Haruta
"No, ti prego, non farlo!" "(T/n)!" "No!" "(T/n)!" La ragazza si svegliò di colpo col respiro affannato e sudata. "Calmati (T/n), ti prego." Haruta le accarezzò la schiena con dolcezza. (T/n) iniziò a piangere. "Li ho sognati ancora una volta, mio fratello che veniva torturato e mia sorella che moriva di fronte a me." Disse tra i singhiozzi. "Non ti preoccupare (T/n), ora sei qui con me. Al sicuro. Pensi di riuscire a tornare a dormire?" "Haruta... Ti andrebbe di rimanere qua con me?" Il ragazzo si irrigidì di fronte all'improvvisa richiesta della ragazza. "Non fa niente, Harura, sarà per..." Lui le diede un bacio sulla fronte. "No. Resto. Se ti farà stare meglio resterò." (T/n) sorrise e si rannicchiò tra le sue braccia. "Grazie mille."
Haruta fu il primo a svegliarsi l'indomani. Sorrise vedendo (T/n) dormire tranquilla tra le sue braccia, era felice di essere riuscito a calmarla. "Buongiorno, amore mio." Sussurrò la ragazza non appena si svegliò. Haruta le diede un bacio. "Dai, usciamo di qua prima che qualcuno inizi a pensare male." La ragazza arrossì. "Mi dispiace, forse non avrei dovuto chiederti di restare." Il dodicesimo comandante le prese la mano. "Non ti preoccupare, piccola. Ormai penso che si sappia che stiamo insieme!" Ma appena usciti dalla stanza di lei trovarono subito qualcuno pronto a importunarli. "Allora Haruta, sei riuscito a consolare la mia dolce cuginetta?" "Ace, ti prego, non cominciare." Sussurrò (T/n). Ace sorrise. Haruta si sentiva comunque a disagio, nonostante conoscesse Ace sin da quando era entrato a far parte della ciurma di Barbabianca, da quando (T/n) era entrata nel suo cuore si trovava imbarazzato ogni volta che si trovava con l'altro, sapere che la ragazza fosse sua cugina non rendeva le cose più facili.
In realtà era principalmente grazie a Ace se lui aveva avuto la fortuna di incontrare (T/n). (T/n) aveva vissuto la sua infanzia con Ace, Rufy e Sabo, almeno finché i genitori erano ancora in vita, ma lei non era una bambina normale, aveva qualcosa di speciale. Sempre che si potesseparlare di qualcosa di speciale nel suo caso. Sin da piccola era stata in grado di padroneggiare l'haki. Questo era uno dei vari motivi per cui Garp desiderava che (T/n) entrasse nella marina, ma anche in questo caso aveva visto il suo sogno sfumare. Neppure (T/n) si era decisa a entrare in marina, ma questo perché altri avvenimenti avevano scosso la sua vita.
Una ciurma di pirati aveva sentito delle voci in merito al suo potere e avevano cercato di rapirla. Fu in quest'occasione che tutti i membri della sua famiglia vennero uccisi, prima i genitori e la sorella, infine il fratello torturato. A quel punto era stata costretta a vivere e servire quei pirati. Da quel giorno la sua vita era stata un inferno. Finché un giorno non venne liberata dai pirati di Barbabianca, in particolare furono Ace e Haruta ad occuparsi di lei.
Ed era così che i due si erano conosciuti. Haruta si era sentito attratto da lei fin da subito, ma il difficile passato di lei e la parentela che la legava ad Ace l'avevano in qualche modo bloccato dal cercare qualcosa di più con lei. Poi era finalmente arrivata la giusta occasione e i due avevano iniziato a conoscersi meglio e, piano piano erano finiti con l'innamorarsi, ma entrambi avevano preso le cose con molta calma. Era la prima volta che dormivano insieme. "Dovremmo farlo più spesso." Propose Haruta. "Cosa?" Chiese la ragazza. "Dormire insieme, che dici?" (T/n) arrossì. "Sì, era da tempo che non dormivo così bene, avevo quaai dimenticato come fosse." "Ti amo, (T/n)." "Ti amo anch'io."
28/09/2019
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