avevo visto i bambini scappare e li avevo seguiti, certo quando raggiunsi il portone rimasi sconvolta e i bambini scapparono dentro guidati da dei tizi particolarmente strani. Ovviamente il problema principale non era quello, ma la marina che aveva visto tutto. Law era già pronto a combattere. Lo guardai, cercando di capire cosa volesse fare. "(T/n), torna dentro e cerca di capire cosa diamine stia succedendo. Io blocco questi." "Ce la fai da solo?" Chiesi preoccupata. "Li bloccherò. L'importante è che non contattino il quartier generale o qui è finita per tutti." "Va bene, ma stai attento." "Tu stai attenta a Caesar e Monet." E mi guardò con serietà. "Ma..." Perché? Che problema c'era? Il pirata scosse la testa. "Fai come se non avessi detto nulla. Vai." E corsi via, non badai molto a quello che mi aveva detto, la cosa che più mi importava era che sembrava veramente preoccupato per me. Corsi più veloce, felice.
"E voi chi siete?" "È questa la ragazza?" Chiese. "Non ti preoccupare, lei è dei nostri." Rispose Monet. "Bene. Chi sono io non è affar tuo. Ora vado a cercare quel bastardo di Law e lo concerò per le feste." Rabbrividiì a quelle parole. Cosa voleva dire? "Cosa gli vuoi fare? E poi... Insomma... Perché? Lui è..." "Un traditore. Ecco cos'è. E si merita la punizione che gli spetta." Rimasi immobile. Law non era dalla nostra parte? Non m'importava. Non potevo permettere che gli accadesse qualcosa. Dovevo cercarlo.
Riusciì a incrociarlo più tardi, mentre era insieme a Monet. "Law, ti devo parlare!" "(T/n), cosa c'è?" E si girò a guardarmi preoccupato. "Senti..." Guardai un'attimo l'arpia, ma poi vidi Law irrigidirsi e capiì che era troppo tardi. L'uomo di prima mi posò una mano sulla spalla. "Fatti da parte, ragazzina." E mi spinse a terra. Di quello che successe dopo capiì veramente poco, ero troppo sconvolta nel vedere Law agonizzante. "Monet, occupati della ragazza." "(T/n) credo che tu ti sia interessata alla persona sbagliata." Mi alzai. "Senti chi parla." "Come, scusa?" "Sì, anche tu sei qui per qualcuno. Per Doflamingo, vero? Sei una stupida se pensi che per lui tu valga qualcosa." La donna arpia non rispose e si scagliò contro di me. Estrassi la spada, pronta a combatterla, ma lei fu come attirata da qualcosa e scappò via. Attesi un attimo e mi precipitai su Law che, nel frattempo, cercava di sollevarsi. "Aspetta, ti aiuto." "(T/n), scusami, ti prego." E mi accarezzò una guancia con la mano. "Per un attimo ho pensato che ti avrebbe fatto del male. E se... Io non..." "Stai zitto! Io ti ho visto a terra mentre urlavi e ho pensato..." Lo abbracciai e iniziai a piangere, stringendolo forte a me. Poco dopo avvertiì la sua mano accarezzarmi i capelli, mentre l'altra si avvolse attorno alla mia vita. "Sai una cosa (T/n)?" "Cosa?" "Se riusciamo a recuperare il mio cuore e a sfuggire alle ire di Doflamingo e Kaido dovresti entrare nella mia ciurma." Lo lasciai. "Perché?" "Per questo direi." E mi baciò.
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